Inchiesta Sistema, Ercole Incalza ottiene i domiciliari. “Preparerà la difesa”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/03/inchiesta-sistema-ercole-incalza-ottiene-i-domiciliari-preparera-difesa/1563227/

eh tte pareva!?

Inchiesta Sistema, Ercole Incalza ottiene i domiciliari. “Preparerà la difesa”

Giustizia & Impunità

Il gip di Firenze ha accolto la richiesta di attenuazione della misura cautelare chiesta dal legale del supermanager, arrestato il 16 marzo nell’ambito dell’inchiesta sulle grandi opere

di  | 3 aprile 2015

La guerra del gas dietro l’inferno. Hamas trattava con Gazprom

lug 21, 2014
gazprom998

C’è il gas dietro la guerra tra Israele e Palestina. I giacimenti Leviathan e Tamar che potrebbero dare allo Stato ebraico cento anni di energia a basso costo. Nascondono tre miliardi e mezzo di metri cubi di metano ma si trovano nelle acque territoriali della che dalla Striscia di Gaza si allungano al confine con il Libano. Già Beirut ha avanzato pretese e Gaza potrebbe fare lo stesso. Ci sono poi i giacimenti Marine 1 e Marine 2, trentasei chilometri al largo della Striscia. A 603 metri di profondità custodiscono un piccolo tesoro, conteso da quattordici anni. Il 2 giugno scorso il governo di unità nazionale, con Autorità nazionale palestinese e Hamas d’amore e d’accordo, stava per affidarne lo sfruttamento alla russa Gazprom. Dieci giorni dopo, a Hebron, sono stati rapiti (e poi uccisi) gli studenti ebrei Eyal Yifrah, Gilad Shaar e Naftali Fraenkel. Ed è scoppiato l’inferno. Provvidenziale, secondo molti, nel bloccare la trattativa con Gazprom e allontanare la prospettiva che la palestina possa metter piede nell’Eldorado del Mediterraneo: il Leviatano, il giacimento-mostro che fa gola a tutti. Ma andiamo con ordine.

È il 1999 quando l’Autorità palestinese firma un accordo per lo sfruttamento dei campi sottomarini Marine 1 e Marine 2 con British Gas Group e la partner greca Consolidated Contractors International Company di proprietà dei libanesi Sabbagh e Koury. Gli introiti andranno per il 60% alla società inglese, per il 30% a Ccc e per il restante 10% al Fondo d’investimento dell’Anp. La licenza è valida 25 anni e copre l’intera area al largo di Gaza. Al confine spuntano le piattaforme offshore israeliane di Mari-B. A dimostrazione che, geologicamente, sono proprio i fondali di fronte alla Striscia quelli più ricchi di idrocarburi. Con la morte del leader dell’Olp Yasser Arafat, il crollo elettorale dell’Autorità nazionale palestine e l’arrivo di Hamas al governo tutto si ferma. Gli inglesi vogliono usare il gas della Striscia per rifornire Israele, che ha un bisogno matto di metano e risorse scarsissime. Ma nel 2001 il premier Ariel Sharon prima contesta la sovranità della Palestina sui giacimenti offshore, poi afferma deciso: «Non accetteremo mai di acquistare il gas dalla Palestina». E fa capire che quelle riserve appartengono, secondo lui, a Israele. Due anni dopo blocca il tentativo di British Gas di alimentare lo Stato ebraico con il metano di Gaza. La società inglese si arrabbia e inizia trattare con l’Egitto: vuole un terminal dove scaricare il gas estratto. L’intervento a gamba tesa del primo ministro britannico Tony Blair fa saltare l’accordo. Nel 2007 il governo approva la proposta del vicepremier Ehud Olmert per “l’acquisto di gas dall’Autorità palestinese” per quattro miliardi di dollari. C’è chi però non vuole che i proventi vadano ai palestinesi. Così Israele dribbla Hamas e Anp e tratta direttamente con British Gas, per far annullare il vecchio contratto di Arafat e portare il metano verso il porto israeliano di Ashkelon. La trattativa si arena. La Palestina reclama la propria fetta di proventi. Tel Aviv non vuole far avere soldi ad Hamas perché potrebbe acquistare razzi da lanciare contro le colonie ebraiche. Qualcuno propone di saldare il conto con la fornitura di beni e servizi. Niente da fare. British Group, esasperata, chiude gli uffici in Israele. Tel Aviv si rifà sotto. Ancora nulla. E il 27 dicembre 2008 l’operazione Piombo Fuso scatena il caos a Gaza. Ufficialmente per scardinare il governo di Hamas che minaccia la sicurezza di Israele. Nella realtà il movimento islamico non vuole cedere la sovranità sui giacimenti. Poi tutto cambia. Nel 2009 viene scoperto il campo gasifero di Tamar nel 2010 salta fuori il Leviatano che abbraccia i campi di estrazione precedenti e si allunga fino al Mari B Field, al confine tra Gaza e Israele e collegato con un oleodotto ad Ashdod, dove ora volano le bombe. Risorse per 1,68 miliardi di barili. Quando, lo scorso gennaio il leader palestinese Abu Mazen incontra a Mosca il presidente russo Vladimir Putin scatta l’allarme. Il 2 giugno scorso gli 007 informano che il governo di unità nazionale guidato da Hamas sta per concedere diritti di sfruttamento alla Gazprom per Marine 1 e Marine 2. È troppo per Israele che considera «suo» quel gas offshore. Di lì al Levithan il passo è breve. Il resto è cronaca.

