Val Susa zona di guerra. E’ il soldato che lo dice

  • Da: Nuovasocietà –  Lunedì, 11 Febbraio 2013 18:07 
 
Soldati nel fortino di ChiomonteSoldati nel fortino di Chiomonte

 

di Andrea Doi

La prima cosa che ha fatto è stata tranquillizzare i suoi genitori. Spiegargli di stare tranquilli, che era vivo e vegeto. Lui, militare alpino originario della provincia di Avellino, ha raccontato la sua storia al giornale locale “Ottopagine”. La testimonianza di quella notte maledetta, della sua paura dentro il Lince, il mezzo militare che gli fa da casa da mesi. «Erano molto ben organizzati – racconta al giornale irpino – non è stato facile rimanere freddi». A prima vista questa storia, narrata dalla viva voce del giovane soldato, sembrerebbe uguale a quella di tanti suoi compagni e commilitoni che in Iraq e in Afghanistan sono stati spediti in guerra. Peccato che le parole di Ciro Esposito (così viene chiamato il soldato su “Ottopagine”)non  abbiano come soggetto fatti avvenuto sulle alture afghane o alle porte di Baghdad: bensì a Chiomonte.
Già, il militare racconta minuziosamente l’assalto alle reti (ritenute illegali dal Comune di Chiomonte) da parte dei No Tav, avvenuto qualche sera fa al fortino della Maddalena. Frasi, le sue, che lasciano a bocca aperta: «L’ordine era di mantenere la posizione». «Ci hanno attaccato da più parti contemporaneamente». «Ci hanno circondato lungo il perimetro reticolato». Eccetera, eccetera. Immagini che fanno pensare che ci si trovi in piena zona di guerra. Addirittura il giornale conclude con le parole: «Grottatella (il Paese natio dell’alpino, ndr) è fiera del suo soldato», come si faceva nei giornali dell’epoca durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.
Per quanta enfasi possa aver usato il militare nel racconto di una notte in cui fu costretto lui, i suoi commilitoni, Lince compreso, a retrocedere dall’attacco dei valsusini, resta il fatto che proprio dalla bocca dell’alpino viene confermato quello che si sapeva già da tempo: la Val di Susa è una zona calda, territorio di guerra. Vengono utilizzati gas militari cs, definiti dalle Convenzioni come “armi chimiche”, sono presenti esercito e mezzi militari e chi si oppone al Tav assomiglia ai guerriglieri iracheni o ai talebani. Non si può negare quindi che in questo momento esistano della forze di occupazione e che d’altra parte ci sia un popolo che prova a resistere e a liberarsi. Non siamo noi a dirlo, sia chiaro. Ma è lo stesso soldato Ciro Esposito a farlo, come ogni soldato in guerra quando racconta la propria scioccante esperienza.

Val Susa zona di guerra. E’ il soldato che lo diceultima modifica: 2013-02-15T15:25:00+01:00da davi-luciano
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