Lele Rizzo: “Quando la Polizia picchia i No-Tav rimane impunita. Anche se le violenze sono gratuite”

http://www.huffingtonpost.it/2013/07/13/no-tav-lele-rizzo-pol_n_3591071.html?utm_hp_ref=italy

 L’Huffington Post  |  Di Pietro SalvatoriPubblicato: 13/07/2013 15:03 CEST  |  Aggiornato: 13/07/2013 15:04 CEST

no tav

“Conosciamo la solfa, lo sappiamo che a loro piacerebbe restare dentro il cantiere a leggere il giornale”. Lele Rizzo, uno dei principali attivisti del movimento No-Tav, risponde a muso duro al funzionario di Polizia che ha denunciato su Huffingtonpost “il salto di qualità” delle proteste contro il cantiere, ormai diventate a suo avviso “una vera e propria guerriglia”.

Non è così?

La questione è più generale. L’intera valle è completamente ostile al Tav. Se a presidiare il cantiere ci devono essere le forze dell’ordine, se qualcuno invoca la spedizione dell’esercito, è evidente che un problema c’è.

Un problema combattuto con azioni di guerriglia?

È la solita esagerazione. Si trasforma un petardo in un bengala, un sasso in un macigno. La tattica è sempre quella: ingrandire quel che succede per avere più motivi per giustificare la criminalizzazione e la repressione di chi protesta. È un discorso morto che ormai fanno da tempo, serve a ingrandire le zone militarizzate.

Vi si accusa di reclutare anche cittadini stranieri.

Succede che a volte ragazzi di altri paesi vengano in Val di Susa. Questo accade perché la lotta contro il Tav è condivisa da chi ha una particolare visione del mondo, e il nostro caso da molti viene visto come un esempio di quel che succede in tante parti del mondo. Mi fa ridere chi parla di una sorta di internazionale del terrore.

Non c’è dunque nessun salto di qualità nella violenza delle vostre proteste?

Ma no, assolutamente. Tra le forze dell’ordine non c’è mai stato nessun ferito, di che stiamo parlando? Poi che noi ci dobbiamo organizzare per evitare di farci fermare è un altro discorso. Siamo arrivati al punto che i fogli di via vengono dati anche ad alcuni valsusini, che non possono più recarsi in determinati paesi della valle. Anzi, il problema è semmai un altro…

Quale?

Prima di tutto occorre un riconoscimento del fatto che la situazione in Val di Susa non è normale, che se c’è una protesta vanno valutati anche i motivi che la muovono. Poi sottolineo che le forze dell’ordine, anche quando esagerano, restano impunite. Abbiamo presentato alle autorità competenti un fascicolo completo su violenze gratuite subite da manifestanti il tre luglio del 2011. Oggi quel procedimento si avvia verso l’archiviazione, con motivazioni incomprensibili.

Tav, gli scontri nella notte

Ansa

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Lele Rizzo: “Quando la Polizia picchia i No-Tav rimane impunita. Anche se le violenze sono gratuite”ultima modifica: 2013-07-15T09:53:36+02:00da davi-luciano
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