I giornalisti che negano il signoraggio lavora(va)no per Goldman Sachs
04.ott 2012
– di Daniele Di Luciano –
È divertente che i giornalisti delle testate più importanti siano gli unici a non denunciare la truffa del signoraggio bancario. Che coincidenza, vero? Proprio loro che potrebbero farlo capire a milioni di lettori, niente, sono convinti che sia una “bufala da complottisti” o qualcosa del genere.
Come un certo Fabio Scacciavillani, giornalista del Fatto Quotidiano. In un suo articolo leggiamo:
[Lo Stato] Stampa biglietti colorati e paga con essi beni e prestazioni che valgono enormemente di più. La differenza di valore è il signoraggio dei nostri giorni (il signoraggio di cui blaterano complottisti vari invece è un’emerita panzana partorita per imbonire menti confuse).
Secondo Scacciavillani sarebbe lo Stato a stampare i biglietti colorati. Dove ha trovato questa notiziona non si sa dal momento che nell’articolo non cita nessuna fonte. In poche parole ci dovremmo fidare di lui. Bel giornalismo. In realtà a stampare i biglietti colorati sono le banche centrali come scrive Olli Rehn a nome della Commissione del Parlamento Europeo:
[Le banconote] ad emetterle fisicamente e a ritirarle dalla circolazione sono, in pratica, solo le banche centrali nazionali.
Scacciavillani confonde lo Stato con la banca centrale! È come se io scrivessi in un articolo che l’Italia è una banca centrale e un quotidiano nazionale me lo pubblicasse…
Incuriosito da un articolo che titola “Che cos’è la moneta?” scritto da un tizio che non sa neppure chi stampa le banconote e che definisce il signoraggio un’emerita panzanadi cui blaterano complottisti vari, sono andato a leggere la sua autobiografia:
ho lavorato al Fondo monetario internazionale a Washington, alla Banca centrale europea a Francoforte (nel periodo pioneristico in cui è partita l’unione monetaria), a Goldman Sachs a Londra
Qualcuno è stupito?
Editorialista del Corriere critica la ministra Kyenge e viene punito.