La mezza bufala dei giovani che rifiutano un lavoro da 1300 euro al mese

Ma i migranti non erano qui per fare i lavori che gli italiani non vogliono fare? Ah già, se accettassero simili impieghi è sfruttamento, se gli italiani li rifiutano sono choosy

Expo: Sala, ora terminati 30 padiglioni, il 1/5 tutti pronti

 L’albero della vita, finalmente pronto all’Expo di Milano

Milano – Sta facendo discutere moltissimo l’articolo pubblicato oggi in prima pagina e sul proprio sito dal Corriere della Sera con il titolo:Turni scomodi per lavorare all’Expo, otto su dieci ci ripensano – Seicento i reclutati. Lo stipendio: oltre 1.300 euro netti al mese, compresi i sabati e le domeniche”.

Secondo il quotidiano milanese, l’agenzia interinale incaricata di reclutare il personale (si tratta di tirocini semestrali) ha dovuto faticare parecchio per coprire tutti i posti e – scrive oggi Manpower – 800 posti sono ancora disponibili (chi è interessato legga in fondo a questo articolo). Eppure nello stesso articolo è scritto che, al contrario, i volontari che si sono offerti per lavorare gratis o con limitati benefit sono molti più dei posti disponibili e concordati con i sindacati.

Altra incongruenza: non risulta da nessuna parte che qualcuno abbia lamentato che 1300-1500 euro netti siano una paga troppo bassa per un lavoro a tempo determinato e men che meno per il fatto di lavorare durante i festivi e il periodo estivo. Non risulta perché, proprio nello stesso articolo, i reclutatori si lamentano del fatto che chi non ha risposto alle convocazioni non abbia mandato nemmeno una mail di preavviso.

Da questa mattina l’articolo è on line e sta suscitando reazioni ovviamente disparate. Chi lo trova come una conferma che i giovani italiani sono troppo “choosy”, come li definì una volta la ministra Fornero, o dei “bamboccioni” (altro ministro) e chi invece avanza dubbi e perplessità. E i diretti interessati, gli accusati di aver snobbato il lavoro? Alcuni stanno intervenendo in vari siti e sui social network.

Mapu Pompeo di Moncalieri, una delle giovani che avevano superato la selezione di Manpower, scrive così su Facebook: «Ecco il mio punto di vista: Ho mandato il cv a Manpower per far parte dello staff di Expo a Ottobre, ho fatto tutti i test attitudinali a dicembre, ho fatto il colloquio di gruppo e il colloquio individuale a Gennaio, mi hanno dato un riscontro il 10 aprile, chiamandomi al telefono e dicendomi “Congratulazioni è stata presa, domani le mandiamo la graduatoria ufficiale”. La graduatoria ufficiale non è mai stata mandata. Ho mandato mail, ho chiamato e mi è sempre stato risposto che non ne sapevano nulla. Il 16 Aprile mi chiama un incaricato di Manpower per dirmi che la formazione sarebbe cominciata il 21 Aprile e che mi avrebbero mandato (’naltravolta) la graduatoria. Nulla. Mi ritelefona il 17 Aprile dicendomi che ci saremmo risentiti per la conferma ufficiale nei giorni successivi. Il 20 Aprile mi mandano una mail con su scritto che avrei dovuto cominciare la formazione il 22 Aprile a Milano. Non una graduatoria ufficiale, nessuna menzione al contratto di lavoro o di stage. Il 21 Aprile mi mandano una mail dicendomi che per essere confermata dovevo superare un questionario. (Scusa ma non ero già stata preso e non incomincio il giorno dopo la formazione?). Ho fatto ripetute domande circa la formazione senza nessuna risposta (La formazione verrà pagata? Dopo la formazione si firmerà un contratto di lavoro?). Tutto questo senza contare che per una posizione di Communication and Social Network il compenso è 500 euro al mese per 6 mesi, dopodichè sei sicuramente a casa,di cui ne avrei dovuti spendere 350 per un abbonamento ai mezzi per arrivare là in quanto Expo non ha nessuna convenzione con i mezzi di trasporto. Quindi ricapitolando ho rifiutato un lavoro perchè con 150 euro al mese non mangio, perchè non mi sembra serio questo processo di selezione (e in generale la gestione dell’Expo in toto) e perchè ho la fortuna di avere un lavoretto e non posso mollarlo dall’oggi al domani (dato che la conferma semiufficiale scritta mi è arrivata il 20 Aprile e avrei dovuto cominciare il 22 Aprile SENZA un cavolo di contratto). Fine».

