Archivi giornalieri: 3 febbraio 2014
Procura accoglie denunce, governi sotto inchiesta per “istigazione al suicidio!”
COSì si corre il rischio di distruggere questo meraviglioso totalitarismo delle banche e la sinistra stile SEL si arrabbia. Questi imprenditori non sono altro che degli evasori e se molti seguiranno il loro esempio, significherà autorizzare l’evasione……..E COME FAREMO POI A REGALARE 125 MILIARDI PER IL MES? ED il pareggio di bilancio, come lo raggiungiamo se nei prossimi 50 anni tutti evadono?? Povere banche……in Italia SOLO IL DIRITTO ALLA MORTE è tutelato
FINALMENTE una buona notizia, anche se prima di festeggiare, è bene essere prudenti: pare che la procura abbia accolto 3 denunce presentati da imprenditori, e abbia posto SOTTO INCHIESTA i Governi Letta, Monti e Berlusconi sotto inchiesta per istigazione al suicidio!
«Hanno assistito incuranti al volgere della crisi, spingendo molti a farla finita»
E’ NOSTRO COMPITO SOSTENERE VIVAMENTE LA PROCURA, FACCIAMO CAPIRE AI MAGISTRATI CHE NON SONO SOLI, CHE MILIONI DI ITALIANI SONO CON LORO, PRIMA CHE SIANO INTIMIDITI DAI POTERI FORTI…!!! NON LASCIAMOLI SOLI… DIVULGATE QUESTA NOTIZIA OVUNQUE, SULLE VOSTRE BACHECHE, SU GRUPPI E PAGINE… OVUNQUE!!!
La notizia è stata divulgata da “Il Mattino” di Padova, ma è stata (ovviamente) censurata da tutte le televisioni e dalle grandi testate nazionali: DIVULGHIAMOLA NOI PER COSTRINGERLI A PARLARNE!!! (se ne parliamo tutti, sono costretti a parlarne, oppure si sputtanano definitivamente) FORZA RAGAZZI !!!
Staff Informatitalia e Nocensura.com
Governi Letta, Monti e Berlusconi sotto inchiesta per istigazione al suicidio!
La procura accoglie tre esposti presentati da imprenditori, presto interrogati: «Hanno assistito incuranti al volgere della crisi, spingendo molti a farla finita»
Di Carlo Bellotto
PADOVA. Istigazione al suicidio dei politici verso gli imprenditori in crisi, la procura ha aperto un’inchiesta. Già tre le denunce arrivate al quarto piano del Palazzo di giustizia, sostanzialmente simili. Il fascicolo per ora è senza indagati, ma nei prossimi giorni il magistrato sentirà i tre imprenditori per capire quali sarebbero, a loro modo di vedere, i comportamenti dei politici degli ultimi tre governi, quelli che si sono succeduti dall’inizio della crisi, che avrebbero indotto decine di piccoli imprenditori a togliersi la vita. Quali sono stati i comportamenti per i quali si sarebbero sentiti minacciati. Sotto accusa i governi Letta, Monti e Berlusconi.
«Governo e Parlamento non hanno messo in atto provvedimenti» recita l’esposto querela «anche in forma assistenziale, tali da impedire che si succedessero i suicidi a causa della perdita del posto di lavoro, a causa della crisi economica che ha colpito duramente i piccoli artigiani, commercianti agricoltori, colpa dell’esasperante pressione fiscale e di altro. Al contrario, invece di perseguire i gestori delle slot machine o quelli che continuano a detenere ricchezze finanziarie italiane all’estero per mancato pagamento di quanto dovuto all’erario, li hanno graziati e condonati e dulcis in fondo finanziato con i gettiti erariali banche private come Mps, ma risorse finanziarie e programmi per tutelare la vita dei cittadini italiani rimasti senza reddito, giammai». I querelanti accusano i politici di non aver mai istituito, a tutela dei meno abbienti, disoccupati, piccole aziende che fallivano e chiudevano i battenti anche a causa dei mancati pagamenti dei crediti loro spettanti da parte della pubblica amministrazione, un fondo a loro tutela, con la supervisione dei prefetti «per dare un reddito e una dignità a tutti quei cittadini che si trovassero in crisi finanziaria».
