Ancora drammatici suicidi

Suicidio a Chiavari: barista disoccupato si impicca sul monte Pu

Fausto Perazzo, barista di 62 anni, si è tolto la vita sabato 16 febbraio a Chiavari. Aveva lavorato per oltre trentanni al bar Davide e recentemente al bar Portici di via Rivarola

di Redazione – 17 febbraio 2013

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Chiavari – All’età di 62 anni Fausto Perazzonoto barista del levante genovese, ha deciso di farla finita e dopo essersi recato in moto sul monte Pu, a Castiglione Chiavarese, si è tolto la vita impiccandosi ad un albero. Secondo decesso nel giro di poche quindi nel comune chiavarese, che solo poche ore prima era stato scosso dalla morte di Anika Peri, venticinquenne stroncata probabilmente da un mix di droghe.

La tragedia è avvenuta ieri, sabato 16 febbraio, per motivi ancora ignoti alle forze dell’ordine, ma potrebbe esserci un nesso tra la depressione e la mancanza di lavoro.

Fausto aveva lavorato per più di trenta anni in una delle gelaterie più conosciute di Chiavari, il bar Davide in corso Dante. Da qualche anno si era lanciato in una nuova avventura lavorativa, accettando il progetto di un amico che aveva aperto il bar Porticiin via Rivarola. Qualcosa però deve essere andato storto perché al bar Portici non si era più visto.

Un uomo solo, senza figli né moglie, residente a Casarza e conosciuto da tutta Chiavari e dai paesi limitrofi come un barista gentile, sempre pronto al dialogo e disponibile con ogni cliente.

Per questo il gesto estremo rimane ancora più inspiegabile. Il corpo senza vita di Fausto è stato trovato sabato mattina da un gruppo di cacciatori sul monte Pu, a fianco la moto del sessantaduenne. Immediato l’intervento dei soccorso, ma non c’è stato nulla da fare.

Intanto le indagini dei carabinieri continuano per capire i perché del suicidio. In casa di Fausto nessun messaggio, ma la pista più accreditata rimane la depressione provocata dalla mancanza di lavoro.


http://www.genovatoday.it/cronaca/fausto-perazzo-suicidio-chiavari.html

 

Rimini, carabiniere salva il vicino, aspirante suicida

Il 35enne, scampato alla morte, si era barricato nel garage per togliersi la vita con i gas di scarico della propria auto. Il militare, non in servizio, ha ricevuto la chiamata della centrale, avvertita da un altro inquilino

Un carabiniere libero dal servizio ha salvato il vicino di casa che stava suicidandosi con i gas di scarico dell’auto. Il militare, effettivo alla Squadra Motociclisti del Norm della Compagnia di Rimini, mentre stava riposando in casa, verso mezzanotte e mezzo ha ricevuto la telefonata dei colleghi della Centrale Operativa e subito è sceso in strada in tuta per soccorrere il coinquilino, un 35enne che stava suicidandosi nel garage. L’uomo, dopo aver ingerito farmaci calmanti e bevande alcoliche, si era barricato nel suo garage, aveva sigillato le bocchette di aerazione della porta e, salito in auto, aveva collegato lo scappamento con l’abitacolo con un tubo di plastica.

A dare l’allarme chiamando il 112 era stato un altro inquilino. L’operatore della Centrale Operativa di Rimini, oltre a far convergere sul posto alcune pattuglie e preavvisato il 118 ed i Vigili del Fuoco, ha chiamato il collega, ricordandosi che abitava nello stess o condominio.

Il carabiniere ha forzato il dispositivo automatico della porta del garage, spalancando il box auto e tirando fuori l’uomo privo di sensi dall’abitacolo. Ha anche cominciato la rianimazione lasciando poi proseguire i sanitari del 118. L’uomo è stato ricoverato all’ospedale di Rimini “per intossicazione da monossido di carbonio con ingestione di alcool e farmaci”, in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita.

(16 febbraio 2013) © Riproduzione riservata

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/02/16/news/rimini_carabiniere_salva_il_vicino_aspirante_suicida-52796071/

 

Ancora drammatici suicidiultima modifica: 2013-02-17T20:06:00+01:00da davi-luciano
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