Raffaele Boffilo, barista milanese, conferma il racconto di Mapu: «Successo anche a me. Pari pari. Ero stato selezionato per il padiglione caffè illy. Test superati ecc ecc. Fanno schifo. Nelle agenzie interinali lavorano solo capre».

Insomma, può darsi che una certa quota di candidati abbia rifiutato il lavoro, ma da queste e da altre testimonianze più che la pigrizia dei giovani sembra emergere la frammentarietà dei contatti e la disorganizzazione del reclutamento, influenzato, probabilmente, dai ritardi in tutta la macchina dell’Expo. Peter Carlaiof, da Palermo, ancora su Facebook, racconta: «Ragazzi, io ho superato le prove, fatto il colloquio a Milano (partendo da Palermo), tante belle parole e L’ ALTRO IERI mi hanno comunicato via mail che non sono idoneo. Mi avessero detto di sì avrei avuto un giorno per trasferirmi e tre per fare la formazione».

Lui però una fortuna l’ha avuta: mentre i reclutatori lamentano di non aver nemmeno ricevuto le mail che comunicavano la rinuncia all’impiego, un altro giovane scrive: «Scopri anche che tanti hanno mandato il CV ( ragazzi qualificati, sia chiaro) e neppure hanno avuto risposta. Chi l’ha avuta si è sentito proporre una cifra di gran lunga inferiore, neppure sufficiente per le spese».

MANPOWER: 800 posti ancora liberi
Secondo l’agenzia interinale, ad oggi, il portale ManpowerGroup4Expo ha raccolto circa 160.000 candidature per le posizione di lavoro per Expo S.p.A, e 150.000 per i Padiglioni. La maggior parte dei candidati è composto da giovani (tra i 18 e i 30 anni), laureati e provenienti dal Nord Italia. 1000 circa sono le persone reclutate e assunte che stanno già lavorando e/o che inizieranno a lavorare a partire dal 1 maggio. Molti sono stati però i ripensamenti tra i candidati inizialmente selezionati. Per le posizioni di Area team leader (età superiore ai 29 anni) e Operatori Grandi Eventi (al di sotto dei 29 anni) si evidenzia, infatti, un 46% di ripensamenti. Diverse le cause che hanno portato a questa scelta: la lunghezza e la complessità del processo di selezione e la turnazione che prevede il lavoro anche nelle giornate di sabato e domenica. Tuttavia le selezioni continuano per il personale dei padiglioni per i seguenti profili: hostess e operatori dell’accoglienza, operatori della ristorazione e autisti. Sono circa 800 profili ricercati. «Il consiglio che mi sento di dare è quello di sentirsi sempre pronti, anche per coloro che si sono candidati mesi fa – sottolinea Stefano Scabbio, Presidente Area Mediterraneo ManpowerGroup – Le porte sono ancora aperte».

Per informazioni: http://www.manpowergroup4expo.it

Marina Dorica, 26enne pestato fuori dalla discoteca: indaga la polizia

Non contestare tali  trattamenti, sono scambi culturali

 E’ successo tutto sabato sera all’uscita dalla discoteca Sui Club di Marina Dorica. Vittima un anconetano di 26 anni, ora ricoverato sotto osservazione all’ospedale di Torrette per aver riportato un trauma cranico

Redazione  · 16 marzo 2015

Prima importunato la sua fidanzata e poi picchiato lui, la cui unica colpa è stata quella di ribellarsi ai pesanti apprezzamenti rivolti alla sua donna. Evidentemente non si aspettava che quei balordi arrivassero a tanto: lo hanno picchiato in 4 contro 1. E’ quanto successo sabato sera all’uscita dalla discoteca Sui Club di Marina Dorica. Vittima un anconetano di 26 anni, ora ricoverato sotto osservazione all’ospedale di Torrette per aver riportato un trauma cranico. Il giovane non è in pericolo di vita ma versa in gravi condizioni. Calci e pugni sotto gli occhi della fidanzata che, terrorizzata, cercava aiuto mentre i 4 pestavano il ragazzo. Ora polizia sta indagando per rintracciare 4 persone che, secondo alcuni indizi, potrebbero essere di nazionalità greca e che si sarebbero allontanate dal locale notturno con un furgoncino.