Per farsi un’idea dei fautori di queste prime denunce e del loro pensiero, basta visitare la pagina Facebook del “Comitato 580 cp” accessibile a chiunque. È pubblicato il fac simile della denuncia, identico a quelli arrivati in procura, dopo le generalità di chi denuncia, in successione sono riportati gli articoli 2 (diritti inviolabili dell’uomo) e 32 (tutela della salute) della Costituzione italiana e gli articoli 1, 2, 19 della Convenzione europea per i diritti dell’uomo in sostegno del “diritto alla vita di ogni persona” che deve “essere protetto della legge”. Dopo diverse premesse chi denuncia chiede che la procura della Repubblica «voglia procedere penalmente nei confronti di tutti i membri del governo, come anche di tutti i deputati e senatori, dell’attuale e passata legislatura che hanno assistito incuranti al volgere della crisi e alle sue drammatiche conseguenze, ovvero di quanti verranno ritenuti responsabili del reato previsto dall’articolo 580 cp (istigazione o aiuto al suicidio, ndr)».
Si chiude l’esposto chiedendo alla procura di procedere alla individuazione delle persone che hanno tentato il suicidio in Italia negli ultimi 3 anni, ovvero da quando si è sviluppata una crisi economica senza precedenti «con politiche recessive dei governi in carica». Si chiede che queste persone vengano sentite come testi dei veri motivi che li hanno spinti a tentare di farla finita.
http://www.nocensura.com/2014/02/procura-accoglie-denunce-governi-sotto.html
Svendita di Bankitalia e mani legate per gli Italiani
E «Striscia» smaschera la Boldrini
http://www.ilgiornale.it/news/interni/e-striscia-smaschera-boldrini-954700.html?fb_action_ids=598873793539144&fb_action_types=og.likes&fb_source=other_multiline&action_object_map=%5B219573244875724%5D&action_type_map=%5B%22og.likes%22%5D&action_ref_map=%5B%5D
Dagli strip alla censura: negli anni ’80 la presidente della Camera ha collaborato a programmi scosciati. Altro che femminista
Roma – L’evoluzione dei concetti di coscia e libertà nel pensiero della sinistra.
Laura Boldrini scivola su una buccia di Cocco e Striscia la Notizia, impietosamente, la inchioda.

Ma in fondo chi non ha commesso qualche errore in gioventù? Era il lontano ’88, un’epoca d’oro per la Rai di Enrico Manca e Biagio Agnes e nelle notti d’estate su Raidue impazzava in mutande e reggiseno Gabriella Carlucci, prima donna di Cocco. Varietà cui prese parte la Boldrini e oggi ricordato così proprio dal suo regista, Pingitore. «Un programma realizzato a Napoli, allegro pieno di canzoni – dice Pingitore – Certo le ragazze del balletto non indossavano lo scafandro ma allora nessuno aveva nulla da ridire. Francamente non ricordo la Boldrini e se ora non gradisce più questo tipo di spettacoli pazienza».
Il clima era rilassato e festante e non venivano avanzati dubbi sulla quantità di pelle scoperta delle ballerine. Anzi proprio in quegli anni Alba Parietti sfondava il teleschermo con i suoi spacchi guadagnandosi l’appellativo di «coscia intelligente della sinistra» che per l’appunto mostrava di apprezzare il connubio bella donna voluttuosa/tessera del partito incarnato poi anche da Sabrina Ferilli.
Ora la musica è cambiata per tutti. Da quando siede nello scranno più alto di Montecitorio la Boldini si è impegnata in una crociata contro lo sfruttamento dell’immagine femminile negli spot e nei programmi. Oltretutto mostrando di ignorare che non sono certamente quelli i modelli eventualmente «rischiosi» per gli adolescenti di oggi che guardano semmai alla sboccatissima Miley Cyrus e alla semprediscinta Rihanna, che non si rivestiranno né fermeranno il twerking (lo sculettare ballando) dietro richiesta della Boldrini.
«L’Italia è tappezzata di manifesti con donne discinte e ammiccanti. In tv i modelli sono quelli della casalinga o della donna seminuda. Da lì alla violenza il passo è breve», ha tuonato tempo fa la Boldrini felice per la cancellazione di Miss Italia dalla programmazione Rai definita scelta «moderna e civile». L’ultima puntata della sua crociata prevede l’abolizione degli spot che mostrano donne nel ruolo di casalinga.
