Rubano 11 euro di cibo per fame: «Non siamo delinquenti, siamo solo disperati»

Boldrini ci sei? La parte sana del paese, quella che scende in piazza in difesa del governo Renzi dal “pericolo” Salvini (prima era il 5S), QUANTI SOLDI TIRI FUORI PER SOLIDARIETA’NEI CONFRONTI DI QUESTI SIGNORI????

 mercoledì, 1, aprile, 2015

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PADOVA – «Volevamo solo mettere qualcosa nello stomaco per cena. Non siamo delinquenti, siamo solo disperati». Sono le parole drammatiche con cui due 40enni di Piove di Sacco hanno provato inutilmente ad evitare una denuncia per furto.

Come scrive il gazzettino, hanno rubato in un supermercato generi alimentari e prodotti per l’igiene per 11 euro. Sono stati scoperti e denunciati per furto in concorso.

I protagonisti della vicenda non sono pluripregiudicati, ma due coniugi quarantenni con problemi economici gravi: lei disoccupata, lui muratore, da un anno è senza lavoro. L’altra sera, senza un euro in tasca e con il frigo vuoto, si sono decisi a rubare tra le corsie del Prix di via Jacopo da Corte. Il personale del negozio li ha tenuti d’occhio fino alla cassa, poi, vedendo che uscivano senza pagare, li ha fermati e ha chiamato i carabinieri.

La coppia non neppure ha provato a reagire e in caserma hanno riferito di aver agito spinti dalla disperazione. I carabinieri, pur capendo la situazione di estrema difficoltà, non hanno potuto far altro che procedere con la denuncia.

L’Italia regala altri 18 milioni di euro all’ONU per i rifugiati siriani

Casi come quello dei coniugi di Piove di Sacco si stanno moltiplicando in maniera impressionante. I servizi sociali dei comuni della Saccisica sono al corrente delle situazioni più delicate e stanno cercando di fare di tutto per riportare un sorriso in quelle famiglie dove da tempo si respira solo disperazione.

http://www.imolaoggi.it/2015/04/01/rubano-11-euro-di-cibo-per-fame-non-siamo-delinquenti-siamo-solo-disperati/

A 20 anni si toglie la vita perché senza lavoro.

Grazie alla parte sana del paese, TANTO TANTO SOLIDALE, CON CHI RENDE ALLE COOP DI MAFIA CAPITALE. Assassini, morite!

A 20 anni si toglie la vita perché senza lavoro. “Aveva un bimbo di due anni ed era disperato”

Sabato 28 Marzo 2015, 18:31

di Marco Perillo

Un ragazzo di 20 anni si è tolto la vita nel difficile rione Don Guanella a Napoli.

 Era figlio unico di buona famiglia e padre di un bambino di due anni. Ha deciso di compiere l’estremo gesto gettandosi dal balcone dei suoi genitori, dal settimo piano. Un intero quartiere è sotto choc.

Incontenibile il dolore degli amici che raccontano: «G. era disperato per la mancanza di lavoro Non era un delinquente, non aveva problemi di droga».

«Avrebbe voluto solo una vita dignitosa – è il commento di Luigi Concilio, presidente de I Boss della Comunicazione – negata dalla malapolitica e dalle associazioni che mettono in primo piano solo rom e stranieri, dimenticandosi dei nostri ragazzi, perché con loro non fanno business».

http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/napoli_suicidio_senza_lavoro/notizie/1265196.shtml

Brescia: disabile incatenato in Piazza Loggia, “guadagno solo 2 euro e 50 al giorno”

La parte sana del paese non ha tempo di fare comunicati, sit in, proteste etc per RICHIEDERE CHE SIANO STANZIATI 35 EURO AL GIORNO per chiunque sia in condizioni di bisogno? Eguaglianza eh? Ipocriti

 “Sono italiano, sono invalido. Lavoro per 2 euro e 50 al giorno, come faccio a vivere degnamente? Trattatemi almeno come un immigrato”. Portava questo cartello al collo, è rimasto incatenato ad un palo della luce di Piazza Loggia per quasi sei ore, dalle 11 alle 17. Poi ha mollato la ‘presa’, ha seguito il consiglio di amici e parenti, dei Servizi Sociali e della Polizia Locale.

