LTF senza vergogna

http://www.tgmaddalena.it/ltf-senza-vergogna/

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Riceviamo e diffondiamo dall’assemblea dei comitati:

COMUNICAZIONE APPENA GIUNTA DA ALBERTO PERINO.
MASSIMA CIRCOLAZIONE, MASSIMA URGENZA.

Questa sera, ai nostri avvocati, è arrivato il fax dell’avvocato Mittone (LTF) con la richiesta del pagamento di quanto stabilito dalla giudicia del tribunale di Torino, sezione distaccata di Susa.

Ci danno 10 giorni di tempo per pagare e così. en passant hanno pure provato a farci su la cresta tentando di fregarci 5.107, 73 euro dell’IVA (che non è dovuta in quanto LTF la scarica).

In totale con tutti gli ammennicoli vari ci hanno richiesto 215.043,82 euro dieci giorni di tempo per pagare e poi se li vengono a prendere.

Grazie di quanto si riuscirà a fare in questi dieci giorni.

Fate girare. Grazie.

Alberto anche per gli altri tartassati.

  I contributi devono essere versati esclusivamente sul conto corrente postale per le spese legali NO TAV  n.1004906838 – IBAN – IT22L0760101000001004906838 intestato a Pietro Davy e Maria Chiara Cebrari.

Colpevoli di difendere la nostra terra, di Alberto Perino – NoTav

http://www.beppegrillo.it/2014/01/colpevoli_di_difendere_la_nostra_terra_di_alberto_perino.html

Cattura

Siamo colpevoli! Colpevoli di difendere la nostra terra e i beni comuni. Chiediamo a tutti un appoggio e una solidarietà concreta.

Il tribunale ordinario di Torino, sezione distaccata di Susa, il 7 gennaio 2014 ha sentenziato: “dichiara tenuti e condanna Alberto Perino, Loredana Bellone e Giorgio Vair, in solido tra di loro, al pagamento a parte attrice [LTF] di euro 191.966,29 a titolo di risarcimento del danno;” oltre al pagamento sempre a LTF di euro 22.214,11 per spese legali, per un importo totale di euro 214.180,40. La causa civile era stata intentata da LTF perché a suo dire gli era stato impedito di fare in zona autoporto di Susa il sondaggio S68 la notte tra l’11 e il 12 gennaio del 2010. I sondaggi S68 e S69 erano inutili e infatti non sono mai stati fatti né riproposti sia nel progetto preliminare sia nel progetto definitivo presentato per la tratta internazionale del TAV Torino – Lyon. Quella notte, all’autoporto, centinaia di manifestanti erano sulla strada di accesso all’area per impedire l’avvio del sondaggio. La DIGOS aveva detto che non sarebbero arrivate le forze di polizia per sgomberare il terreno dai manifestanti, ma che sarebbero venuti gentilmente a chiedere di poter fare il sondaggio, se avessimo rifiutato se ne sarebbero andati. E così avvenne. Poi si scoprì che era una trappola per tagliare le gambe ai NO TAV con una nuova tecnica: richiesta di danni immaginari per centinaia di migliaia di euro a carico di qualche personaggio del movimento.
LTF aveva nascostamente stipulato un contratto di utilizzo di due aree di circa 150 mq cadauna, mai registrato, con la CONSEPI spa, che vantava un diritto di superficie sull’area di proprietà del comune di Susa per una cifra completamente folle: 40.000 euro per i primi quattro giorni e 13.500 euro al dì per i giorni successivi per un totale dichiarato di 161.400 euro IVA compresa. Questo contratto serviva solo per gonfiare i costi e quindi la richiesta di danno. LTF aveva stipulato con la CONSEPI, in violazione di ogni principio di buon andamento della gestione dei fondi pubblici, una scrittura privata per accedere ai predetti terreni, sborsando ben 161.400 euro alla stessa CONSEPI per avere in concessione un terreno di pochi metri quadrati già oggetto di una autorizzazione amministrativa per occupazione temporanea a costo quasi zero, come prevede la legge italiana sugli espropri ed occupazioni temporanee. Dei 34 sondaggi previsti ne furono effettuati soltanto 5: un colossale bluff per dire all’U.E. che i lavori erano iniziati..
Gli avvocati del movimento presenteranno appello, ma essendo una causa civile, se LTF pretende il pagamento immediato, occorrerà pagare al fine di evitare pignoramenti o ipoteche sui beni delle tre persone condannate al risarcimento. Il MOVIMENTO NO TAV non ha le possibilità economiche per fare fronte a queste pretese. Tutto questo è stato concertato e messo in atto solo al fine di stroncare la nostra lotta.
Il MOVIMENTO NO TAV sta già sostenendo un pesantissimo onere per le difese legali, a cui si aggiunge questa batosta tremenda, che da solo non può sopportare. Per questo, con molta umiltà, ma altrettanta dignità e fiducia, chiede a tutti quelli che ci dicono: “Non mollate!”, “Siete l’unica speranza di questo Paese”, “Resistete anche per noi” di dare un concreto appoggio aiutandoci economicamente in modo che possiamo resistere ancora contro questo Stato e questi Poteri Forti che ci vogliono per sempre a cuccia e buoni.
Ci sono più di 400 persone indagate per questa resistenza contro un’opera imposta, inutile e devastante sia per l’ambiente sia per le finanze di questo Stato e che impedisce di fare tutte le altre piccole opere utili. Anche utilizzando questi sporchi mezzi non riusciranno a fermare la resistenza del popolo no tav.