http://www.anconatoday.it/cronaca/pestaggio-26enne-sui-club-marina-dorica-16-marzo-2015.html

Emergenza profughi senza fine: “Accoglieteli nelle vostre case”

Se è vera, esigo che ogni persona favorevole all’accoglienza dia l’esempio (Chiese e sedi del pd in primis) prima di pretendere che chi non è d’accordo si adegui ai diktat

 Centri d’accoglienza al collasso, il prefetto di Venezia: “I privati mettano a disposizione immobili e appartamenti”

Giovanni Masini  – Mer, 22/04/2015 – 19:46

L’emergenza profughi ormai assedia il Nordest da mesi, con tutte le province del Triveneto sommerse di nuovi arrivi ben oltre la capacità massima ricettiva.

Ora, sotto la spinta dei nuovi arrivi di disperati che sbarcano sulle coste della Sicilia, bisogna prepararsi ad accoglierne altri.

A coordinare l’emergenza, tra gli altri, il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, che ha invitato oggi i privati a mettere a disposizione gli appartamenti “per sistemare, provvisoriamente, gli immigrati in arrivo dalla Sicilia”.

In una nota sul proprio sito istituzionale, la prefettura del capoluogo lagunare si rivolge a una lunga serie di associazioni di categoria (ci sono Confindustria e Confartigianato ma anche Coldiretti e l’Associazione dei Piccoli Proprietari): la richiesta è quella di “segnalare le disponibilità di edifici, appartamenti, ambienti da adibire a sistemazione provvisoria delle persone”. Ma attenzione: non si parla solo di infrastrutture ed immobili degli enti, ma anche dei privati.

La prefettura infatti chiede di “segnalare l’appello anche agli associati” delle varie sigle, badando a “segnalare che l’eventuale disponibilità potrà concretizzarsi in un rapporto contrattuale con la prefettura, nell’ambito delle convenzioni stipulate con gestori che prevedono da parte dello Stato il pagamento di un corrispettivo sino a 35 euro al giorno per migrante”.

L’alternativa a un’accoglienza diffusa dei migranti sul territorio, ammonisce Cuttaia, è l’installazione delle famigerate tendopoli, che di certo non rappresenterebbero la soluzione migliore né per i migranti né per i residenti. Si tratta, certo, di “una pura ipotesi di extrema ratio” ma che “in alcune regioni confinanti costituisce già una realtà operativa”.

Contro l’accoglienza di altri migranti si è espresso anche il governatore del Veneto Luca Zaia, che ha sostenuto che l’arrivo di nuovi profughi “danneggerebbe il turismo, con un danno economico devastante”.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/emergenza-profughi-senza-fine-adesso-accoglieteli-nelle-case-1119531.html

Immigrazione, su 100 scafisti arrestati solo 10 finiscono in cella

In fondo gli scafisti sono filantropi, ed aiutano il business di Mafia Capitale, devono stare fuori

 “Negli ultimi mesi abbiamo arrestato 976 scafisti”, ha affermato il premier Matteo Renzi subito dopo l’ultima tragedia nel Canale di Sicilia. Ma solo il 10 per cento sarebbe rimasto in cella

Mario Valenza  – Mar, 21/04/2015 – 14:23

Fanno affari sulla pelle dei disperati ma restano impuniti. Almeno in Italia. “Negli ultimi mesi abbiamo arrestato 976 scafisti”, ha affermato il premier Matteo Renzi subito dopo l’ultima tragedia nel Canale di Sicilia.

Peccato che di questi solo il 10 per cento sarebbe rimasto in cella.

