Caos mense scolastiche: tra licenziamenti e cibo che non arriva

Lunedì, 30 Settembre 2013
di Elisa Bellardi
Ritardi delle consegne, grave disorganizzazione e 108 lavoratori a casa: meno di un mese dopo l’inizio della scuola, si allarga il caso mense nelle elementari e materne torinesi. Ebbene sì. Anche un settore come questo, rodato da anni e tradizionalmente senza problemi, continua a far acqua da tutte le parti. L’intoppo non riguarda le cucine, ma la distribuzione. Molto semplicemente, le consegne non fanno in tempo a star dietro agli ordini e il cibo arriva con grande ritardo. Continuano quindi i disagi cominciati a inizio anno scolastico, con le mense delle elementari chiuse fino al 23 settembre e quelle delle medie addirittura fino al 30. L’ennesimo episodio di mal gestione di un servizio pubblico, insomma.
Ma in questo caso più che in altri sorge spontaneo un interrogativo: perché un sistema efficiente all’improvviso smette di funzionare? Forse perché la Sotral, l’azienda di logistica che da circa 20 anni si occupava della distribuzione, è stata estromessa dall’incarico. Nell’estate 2013, infatti, sono usciti i risultati della gara d’appalto triennale per la gestione dei refettori. I vincitori di sette lotti su otto sono risultati essere la cooperativa Camst e la Eutourist spa, fondatori di un “raggruppamento temporaneo” formato subito prima del bando di concorso. Il risultato? Il 2 agosto la Camst ha annunciato che non si sarebbe più servita della Sotral per la distribuzione, passata nelle mani della Eutourist. Tutto chiaro e alla luce del sole, quindi.
Peccato che il passaggio di consegne mostri pecche non indifferenti. Michele Curto, capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà in Consiglio Comunale, porta in Sala Rossa pesanti interrogativi. «La Eutourist nella scorsa gestione si occupava della distribuzione in appena due Circoscrizioni di Torino, con un totale di sette furgoncini. Quest’estate mi sono chiesto se sarebbe stata in grado di coprire quasi tutte le scuole della città. E i miei timori hanno trovato fondamento. Ora, davanti alle scuole si vedono numerosi camioncini della Pl Company, una piccola società? Un subappalto? La questione va chiarita quanto prima» dice, incalzando l’assessore, e compagna di partito, Maria Grazia Pellerino, sollecitata a dimettersi del consigliere comunale Chiara Appendino.
Ma non solo di ritardo nei turni si tratta (anche se questi sono notevoli, fino a 40 minuti, con conseguente sfasamento dell’orario di lezione). Conseguenza immediata della nuova gestione è che 108 lavoratori della Sotral sono rimasti a casa. Tutti a tempo indeterminato, si tratta di persone perlopiù tra i 40 e i 50 anni, quell’età in cui reinventarsi in una nuova professione è spesso impossibile. «Siamo stati messi in cassa integrazione straordinaria fino a giugno 2014 – afferma Teresa Murgo, ex impiegata e rappresentante Cisl, in protesta davanti a Palazzo di Città assieme ai colleghi – dopo scatterà la mobilità. In teoria avremmo diritto all’80 per cento dello stipendio, in pratica non vediamo un euro da questo giugno. Molti di noi erano assunti da più di vent’anni, alcuni addirittura da 35». Maura Cardone della Uil parla di una «situazione disperata» e chiede che «venga ridiscusso il caso in Consiglio, anche alla luce dei recenti disservizi: non è giusto che a far le spese di una cattiva amministrazione siano i lavoratori e i bambini». E a tal proposito, un gruppo di mamme si lamenta e incrocia le dita.
Sì, perché oggi è il giorno in cui in Sala Rossa si decide la tariffa annuale della mensa. Sperando che non diventi l’ennesima maggiorazione in una città dove le persone che fanno fatica ad arrivare a fine mese sono sempre di più.
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Caos mense scolastiche: tra licenziamenti e cibo che non arrivaultima modifica: 2013-10-13T20:08:28+02:00da davi-luciano
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