Alessandra Zavatta su iltempo.it

Reggio Emilia, Delrio e quell’appalto da 140mila euro alla ditta del cugino

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/01/reggio-emilia-graziano-delrio-e-quellappalto-da-140mila-euro-alla-ditta-del-cugino/898582/
Reggio Emilia, Delrio e quell’appalto da 140mila euro alla ditta del cugino

Emilia Romagna
La vicenda risale al 2009 quando l’odierno sottosegretario alla presidenza del Consiglio era sindaco. Contattato tramite il suo ufficio stampa il braccio destro di Matteo Renzi non si è fatto vivo. La sua portavoce però precisa che in quella procedura “non c’è niente di irregolare”
di  | 1 marzo 2014

Nel 2009 Graziano Delrio, oggi sottosegretario alla presidenza al fianco di Renzi, era sindaco di Reggio Emilia. Nel giugno di quell’anno una società edilizia di Reggio si aggiudica un appalto che le offre l’ultima boccata d’ossigeno prima di chiudere. La società partecipa con molte altre alla selezione per la ristrutturazione della scuola dell’infanzia Allende, importo di 152 mila e 583 euro. La “procedura negoziata”, cioè una gara con partecipazione ristretta alle società invitate è aggiudicata “con il criterio del prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara”, alla Delrio Bonfiglio & figli di Delrio Paolo S.A.S. per 140 mila e 941 euro.

La società è del cugino del sindaco Delrio, Paolo Delrio, che ne controlla il 99 per cento in qualità di socio accomandatario con poteri di amministrazione. Nel verbale di determinazione del 22 aprile 2010 nel quale Paolo alza bandiera bianca e presenta richiesta di concordato per evitare il fallimento, il cugino dichiara di risiedere al civico 40 di una via di Reggio Emilia, che non indichiamo per ragioni di privacy. La società ha sede al numero 16 della stessa via e anche il sottosegretario Delrio è comproprietario con la sorella (i figli hanno l’usufrutto della sua quota) di metà di 2 appartamenti da 4 vani, un appartamento da 7 vani e mezzo e tre box da 13 metri quadrati nella stessa strada, al civico 40.

Probabilmente si tratterà delle case ereditate da Achille e Firmino Delrio, padri rispettivamente di Graziano e Paolo. I due cuginiconservano anche le quote di 4 magazzini, sempre a Reggio Emilia, per un centinaio di metri quadrati complessivi, ereditati in comunione tra cugini. Anche la restante quota dell’uno per cento della società in accomandita di Paolo Delrio vanta un socio interessante: socio accomandante è Rita Enrica Montanari, moglie di Paolo Del Rio e funzionaria (non è il dirigente ma è definita ‘responsabile’) dell’ufficio gare e contratti del comunedi Reggio Emilia.