Ma la sua protesta ha colto nel segno, e non è detto che finisca qui. Lui è Alessandro Tedesco, ragazzo di 27 anni che abita con la madre, in città. Disabile al 50%, lavora in un supermercato con uno di quei cosiddetti “contratti di incentivo al lavoro”. In soldoni, racconta, quattro ore al giorno per due euro e cinquanta. In un mese sono meno di 80 euro.

Sotto il sole della Loggia, ha incuriosito i passanti, a tanta gente ha voluto raccontare la sua storia. Con la vena polemica della disperazione, “trattatemi almeno come un immigrato”. Che sia vero o meno, questo non si sa: pare che un’azienda locale, colpita dalla protesta di piazza, si sia già fatta avanti per offrire ad Alessandro un lavoro. Un lavoro vero.

bresciatoday.it

http://www.imolaoggi.it/2015/04/01/brescia-disabile-si-incatena-in-piazza/

Desenzano: 30enne disoccupato si suicida gettandosi sotto un treno, soccorse 3 persone per malore

Quando in piazza per un reddito di cittadinanza?? Quando in piazza per chiedere 35 euro al giorno anche per italiani indigenti????? NO NON E’ EGUAGLIANZA, è giustizia per la parte sana del paese

 31 marzo 2015

E’ stato identifico l’uomo che, domenica attorno alle 21.45, si è tolto la vita in stazione a Desenzano, gettandosi sotto il Freccia Bianca 9252 diretto a Verona.

Si tratta di un ragazzo italiano di 30 anni, disoccupato, residente in zona. Il giovane è deceduto sul colpo dilaniato dal convoglio, sotto lo sguardo impietrito di due testimoni. Sul posto sono intervenuti gli uomini del 118 che, oltre a constatare il decesso, hanno dovuto soccorrere tre persone che hanno accusato un malore. Al momento del tragico gesto il ragazzo non aveva con sé i documenti. Difficile quindi l’identificazione. Le indagini della Polfer sono continuate fino al pomeriggio di lunedì, dato che nessun familiare ha provato a mettersi in contatto con loro. Il traffico ferroviario ha subito ritardi per circa tre ore.

Fonte bresciatoday

http://www.crisitaly.org/notizie/desenzano-30enne-disoccupato-si-suicida-gettandosi-sotto-un-treno-soccorse-3-persone-per-malore/

D’Alema si difende: «Campagna diffamatoria, nessun favore dalla cooperativa»

Quando la stessa difesa la lanciava lo psiconano tutta la sinistra insorse, lo dice un BOSS DELLA MAFIA DELLE COOPERATIVE TUTTO OK. Si deve scendere in piazza contro Salvini ….questa è democrazia

MafiaCapitale rules

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 L’ex premier: non ho nulla da dire ai magistrati, sono sempre a disposizione. Csm e Anm intervengano

«E’ un campagna diffamatoria, nessun favore dalla Cpl. Non ho nulla da dire ai magistrati, sono sempre a disposizione». Lo ha detto l’ex premier Massimo D’Alema riferendosi all’inchiesta (in cui non è indagato) sulla metanizzazione di Ischia che ha fatto scattare l’arresto del sindaco del Pd ed ex Forza Italia Giuseppe Ferrandino e di altre 8 persone e che vede al centro delle indagini la coperativa rossa CPL Concordia.

Il primo cittadino di Ischia è finito in carcere con l’accusa di aver ricevuto 330mila euro di tangenti dalla Cpl. Nelle intercettazioni effettuate durante le indagini è spuntato anche il nome di D’Alema e della fondazione Italiani Europei. A parlarne con un collega, nel marzo 2014, un dirigente della coop, Francesco Simone, che in Italiani Europei suggeriva di «investire» e che spiega come la cooperativa abbia acquistato «alcune centinaia di copie dell’ultimo libro» di D’Alema «nonché alcune migliaia di bottiglie del vino prodotto da una azienda agricola» a lui «riconducibile».

