Alitalia a picco, guadagni per gli azionisti di peso

Nonostante l’aumento di capitale, lo scenario futuro è già disegnato. Sarà Air France-Klm ad assorbire la nostra ex compagnia di bandiera

di: Giuliano Augusto
British Airways ha annunziato che presenterà ricorso alla Commissione Europea contro le modalità dell’aumento di capitale da 300 milioni di euro, deciso dal consiglio di amministrazione di Alitalia. Un aumento al quale parteciperà con 75 milioni anche Poste Italiane che non è azionista della società aerea e che ha la prerogativa di essere controllata interamente dal Tesoro. E’ un aiuto occulto di Stato, hanno sentenziato gli inglesi. E’ una misura illegale e protezionista che mina la libera concorrenza e “favorisce quelle compagnie aeree in fallimento che non sono al passo con la realtà economica”. Da Londra, come al solito, si guarda apparentemente ai principi del liberismo puro e duro con un non poche pennellate di interesse nazionale, British Airways è pur sempre una concorrente di litalia, ma non si riesce ad andare al di là della facciata. La sostanza è invece prettamente italiana ed ha a che fare con i rapporti interni al capitalismo italiano che è sempre più un capitalismo senza capitali. In puro stile Mediobanca. Questo perché i soldi che entreranno in Alitalia serviranno soltanto per guadagnare un po’ di tempo visto che le casse erano desolatamente vuote, i dipendenti rischiavano di non prendere lo stipendio e gli aerei di rimanere a terra perché l’Eni minacciava di interrompere le forniture di carburante se non gli fossero stati saldati crediti per 50 milioni di euro. Del, resto con un gruppo che perde 1,6 milioni di euro al giorno, una deriva del genere è del tutto fisiologica. Con quei 300 milioni in cassa si potranno così sistemare i rapporti interni tra i soci e lasciare che sia Air France-Klm, che già detiene un 25% della società, a fare propria l’intera posta ed assorbire Alitalia che verrà ridotta a compagnia regionale. Non toccheremo i voli internazionali di Alitalia, anzi, avevano assicurato da Parigi. Poi, ieri l’ulteriore, precisazione. In ogni caso, hanno aggiunto i francesi, non ne verranno creati di nuovi. Della serie, se non è zuppa, è pan bagnato.
Al di là delle strategie aziendali, che pure hanno la loro importanza, siamo di fronte all’ennesima operazione all’insegna dell’ingegneria finanziaria per permettere ai soci italiani di peso di recuperare i soldi investiti al momento della creazione di Cai (l’attuale Alitalia) nell’autunno del 2008 sotto la spinta di Berlusconi che aveva dichiarato di non voler trasformare Alitalia in una consociata di Air France (che già allora deteneva un 12,5%). I soci del “nocciolo duro” che gestisce attualmente Cai sono ad esempio Colaninno e Benetton, la cui presenza nefasta si era già fatta vedere nella scellerata scalata di Telecom (il primo) e nella altrettanto scellerata gestione successiva (il primo e il secondo). Sono banche come Intesa-San Paolo che detiene un consistente pacchetto azionario di Cai. E altre banche che hanno prestato una montagna di quattrini alla ex compagnia di bandiera. Una società che è stata massacrata dai dirigenti del passato e da quelli attuali incapaci di capire le dinamiche del mercato aereo. Una società che un tempo era sana e che nelle sue scelte è stata condizionata dalle pressioni di questo o quel cialtrone politico che voleva che fosse privilegiato lo scalo aereo vicino a casa.
Non è un caso che il governo a guida PD, legato a filo doppio a tutte le principali banche italiane, negli incontri indetti per “salvare” Cai avesse invitato anche i vertici delle banche creditrici. Anche se Mediobanca non è azionista di Alitalia, lo “stile” della banca milanese è ben presente nella gestione della vicenda. A finire fregati infatti, saranno come al solito i piccoli azionisti che in nome del patriottismo erano stati invitati da Berlusconi a partecipare a Cai-Alitalia. Il solito copione del “parco buoi” avviato al macello, a fronte dell’indifferenza del mondo politico, preoccupato soltanto di salvaguardare i soliti “amici”, che sono capacissimi di fare i pirati della finanza perché nessuno li blocca, ma sono del tutto incapaci di gestire una società.15 Ottobre 2013
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Alitalia a picco, guadagni per gli azionisti di pesoultima modifica: 2013-10-18T09:12:00+02:00da davi-luciano
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