Stando al rapporto annuale dei contratti pubblici pubblicato dalla Regione quell’anno la società del cugino del sindaco e della moglie ha vinto un solo appalto pubblico in Emilia Romagna: quello della scuola Allende di Reggio. Stando ai rapporti annuali, la società di Paolo Delrio si aggiudica il primo appalto da 122 mila euro nel 2004. Nel 2005 fa due lavori per complessivi 994 mila euro. Nel 2006 nulla. Nel 2007 altri 2 appalti per 429 mila euro complessivi, nel 2008 nulla e nel 2009 solo l’appalto da 140 mila euro della scuola Allende. Nell’aprile 2010 arriva il concordato.

Eppure nel giugno 2003 Paolo Delrio era entrato nel grande giro: l’Acer di Reggio Emilia, ente pubblico che si occupa dell’edilizia popolare (ex IACP) fa un bando per individuare tre società partner della sua controllata Acer Iniziative Immobiliari (poi sciolta nel 2009) a cui affidare la costruzione e ristrutturazione delle case popolari. Ci sono 43 milioni di euro in ballo e l’Ance, cioè l’associazione dei costruttori, presenta un ricorso al Tar, poi ritirato, perché non accetta la procedura seguita: Acer Iniziative Immobiliare fa entrare con tre quote uguali, di circa il 16 per cento ciascuna, le tre società private scelte con il bando e lascia ad Acer la maggioranza. Una delle tre partner prescelte è la Consacer, creata a febbraio 2004, nella quale troviamo socio (con il 3 per cento) la solita accomandita di Paolo Delrio. Acer è un ente controllato da tutti gli enti locali e il comune di Reggio Emilia è il primo socio con il 25 per cento delle quote.

Graziano Delrio quando l’operazione parte è un consigliere regionale della Margherita in Emilia. Diverrà sindaco solo a giugno del 2004, un anno dopo il bando, tre mesi dopo la creazione di Consacer. I soci di suo cugino comunque sono ben messi con la politica. Nel consorzio troviamo la Cooperativa Muratori di Reggiolo, aderente alle Lega Coop allora guidata dal ministro Giuliano Poletti, finita poi in concordato nel 2012, con il 30 per cento; segue un altro socio di Lega Coop: il CIE di Modena con il 25 per cento, poi la Cooperativa Artigiani Muratori Appennino Reggiano con il 20 per cento e a sorpresa la Italcantieri Spa con il 15 per cento. La società di Lacchiarella è appartenuta per decenni alla famiglia Berlusconi. Nel 1973 se ne occupava Silvio poi passò al fratello Paolo che la cedette alla fine degli anni novanta all’ex presidente della Spezia Calcio Giuseppe Ruggieri, arrestato nel 2009 per altre vicende e che racconterà come testimone di avere consegnato 50 mila euro a un suo socio a Reggio Emilia nell’agosto del 2003 per pagare alcuni amministratori , in relazione ad affari liguri. I soci più piccoli del consorzio Consacer sono la Poledil diMontanari Vanna (non parente di Enrica) con il 7 per cento e la società di Paolo Delrio, con il 3 per cento. Consacer fattura 1 milione e 157 mila euro nel 2004, 4 milioni e 898 euro nel 2005, un milione e 615 mila nel 2006, 1 milione e 49 mila nel 2007. Sono circa 9 milioni di euro, concentrati nel 2005, anno in cui secondo i bilanci solo 63 mila euro sarebbero ricavi di Delrio Paolo per manutenzione strade a Reggio Emilia.

Rita Enrica Montanari spiega: “Sono stata assunta nel 1993 dal comune e dal 1995 sono all’ufficio gare. Graziano Delrio non faceva nemmeno politica. Nella gara che è stata vinta dalla società di mio marito il criterio di aggiudicazione era il massimo ribasso e dunque non era possibile favorirlo. Io non mi occupo della scelta dei partecipanti. La mia quota è davvero minima e serve per evitare il socio unico. Non mi sono mai occupata di nulla. La società non esiste dal 2010 per il concordato. Le sue cose sono state messe all’asta. Questo mi pare dimostri quanto sia insensato pensare che il sindaco Delrio possa avere aiutato suo cugino”.