Fermati e identificati, dopo 5 giorni i timonieri della morte sono pronti per riprendere il largo essendo stati messi in libertà. Così l’arresto, di fatto, non è un deterrente efficace per bloccare il traffico degli immigrati. Solo una decina di quelli fermati resta in carcere, gli altri nell’attesa di un rinvio a giudizio vengono immediatamente scarcerati. E in tanti spesso fanno sparire le loro tracce. Spesso chi li accusa è costretto a cambiare versione e ritratta tutto dopo qualche minaccia. Eppure le leggi ci sono, ma restano lettera morta. Infatti per gli scafisti in Italia è prevista una pena che arriva fino a un massimo di 12 anni di reclusione. E alla polzia non resta che il senso di impotenza per un fenomeno che appare senza soluzione.

​”Va verificato quanti di questi “Caronte” denunciati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina vengono effettivamente rinviati a giudizio e processati e qui senz’altro la questione si complica – conferma a il Tempo, Giorgio Innocenzi, segretario generale nazionale della Confederazione sindacale autonoma di polizia. Infatti una volta denunciati gli stranieri vengono tenuti nella migliore delle ipotesi qualche giorno in detenzione dopo di che vengono rilasciati in attesa di giudizio, in questa fase molti scappano, altri evidentemente più avvezzi al nostro sistema giudiziario, confutano il reato che nasce spesso da dichiarazioni fatte a caldo da alcuni migranti che si fatica a suffragare con i fatti”.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/immigrazione-su-100-scafisti-arrestati-solo-10-finiscono-1118828.html

Marocchino evade dai domiciliari, si mette alla guida e uccide un 33enne

Ovviamente non è il caso Maricika, se la vittima è italiana, non è nemmeno un dramma

 by francesco · 20 aprile 2015

E’ morto  Cristian Amenta, 33 anni appena compiuti, il cittadino italiano che la scorsa notte è rimasto coinvolto in un tragico incidente verificatosi all’incrocio tra corso Novara e via Bologna.

Nella collisione sono state coinvolte due vetture, una Ranault Koleos su cui viaggiava appunto la vittima e una Ford Fiesta, a bordo della quale vi erano tre cittadini marocchini. Il conducente di quest’ultima, secondo gli accertamenti della Polizia Municipale, è risultato agli arresti domiciliari: non avrebbe, dunque, dovuto trovarsi al volante la notte scorsa.

L’impatto tra le due vetture è stato talmente violento che la vittima è stata sbalzata fuori dall’auto stessa. Sul posto sono prontamente giunti i sanitari del 118 che hanno trasportato l’uomo all’ospedale San Giovanni Bosco dove è deceduto ieri nelle prime ore della giornata. Trasportati al Maria Vittoria anche altri due passeggeri: le loro condizioni non sono gravi.

Gli occupanti della Ford Fiesta, tre cittadini di nazionalità marocchina, sebbene fossero feriti, hanno tentato di darsi alla fuga, ma sono stati raggiunti e bloccati dagli agenti della Polizia Municipale e poi accompagnati all’ospedale Gradenigo.

La Ford Fiesta, inoltre, è risultata sprovvista di copertura assicurativa e il suo conducente, oltre a essere agli arresti domiciliari, viaggiava con patente di guida scaduta.

http://www.imolaoggi.it/

Romeni occupano la casa di un disabile, anziano sottoposto a mille angherie

Non fate i razzisti, è scambio culturale….

 martedì, 21, aprile, 2015

Hanno occupato la casa di un disabile psichico di 66 anni e lo hanno costretto con la forza a accettare la loro presenza facendosi mantenere economicamente per settimane. E’ successo a Voltri, nel ponente di Genova.

Il disabile è stato sottoposto a mille angherie alle quali hanno messo fine i carabinieri di Arenzano che stamani hanno arrestato 4 persone, due uomini e due donne tutti di origine romena e denunciato a piede libero il figlio di una di queste due coppie.

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Secondo quanto ricostruito dai militari, i cinque che facevano parte di due nuclei familiari oltre a utilizzare per vivere il denaro dell’anziano lo costringevano a subire umiliazioni e dispetti: tra questi anche quello di farlo dormire per terra mentre loro usavano le stanze da letto.