Inevitabile quindi che prima o poi il sempre acuto Antonio Ricci la pizzicasse per quel suo peccatuccio di gioventù. Mentre partecipava al Festiva del Diritto di Padova la Boldrini è stata avvicinata da Valerio Staffelli che, sgusciando tra le guardie del corpo, è riuscito a rivolgerle la seguente domanda prima di essere allontanato a forza: «Non pensa che la sua battaglia per i diritti e l’immagine della donna sia poco coerente con il suo lavoro a Cocco dove c’erano delle donne che ballavano con tutto il sederone di fuori?», le ha chiesto Staffelli. Prevedibile la risposta della Boldrini. «Assolutamente no – ha replicato – Non c’è nulla di incoerente, stia tranquillo». La coscia intelligente non fa più tendenza.
SNOWDEN PROPOSÉ POUR LE NOBEL DE LA PAIX
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Snowden, ex-consultant de la NASA, est à l’origine des révélations sur le programme de surveillance de la NSA. Inculpé pour espionnage aux États-Unis, il a bénéficié de l’asile politique en Russie.
L’Américain Edward Snowden a été proposé ce vendredi comme candidat au prix Nobel de la paix par deux parlementaires norvégiens, suivis par le groupe des Verts du Parlement européen.
«Le Groupe des Verts a souhaité sélectionner le lanceur d’alerte Edward Snowden pour le prix Nobel de la paix, afin de saluer sa contribution à la protection de nos droits universels, dont le droit à la vie privée et la liberté d’expression», ont écrit dans une lettre adressée au comité Nobel norvégien les deux coprésidents du groupe des Verts.
Edward Snowden, qui a divulgué l’ampleur des écoutes menées par l’Agence nationale de sécurité américaine NSA, avait déjà été proposé mercredi comme candidat au prix Nobel de la paix par deux parlementaires norvégiens. «Sacrifiant sa liberté, Edward Snowden a permis une prise de conscience mondiale des dérives d’un système de surveillance à très grande échelle et de la nécessité d’agir collectivement pour s’assurer que les progrès des technologies de communication soient un vecteur de paix et non pas une menace contre nos sociétés.
La proposition des Verts n’est pas sans calcul ni arrière-pensée. Taxés de « militarisme pro OTAN » pour leur soutien de pointe aux opérations de l’OTAN en Afghanistan, Libye et Syrie, et rebaptisés « Verts-kakis » par leurs adversaires, les dirigeants des Verts doivent en même temps garder le contact avec leur base originelle pacifiste et anti-américaine. Les Grünen, les Verts allemands, nés au cœur de l’agitation anti-OTAN dans l’Allemagne du début des Années 80 (la crise des Euro-missiles), sont ainsi passés au soutien direct aux opérations de l’Alliance. Un grand écart que le vote pour Snowden aidera peut-être à réduire …
TEM / avec AFP / 1er février 2014 /
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DISPARITION : LE GRAND CAVANNA NOUS A QUITTE
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L’écrivain, qui avait fondé «Hara-Kiri» et «Charlie Hebdo», est mort mercredi à l’âge de 90 ans. François Cavanna, dit «Cavanna», mort mercredi soir à l’âge de 90 ans, a dynamité le conformisme et le bon goût dans la France des années 60-80 avec les magazines Hara-Kiri et Charlie Hebdo, avant de s’imposer comme un écrivain populaire, sensible et truculent.
Grande silhouette de druide aux longs cheveux blancs, voix douce encore étonnée de ces années qui l’ont conduit de l’école à la guerre, Cavanna n’a cessé d’écrire pendant plus de cinquante ans. Journaliste, dessinateur, romancier, auteur de près de 60 livres, il a imposé un humour sans tabou ni limite, qui a influencé des générations de lecteurs.
Fils d’un maçon italien, «le gros Louvi», et d’une Nivernaise, François Cavanna est né le 22 février 1923 à Paris. Mais son berceau, c’est Nogent-sur-Marne (Val-de-Marne) où il grandit dans la petite communauté italienne. «Une enfance merveilleuse», dont il tirera son grand roman, les Ritals, en 1978.