L’avvocato Santo Gnoni, dirigente dell’ufficio legale del comune di Reggio Emilia sulla gara vinta dal cugino del sindaco precisa: “Era una procedura negoziata con invito di alcune società e una gara con l’aggiudicazione al massimo ribasso. Ovviamente il sindaco non si occupa e non ha alcuna competenza su queste materie. Non vedo nessun problema legale nella partecipazione minima della dottoressa Montanari”. Paolo Delrio, contattato tramite la moglie, non ci ha ricontattati. E anche il sottosegretario Graziano Delrio, contattato tramite il suo ufficio stampa, non si è fatto vivo. La sua portavoce però precisa che “non c’è niente di irregolare”.

Le Armi Laser come quella usata per abbattere il volo Germanwings sono reali !!!

Posted on marzo 30, 2015

Ho voluto pubblicare questo articolo per far comprendere meglio la descrizione di Arma Laser ad Alta Energia, usata per abbattere l’aereo A320 Germanwings, compagnia low cost di Lufthansa, come rivelato in quest’altro articolo:

arma laser 2Credo che molti di voi lettori, dopo aver letto la frase: “Il volo Germanwings è stato abbattuto con un raggio laser”, avrete sicuramente pensato: “Seeee … e che è? Star Wars?”, non sapendo che, le armi laser ad alta energia, sono una realtà.

wells

HG Wells, profondo conoscitore della vera natura dell’universo e della situazione terrestre, fu il primo a dare all’umanità l’idea di“Raggio di Calore” nella sua operaLa Guerra dei Mondi [leggi il libro intero al seguente link:

https://www.scribd.com/doc/211884788/La-Guerra-Dei-Mondi-Herbert-George-Wells], ed è dal 1898, dopo 116 anni, quella che era un idea è diventata la realtà.

“Ancora non ci si rende conto di come i marziani possano uccidere degli uomini così rapidamente e così silenziosamente. Molti pensano che essi siano in grado di produrre, in un modo o nell’altro, un intenso calore in una cavità chiusa da pareti di non conduttività praticamente assoluta. Questo calore intenso, lo proiettano contro gli oggetti che prescelgono servendosi di un lucente specchio parabolico di composizione ignota, come lo specchio parabolico di un faro proietta un fascio di luce. Ma nessuno ha potuto provare in modo assoluto questi particolari. Comunque lo strumento sia fatto, è certo che un raggio di calore ne è l’essenza. Calore, e calore invisibile, invece di luce visibile. Tutto ciò che è combustibile, al suo tocco, si accende, il piombo scorre come l’acqua, il ferro si fonde, il vetro si spacca e si liquefa, e l’acqua, non appena sfiorata, immediatamente evapora.”, scriveva HG Wells.

http://www.onr.navy.mil/Media-Center/Press-Releases/2014/LaWS-shipboard-laser-uss-ponce.aspx

http://www.onr.navy.mil/Media-Center/Press-Releases/2014/LaWS-shipboard-laser-uss-ponce.aspx

Mercoledì 10 Dicembre 2014, dall’Office of Naval Research (Ricerca della Marina USA) è stato dato l’annuncio che il loroLaser Weapon System Navy ( Sistema Navale Arma Laser) è pronta a prendere di mira i nemici. Secondo l’annuncio, l’Arma Laser è stata perfettamente testata a bordo della banchina anfibia USS Ponce.

Nell’annuncio fatto attraverso un comunicato stampa, Matteo L. Klunder, capo della ricerca navale, ha detto: “Abbiamo sviluppato quest’arma molto particolare, un prototipo, attraverso alcuni passaggi estremamente complicati. L’arma è in grado di distruggere gli obiettivi designati con letalità quasi istantanea. Le armi laser sono potenti e a prezzi accessibili (meno di un dollaro per colpo), e giocheranno un ruolo fondamentale nel futuro delle operazioni di combattimento navale”.

“Il laser potrebbe essere utilizzato per bloccare minacce che vanno dai droni e elicotteri alle pattuglie navali”, ha detto la US Naval Institute.

arma laser 3


Tenete in considerazione che la tecnologia militare è avanti centinaia di anni rispetto a quella che ci mostrano.

Quindi, potete avere 1000 dubbi ma non quello dell’esistenza di armi laser.


