Politica Italiana di Vittoria Patanè – 26 Jul 2013
Gli ultimi sondaggi elettorali condannano senza appello il Partito Democratico. Se i precedenti rilevamenti lo davano infatti in perdita, ma ancora saldamente in vetta alle classifiche, la rilevazione SWG realizzate per il programma di Rai 3 Agorà esprimono una condanna senza appello.
Il PD non solo ha perso il primato, ma continua a scendere nelle preferenze rischiando addirittura di essere superato da un Movimento 5 Stelle in grande spolvero. Se infatti i democratici crollano, i grillini recuperano terreno dopo la disfatta delle ultime elezioni comunali.
Il PDL? Beh, Berlusconi potrà risollevarsi dopo le batoste giudiziarie che si sono susseguite in questo periodo. Il partito torna in cima alle preferenze degli italiani come dire che, se le elezioni avvenissero nel breve periodo, l’Italia sarebbe di nuovo nelle mani del Cavaliere, con buona pace di Cassazione, Giudici e Magistrati “comunisti e femministi”.
I risultati del sondaggio
Di seguito riepiloghiamo brevemente i risultati del sondaggio realizzato da SWG per Agorà:
Pdl 27% (+ 0.5)
Pd 23.5% (- 2.0)
M5S 20% (+1.5)
Sinistra Ecologia e Libertà 6.4% (0.0)
Scelta Civica 4.9% (+ 0.5)
Lega Nord 4% (- 0.2)
Azione Civile 2.1% (+ 0.3)
La Destra 1.9% (+ 0.3)
Fratelli d’Italia 1.6% ( – 0.4)
Udc 1,5% (0.0)
PDL in vetta col 27%. Il partito di Berlusconi ha guadagnato lo 0,5% in una sola settimana, confermandosi nuovamente prima forza italiana.
A Seguire ancora il PD che però, nello stesso arco di tempo, ha perso più di 2 punti percentuali, ribadendo ancora una volta l’innata capacità della sinistra odierna di non riuscire a comprendere la volontà dei cittadini e dei loro stessi affiliati.
Boom del Movimento 5 Stelle, che risale al 20%, guadagnando più di tutti, dopo le battute d’arresto degli ultimi tempi. Gli unici ad andare contro corrente, gli unici ad uscire fuori da quel coro di un governo in grado a volte di mettere in atto iniziative tra l’incomprensibile e il paradossale.
La disfatta del PD
Sono in molti a chiedersi perché i democratici continuino, di settimana in settimana, a perdere terreno. Il motivo sembra essere solo uno: l’accondiscendenza. Il PD non riesce ad imporsi, non ci prova nemmeno e ogni azione sembra confermare una innata incapacità di prendere iniziative. Il “governo di larghe intese è l’unica soluzione”
continuano a ripetere, ma vero è che, dall’esterno, l’esecutivo Letta sembra essere più che altro un’amministrazione in cui il PD non rappresenta il partito di maggioranza, ma un gregario disposto a prestare il fianco in ogni occasione.
Questo atteggiamento non piace alla base, non piace a qualcuno dei vertici e, come dimostrano i sondaggi, non piace neanche ai cittadini.
I delusi da Berlusconi, che nel corso delle elezioni politiche di febbraio avevano preferito lasciare il PDL al suo destino, stanno pian piano ritornando all’ovile, rinfrancati dalle iniziative del partito riguardanti in primis IMU e IVA.
I delusi del Movimento 5 Stelle, che durante le amministrative di giugno avevano condannato i grillini alla disfatta, sono nuovamente tornati a sostenerli, spinti dalle prese di posizione dei pentastellati che attualmente rappresentano l’unica vera forma di opposizione all’attuale maggioranza.
I delusi del PD, continuano ad allontanarsi dal PD. Fossimo nei vertici, ci faremmo due domande.
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