Egoismo e ipocrisia made in Usa

ecco a chi si ispira il Fornero-pensiero

Roberto Marchesi    

Lo snap è lo schioccare delle dita e si usa solitamente per dire qualcosa che si fa molto in fretta senza starci troppo a pensare, ma “S.N.A.P.”, nel caso di cui ora parleremo, sta per “Supplemental Nutrition Assistance Program” ed è il programma di contributi che lo Stato americano concede in certe circostanze ai poveri e agli agricoltori.
Lo “S.N.A.P.” è in vigore da decenni negli Stati Uniti, quindi ha già attraversato diverse volte entrambe le forze politiche che si alternano alla guida della nazione senza eccessivi contraccolpi. Non puo’ sorprendere percio’ che quando governano i repubblicani qualche favore in più vada agli agricoltori, dato che l’elettorato rurale è conservatore e vota in maggioranza a destra, mentre quando governano i democratici lo stesso favoritismo si dirige invece verso i cittadini più poveri delle aree urbane, generalmente elettori di sinistra, cioè dei democratici, ai quali viene concesso qualche miglioramento nei sussidi, perlopiù “buoni pasto” da spendere per l’acquisto di generi alimentari primari.
Va’ avanti così da lunghissimo tempo, ma adesso è arrivato il “Sequester”, ovvero la legge di “spending review” americana avviata quest’anno per ridurre il debito statale.
Il sequester, che si propone di ridurre di 1200 miliardi di dollari in 10 anni il debito pubblico americano, non è esattamente un programma di tagli lineari, essendo tarato con pesi diversi sui vari capitoli di spesa, ma nondimeno arriva a tagliare un po’ dappertutto, incluso qualche importante taglio sulle spese militari.
Comunque, l’accordo di massima sui tagli da applicare ai singoli capitoli di spesa è stato faticosamente raggiunto circa due anni fa, con la decisione di farlo partire quest’anno, ma in dettaglio, sulle singole voci di spesa, è il Congresso che deve decidere di volta in volta dove far esattamente cadere la scure dei tagli.
E qui il G.O.P. (Grand Old Party), cioè i repubblicani, hanno pensato che fosse venuto il momento di dimostrare la loro serietà nel perseguire con determinazione l’obbiettivo del risanamento. Senza “se” e senza “ma” si sono presentati compatti alla Camera dei Rappresentanti, dove hanno la maggioranza dei voti, e … con uno snap, in un batter di ciglio, hanno approvato il taglio completo dei contributi ai poveri. Tutto!
E … il sostegno agli agricoltori? Tagliato netto anche quello? No, quello no perché…
Lasciamo perdere le motivazioni ufficiali, il perché vero è che votano repubblicano.
Non perde occasione il partito repubblicano per far capire che del principio di uguaglianza se ne fanno un baffo, ma questa volta pare che siano andati un po’ troppo sopra le righe.
Lo sanno tutti infatti che i sussidi agli agricoltori finiscono nelle tasche anche di imprenditori agricoli che poveri non lo sono per niente, ma questo per i moderni repubblicani non significa niente, se serve a compiacere il proprio elettorato, anche i miliardi dati ai ricchi sono spesi bene.
Ai poveri che spendevano invece davvero quei miserabili contributi alimentari per nutrirsi invece no, per loro hanno sempre pronta la loro feroce retorica antigovernativa. Dicono: “Tu, a livello personale, sei perfettamente libero di aiutare i poveri, ma il governo no. Il governo non ha diritto di usare i soldi della gente (i contribuenti), puntandogli una pistola alla tempia per darlo ai poveri (che non hanno voglia di lavorare)”.
Però se gli stessi soldi, presi allo stesso modo, vengono spesi per chi è già benestante o ricco, la cosa non li disturba minimamente.
Quando il governo aiutava i ricchi banchieri con sussidi miliardari non si è sentito nessun repubblicano parlare di “pistola alla tempia del contribuente”.
Spendere invece soldi a favore dei poveracci che li usano per comprare una zuppa di pollo per sfamare la famiglia per loro è doppiamente negativo, perché oltre a spendere in modo improduttivo il denaro pubblico, si finisce anche col demotivare queste persone a cercarsi un lavoro.

La retorica, cioè le chiacchiere, in politica funzionano sempre. Infatti il partito repubblicano mica prende voti solo dai ricchi. Tuttavia l’egoismo, l’ipocrisia e la falsità, elevati a questo livello, sono inaccettabili.
Questi repubblicani, che difendono sempre a spada tratta i ricchi banchieri e i finanzieri, applicando sui loro guadagni milionari tasse pari ad un terzo di quelle che pagano tutti i lavoratori e i piccoli comercianti. E che consentono a orde di speculatori di arraffare a man bassa sui risparmi della brava gente, vorrebbero ora farci credere che la grande recessione del 2008 e i 16 trilioni di debito pubblico sono stati causati dai troppi buoni pasto distribuiti a chi non ha niente da vivere?
Non è ammissibile esagerare fino a questo punto, i poveri e i non ricchi sono tanti ma non sono stupidi.
20 Luglio 2013 http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22100

Egoismo e ipocrisia made in Usaultima modifica: 2013-07-24T12:45:49+02:00da davi-luciano
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