Aiutateci a resistere, grazie.
I contributi devono essere versati esclusivamente sul
Conto Corrente postale per le spese legali NO TAV n.1004906838
IBAN: IT22L0760101000001004906838
intestato a Pietro Davy e Maria Chiara Cebrari.” 

Alberto Perino

Imposimato: “Imu-Bankitalia: legge incostituzionale”

Posted By Redazione On 4 febbraio 2014
Il magistrato dice la sua sul caso sollevato dai Movimento 5 Stelle

La legge di conversione del decreto legge IMU Bankitalia appare incostituzionale. Anzitutto vi è stata violazione del diritto della opposizione del M5S di svolgere le proprie ragioni opponendosi al provvedimento, secondo le regole della Costituzione e il regolamento della Camera. La cd tagliola è incostituzionale, perché elimina il diritto della opposizione di motivare il suo voto contrario. La opposizione è parte essenziale della democrazia , i cui diritti vanno rispettati.

Diversamente siamo in una situazione di regime cioè di dittatura della maggioranza. E stupisce che alcuni dei guardiani della Costituzione tacciano su questo aspetto gravissimo del vero e proprio colpo di mano del Presidente della Camera Laura Boldrini che ha impedito al M5S di motivare la sua opposizione sacrosanta di fronte a dl illegittimo, per difetto, almeno in parte, del requisito di necessità e urgenza . Ma illegittimo anche in relazione al diritto dovere di spiegare le ragioni del no rispetto ad un decreto che prevede una spesa enorme e affronta temi gravi e complessi, di cui il popolo ignora il contenuto reale.

La Presidente della Camera sa che la democrazia non dà tutto il potere a nessuno, ma lo distribuisce variamente a maggioranza e minoranza , che trapassano l’una nell’altra proprio perchè, come insegna Aristotele, l’alternanza è l’essenza della democrazia e prova della libertà. “Nel contesto costituzionale , tirannide della maggioranza è violare, legiferando e governando, i diritti della minoranza”, insegna Giovanni Sartori. Per cui la legge di conversione approvata il 29 gennaio è incostituzionale . Inoltre la parte del decreto legge IMUBankitalia che riguarda la cd ricapitalizzazione di Bankitalia per 7.5 miliardi di euro si tradurrà nel finanziamento illecito , attraverso Bankitalia , di istituti di credito in crisi, cioè in una donazione di enormi somme di denaro alle banche azioniste che controllano Bankitalia.

Che sono Intesa San Paolo (42%), Unicredit (22,11%), MPS (4,60%), INPS (5.00 %), Carige ( 4,03%) e altre banche . Questa parte del dl , che riguarda Bankitalia, sembra del tutto estranea al DL sull’ IMU, che è imposta sulla prima casa, per la quale poteva essere giustificata la situazione straordinaria di necessità e urgenza ex art 77 sec comma della Costituzione. Situazione che non si giustifica con la “ricapitalizzazione”, di Bankitalia. La verità è che l’Italia con 1,7 trilioni di euro di debito versa in uno stato di disperazione. E se fino ad oggi la BCE ha comprato titoli italiani alleggerendo la pressione sul debito, per l’avvenire la BCE non potrà più continuare a comperare i titoli . Nel 2014 le banche italiane dovranno ridurre l’acquisto del debito italiano, ma i nodi sono venuti al pettine.

I soldi le banche li hanno ottenuti attraverso il decreto IMUBANKITALIA a spese dei cittadini su cui graverà il costo finale di questa operazione. Si tratta di un decreto truffa che vuole cose diverse da quelle che dice: apparentemente ricapitalizzare Bankitalia, che dovrebbe essere patrimonio degli italiani, invece vuole finanziare le banche in crisi , ex banche pubbliche divenute private, che controllano Bankitalia , di cui sono proprietarie. Questo è il problema. Che fare? La prima cosa è che il Presidente della Repubblica ai sensi dell’art 74 della Costituzione , prima di promulgare la legge di conversione , chieda con messaggio motivato alle Camere, una nuova deliberazione ( art 74 Costituzione), e come ha già rilevato in relazione al decreto milleproroghe, chieda lo stralcio dei due provvedimenti . Ma questo è il primo passo da compiere, a mio modesto avviso. Poi in sede di applicazione del decreto IMU, si potrà eccepire davanti al giudice la incostituzionalità della legge di conversione. Purtroppo i cittadini non possono adire direttamente la Corte Costituzionale”.

Così Ferdinando Imposimato in una nota.

http://www.lafucina.it/2014/01/31/imposimato-imu-bankitalia-legge-incostituzionale/ [1]

Un abbraccio.
Francesco & Francesca
“Che tutti gli esseri di tutti i mondi siano felici!”
URL to article: http://www.stampalibera.com/?p=70988

I “Banksters” pagano bene chi difende i loro interessi

supponiamo si sia tanto adoperata per quel principio tanto caro al capitalismo della libera circolazione degli umani come fossero merce, ossia in favore dei migranti, questo conferisce alla Boldrini il diritto di censurare chi vuole, impedire l’opposizione, insultare chi vuole, mandare a casa di coloro che contestano il suo pensiero una squadra ad hoc per sequestrare i pc? In democrazia 2.0 si, a quanto pare.
Le si può perfino “perdonare” il regalo CHE NOI ITALIANI PAGHEREMO di ben 7,5 MILIARDI alle banche. Anch’essi a quanto pare, SOGGETTI TANTO DEBOLI E ULTIMI DELLA SOCIETA’ degna di somma TUTELA.