A l’école maternelle, il se prend de passion pour la langue française. «J’ai eu la chance d’être un enfant de pauvres, on nous mettait à la maternelle pendant que les parents travaillaient. J’ai tout de suite été happé par l’écriture, l’imprimé. C’est devenu un vice, n’importe quoi d’écrit, je pouvais pas m’empêcher de le lire», déclarait-il à l’AFP en 2008.
Maçon comme son père, il est raflé en 1943 et expédié à Berlin pour le service du travail obligatoire (STO). Il en gardera une aversion de la guerre, de l’armée, de l’autorité, dont il fera ses cibles préférées. Avec les curés, les sportifs, les chasseurs, les cons (vaste combat) ou la corrida. De retour en France après deux ans et demi de camp, il rencontre Liliane, une rescapée de Ravensbrück, qu’il épouse. Mais la jeune femme, «mal ressuscitée» de ses années de déportation, meurt quelques mois plus tard.
Seul et désespéré, il abandonne les petits boulots pour se lancer dans le dessin de presse. Un métier qu’il exerce pendant douze ans. Avec un joli coup de crayon, influencé par Dubout et les comics américains.
«L’HUMOUR COUP DE POING DANS LA GUEULE»
Mais la grande aventure de sa vie, c’est Hara-Kiri, le mensuel qu’il crée en 1960 avec le futur professeur Choron. «Nous voulions faire un journal où nous n’aurions aucun contrôle, où on pourrait faire de la qualité», expliquait-il. Ensemble, ils inventent «l’humour coup de poing dans la gueule». «L’humour fait mal, il fait ressortir le fond des choses et l’étale au grand jour. C’est une façon cruelle de dire les choses cruelles, sans les envelopper», prônait ce partisan du délire intégral, «fier, merde, et pas qu’un peu» de son équipe.
«Il était lui-même dessinateur, c’est pour ça que ça a marché», se souvient Cabu, dans le coup dès le départ : «Il a vu ça avec l’œil du dessinateur.» Car son talent, c’est aussi d’avoir déniché les débutants surdoués – Reiser, Cabu, Wolinski, Gébé, Topor… – qui ont fait le succès du journal.
A Hara-Kiri, la liberté est totale, les ennuis judiciaires assurés. Censures, amendes et interdictions pleuvront pendant toute la vie du journal. Dans Hara-Kiri, puis Charlie Hebdo, Cavanna donne libre cours à sa passion pour l’écriture. Les Ritals et les Russkoffs, prix Interallié 1979, consacreront le vieil épouvantail à bourgeois comme un écrivain stylé, profondément humain.
A plus de 85 ans, Cavanna, éternelles moustaches toujours plus blanches, tenait toujours une chronique dans Charlie Hebdo. Un peu déçu par l’évolution du dessin de presse, trop voué disait-il à la politique : «On se contente de peu. Hara-Kiri, c’était à l’occasion politique, mais dans le cadre plus large de l’humour de société.» Pas de regret pourtant, pour le petit «rital» de Nogent : «On s’est bien amusé. On bossait comme des malades, mais on se marrait comme des fous.»
TEM / avec LIBERATION & AFP / 31 janvier 2014 /
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AMBIANCE DE GUERRE FROIDE A MUNICH CE SAMEDI
Luc MICHEL/ En Bref / avec AFP – PCN-SPO / 2014 02 02
La photo qui en dit plus que les médiamensonges de l’OTAN sur l’ambiance de guerre froide de la ‘Conférence sur la Sécurité de Munich’ ce samedi :
les ministres français Laurent Fabius et russe Serguei Lavrov ce 1er février 2014 à Munich
[photo Brendan Smialowski / Pool/AFP] …
Lire mon dernier édito pour PCN-SPO FOCUS :
CONFRONTATION EST-OUEST SUR L’UKRAINE A LA 50e CONFERENCE SUR LA SECURITE DE MUNICH
« A Munich, la ‘Conférence sur la Sécurité’ est transformée par les USA et l’OTAN en plate-forme de soutien au coup d’état rampant pro-occidental en Ukraine. Malgré (ou à cause de) la présence du ministre russe Lavrov et du ministre ukrainien Leonid Kojara, venus là portés par la schizophrénie russe héritée de l’ère Eltsine (…) la confrontation Est-Ouest éclipse une fois de plus les illusions sur la « coopération » et la « sécurité » auxquelles Moscou s’accroche … »
Luc MICHEL
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