D’Alema ha scandito: «E’ falso e diffamatorio dire che sono stato destinatario di bonifici». Poi ha precisato che «la Fondazione Italiani europei non è mia io sono solo il presidente pro-tempore» e si è scagliato contro un cronista che ha sostenuto «con incredibile sdisinvoltura che uso le convention del Pd per vendere il mio vino». «L’azienda ha ricevuto svariati ordini tra cui anche alcuni di questa azienda (la Cpl Concordia, ndr) non abbiamo avuto regali da nessuno», ha sostenuto ancora D’Alema.

Quello che sta accadendo «mi costringe a denunciare, cosa che cominceremo a fare da oggi, quanti organi di stampa, televisioni e radio, singoli giornalisti, si sono esercitati a dire cose false e palesemente diffamatorie», ha aggiunto l’ex premier.

«Non c’era alcuna necessità di utilizzare intercettazioni fra terze persone, senza valore probatorio, dove si parla di me de relato. Allora mi viene il sospetto che ci sia un motivo, per così dire, extra-processuale», aveva già affermato D’Alema al Corriere della Sera. «Dubito che la notizia dell’arresto del sindaco di Ischia e qualche suo presunto complice sarebbe finita sulle prime pagine dei giornali, se nell’ordinanza non fossero stati citati D’Alema, Tremonti, Lotti o qualche altro personaggio di richiamo. Ma se questa fosse la logica che ha ispirato i magistrati, ci sarebbe da preoccuparsi. Non per me, ma per il funzionamento della giustizia. Anche perchè negli ultimi tempi si sono susseguite diverse assoluzioni che hanno sconfessato le indagini, soprattutto nei confronti di amministratori locali addirittura arrestati».

«Io non delegittimo nessuno», chiarisce D’Alema ma «credo che l’organo di autogoverno della magistratura, il Csm, ma anche l’Associazione magistrati, dovrebbero esercitare una maggiore vigilanza affinché certe misure non siano superate e la magistratura non si delegittimi da sola. Non ritengo legittimo un uso delle intercettazioni come quello che è stato fatto nei miei confronti». «Prima è stato abolito il finanziamento pubblico ai partiti – osserva quindi D’Alema -, ora si criminalizza quello privato alla politica. Dopo cosa resterà?».

«Quanto al vino – dice sull’acquisto di bottiglie – mi viene da sorridere: se i pm vogliono acquisire agli atti una buona guida enologica scopriranno che i nostri spumanti sono segnalati tra i migliori, ed è notorio che in occasione delle festività le aziende ne acquistano in quantità per regalarli. Li abbiamo venduti e fatturati, concedendo la possibilità di pagare quattro mesi dopo: siamo noi che abbiamo fatto il favore alla cooperativa».

  Mercoledì 1 Aprile 2015, 17:35

http://www.ilgazzettino.it/ITALIA/POLITICA/dalema_non_ho_nulla_da_dire_ai_magistrati_sono_a_disposizione/notizie/1272860.shtml

Livorno: Pulizie in Accademia, stipendi da 78 euro al mese per 38 lavoratrici

Non è un pesce d’aprile. Ma l’importante è scendere in piazza contro Salvini, ossia per difendere il governo non eletto DEL JOB ACT. Si si certo, contro il razzismo si va in piazza, la scusa buona per servi sciocchi

 1 aprile 2015

Dal primo aprile le 38 lavoratrici che fanno le pulizie in Accademia rischiano di restare senza lavoro. O meglio di ritrovarsi con uno stipendio mensile di 78 euro (avete letto bene: settantotto). E’ l’allarme che ieri ha lanciato la Cgil dopo aver incontrato negli uffici della direzione territoriale del lavoro i rappresentanti del consorzio Cosea di Roma, che ha vinto l’appalto per il servizio all’interno della struttura della Marina succedendo alla milanese Colocoop.