Posted By Luciano Lago On 4 febbraio 2014
di Luciano Lago

Un coro si sdegno e di accuse si scaglia in queste ore da parte di tutti i giornali e le testate accreditate contro i deputati del 5 Stelle i quali hanno osato “infangare” le istituzioni con le loro intemperanze ed hanno offeso le onorevoli dello schieramento del PD con i loro insulti triviali.
Dai più quotati opinionisti e commentatori TV piovono accuse di “attacco alle istituzioni” e di “squadrismo di tipo fascista”, si cercano addirittura collegamenti familiari con qualche deputato più in vista (Di Battista) per attribuirgli la qualifica di fascista dalle origini paterne.
Il clou delle accuse piove dalla esimia presidente della Camera Laura Boldrini, personaggio ormai del tutto di parte che “esegue” quanto sia necessario applicare per favorire il governo delle larghe intese che sia l’esecuzione di una “tagliola” contro l’ostruzionismo o un “monito” solenne contro la “deriva antidemocratica”. La Presidente “super partes” , come ama definirsi la Boldrini, la troviamo tempestivamente ospite nel salotto televisivo di Fabio Fazio da dove può facilmente lanciare le sue accuse ed i suoi moniti sulla “deriva antidemocratica” (dimenticandosi del suo ruolo di garanzia dell’opposizione parlamentare) con il compiacente accordo del conduttore milionario, conosciuto incensatore del fronte del “politicamente corretto” che gli garantisce stipendi milionari e carriere al top, premiato persino con gestione del Festival di San Remo.

Sono pochi quelli che entrano nel merito del problema,ossia il decreto per la rivalutazione delle quote della Banca d’Italia di cui si avvantaggiano le banche che ne detengono il capitale e nessuno si chiede perché e percome sia utile e necessario che la più importante Banca pubblica sia stata ceduta a banche private già dal 1992 grazie alla legge voluta da Andreatta e Ciampi in conformità agli interessi del cartello bancario.
Se qualcuno dei commentatori spiega qualche cosa, in TV e sul Web, è per giustificare e per spiegare che non c’è una emissione di denaro pubblico ma che si da fondo di attingere alla riserva statutaria della Banca e che comunque lo Stato potrà incassare delle imposte aggiuntive per circa 1,5 miliardi per l’anno in corso.
Piccolo particolare che i commentatori delle testate del sistema si astengono dallo spiegare:
il vantaggio sicuro per le banche che potranno vendere sul mercato la propria quota rivalutata guadagnando lucrosi profitti moltiplicati per 100 e più rispetto alle quote detenute attualmente mentre lo Stato si priverà per tutti gli anni futuri di un sicuro introito derivante dalle imposte e dalla redistribuzione degli utili di Banca d’Italia.
Se poi si esamina nei particolari il decreto ci si accorge che ad ogni passaggio di questo corrisponde un sicuro guadagno per i banchieri ed una perdita netta per le casse pubbliche. Senza considerare che, qualora poi lo Stato un giorno volesse procedere legittimamente alla nazionalizzazione della sua banca, per mettersi al passo dei grandi paesi europei, dovrebbe conferire ai banchieri privati più di 7 miliardi di elargizioni per riacquisire le quote detenute dagli istituti bancari.

In pratica si mette già da subito un paletto contro qualsiasi tentativo futuro da parte dello Stato di riappropriarsi senza oneri del proprio istituto per uscire dalla condizione di colonia nel quale si trova attualmente.
Questo essenzialmente la logica del decreto mascherato dal governo di Letta/Saccomanni come “operazione di cassa e di privatizzazione”.

Facile capire quindi che, di fronte ad una operazione di enorme vantaggio e profitto per il cartello bancario, questo si mobiliti utilizzando tutti i propri fiduciari e propagandisti di servizio inseriti nella RAI, nelle altre reti TV nonchè gli opinionisti sui giornali per difendere l’operazione mascherandone gli interessi a cui è diretta (il cartello bancario), per smontare la polemica e le accuse dei “grillini”, mettendo in evidenza il loro turpiloquio e le loro intemperanze squadristiche, dirottando l’attenzione del pubblico sul “pericolo per la democrazia” rappresentato dalle azioni dei 5 stelle e dai loro insulti.

Siamo sicuri che a breve si passerà alla fase due: quella di criminalizzare il movimento ricorrendo all’utile opera di eventuali procure, opportunamente sensibilizzate, ed attuare delle divisioni all’interno di questo utilizzando gli infiltrati nel movimento che già da tempo sono all’opera per dirottare le azioni politiche dei 5 Stelle verso obiettivi secondari e non essenziali per gli interessi sostanziali dietro il quadro politico italiano.