Navy Laser Weapon System

LaWS will be deployed in 2014
laser3

 

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“GIOCHI DI GUERRA” DOVE E’ CADUTO L’AIRBUS: NESSUNO TI RACCONTA DELLE ESERCITAZIONI MILITARI IN CORSO

apr 01, 2015Francois Hollande e Angela Merkel arrivano sul luogo dell'incidente dell'Airbus
 

Giochi di guerra dove è caduto l’Airbus


Sulla Francia meridionale esercitazioni militari con caccia e laser hi-tech. Un anno fa 50 velivoli scomparvero dai radar durante un training Nato

Giochi di guerra sulle Alpi. Un laser antimissile da provare. Caccia che s’incrociano con un aereo di linea, il volo 4U9525 di Germanwings, che non avrebbe dovuto essere lì ma diecimila metri più in alto.

Corrono su Internet le notizie di un’esercitazione militare che avrebbe avuto luogo nella Francia meridionale il 24 marzo scorso quando il volo Barcellona-Düsseldorf è precipitato. Nell’ambito dell’operazioone «Atlantic Resolve», scrive The European Union Times, «si stava testando il funzionamento del nuovo laser Hellads; la simulazione aveva come obiettivo abbattere un veicolo di rientro di un missile balistico intercontinentale». Lo spazio aereo dove avvenivano le operazioni era stato interdetto al traffico civile ma il caso ha voluto, pare, che l’Airbus 320 di Germanwings si trovasse nei pressi. Perché il co-pilota Andreas Lubitz avrebbe azionato i comandi per far scendere il jet, portandolo a schiantarsi contro il massiccio delle Trois Evêchés. Complotti? Mezze verità? In un’Europa dove spirano venti di guerra e le esercitazioni militari sono all’ordine del giorno (sono appena atterrati in Polonia i jet d’attacco A-10 e vi resteranno per un training fino a venerdì) ogni novità è destinata a far salire la tensione.

A supporto che sulle Alpi quel giorno non volavano soltanto aerei civili viene citato un rapporto del Ministero della Difesa russo che scrive dell’allarme lanciato dalla nave Severomorsk, operativa nel Mediterraneo. Nave che «aveva riferito di diffuse anomalie elettriche nell’atmosfera rilevate tra il sud della Francia, l’Italia e il sud-ovest della Svizzera». Allevatori e montanari intervistati subito dopo la tragedia del volo Germanwings hanno raccontato di aver visto diversi jet da caccia (chi prima e chi dopo) aver udito un «rumore sordo come di una valanga che si stacca». Probabilmente l’eco dello schianto. Qualcuno ha visto pure l’Airbus scendere tra i monti. Che cosa è accaduto sulle Alpi francesi, dunque? Esercitazioni militari top secret? Vi avrebbero preso parte 37 velivoli. La Nato non conferma.

Tra il 5 e il 10 giugno 2014 i controllori di volo austriaci hanno visto sparire dai monitor 13 aerei. Negli stessi giorni il problema ha interessato una cinquantina di jet di linea in Europa. Con il rischio che i velivoli potessero scontrarsi tra loro perché, da terra, nessuno poteva sovrintendere alle «separazioni», il mantenimento delle distanze di sicurezza. I piloti a bordo però non si accorsero di nulla. Solo i radar di terra erano stati «accecati». Le autorità slovacche accusarono la Nato dell’interruzione delle frequenze di radiocomunicazione. Il 15 giugno l’Alleanza Atlantica ammise di aver «effettuato alcuni trainig che comportano interferenze localizzatate a bassa potenza», smentendo comunque di aver creato disturbi al traffico aereo.

«In caso di esercitazioni – spiega l’Aeronautica italiana – la Nato emette specifici Notam con lo spazio aereo interessato, dove i jet non militari non devono entrare e ne informa le autorità civili. Ma non è tenuta a dire il tipo di operazioni che vi effettuerà né il numero e i mezzi impiegherà». FONTE

Graziano Delrio sostituisce Lupi

Graziano Delrio sostituisce Lupi al Ministero delle Infrastrutture.

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di Leonardo Capella

Alle 20 di oggi 2 aprile il premier Matteo Renzi  ha accompagnato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio al Quirinale con  per giurare nelle mani del capo dello Stato Sergio Mattarella.

Alla fine è stato questo il nome scelto per prende l’incarico del ministro Maurizio Lupi  al ministero delle Infrastrutture. Già in mattinata dalle dichiarazioni fatte da Delrio intervenuto a un evento su sport e scuola facevano apparire chiaramente che la decisione ormai era stata presa anche se non erano ancora certe le tempistiche.