Il taglio allo stipendio (ma vista la cifra non sembra la parola idonea) sarà di oltre il 60%: oggi infatti le lavoratrici guadagnano circa 180 euro al mese, per pulire uffici, bagni, corridoi e mettere a lustro la struttura per le cerimonie.

Ma le 14 ore mensili di ognuna di loro saranno ridotte a 3 ore e mezzo a settimana.

«Il monte orario totale passerà dalle 2000 attuali a 532 – spiega Monica Cavallini della Filcams Cgil -. Siamo molto al di sotto del minimo contrattuale di 14 ore, che per coloro che non accetteranno le nuove condizioni già metterebbe in dubbio anche l’indennità di disoccupazione».

«I rappresentanti di Coesa hanno sostenuto che il taglio delle ore nascerebbe da una richiesta dell’Accademia – continua Cavallini -. Ma noi abbiamo dei dubbi. Anche se la riduzione del budget decisa dal ministero della difesa ha da tempo avviato una serie di tagli agli stipendi e oggi su 14 ore stabilite dal contratto, le addette alle pulizie ne fanno soltanto 6 effettive e 8 in cassa integrazione».

Cosa succederà adesso? Ieri, come dicevamo, si è svolto un primo incontro nel quale l’azienda ha comunicato le sue intenzioni. La richiesta dei sindacati è stata di ripartire dalle sei ore attuali. Ma non è stata accolta. «Ci hanno detto che con quelle ore saranno garantite solo le pulizie dei bagni», spiega Cavallini. Stamani le lavoratrici si riuniranno in assemblea, dopo di che si svolgerà un altro incontro con l’azienda.

 Fonte iltirreno

http://www.crisitaly.org/notizie/livorno-pulizie-in-accademia-stipendi-da-78-euro-al-mese-per-38-lavoratrici/

MAFIA E AFFARI IN VALSUSA / LE MINACCE DI TORO PER LAVORARE SULL’AUTOSTRADA TORINO-BARDONECCHIA: “SE NON MI DAI L’APPALTO DICO TUTTO”

 http://www.valsusaoggi.it/?p=12537

GIOVEDÌ, 2 APRILE 2015

 

BY  – PUBLISHED: 04/01/2015 –

di FABIO TANZILLI

“Stupisce che nell’ambito dell’inchiesta San Michele sia passata, quasi inosservata, la richiesta di rinvio a giudizio a carico dell’imprenditore Giovanni Toro. Proprio quel Toro che voleva “mangiare la torta” dell’Alta Velocità e che, non riuscendoci, deve aver pensato di “mangiare” un’altra “torta”, quella dell’autostrada Torino-Bardonecchia”. A lanciare l’accusa è il senatore del Pd, Stefano Esposito. “Infatti Giovanni Toro viene accusato di minacce al direttore tecnico della ditta Itinera per ottenere in subappalto i lavori di ristrutturazione della galleria Prapontin della A32 oltre che le operazioni di pulizia stradale e sgombero neve – aggiunge Esposito – lo stesso Toro è accusato anche di cedere sostanze stupefacenti all’amministratore delegato di un’altra impresa valsusina, in cambio di denaro, di lavori in subappalto e notizie riservate su lavori pubblici e privati della società stessa”. Secondo il senatore Pd, “Mentre le recinzioni della Torino-Lione reggevano non solo alle sassaiole dei No Tav ma anche agli assalti mafiosi, l’altra infestrattura della Valle di Susa, l’autostrada Torino-Bardonecchia, si dimostrava più permeabile”. 

E ancora: “Mentre la TAV risulta essere l’opera più contestata ma anche più ‘attenzionata’ d’Europa, nella vicina autostrada valsusina è possibile minacciare e corrompere per ottenere subappalti e vantaggi vari, senza che nessuno gridi allo scandalo o pretenda il ripristino della legalità. Capisco che la TAV faccia notizia, ma il tema delle infiltrazioni mafiose merita attenzione a 360 gradi”.  In effetti, nell’ordinanza della procura emergono vari aspetti inquietanti.