Questa è a nostro avviso la reale prossima deriva del sistema politico italiano: uno scivolamento verso un regime di divisione in duopolio del potere politico, tra centro destra e centrosinistra, entrambi ben allineati sul mantenimento delle politiche neoliberiste e monetariste della BCE e della Commissione Europea, entrambi al servizio delle centrali finanziarie e delle lobby dominanti salvo alcune apparenti posizioni di dissidio su questioni minime non essenziali. Tutte le reali opposizioni all’esterno delle coalizioni senza possibilità di incidere politicamente su quadro politico.

Essenziale come sempre la funzione di media e l’abbiamo vista in questi giorni con tutto l’apparato mediatico schierato a difesa del sistema, a difesa dei personaggi quali re Giorgio Napolitano, della Boldrini, delle Istituzioni e proteso a sparare a zero sui “sovvertitori dell’ordine democratico”, sui nuovi “squadristi” , sul “pericolo fascista”.  Il colmo del paradosso sta nella scena in cui, il gruppo degli onorevoli del PD schierati a quadrilatero a cantare “bella ciao” in difesa del decreto salva banche. Una scena davvero unica.

D’altra parte bisogna considerare che il cartello bancario paga bene, assicura lauti stipendi, privilegi e prebende, ottime carriere ai giornalisti, opinionisti e presentatori che se ne assumano la difesa degli interessi. I “banksters” assicurano poi compartecipazioni finanziarie al partito che meglio ne rappresenta gli interessi, il PD di Renzi e soci, con l’MPS che sarà ancora una volta salvata dalla bancarotta con l’operazione BANKITALIA (MPS possiede una quota del capitale di Bamkitalia), con l’UNIPOOL (istituto contiguo al PD) che associa adesso anche la SAI assicurazioni ex istituto del gruppo Ligresti. Se si aggiunge a tutto questo un compiacente silenzio delle inchieste della magistratura sulla allegra gestione della MPS a Siena, un accordo un vista per altre concessioni pubbliche alle Coop ed alle società di area PD, come il gruppo di Farinetti, Italy& Italy, che realizzerà un’altra mega struttura commerciale in pieno centro di Siena, si avrà un quadro completo degli interessi sotterranei e degli intrecci di affari che legano banche e ceto politico in questo paese che affonda economicamente e svende il suo patrimonio pubblico ma permette ancora ottimi affari ai detentori del vero potere: i Banksters.

Fonte:  Controinformazione.info [1]
 http://www.stampalibera.com/?p=70960

Controinformazione.info: http://www.controinformazione.info/i-banksters-pagano-bene-chi-difende-i-loro-interessi/

ALTERNATIVE INFORMATION ‘2014 – 004: ‘RT’ NEWS OF THE WEEK

Main topics of the week: Ukraine coup/ Geneva II/ Egyptian chaos/

PCN-TV with RT – PCN-SPO / 2014 01 28/ PCN-TV - RT weekly news 2014 004 (2014 01 28) ENGL

The Russian TV channel ‘RT’ news – former ‘Russia Today’ – for an alternative information to the dual language, double standards, lies and propaganda of the NATO’s medias …

 Video on:

https://vimeo.com/85097758

Main topics of the week:

RT News – January 26, 2014/

UKRAINE COUP / The Ukrainian leadership’s concessions are followed by fresh violence, as rioters in Kiev ignore the agreement wih the opposition to clear the streets. No peace on the streets of Kiev as the opposition mull an offer to head the government, amid intensifying riots across the country’s west. While Western Ukraine is rocked by more protests, as local administration buildings are stormed or taken over by crowds in over a dozen regional centres;

GENEVA II / Also this week – face-to-face for the first time. Syria’s leaders and the rebels’ representatives hold their first talks since the start of the civil war – heralded by diplomats as a major step forward. The Syrian government and the rebels agree to discuss humanitarian aid at peace talks in Switzerland, so far avoiding the toughest issues. Amid the bombs and bullets in Syria itself, we visit a maternity unit there to find out how mothers and doctors battle through the horrors of the war;

EGYPTIAN CHAOS / And, deadly clashes across Egypt and terror attacks in the capital mar the third anniversary of the revolution that toppled long-standing dictator Hosni Mubarak. Dozens are killed in street violence and a wave of deadly bombings in Egypt, as the polarised nation reaches the third anniversary of its revolution. Meanwhile the interim leader says the country’s next step will be a presidential election.

RT / PCN-TV

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RT’ NEWS HEBDO (INFORMATION ALTERNATIVE ‘2014 – 003)

Principaux sujets de la semaine:  PCN- TV avec RT – PCN- SPO / 2014 01 25 /

Genève II/ NSA/ Des Britanniques à la CPI/ Guantanamo/

 ‘RT’ NEWS HEBDO :

La chaîne de télévision russe  ‘RT’ – l’ancienne « Russia Today » – pour une information alternative au double langage, au deux poids deux mesures , aux mensonges et à la propagande des médias de l’ OTAN … PCN-TV - RT news hebdo 2014 003 (2014 01 25)  FR

Vidéo sur :

https://vimeo.com/84734652

Principaux sujets de la semaine

(RT News Hebdo – 19 Janvier 2014) /

GENÈVE II & SYRIE / Après des mois d’hésitation et de pression de ses bailleurs de fonds occidentaux, le principal groupe d’opposition de Syrie participera à des pourparlers de paix à Genève visant à trouver une issue politique du conflit. Au milieu des conflits et des divisions internes, la Coalition nationale de Syrie accepte finalement de participer aux pourparlers de paix de Genève alors que certains groupes clés de combattants rebelles rejettent la conférence.