L’indagine dei militari è scattata dopo la segnalazione del tutore dell’ uomo che si e accorto dell’uscita ingente del denaro in questo ultimo mese. I quattro di età compresa tra i 20 e i 32 anni sono accusati di circonvenzione di incapace e violazione di domicilio aggravata. Nell’abitazione i carabinieri hanno trovato a vivere anche due minori di 6 e 8 anni, figli di una coppia, che sono stati affidati ai servizi sociali. (ANSA).

DI BATTISTA OGGI HA GUARDATO NEGLI OCCHI I POLITICI E HA PRONUNCIATO QUESTO DISCORSO. VI CHIEDO DI CONDIVIDERE!

Toh qualcuno si è accorto dei suicidi..

 “Se gli italiani che si impiccano, o gli africani che fuggono, se i pensionati che rovistano nella mondezzai, se i campani che si ammalano di cancro, se gli studenti che lasciano l’Italia, se i liguri che sprofondano nel fango, se gli operai della Indesit o dell’ILVA, se gli impiegati di Meridiana o di Alitalia, se gli imprenditori del Veneto strozzati dalle tasse, se i bambini del quartiere Tamburi di Taranto, se le vittime dell’amianto o i giudici condannati a morte dalla mafia, se gli esodati, o i professori precari, se gli agricoltori pugliesi, i pescatori siciliani, se chi vive in una macchina perché lo Stato gli ha portato via casa o chi si imbarca su un barcone della morte perché non ha più uno stato a casa sua, se tutti costoro non fossero uomini e donne, ma istituti finanziari, se tutti costoro non fossero carne e sangue ma gruppi petroliferi che la sostengono, se tutti costoro non si chiamassero persone ma banche, li avreste già salvati da un pezzo. E’ tempo che ve ne andiate. Presidente Renzi, è tempo che se ne vada. Lasci fare a chi ha onestà e coraggio e che non ha nessun delinquente a casa propria”.

https://www.facebook.com/beppegrillo.it/videos/10152865220781545/

Aggredita e scippata mentre torna a casa, arrestato il malvivente

Razzisti.

21 April 2015

 È accaduto a Morbegno, verso le ore 21 di lunedì 20 aprile. La giovane 29enne del luogo è stata strattonata e colpita ripetutamente prima che le venisse rubato lo zaino. L’uomo è stato trovato non molto lontano con la refurtiva ancora con sè.

Stava rientrando a casa a piedi, a Morbegno, verso le ore 21:00 di lunedì 20 aprile, quando si è sentita afferrare alle spalle e strattonare da un uomo che cercava di rubarle lo zainetto. Vittima dell’episodio una 29enne del luogo.

La giovane ha provato ad opporre resistenza, ottenendo però soltanto che l’aggressore aumentasse la violenza e iniziasse a colpirla con schiaffi, pugni e calci, fino a strapparle lo zainetto, al cui interno vi erano soltanto pochi euro e un telefono cellulare.

A questo punto, sono usciti di casa, per soccorrerla, i residenti di quella via, che hanno messo in fuga il rapinatore e allertato il numero di emergenza 112, fornendo, ai Carabinieri della locale Stazione, prontamente giunti sul posto, un preciso identikit dell’autore del reato che, nel frattempo, si era dileguato a piedi.

Sul posto, per le ricerche, sono confluiti anche i Carabinieri di Berbenno e del NORM della Compagnia di Sondrio, in ausilio ai militari di Morbegno, che, poco dopo, all’interno del sottopassaggio tra via Stelvio e via Ambrosetti, sono riusciti a rintracciare l’uomo, trovato in possesso di zainetto ed effetti personali della giovane rapinata.

Condotto in caserma, l’uomo, H.W., classe 1983, operaio tunisino regolarmente residente a Morbegno, è stato quindi tratto in arresto in flagranza di reato per “rapina” e “lesioni personali” e, dopo le formalità di rito, accompagnato al Carcere di Sondrio.

La 29enne, invece, medicata presso il pronto soccorso dell’ospedale di Morbegno, è stata riscontrata affetta da “politrauma, escoriazioni al volto e al ginocchio sinistro, piccola ferita interno labbro superiore, ematoma  braccio sinistro, edema in regione zigomatica sinistra” e giudicata guaribile in giorni 20.

http://www.valtellinanews.it/articoli/Aggredita-e-scippata-mentre-torna-a-casa-arrestato-il-malvivente-20150421/