 Toro avrebbe minacciato Mantio Moggia, direttore  tecnico della ITINERA Spa, dicendogli che se non avesse acconsentito a subappaltargli lavori di ristrutturazione della galleria A32 Prapontin e ad attribuirgli noleggi per le operazioni di pulizia stradale e sgombero neve della A32 (lavori che la società ITINERA aveva conseguito in appalto dalla società SITALFA), avrebbe rivelato ai vertici aziendali della stessa società  notizie riservate su presunte  azioni illecite, tra cui alcuni pagamenti che sarebbero stati fatto per l’assegnazione di subappalti per opere di pulizia stradale e sgombero neve, disincentivando un altro imprenditore locale nel partecipare alla gara, promettendogli in cambio lavori di manutenzione stradale per l’autostrada A32. Dopo queste minacce, secondo le indagini della Procura, il direttore dell’Itinera avrebbe acconsentito nel 2012 all’impresa di Toro di lavorare in autostrada, per le opere di pulizia e sgombero neve dell’arteria autostradale A32. 

Il 15 aprile tutti ad Arquata per impedire l’esproprio del Presidio NoTav

   

01 aprile 2015

Arquata Scrivia EVENTI

Mentre il movimento annunciava giovedì scorso la marcia popolare che si terrà ad Arquata Scrivia sabato 18 aprile, Cociv chiedeva al Comune di Arquata l’affissione all’albo comunale del decreto di esproprio del terreno su cui sorge il Presidio No Tav – Terzo Valico di Radimero, luogo simbolo della resistenza alla costruzione dell’opera. La data individuata dal consorzio con un tempismo perfetto è quella di mercoledì 15 aprile, solo tre giorni prima della grande marcia popolare. Già in altre due occasioni (il 10 settembre e il 19 novembre dello scorso anno) il tentativo di eseguire l’esproprio era andato a vuoto grazie alla partecipazione di centinaia di persone che avevano sconsigliato l’utilizzo della forza pubblica e una nuova giornata del tenore di quella del 30 luglio 2014 a cui era seguita la risposta del movimento con la fiaccolata del 3 agosto.

Anche se appare folle, al limite della provocazione, pensare di eseguire l’esproprio tre giorni prima di una grande marcia popolare e poche settimane dopo lo scandalo che ha travolto il Terzo Valico, tutti i segnali di questi giorni testimoniano la volontà dei piani alti del Governo di forzare la mano e procedere con l’immissione in possesso.

Il movimento naturalmente resisterà all’ennesimo sopruso con tanta determinazione e con le stesse modalità con cui ha condotto in questi tre lunghi anni la battaglia degli espropri.

C’è bisogno della presenza di tutte e tutti per scrivere insieme una nuova pagina di resistenza al Terzo Valico.

L’appuntamento è per mercoledì 15 aprile alle ore 6,00 presso il Piazzale delle Vaie ad Arquata Scrivia.

Dalle ore 18 di martedì 14 aprile verrà allestito un campeggio al presidio per accogliere quanti vorranno raggiungere Arquata la sera prima.

Dalla valle alla pianura un solo grido a sarà dura!

“SAITTA CONFERMA, MAI NESSUNO STUDIO SUGLI EFFETTI SULLA SALUTE DELLA POPOLAZIONE”

http://www.m5sp.it/comunicatistampa/2015/03/tav-frediani-m5s-saitta-conferma-mai-nessuno-studio-sugli-effetti-sulla-salute-della-popolazione/

Ad oggi non è stato effettuato nessuno studio sugli effetti sulla salute della popolazione relativi al cantiere del TAV di Chiomonte, ma solo controlli sui lavoratori del cantiere e sulle Forze dell’Ordine. E’ quanto ha ammesso candidamente Saitta, assessore regionale alla Sanità, rispondendo ad una nostra interrogazione presentata oggi in aula.