NSA / Le président américain promet de limiter les habitudes de surveillance de la NSA – mais les critiques disent que les réformes proposées ne changeront pas une chose. Le président américain assure les Américains que l’utilisation systématique par la NSA de données privées sera bridée – mais les critiques disent que l’annonce tant attendue manque sérieusement de substance.

DES SOLDATS BRITANNIQUES A LA CPI? / La Cour pénale internationale pourrait bientôt voir de hauts responsables militaires britanniques sur le banc des accusés pour la première fois dans l’histoire sur des accusations de crimes de guerre commis par les troupes pendant la guerre en Irak. Torture, coups et même agression sexuelle – de hauts responsables militaires britanniques sont accusés d’abus généralisé au cours de la guerre en Irak qui a débuté en 2003, et pourraient se trouver en procès à La Haye.

GUANTANAMO/ Des hauts fonctionnaires de  Moscou obtiennent l’accès à Guantanamo Bay dans le but d’obtenir la libération du seul détenu russe dans cet établissement. Ils rejoignent aussi le chœur de voix appelant à la fin de la prison.

RT / PCN – TV

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REFUGIES AFRICAINS : LES ENFANTS PERDUS DE KADHAFI

Luc MICHEL pour ELAC & ALAC Committees/ avec AFP – PCN-SPO – ELAC Website / 2014 02 05 /

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LM - ELAC enfants perdus de Kadhafi (2014 02 05) FR

« Explosion du nombre de réfugiés arrivés par la mer en Italie » titre ce jour l’AFP. Qui précise que « le nombre de réfugiés, qui débarquent sur les côtes en Italie, a été multiplié par dix en janvier, traduisant “le flux incessant et massif de migrants” en cours depuis l’été dernier, a annoncé mardi le vice-ministre de l’Intérieur ».

Le principal pays d’où embarquent les réfugiés en route vers une vie meilleure en Europe est la Libye (27.314 personnes) … Alors que sous la Jamahiriya de Moammar Kadhafi il n’y avait non seulement aucun réfugié libyen – en raison du ‘social welfare’ jamahiriyen, alors le plus haut niveau de vie et PIB d’Afrique -, mais surtout que Tripoli assurait le contrôle des rivages méditerranéens et combattait les réseaux esclavagistes. Et de plus assurait des emplois à des millions d’Africains en Libye panafricaniste. « La plupart de ces immigrés vivaient en Libye depuis une dizaine d’années et représentaient la main d’œuvre de l’économie libyenne, sollicitée pendant le boom économique du pays ».

Tout cela s’est arrêté, brutalement, avec l’agression de l’OTAN en 2011 et la destruction de la Jamahiriya. Les réfugiés qui fuient une Afrique sans avenir sont les enfants perdus de Kadhafi, de sa généreuse Jamahiriya, et aussi de son rêve panafricain mort sous les bombes de l’OTAN.

A cela s’ajoute aujourd’hui dans la Libye post-CNT made in NATO, comme l’a révélé le drame de Lampedusa l’année précédente, l’exploitations des noirs par les filières mafieuses de traite des noirs vers l’Europe, aux mains des islamistes en Libye et au Sahel. Des camps existent en Libye, où viols, pillages et exécutions sommaires sont la règle. L’enquête sur le drame de Lampedusa a aussi révélé que les nouveaux ‘boat people’ africains ont été victimes de tirs criminels venant de corvettes « libyennes », bâtiments de guerre tombés aux mains de gangs ou milices, nouvelle piraterie aux portes de l’Italie.

 LES REFUGIES AFRICAINS :

LES DONNEES D’UNE CATASTROPHE HUMANITAIRE

Pendant les 30 premiers jours de 2014, les migrants débarquant sur les côtes italiennes ont été au nombre de 2.156, contre 217 en janvier 2013. En 2013, 2.925 embarcations diverses ont accosté en Italie, en augmentation de 325% par rapport à 2012, avec à leur bord 42.925 personnes, dont 3.818 mineurs.

La majorité d’entre eux – 37.886 – sont arrivés en Sicile, dont 14.753 sur la seule île de Lampedusa, principale porte d’entrée en Europe des migrants arrivant d’Afrique. “L’Italie a été soumise en 2013 à un flux massif et incessant de migrants provenant des pays du Maghreb et du Moyen-Orient”, a expliqué Filippo Bubico, vice-ministre de l’Intérieur, au cours d’une audition devant la commission “Migrations” de l’assemblée parlementaire du conseil de l’Europe. M. Bubico a par ailleurs annoncé que le gouvernement de coalition droite-gauche, dirigé par Enrico Letta depuis avril dernier, avait l’intention de réduire la durée maximale de présence des migrants dans les centres d’identification et d’expulsion, qui est actuellement de l’ordre de 18 mois.

En 2013, les forces de police ont arrêté 200 personnes soupçonnées d’être des passeurs, à qui ces migrants versent des milliers d’euros, et 158 embarcations ont été saisies. Des milliers d’immigrants, provenant d’Afrique sub-saharienne, mais aussi du Moyen-Orient et d’Asie centrale tentent chaque année la traversée, en versant des milliers d’euros à des passeurs sans scrupules.

