Spagna: la rabbia per austerità e corruzione riempie le piazze

Decine di migliaia di cittadini iberici protestano conto la politica dei sacrifici e della recessione del governo Rajoy 

Andrea Perrone

Un sabato di scontri e di proteste, quello del 23 febbraio in Spagna, contro l’austerità e la corruzione che vede coinvolta la classe politica e la stessa famiglia reale. A Madrid si sono raccolte decine di migliaia di manifestanti per dire basta alla recessione, alle manovre lacrime e sangue, all’austerità voluta da un governo che mostra di essere nelle mani di un gruppo di politici del Partito Popolare e del suo leader, il premier iberico Mariano Rajoy, che avrebbe intascato milioni di euro con i finanziamenti illeciti. Almeno 45 persone sarebbero state fermate nel corso della notte, dopo la grande manifestazione di protesta contro il governo conservatore di Rajoy.
I fermi sono stati effettuati dopo che la quasi totalità dei manifestanti si era dispersa a causa di un duro scontro con le forze dell’ordine. Quarantacinque persone sono state arrestate e 40 sono rimaste lievemente ferite, fra cui 12 poliziotti. “La polizia nazionale ha arrestato 45 persone, fra cui 9 minorenni, nei vari disordini che hanno seguito la manifestazione a Madrid”, hanno riferito in un comunicato fonti delle forze dell’ordine. Nel frattempo emergono tra l’altro altri scandali che coinvolgono perfino la monarchia e in particolare il genero del re, Iñaki Urdangarin. Del resto la corruzione non risparmia nessuno e appare in Spagna, come altrove, assolutamente endemica. Non sono soltanto le alte sfere del Partito popolare ad essere accusati di intascare danaro illecitamente, ora anche la famiglia reale non è esente da queste imputazioni. Il genero del sovrano Juan Carlos, Urdangarin, marito dell’infanta Cristina, appare infatti coinvolto in uno scandalo e per questo ieri l’altro è stato interrogato dal tribunale di Palma di Maiorca.
Il 45enne è sospettato con il suo vecchio socio, Diego Torres, di avere sottratto indebitamente almeno 6 milioni di euro di denaro pubblico dall’Istituto di beneficenza Noos, da lui presieduto tra il 2004 e il 2006. Urdangarin, ex campione olimpico di pallamano e convertitosi rapidamente in uomo d’affari, dovrà rispondere anche del contenuto di alcune e-mail rivelate dal Torres, dalle quali si desume che lo stesso re sarebbe stato al corrente delle attività del genero. Comparso dinanzi a un giudice sull’isola di Mallorca, ha affermato che la Casa Reale «non autorizzò né avvallò» in alcun modo le sue attività nell’Istituto Noos e che la moglie non ha nulla a che vedere con i suoi affari. Urdangarin ha negato qualsiasi addebito e persino della riunione al Palacio de la Zarzuela – residenza dei re di Spagna – per preparare il vertice Valencia Summit 2004, evento organizzato da Noos, in cui la fondazione avrebbe intascato milioni di finanziamenti pubblici.
Ma il genero di Carlos ha negato persino di possedere conti in paradisi fiscali e l’utilizzo di eventuali prestanome. L’inchiesta e le rivelazioni sulle ruberie dei blasonati hanno deluso gli spagnoli, erodendo così gran parte della popolarità della famiglia reale. Per questo fra scandali della Corona e corruzione dei partiti, gli spagnoli non vogliono essere obbligati a pagare gli errori e le ruberie altrui, come quelle di banche e banchieri che sull’orlo del fallimento sono state salvate dall’Ue a spese dei contribuenti iberici. Per questo il popolo di Madrid ha avuto la dignità e il coraggio di scendere nelle strade e urlare la propria rabbia contro un sistema democratico marcio fino al midollo.


26 Febbraio 2013 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=19295

Spagna: la rabbia per austerità e corruzione riempie le piazzeultima modifica: 2013-02-27T08:52:00+01:00da davi-luciano
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