L’unico studio riguarderà la convenzione stilata recentemente fra TELT ed Università di Torino, iniziativa completamente inutile e tardiva. La cosiddetta VIS (Valutazione di Impatto sulla Salute) doveva infatti essere svolta prima di avviare i lavori, raccogliendo i dati sullo stato di salute dei valsusini ante operam. Svolto adesso, lo studio risulta privo di significato, non essendoci la possibilità di confrontare i dati prima e dopo l’avvio del cantiere.

Per la prima volta è stata proprio LTF ad ipotizzare, valutando i futuri incrementi di PM10, un aumento del 10% delle patologie cardiocircolatorie e respiratorie per le fasce di popolazione cosiddette “ipersuscettibili”. Oltre 100 medici di base della Val di Susa hanno firmato in originale il documento “Rischi di esposizione ad amianto e uranio causati dai lavori di costruzione della linea alta velocità”. A questo sono seguiti ulteriori appelli da parte di tecnici ed associazioni ambientaliste. Nonostante tutto nessuna istituzione, come conferma lo stesso Saitta, ha mai condotto un serio studio a riguardo. Basterebbe questo per fermare senza indugi la grande opera inutile.

Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte

L’OPPOSITION FANTOCHE AFRICAINE ET SES MAITRES OCCIDENTAUX: LUC MICHEL REPOND A LA CORED ET AU CODE !

PCN-TV & AFRIQUE MEDIA TV/

2015 03 27/ 

 Video 25 min. complète : https://vimeo.com/123879089

 PCN-TV - LM vs cored code (2015 04 01) FR

Sur AFRIQUE MEDIA TV, dans l’émission LE MERITE PANAFRICAIN du 27 mars 2015 (présentée par Juliana Tadda), en première partie, un court reportage de AFRIQUE MEDIA TV sur la CORED et la CODE.

 Puis en seconde partie, Luc MICHEL répond à ces deux groupuscules fantoches de la soi-disant « opposition africaine en exil » en Occident :

* la CORED (Coalition d’Opposition pour la Restauration d’un Etat Démocratique) de Guinée Equatoriale (sponsorisée par Madrid, Berlin et surtout le Quai d’Orsay français)

* et la CODE (Collectif des Organisations Démocratiques et Patriotiques de la Diaspora Camerounaise) du Cameroun.

 Il explique aussi comment lors du « Sommet USA-African Leaders » du début août 2014 à Washington, piège tendu aux chefs d’état africains, Obama et Kerry ont annoncé une vague de changements de régime en Afrique.

 En parallèle se sont tenus deux sommets abusivement dits « alternatifs », puisque l’administration Obama était l’initiatrice des trois :

 * La conférence de la « Young African Leaders Initiative », qui a vu Obama, Michèle Obama et Kerry intervenir, et est une intiative d’Obama lui-même. Clone d’une opération d’entrisme au sein des élites françaises lancée par les USA en France dans les Années 70, la « French American Foundation » (success story, Hollande et 9 de ses ministres en sont d’anciens membres), les YALI américanisés sont présentés comme les futurs leaders de l’Afrique made in USA.

 * Le « sommet alternatif » de la NED, créée par le gouvernement US, qualifiée de « vitrine légale de la CIA » par des analystes, et qui finance depuis 30 ans les changements de régimes dans le monde, où des centaines de militants, syndicalistes, journalistes africains ont été pris en main. Sommet organisé avec la NDI (autre création du gouvernement US, qui vient de « superviser » les douteuses élections nigérianes) et l’OPEN SOCIETY de Söros (le financier des « révolutions de couleur »).

 Depuis des « révolutions de couleur » réussie (Burkina Fasso) ou rampantes (Gabon, RDC, Cameroun) ont été lancées, organisées et financées par des Organismes américains. D’autres se préparent …

 KH / PCN-TV / PCN-SPO /

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