Début octobre 2013, au moins 400 personnes, dont beaucoup de femmes et d’enfants, ont trouvé la mort à la suite de deux naufrages dans la zone de Lampedusa (extrême sud de l’Italie).

 LE RESULTAT DES GUERRES ‘HUMANITAIRES’ DE L’OCCIDENT

Le principal pays d’où embarquent les réfugiés en route vers une vie meilleure en Europe est la Libye (27.314 personnes), suivi de l’Egypte (9.215) et de la Turquie (2.077). Selon les déclarations faites par les réfugiés à leur arrivée, le principal pays d’origine est la Syrie (11.307 personnes), en augmentation exponentielle par rapport à 2012 (ils n’étaient alors que 582), suivi de l’Erythrée (9.834), la Somalie (9.263) et l’Egypte (2.618).

Libye, Syrie, Erythrée, Somalie : toutes des guerres dites « humanitaires » de l’Occident. Le résultat du fameux « devoir d’ingérence » tant vanté par Kouchner, le néocon à passeport français, ou BHL le Likudnik parisien …

Luc MICHEL

Pour PCN-SPO / ELAC Website

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Corte Conti chiede 234 mld danni a agenzie rating

lodevole iniziativa, ma da una parte sembra suggerire che i beni culturali italiani dovevano essere computati ai fini della solidità credizia. ossia come beni pignorabili in caso di default?
  
Standard and Poor's confirms Germany's top credit rating
La Corte dei conti cita le tre maggiori agenzie di rating internazionali, S&P, Moody’s e Fitch per il downgrade dell’Italia del 2011 e chiede danni per 234 miliardi di euro. E’ quanto riportava, ieri sera l’edizione online del Financial Times, ripresa da alcuni giornali italiani.
 
Secondo quanto scrive il quotidiano britannico nell’atto di citazione che Standard & Poor ha detto di aver ricevuto i magistrati contabili avrebbero sottolineato l’errore fatto dalle agenzie nel non tenere conto dell’”alto valore del patrimonio storico, culturale e artistico del nostro paese che universalmente riconosciuto rappresenta la base della sua forza economica”.
 
di Fabrizio Massaro
 
Quanto valgono in termini di bilancio pubblico e di spread «La Divina Commedia», «La dolce vita» o La Cappella Sistina di Michelangelo? Quanto va considerato, nella ricchezza dell’Italia, l’immenso patrimonio storico, artistico e letterario accumulato in millenni? Secondo la Corte dei conti questa ricchezza va considerata eccome, quando si valuta l’affidabilità creditizia di un Paese. Cosa che invece le agenzie di rating non avrebbero fatto nel 2011, quando sull’onda dei timori per la tenuta dei debiti sovrani nei Paesi periferici dell’Eurozona declassarono pesantemente, e in più momenti, il giudizio sull’Italia a un passo dal livello «spazzatura» (junk ). Per i giudici contabili è stato un errore: anche per questo hanno citato il colosso Standard & Poor’s (rating sull’Italia «BBB»), per una cifra gigantesca, destinata a battere ogni record in termini di richieste di danni: 234 miliardi di euro.
 
La notizia è stata anticipata ieri nella sua edizione online dal Financial Times , secondo il quale sono stati trascinati in giudizio anche le altre agenzie, Moody’s e Fitch. A mancare, nella valutazione degli analisti delle tre agenzie, fra le altre cose, anche la ricchezza immateriale dell’Italia fatta di opere d’arte, beni architettonici, letteratura, persino film (il FT cita proprio il capolavoro di Federico Fellini nel titolo dell’articolo).
 
L’agenzia statunitense ha confermato la notizia della causa, definendola «non seria e senza merito». Anche un portavoce di Moody’s ha definito «priva di merito» la mossa della Corte, mentre Fitch ha fatto sapere che collaborerà nel processo: «Capiamo le preoccupazioni del tribunale, ma crediamo di avere operato sempre in maniera corretta e nel pieno rispetto della legge». Maggiori dettagli sulla mossa giudiziaria della Corte dei conti dovrebbero essere resi noti dalla Procura il prossimo 19 febbraio.
 
E già si preannuncia uno scontro durissimo: secondo il FT i legali delle agenzie si prepareranno a contestare la legittimità dell’azione, visto che si tratta di un tribunale che valuta la responsabilità dei dipendenti pubblici e non anche di una entità esterna come un’agenzia di rating, anche se le sue azioni influenzano direttamente l’attività dello Stato attraverso l’attribuzione di un merito di credito che è uno degli elementi che incidono sul costo del debito pubblico. In Italia il taglio del rating e il conseguente innalzamento dello spread, sottolinea il FT , portarono prima alla caduta del governo Berlusconi nel novembre 2011 e a una serie di misure economiche di emergenza da parte dell’esecutivo di Mario Monti.
 
