La troika dell’usura affama le nazioni

di: AN. PE.

 La troika è oramai assolutamente consapevole dei danni provocati alla Grecia e agli altri Paesi dell’Eurozona,ma non teme nessuno. I Soloni dell’esecutivo comunitario, così come quelli della Bce e del Fondo monetario internazionale, hanno obbligato Atene a continui e ripetuti tagli di spesa e ad aumenti fiscali forzati che hanno gettato il Paese nel caos e nella disperazione. Del resto è evidente che questa è stata una decisione politicamente ben calcolata da parte dei tecnocrati dell’esecutivo comunitario nel ritardare la ristrutturazione del debito della Grecia fino al febbraio 2012, quasi due anni dopo l’istituzione del primo Fondo di salvataggio della moneta unica, lo European Financial Stability Facility (EFSF). Numerosi economisti di fama internazionale, tra cui alcuni premi Nobel, hanno esaminato i costi del debito greco e hanno appurato che la percentuale del tasso di interesse pari al 5,5% applicata ai prestiti del primo pacchetto di salvataggio, oltre ad aver favorito la grave recessione che ha colpito il popolo ellenico ridotto oramai allo stremo, impedisce ad Atene di poter ripagare almeno un 50 per cento dei debiti accumulati poiché sono assolutamente insostenibili.

In più è notevolmente aumentato il costo del “salvataggio” greco per i contribuenti non solo di Atene ma di tutta l’Unione europea. A mettersi di traverso sono stati anche i rappresentanti del governo tedesco, il cancelliere Angela Merkel in primis timorosa delle possibili conseguenze nelle imminenti elezioni politiche, visto che i suoi concittadini non sono affatto favorevoli a qualsiasi forma di aiuto a Paesi in crisi.

A tre anni dalla creazione di un fondo di controllo per il “salvataggio” della Grecia, la troika, che ora gestisce tutti e quattro programmi di “aiuti” agli Stati membri dell’Eurozona, non è responsabile nei confronti di nessuno, nemmeno dei popoli che ha ridotto alla fame: in altre parole non dovrà rispondere per la gestione di una crisi che poteva essere risolta in maniera più veloce e meno dolorosa. Questo è un evidente segno della forza incontrollata e incontrollabile di alcuni organismi e istituti internazionali che si muovono autonomamente decidendo il futuro di una nazione, senza dover poi ripagare i popoli ridotti alla fame per i loro errori assolutamente voluti. Sì, perché lor Signori sapevano molto bene che i greci non avrebbero avuto la forza di restituire i debiti contratti con le istituzioni che compongono la troika.

Ormai la Grecia e gli altri Stati membri che subiscono l’austerità e la recessione indotta dai grandi potentati economici sono tutti Paesi ormai privi di sovranità nazionale ed economica, finiti nelle mani dei tecnocrati della troika (Commissione Ue, Bce e Fondo monetario) e delle multinazionali di altri Stati che fanno affari d’oro con la svendita delle aziende pubbliche e dei cosiddetti “gioielli di famiglia”: le grandi ricchezze naturali della Grecia. La troika avrebbe molto da dire a riguardo, ma nessuno è disposto a rispondere degli errori compiuti e malauguratamente voluti. E allora adesso si passa alle vere e proprie prese in giro. Dopo averli lasciati fare, si chiede ai tecnocrati della trimurti dell’usura un primo passo per rispondere all’Assemblea di Strasburgo dei loro “errori”. Sharon Bowles, che presiede la Commissione per gli Affari economici dell’Europarlamento, ha chiesto ai membri del Fondo monetario di comparire in udienze pubbliche di fronte agli eurodeputati. Ma nonostante tutto nessuno ha il potere di condannare i Soloni della troika, tanto che la capacità dei parlamenti nazionali di modificare o influenzare le decisioni dei poteri forti è infinitesimale: i governi possono abbaiare quanto vogliono ma non hanno più le unghie e i denti per difendersi, sono stati privati lentamente del loro potere decisionale. Del resto a nominare i membri dell’esecutivo comunitario o di altre istituzioni della cosiddetta troika, sono i grandi potentati economici: multinazionali, banche e lobby varie che decidono liberamente di collocare un loro rappresentante nel dicastero che più interessa loro.

Ai popoli, che eleggono soltanto i deputati dell’Europarlamento, non resta che osservare attoniti ciò che accade ai loro danni e a quelli dei loro fratelli europei.

 12 Giugno 2013


La troika dell’usura affama le nazioniultima modifica: 2013-06-16T08:26:00+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo