Matarrelli (Sel), voterò per Italicum

La stampella SEL è sempre pronta…si si certo, sono all’opposizione….

 L’annuncio in un post su Fb

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 27 aprile 201516:55News

(ANSA) – ROMA, 27 APR – “Ritengo utile votare favorevolmente al testo della nuova legge elettorale posta all’esame della Camera”. Lo annuncia Antonio Matarrelli di Sel in un post su Facebook.

Tenuità del fatto in vigore: ecco per quali reati e le condizioni

In pratica un’amnistia permanente. Non bastano i numerosi istituti penitenziari costruiti e lasciati vuoti ed abbandonati come documentato da striscia la notizia, il partito della legalità come affronta il problema del sovraffollamento carcerario? CANCELLANDO I REATI.

Una domanda, come mai non viene contestato questo provvedimento ma  “la piazza tanto antisistema” non fa  mancare la sua presenza ad ogni avvistamento di Salvini? Devo dedurre che tale piazza gradisce molto l’operato del terzo governo non eletto?

Chissà se fosse stato il governo dello psiconano a fare sta porcata, la società civile già quanti flash mob e sit in avrebbe organizzato?

MA CHE STRANO, ANCHE LE RAPINE NON SONO PIU’UN REATO, quasi una legge antirazzista

 Esclusi delitti reiterati e violenti, ma non ci sono indicazioni chiare

tenuità

E’ ufficialmente entrato in vigore il regime di tenuità del fatto, così come enunciato nel decreto legislativo 28/2015, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 marzo.

Arriva così una delle novità più discusse per la punibilità nei confronti dei reati cosiddetti lievi, mentre, proprio ieri, il Senato ha dato il proprio via libera alla legge anticorruzione, che inasprisce le pene per chi commette reati legati alla pubblica amministrazione, ripristinando il falso in bilancio fino a cinque anni.

E proprio quella dei cinque anni è la soglia al di sotto della quale è oggi applicabile il criterio di tenuità del fatto, mirato a ridurre l’obbligatorietà dell’azione penale da parte del pubblico ministero, limitandola a quei casi più gravi che necessitano di esame in aula e dibattimento per essere adeguatamente valutati e sviscerati.

Di fronte al perdurare di una lentezza cronica del sistema di giustizia, insomma, il legislatore ha voluto concedere un ulteriore strumento per chiudere in fretta i fascicoli meno penalmente rilevanti, mantenendo, per le parti offese, la possibilità di rivalersi in sede civile.

Questa scelta, poi, non ha mancato di generare allarme nella popolazione, che ha temuto di andare incontro a una depenalizzazione generale per reati come il maltrattamento di animali, la rapina, o lo stalking e così via, tutti comportamenti che, per le pene previste, ricadrebbero teoricamente nei criteri per lo stop definito dal decreto legislativo in oggetto.

In sede di esame parlamentare, però, si sono posti i paletti sull’esercizio del principio di tenuità del fatto, che non deve tenere conto di atti di particolare violenza o gravità, oppure nel caso siano reiterati pur nella lievità del comportamento.

Va comunque sottolineato che, in sede di stesura del decreto, si è preferito non escludere in maniera esplicita nessun tipo di reato, il che ammette il ricorso alla tenuità del fatto anche per delitti al pari di violenza privata, minaccia, violenza, truffa o appropriazione indebita.

In generale vengono comprese nel novero di reati coinvolti nell’archiviazione da parte degli inquirenti, le accuse per reati contro la fede pubblica, contro l’incolumità pubblica, contro l’ordine pubblico, contro l’amministrazione della giustizia e contro la pubblica amministrazione.

Vai all’elenco completo dei reati inclusi nella tenuità del fatto

Vai al testo del decreto

 Pubblicato da Redazione il 2 aprile 2015 alle 10:04 in Penale

http://www.leggioggi.it/2015/04/02/tenuita-fatto-in-vigore-per-quali-reati-condizioni/

Nola: Auchan, arriva la mazzata, via libera a 320 licenziamenti. 1140 nel resto d’Italia

Se sarà rifinanziata la CIG, almeno per un po’ continueranno a mangiare questi lavoratori futuri disoccupati. Poi pazienza, saranno futuri suicidati per indigenza, quelli che non esistono. Il governo, ha altre priorità, quella di finanziare il business più redditizio della droga, vedi Mafia capitale

 27 aprile 2015

Stamattina la multinazionale francese della grande distribuzione Auchan ha comunicato ai sindacati l’avvio della procedura di licenziamento per 1460 dipendenti in tutta Italia.

La regione più colpita dai tagli è la Campania, con 320 licenziamenti da attuare in soli 5 ipermercati: Nola, Pompei, Giugliano, Mugnano e Napoli-via Argine.

320 licenziamenti a cui bisogna aggiungere i circa 80 appena attuati a Pompei e a Mugnano attraverso però la mobilità incentivata. Intanto da oggi scattano i 75 giorni di tempo concessi dalla legge per trovare un accordo sindacale. In caso di mancato accordo nell’ambito di questo periodo Auchan potrà mandare unilateralmente a casa dei lavoratori le lettere di liceziamento. Nel frattempo si è acceso un altro focolaio di tensioni nella grande distribuzione italiana e campana. MediaWorld, il colosso degli elettrodomestici, ha infatti annunciato la chiusura dei due negozi di Nola e di Napoli-via Arenaccia. 100 i licenziamenti previsti. Sono 7 i negozi Mediaworld che dovranno chiudere in Italia: oltre 300 i tagli da attuare entro al fine di luglio.

Fonte ilmattino

http://www.crisitaly.org/notizie/nola-auchan-arriva-la-mazzata-via-libera-a-320-licenziamenti-1140-nel-resto-ditalia/

Volterra: Chiude la Smith International, licenziamento per 200 dipendenti

Chi se ne frega. I lavoratori una volta erano importanti, ormai non contano più. Ora che lo smantellamento di ogni tutela si è compiuto con la complicità della società civile che tanto “contesta” il sistema. Chissà se rifinanzieranno la Cassa integrazione, poi una volta finita, pazienza. Gli italiani si possono sfrattare e non sono certo dovuti 35 euro al giorno per la loro tutela.

 27 aprile 2015

Duecento dipendenti della Smith International di Volterra sono in mobilità per la chiusura dell’azienda. La procedura è stata aperta oggi con l’annuncio della direzione dello stabilimento ai sindacati. L’azienda realizza prodotti per l’industria estrattiva (petrolio, gas, vapore, acqua e minerali), in particolare punte per perforazioni petrolifere e appartiene alla multinazionale Schlumberger. Da tempo la fabbrica volterrana era in crisi e due terzi dei lavoratori erano in cassa integrazione ordinaria o costretti a smaltire le ferie arretrate.”Chiediamo all’azienda di ripensarci e di tornare a investire sullo stabilimento che, dopo l’acquisizione del marchio da parte di Schlumberger, ha continuato a produrre macchinari obsoleti”, ha affermato Massimo Basilei, della segreteria provinciale della Cgil di Pisa. “Non c’è dubbio che a incidere sui risultati della Smith – ha aggiunto – sia stata anche la crisi petrolifera, ma essa si fronteggia anche investendo e riqualificando la produzione in un’azienda che per anni ha rappresentato un’eccellenza per il territorio”. Il sindacalista sottolinea anche la necessità “di un’immediata apertura di tavoli istituzionali con enti locali e Regione, per scongiurare il pericolo di perdere circa 200 posti di lavoro in una zona già a bassissima densità occupazionale”.

“Alla Regione Toscana – conclude Basilei – chiediamo di svolgere un ruolo significativo per individuare figure interessate a professionalità di altissimo livello (in quell’azienda sono tutti operai specializzati) che non possono essere disperse”. Il sindaco di Volterra Marco Buselli ha invece chiesto un incontro con la multinazionale. Il primo cittadino si è rivolto anche alla Regione Toscana, perché convochi l’azienda. “Abbiamo bisogno di aiuto – aggiunge Buselli – perché il problema, se non troverà soluzioni, avrà ricadute pesantissime su tutto il territorio. In costante contatto con i sindacati ho allertato subito la Regione e fatto sapere la situazione al presidente Enrico Rossi e all’assessorato alle attività produttive. Ho provato a contattare invano l’amministratore delegato dell’azienda e sono in costante contatto con rsu, vertici di Fondazione e Cassa di Risparmio di Volterra, sindaci di zona e forze politiche”. Intanto la Regione annuncia, oltre alla solidarietà con i lavoratori della Smith International anche la disponibilità “ad aprire un tavolo di confronto e lo farà non appena i sindacati lo chiederanno”.

 Fonte firenze.repubblica

http://www.crisitaly.org/notizie/volterra-chiude-la-smith-international-licenziamento-per-200-dipendenti/

FLASH: Tsipras rottama Varoufakis. Si riaprono i negoziati tra Grecia e creditori

Scritto il 27 aprile 2015 alle 15:54 da Danilo DT

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Crisi Grecia: Varoufakis resta ministro delle Finanze ma non sarà più il negoziatore con la Troika

Se non si era capito, il compromesso era la soluzioni migliore e più ben voluta da tutti.
Ovviamente dalla Troika, la quale non accetta però sconti, chiedendo un programma che MOLTO PROBABILMENTE resterà tale (avete dubbi) e sarà un eccellente escamotage per comprare tempo.

Ma è anche ciò che vuole Tsipras. E difatti ecco che il segnale arriva chiarissimo ai mercati.

Il tempo stringe e Tsipras cambia la formazione in vista della partita finale con la Ue. Il premier greco ha infatti realizzato un rimpasto del gruppo di negoziatori a livello politico con i creditori internazionali. Il nuovo team – riferisce la stampa locale – è stato deciso in una riunione presieduta ieri sera dal premier Alexis Tsipras. A guidarlo sarà il viceministro delle Relazioni Internazionali Euclid Tsakalotos. Riconfermato l’incarico al ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, ma sembra chiaro che il suo ruolo viene a questo punto depotenziato, dopo la burrascosa riunione di vernerdì scorso a Riga in cui alcuni colleghi europei lo hanno bollato come «dilettante» e «perditempo». (Source)

Tagliare fuori Varoufakis significa cercare il compromesso ed essere pronti (mia opinione) ad un nuovo riassetto politico in Grecia, con una spaccatura inevitabile di Syriza in due tronconi, dove troveremo la parte più estrema che abbandonerà Tsipras e la parte più moderata che si andrà ad alleare col centro sempre con Tsipras leader.

La decisione del governo segue le critiche dell’Eurogruppo al ministro delle Finanze per il modo in cui sta conducendo il negoziato. La cancelliera Angela Merkel e Alexis Tsipras hanno concordato di tenere sempre aperto il collegamento diretto per assicurare che il negoziato continua. Ci si chiede comunque se la decisione di oggi riflette effettivamente l’esigenza di Tsipras di dare un segnale ai ministri dell’Eurogruppo. (…)Secondo il quotidiano tedesco Bild, Tsipras sarebbe pronto a rinunciare a promesse centrali fatte ai suoi elettori, come l’aumento del salario minimo e il rafforzamento dei diritti dei lavoratori.

La borsa subito inverte, il sentiment riprende quota. Si può tornare a correre. Fino alla prossima puntata.

http://intermarketandmore.finanza.com/flash-tsipras-rottama-varoufakis-si-riaprono-i-negoziati-tra-grecia-e-creditori-72141.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Stadio e no tav, le frettolose dichiarazioni del pm Padalino

Spinta dal Bass

Stadio e no tav, le frettolose dichiarazioni del pm Padalino

Neanche 24 ore dopo le scoppio del petardone in curva Primavera ecco pronta la versione del pm Andrea Padalino: un lancio maldestro da parte dei tifosi del Toro. Sul Fatto Quotidiano scrivono che secondo Padalino “qualcosa deve essere andato storto: forse la bomba è stata incautamente incastrata sotto un seggiolino e ha quindi proiettato schegge ovunque, forse era di per sé confezionata male”. Il gesto volontario da parte di un tifoso bianconero non sarebbe neppure stato possibile, secondo quanto ha aggiunto Padalino: “una bomba carta avrebbe potuto scoppiare tra le mani di chi la lanciava o durante il volo”.

Ma bastano una manciata di ore e le dichiarazioni di Padalino vengono sonoramente smentite dalla questura: il lancio proveniva del settore ospiti degli juventini. Con buona pace del pm.

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Questa storia ci interessa non solo perchè molti di noi erano allo stadio domenica (a tifare Toro). Ma perchè Padalino lo conosciamo bene, è uno dei pm che ha portato avanti l’enorme valanga di procedimenti contro i no tav, dall’accusa di terrorismo (poi miseramente caduta, ma quanti castelli sono stati costruiti su di essa) al processo contro Erri De Luca, c’è sempre il suo zampone. E non è la prima volta che si lancia in ricostruzioni a mezzo stampa rivelatesi poi infondate.

Ricordate la finta aggressione all’autista di Rinaudo, collega di Padalino? L’uomo dichiarò di essere stato pestato da alcuni sconosciuti; immeditamente i giornali additarono a colpevoli i no tav; tempo dopo si scoprì che si era inventato tutto. Padalino nel frattempo però, ricollegando il gesto ai processi contro i no tav, aveva fatto in tempo a dichiarare sui giornali: “l’aggressione dell’altra notte è un tipico atteggiamento intimidatorio mafioso. Queste cose le ho dette anche in aula, durante il processo per un’altra aggressione. Lì il teste era imbarazzato, impaurito. L’ho detto che, certe scene di minaccia appartengono ad altri mondi, ad altre parti d’Italia. Ma questa, ormai, è l’atmosfera che si respira”.

Dichiarazioni frettolose, ricostruzioni che si sciolgono come ghiaccio al sole, cosa spinge un pm a fare simili esternazioni sui giornali? L’unica spiegazione è una malcelata ansia di protagonismo. Un pm dovrebbe indagare e trarre le sue conclusioni in aula, non sulle colonne dei quotidiani. Perchè l’ansia di protagonismo non solo può portare a scivoloni imbarazzanti, come quelli sullo stadio e sull’autista, ma, e questo è peggio, può avere conseguenze devastanti per chi si trovi a incappare sulla sua strada.

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Scontri No Tav 2011: per la magistratura la violenza è comprovata.

Depositata la sentenza delle condanne ai 47 ragazzi per i fatti di Chiomonte nel 2011.

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di Redazione.

Depositata la sentenza con la quale il 27 gennaio scorso i giudici hanno condannato 47 persone a 140 anni complessivi di carcere per gli scontri al cantiere di Chiomonte del 2011.

Per i giudici (Quinto Bosio, Paolo Gallo, Emanuela Ciabatti) la violenza nell’occasione fu a senso unico, commessa dai No Tav contro le forse dell’ordine con lancio di sassi, estintori, travi e altri oggetti contundenti usati dai manifestanti. Il personale di polizia ha agito invece con azioni legittime ricorrendo ad azioni di forza contro i No Tav.

Secondo i giudici numerose testimonianze confermerebbero questa conclusione. A differenza di quanto sostenuto dai No Tav, secondo i magistrati, “la progettazione e realizzazione dell’opera siano specificamente volute dall’organo rappresentativo della sovranità popolare”.

“Le forze dell’ordine – hanno specificato – avevano il potere-dovere di usare la forza, ivi compreso l’utilizzo dei lacrimogeni, allo scopo di dare coattiva esecuzione all’ordinanza prefettizia che disponeva l’occupazione dell’area”. In conclusione, “l’uso della forza fu necessitato, consentito dall’ordinamento ed ebbe luogo con modalità rispettose delle norme vigenti, onde non sono ravvisabili eccessi o profili di arbitrarietà”.

I magistrati rigettano anche quanto sostenuto dagli avvocati della difesa su possibili errori di comunicazione da parte delle forze dell’ordine nel richiedere ripetutamente l’allontanamento dall’area da parte dei manifestanti.