Si tratta della seconda azione giudiziaria dello Stato italiano contro le agenzie di rating: l’anno scorso il pm di Trani, Michele Ruggiero ha chiesto il rinvio a giudizio di nove tra dirigenti e funzionari di S&P e di Fitch (archiviata la sola posizione di Moody’s) per manipolazione del mercato continuata e pluriaggravata in quanto «attraverso artifici a carattere informativo fornivano intenzionalmente ai mercati finanziari un’informazione distorta in merito all’affidabilità creditizia italiana e alle iniziative di rilancio economico adottate dal governo italiano, per disincentivare l’acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne così il valore». L’udienza preliminare riprenderà il 18 febbraio con la decisione del gup Angela Schiralli sulle associazioni dei consumatori come parti civili.
 
fonte: Corriere

ENRICO GALOPPINI: Ripulire la mente per risanare la politica

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Al di là dei motivi contingenti che hanno dato il là alla recente eclatante protesta dei deputati del Movimento 5 Stelle, e sorvolando sull’opportunità o meno di questo tipo di azioni, una cosa emerge d’una evidenza solare ascoltando i reciproci insulti che, da una parte i pentastellati, dall’altra i piddini, si sono lanciati all’interno dell’emiciclo parlamentare: la sostanziale equivalenza dei rispettivi punti di riferimento da cui prende le mosse la loro attività politica.
Prima i ‘grillini’ che danno dei “fascisti” agli altri, i quali, tanto per cambiare, gli rispondono allo stesso modo. Ascoltare per credere: http://www.youtube.com/watch?v=0Qm3UdT6FqQ
Complimenti a tutt’e due, che inventiva!
Ma una novità in effetti sta emergendo: se prima uno incassava e zitto (per esempio, il missino, prima, il berlusconiano, poi), adesso tutti danno del “fascista” a tutti.
Ma, si sa, cosa c’è di meglio, per offendere e screditare di fronte ai propri sostenitori l’avversario, anzi, il nemico da odiare e, possibilmente, cancellare dalla faccia della terra ricacciandolo nelle celebri “fogne”, che l’ormai ottuagenario insulto?
Eppure ne esisterebbero altre di infamie e maledizioni da scagliare, e di ben più potenti ed efficaci, che il trito e ritrito “fascista”.
Sì, è vero, si è sentito dare dell’”ignorante”, del “ladro”, del “lobbista”, tra l’altro tutto aderente e calzante se riferito ad un partito che si presenta dalla parte della “ggente” mentre è quanto più di snobistico, lontano dal popolo e troppo vicino all’alta finanza si possa immaginare.
Ma l’insulto che fa la differenza – e che non viene tollerato assolutamente da chi lo riceve! – è “fascista”. Tanto che mentre nessuno “mette mano all’avvocato” se si becca del “corrotto” o del “disonesto”, la querela parte di sicuro se gli dai del “fascista”.
Eppure, mentre ci si affibbia allegramente quello che a tutti gli effetti è diventato – nella percezione del bravo “democratico” di destra, di centro e di sinistra – il concentrato di ogni nefandezza morale e l’archetipo del “mostro”, nessuno ha mai stabilito con esattezza cosa significhi, secondo la vulgata introiettata da una massa di scimmie ammaestrate, la parola “fascista” quando non è riferita a: “Simpatizzante / seguace / militante / dirigente dell’omonimo movimento politico e del susseguente regime che ha governato l’Italia dal 1922 al 1945”.
Ma questo sarebbe pretendere troppo!
Così, senza scomodare il De Mauro o il Devoto-Oli, si può tranquillamente affermare che “fascista” è, nelle intenzioni di chi lo scaglia, sinonimo di qualsiasi cosa negativa abbia in mente, da “stronzo” a “violento”, passando per “ladro”, “bastardo” e simili complimenti, senza dimenticare “maschilista” e pure “razzista” e “antisemita”. In un certo senso, “fascista” è una parola passepartout: la può usare chiunque, contro chiunque, tanto significa qualsiasi cosa perché non significa più niente, tranne il significato che ho tentato di rendere sinteticamente poc’anzi e che ovviamente non passa per l’anticamera del cervello di nessun parlamentare.
Ma fin qui siamo ancora nell’ordinaria amministrazione (!), cioè nell’ordinario delirio etimologico e, per forza di cose, politico che genera questa ridicola gara a chi dà più “fascista” all’altro.
A monte, però,  c’è un altro delirio, che è quello mentale vero e proprio. E non sto scherzando.
Di nuovo, ascoltare per credere, sempre dalla medesima gazzarra nella famosa “aula sorda e grigia”:http://www.youtube.com/watch?v=RVOkHMPP0wA#t=84
No, non avete sognato: sono quelli del PD (cioè “fascisti” per i 5 Stelle) che cantano, in faccia ai ‘fascio-grillini’, “Bella Ciao”!
Ricordiamoci che si trattava della votazione del “decreto Imu-Bankitalia”, che tradotto dalla neo-lingua in vigore significa la svendita di quel poco che resta della (ex) Banca d’Italia ai soliti “investitori internazionali” (per il nostro bene, per “fare cassa” e via gabbando gli italiani).
Non ci sono parole per definire lo squallore e la putredine, morale ed umana, di chi s’investe della missione di novello “partigiano” contro il “fascista” Grillo – il quale almeno si oppone a codesto inesistente “salvataggio” – ed i metodi “fascisti” dei suoi deputati, che tra l’altro ricordano piuttosto gli “aventiniani” di prima del ‘22, che erano “antifascisti”!
A questo punto la confusione è totale.
O forse no. I deputati del PD, intonando quelle note a dir poco simboliche ed evocative, hanno inteso – volenti o nolenti – rimarcare la loro solidarietà, o meglio subalternità, ad interessi stranieri, i quali, guarda caso, sono sempre gli stessi, oggi come ottant’anni fa.
Alla faccia dell’Italia e degli italiani, che appena protestano e si organizzano contro questa genia di felloni e venduti, purtroppo sempre ben nutrita e rappresentata, son subito bollati come “fascisti”.
 