Rispondendo ai cronisti Delrio affermava: “Ci sono 2 presidenti che grazie a Dio decidono per noi: uno è quello del Consiglio, l’altro della Repubblica. Decidono loro i tempi. Noi siamo sempre a disposizione del governo e del paese”.

Una frase su tutte, pronunciata dal nuovo Ministro,  potrebbe essere indicativa del suo pensiero e della  sua linea politica: “Le opere non sono né grandi né piccole ma utili quando sono utili per la comunità”.

Certo è che l’affermazione “utili per la comunità” pare scontata. L’utilità è un valore talmente manipolabile e soggettivo che lascia del tutto indifferenti gli Italiani. 

Ad oggi Delrio, medico specializzato in endocrinologia, per ora annovera al suo attivo una legge che da lui prende il nome (Legge n.56 del 7 aprile 2014 – “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”) e che ha creato non poche critiche e problemi amministrativi tuttora aperti. La legge di cui parliamo è relativa alla nascita delle nuove Città Metropolitane in sostituzione delle vecchie Province e sancisce l’obbligo delle Unioni dei piccoli Comuni.

Vedremo ora come affronterà il problema scottante delle infrastrutture in Italia.

L.C. 02.04.2015

LE GRAND JEU. AU CŒUR DE LA GEOPOLITIQUE MONDIALE : LES USA, LE NUCLEAIRE IRANIEN ET LE LOBBY ISRAELIEN !

Conception et direction Luc MICHEL /  Images EODE-TV – I24 – DVDIS /

Présentation Bachir Mohamed Ladan /

Direction Equipe EODE-TV Laura Musat /

Montage Ibrahim Kamgue – Pierre Tcnako/

Réalisation Romain Mbomnda – Alexandre Ngan/

Recherche documentaire YVZ/

Coproduction Luc MICHEL – EODE-TV – Afrique Media

LE GRAND JEU. AU CŒUR DE LA GEOPOLITIQUE MONDIALE (8) :

Les USA, le nucléaire iranien et le Lobby israélien

Video sur https://vimeo.com/123575078

EODE-TV - GRAND JEU 8 usa-iran-aipac (2015 03 25)  FR (1)

# INTRO

Bienvenue pour cette nouvelle édition de notre émission : LE GRAND JEU. AU CŒUR DE LA GEOPOLITIQUE MONDIALE, produites avec Luc MICHEL, le correspondant international d’AFRIQUE MEDIA et le patron d’EODE-TV, qui apporte son expertise à l’émission. Et nous dévoile le dessous des cartes de la géopolitique mondiale et des idéologies qui mènent le monde. Avec sa vision transnationale ouverte sur les dimensions continentales, le géopoliticien Luc MICHEL nous donne les clés des géopolitiques rivales vues de Moscou, Washington, Bruxelles ou encore Pékin …

Notre nouvelle émission est consacrée au Double dossier du Nucléaire iranien et de la Relation américano-israélienne, au cœur de l’actualité brûlante.

EODE-TV - GRAND JEU 8 usa-iran-aipac (2015 03 25)  FR (3)

# ANALYSES :

* Nous retrouvons Luc MICHEL pour une première analyse sur LE DOSSIER DU NUCLEAIRE IRANIEN.

Il répond notamment aux questions suivantes :

Nous abordons ici la question du nucléaire iranien, sujet extrêmement complexe avec un arrière-plan géopolitique encore plus complexe ?

Pourquoi ces divergences au cœur même de la politique internationale américaine concernant l’Iran ?

Il y a un grand absent à la table des négociations de Vienne, Israël précisément ?

La Bombe israélienne, un monopole au Proche-Orient. Ce qui explique la politique israélienne vis à vis de ses voisins arabes ou musulmans en matière de nucléaire ?

* Seconde analyse. LE VOYAGE DU PREMIER MINISTRE ISRAELIEN NETANYAHU AUX USA en mars dernier et LE LOBBY PROISRAELIEN AIPAC.

Luc MICHEL répond aux questions suivantes :

EODE-TV - GRAND JEU 8 usa-iran-aipac (2015 03 25)  FR (2)

Revenons à l’actualité brûlante, au voyage du premier ministre israélien Netanyahu aux USA ? Et à la politique américaine. Israël peut-il influencer celle-ci de manière radicale ?