Fonte: ANSA.it

Militarizzazione e resistenza: un’altra serata di lotta in Clarea

Spinta dal Bass

Militarizzazione e resistenza: un’altra serata di lotta in Clarea

Da notav.info

Ieri sera si è tenuta la consueta cena settimanale, a sorpresa, presso la tettoia No Tav in Val Clarea, a pochi metri dal cantiere della vergogna.
Dopo leccornie di ogni tipo, canti e brindisi una trentina di partecipanti ha messo in pratica una battitura determinata lungo le reti del cantiere, gettando in allarme i pochissimi militari messi a presidiare l’area. Le forze di polizia sono sopraggiunte sul luogo in ritardo, ma appena in tempo per un finale pirotecnico proveniente dai boschi limitrofi. I presidianti si sono poi diretti verso Susa, ma appena giunti nella cittadina sono tornati subito verso Giaglione per intervenire su un posto di blocco rocambolesco dei carabinieri locali che nel frattempo hanno provato ad intercettare alcune macchine che rientravano lungo la strada che dal piccolo paese conduce alla zona rossa. Gli uomini in divisa, nel vedersi circondati da decine di No Tav indispettiti, hanno concluso velocemente le identificazioni per poi perdersi nei vicoli della borgata grazie ad alcune indicazioni stradali poco chiare e costretti ad eseguire molte manovre e una ridicola marcia indietro. Per ripicca altre macchine sono state fermate più a valle da altre volanti sopraggiunte in paese, generando un’ altra concentrazione di chiassosi No Tav, accorsi immediatamente anche i questa occasione, gettando quindi i CC in confusione per la seconda volta. Addirittura una macchina fermata in questa situazione si è vista puntare le pistole. Concluse anche queste identificazione ed essendo ormai arrivati a 9 mezzi di polizia contro complessivamente poche decine di manifestanti, i carabinieri hanno deciso di rientrare, col loro peso di insulti e di figuracce. Poco dopo anche i No Tav sono ritornati a casa, contenti di aver passato un’allegra serata ribelle sempre dalla parte giusta.
NO TAV SEMPRE!

Online l’applicazione per indicare nome e cognome dei dipendenti che saranno soggetti alla mobilità

Ma in piazza ci si va solo per contestare Salvini. Ben venga ogni provvedimento del governo amico, che fa il bene del popolo

Mario Valenza  – Dom, 26/04/2015 – 11:16

Il piano per la riforma del pubblico impiego entra nel vivo. Ora si faranno i nomi degli impiegati in esubero.

Si parte dalle Province. Il governo ha preparato un’applicazione informatica per le amministrazioni in cui compariranno i nomi dei dipendenti da mettere in mobilità. Una vera e propria bomba pronta ad esplodere nel pubblico impiego. Sulla piattaforma www.mobilita.gov.it le varie amministrazioni potranno indicare i nomi di coloro che ritengono superflui per l’organico. Il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia è stata chiara: “Questo sistema consente a ciascun ente di area vasta l’inserimento dei dati relativi al personale individuato quale destinatario della ricollocazione mediante procedura di mobilità”. Per i lavoratori che rientreranno nel programma di mobilità è previsto il pesnionamento qualora abbiano già i requisiti, altri , quelli che lavorano nella agenzie per l’impiego, invece verranno assorbiti dalla nuova Agenzia nazionale.

Poi ci sono coloro che lavorano nella polizia provinciale: questi saranno ricollocati secondo il riordino delle polizie locali. Infine ci sono i dipendenti che dovranno subire un trasferimento. Sono circa 20 mila. Le Regioni di appartenenza decideranno come ricollocarli.

http://www.ilgiornale.it/news/economia/province-e-mobilit-piano-governo-spunta-lista-dei-dipendenti-1120855.html

Trasportava in Italia immigrati clandestini: fermato rumeno 18enne

I nuovi lavori che gli italiani non vogliono fare

 Il giovane portava sei afghani nel bagagliaio della furgone: dall’inizio dell’anno sono 183 gli immigrati irregolari fermati dai carabinieri

Giovanni MasiniDom, 26/04/2015 – 16:36

Trasportava illegalmente immigrati clandestini in Italia. Un diciottenne romeno è stato fermato dai carabinieri al valico di Coccau (Tarvisio) al confine con l’Austria e arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Questa mattina i militari dell’Arma hanno fermato un furgone Opel Vivaro con targa romena guidato dal romeno, per scoprire che nascondeva sei cittadini afghani di età compresa tra i 17 e i 28 anni, denunciati per ingresso illegale in Italia. Dall’inizio dell’anno, spiega Il Gazzettino, sono 183 i rintracci operati dai carabinieri, con gli afghani in testa alla classifica delle nazionalità.

L’ultimo episodio risale a mercoledì scorso, quando i carabinieri hanno fermato, in provincia di Udine altri 15 afghani, di cui sette minori. Tutti appiedati, erano stati molto probabilmente scaricati nei pressi dell’autostrada.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/trasportava-italia-immigrati-clandestini-fermato-rumeno-1120897.html