Ma come dicevo, le cose stanno ancora peggio. Se difatti concediamo la buonafede a qualcheduno di coloro che, dai due schieramenti, ha inscenato la gazzarra a colpi di “fascista!” e di “Bella Ciao”, questo rimestare all’infinito nelle solite categorie e dimostrare di non saper assolutamente uscirne, come da una gabbia invisibile, è segno di una patologia, di una specie di melassa psichica dalla quale non si è capaci in alcun modo di togliere le gambe.

Manovre russo-cinesi nel Mediterraneo.

 La Cina e la Russia rafforzano la propria partnership strategica e inviano dal Mediterraneo un segnale all’Occidente. Così gli esperti russi commentano il significato geostrategico delle prime manovre militari russo-cinesi svoltesi nel Mediterraneo. La Cina,trovandosi nel Mediterraneo su basi permanenti, vi accrescerà insieme con la Russia la propria presenza militare, il che consentirà di controbilanciare le forze della flotta della NATO.
  
L’incrociatore nucleare portamissili pesante russo Petr Velikij e la nave vedetta cinese Yang Cheng stanno mettendo a punto manovre congiunte e si esercitano nei voli di elicotteri navali. Le manovre si tengono dopo che queste navi hanno garantito un carico sicuro ed hanno scortato la prima partita di armi chimiche siriane dal porto di Latakia verso la costa italiana, racconta Vladimir Evseev, direttore del Centro di ricerche socio-politiche:
 
Avviene il ravvicinamento tra Russia e Cina. Lo conferma l’imminente visita del presidente cinese Xi Jinping all’apertura dell’Olimpiade di Sochi. La partecipazione di una nave cinese alla distruzione delle armi chimiche è un passo di ravvicinamento con la Russia. Il fatto stesso delle esercitazioni nel Mediterraneo parla del desiderio della Cina di intensificare la propria attività nell’arena politica. In precedenza Pechino non ha mai manifestato un interesse palese verso il Mediterraneo.
 
Nel 2013 navi cinesi sono entrate a Porto Said in Egitto, a Pireo in Grecia e a Napoli in Italia. In questi porti la Cina possiede una quota di proprietà. A Napoli il terminale appartenente alla Cina si trova persino vicino alla рrincipale base statunitense nel Mediterraneo. Non per caso le esercitazioni congiunte della Cina e della Russia in questa regione hanno reso nervoso l’Occidente. Il perché è chiaro, dice Konstantin Sivkov, primo vice del presidente dell’Accademia dei problemi geopolitici:
 
La Cina intende mantenervi la presenza su basi permanenti. La Cina ha bisogno di garanzie che le risorse del Medio Oriente, in primo luogo idrocarburi, non capitino sotto un rigido controllo dell’Occidente. Pertanto la Cina si sta inserendo attivamente in questa zona. Vuole avere un appoggio politico-miltare delle proprie azioni e vi dispiega, quindi, la propria flotta. La Cina possiede potenti navi capaci di dimostrare in modo impressionante la presenza cinese.
 
La Cina è intenzionata a risolvere nel Mediterraneo i propri compiti geopolitici nell’ambito della partnership con la Russia, sostiene Konstantin Sivkov:
 
La lotta per questa regione, soprattutto per la sua parte orientale, sarà dura. Pertanto la Russia e la Cina si apprestano ad acrescervi i propri gruppi navali. Né la Russia, né la Cina è in grado di crearvi autonomamente un gruppo abbastanza potente per contrapporsi da sola alla flotta della NATO. Ma congiuntamente possono risolvere questo compito. Le azioni congiunte della Russia e della NATO rappresentano una cooperazione reciprocamente vantaggiosa che permetterà di controbilanciare il potenziale della NATO, di crearvi un truppo navale equilibrato, capace di contrappoprsi alla NATO.
 
Le attuali esercitazioni militari della Russia e della Cina nel Mediterraneo sono un passo verso l’ulteriore rafforzamento dell’interazione delle loro flotte, presuppone Vladimir Evseev:
 
Si tratta in complesso del corso verso la partnershipo strategica, la quale si sta rafforzando. Sarà probabilmente possibile aumentare il numero di navi durante la conduzione delle manovre. È, indubbiamente, un segnale per l’Occidente. Sulla Russia vengono fatte pressioni. Alla vigilia dell’Olimpiade contro di noi è stata avviata una guerra informativa. Tra Mosca e Bruxelles si è evidenziata una seria incomprensione in merito all’Ucraina. Tutto ciò spinge la Russia verso la Cina. Purtroppo, in Occidente non capiscono bene queste cose
 
Quest’anno sono in programma manovre navali della Russia e della Cina nel Pacifico ed anche esercitazioni delle truppe terrestri nell’ambito della SCO (Organizzazione di Shanghai per la cooperazione). Non è da escludere che navi da guerra dei due paesi saranno impiegate durante il ritiro dalla Siria delle nuove partite di armi chimiche. Questa operazione militare deve essere terminata entro il 5 febbraio.