Et Obama face à l’AIPAC ? Quelle est sa position ?

* Troisième analyse, LA GEOPOLITIQUE DE L’IRAN.

Luc MICHEL répond aux questions suivantes :

Abordons la géopolitique de l’Iran elle-même ? Sur quoi repose-t-elle ? Quelles sont ses fondamentaux ?

La situation régionale a semble-t-il évolué en faveur de Téhéran ?

Quels sont les adversaires de l’Iran et ses alliés. Vous parlez souvent de fronts géopolitiques ?

Et l’Iran dans cette confrontation, comment évolue-t-il ?

Reprise à 10 :26 jusque la fin

* Quatrième et dernière analyse, LES NEGOCIATIONS SUR LE NUCLEAIRE IRANIEN A GENEVE.

Luc MICHEL répond aux questions suivantes :

Pour conclure, parlons de l’évolution du dossier des négociations sur le nucléaire iranien. Netanyahu a semble-t-il marqué des points contre Obama ?

Que penser de la thèse du complot, du « grand théâtre américano-israélien qui préparerait une guerre contre l’Iran » ?

Que disent en fait les sénateurs américains, hostiles à Obama et à Genève, dans leur lettre au peuple iranien ?

# DOCUMENTS :

* Document 1, extraits de l’intervention de Netanyahu au congrès de l’AIPAC à Washington le 4 mars dernier (Merci à nos confrères de la chaîne I24).

* Document 2, extrait du discours anti-iranien de Netanyahu aux Nations-Unies il y a deux ans (Netanyahu Address to United Nations on Iran).

* Document 3, extraits du discours de Netanyahu ce 5 mars à Washington, devant les deux chambres parlementaires des USA, Congrès et Sénat. Un discours triomphal !

A bientôt sur AFRIQUE MEDIA et EODE-TV, l’Axe Eurasie-Afrique des Médias, pour une nouvelle émission du GRAND JEU, qui vous conduira à nouveau AU CŒUR DE LA GEOPOLITIQUE MONDIALE …

EODE-TV / EODE Press Office /

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ROUMANIE. LES BLINDES DE L’US ARMY PARADENT EN PLEIN BUCAREST SUR FOND DE MILITARISME ET DE RUSSOPHOBIE

Luc MICHEL/ En Bref/

Avec Stirile Pro TV/ 2015 04 03/

LM.NET - EN BREF l'us army parade à bucarest (2015 04 03) FR 1

Après les parades russophobes des Pays baltes, l’OTAN et l’US Army se déploient en Roumanie et ciblent (comme je l’analysais depuis plusieurs semaines) la Moldavie et la Pridnestrovié (PMR ou “Transnistrie”). En arrière-plan la guerre du Donbass et la crise ukrainienne.

LM.NET - EN BREF l'us army parade à bucarest (2015 04 03) FR 2

 * Voir photos et article du site de ‘Stirile Pro TV’ :

“Transportoare blindate, surprinse in coloana prin Capitala. Explicatia oficiala a MApN pentru “sperietoarea” din trafic”

sur http://stirileprotv.ro/stiri/actualitate/transportoare-blindate-surprinse-in-coloana-prin-capitala-surpriza-de-care-au-avut-parte-mai-multi-soferi-astazi-in-trafic.html

 AU MENU DE LA TV ROUMAINE : MANEUVRES USA-NATO EN ROUMANIE, GEOPOLITIQUE ET RUSSOPHOBIE …

 Ces manoeuvres se déroulent avec pour toile de fond une vaste campagne de propagande ou se mêlent russophobie, Poutine-bashing, militarisme exacerbé et nostalgie pour la « Grande-Roumanie » fasciste de 1918-44.

A voir sur la plus grande télévision roumaine ‘Stirile Pro TV’ : “De plus en plus de troupes US en Roumanie” avoue la TV ! Elle ajoute que “le gouvernement et le parlement ont autorisé la venue d’autant de forces que les USA puissent vouloir”.

LM.NET - EN BREF l'us army parade à bucarest (2015 04 03) FR 3

 * Lire l’article  de ‘Stirile Pro TV’:

“Dan Dungaciu explica in ce context am putea deveni VECINI cu Rusia. Americanii aduc “vanatoarele de tancuri” in Romania”

sur http://stirileprotv.ro/stiri/actualitate/sua-are-liber-la-trimis-trupe-si-armament-in-romania-scenariul-prin-care-am-putea-ajunge-vecini-cu-rusia.html

 LES CARTES REVANCHARDES DE LA TV ROUMAINE !

 On notera surtout les très significatives cartes géopolitiques revanchardes de la TV roumaine :

l’Ukraine déjà intégrée au Bloc de l’OTAN et ayant réannexé les républiques du Donbass, et la Moldavie annexée à la Roumanie (comme 1941) !

 * Voir la video extraite du JT de ‘Stirile Pro TV’ :

http://www.stirileprotv.ro/lbin/video_embed.php?media_id=61653032&section=20333&video_section_id=

 A noter que les Roumains n’apprécient guère, le ton anti-américain domine sur les forums.

Qui menace la paix ?

 Luc MICHEL

 # ALLER PLUS LOIN :

EODE PRESS OFFICE/ GEOPOLITIQUE/ LA ROUMANIE TRANSFORMEE PAR L’OTAN EN PLATE-FORME D’AGRESSION CONTRE LA RUSSIE

Sur http://www.eode.org/eode-press-office-geopolitique-la-roumanie-transformee-par-lotan-en-plate-forme-dagression-contre-la-russie/

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Al Cara di Gradisca lavoratori da 6 mesi senza stipendio: sfamati dai profughi

Oohhh ma che bell’esempio di solidarietà, creare morti di fame di serie A ed B, questa sì che è integrazione ed eguaglianza, grazie alla parte sana del paese….W le coop di Mafia Capitale

 martedì, 31, marzo, 2015

profughi1

foto il tirreno

È il mondo alla rovescia. Al Cara di Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia, sono gli ospiti del centro che aiutano i dipendenti della cooperativa che accoglie i richiedenti asilo. I lavoratori della struttura sono infatti senza stipendio da sei mesi. È l’incredibile storia raccontata da Il Piccolo.

Sessanta lavoratori in tutti, divisi tra operatori per l’assistenza alla persona, magazzinieri, mediatori culturali, linguistici e legali che da ottobre attendono di essere pagati, ma devono continuare a fronteggiare le spese di ogni giorno. Una situazione di difficoltà che ha innescato la solidarietà degli immigrati all’interno della struttura che nel loro piccolo hanno provato a dare il proprio contributo.

L’aneddoto di Giorgia, una dipendente della Cooperativa, è tristemente illuminante: «Un richiedente asilo, consapevole delle nostre difficoltà, ha voluto pagare le merendine che mio figlio si porta a scuola. E voleva darmi anche i soldi per un paio di pantaloni. “Mi ha detto: prenditili tu, stai peggio di me in questo momento”…».

Ma c’è chi è talmente disperato che avrebbe voluto portarsi a casa i pasti del Cara. Invece per regolamento i pasti non consumati vanno buttati «ma magari prendiamo un po’ di frutta o acqua rischiando di venire ripresi». Hanno un po’ di comprensibile pudore ma poi confessano: «Spesso quei ragazzi ci offrono del loro cibo, pasta o altro…» E per una questione di dignità non vanno oltre.

http://www.imolaoggi.it/2015/03/31/al-cara-di-gradisca-lavoratori-da-6-mesi-senza-stipendio-sfamati-dai-profughi/

Cooperative a delinquere: Appello crac CoopCostruttori, 7 condanne

Non è mafia, è la parte sana del paese…..

giovedì, 2, aprile, 2015

La corte d’appello di Bologna ha pressoché confermato la sentenza di primo grado del processo per il crac Coop Costruttori di Ferrara, aumentando sette condanne su 21 imputati. Pene maggiori per i massimi dirigenti Giovanni Donigaglia, 6 anni, Renzo Ricci Maccarini 4, Bettino Verlicchi 3 anni 4 mesi, Valentino Ortolani, 2, Giorgio Dal Pozzo, 2 anni 4 mesi, e per i sindaci della coop Mauro Angelini, 2 anni 6 mesi, e Sante Baldini 2 anni 4 mesi. L’ottavo condannato in primo grado è deceduto.

http://www.imolaoggi.it/2015/04/02/cooperative-a-delinquere-appello-crac-coopcostruttori-7-condanne/