Banche italiane: con 183 miliardi di sofferenze arriva la BAD BANK

povere, povere banche.Riceveranno le iniezioni di liquidità mensili, ma state certi, nonostante abbiano bilanci disastrati (eh povere banche quanto soffrono) rigirerano questi soldi ad imprese e famiglie senza chiedere niente niente in cambio (anche perché stando ad alcuni tutte le iniezioni ingrasserano i cattivi ed avidi tedeschi)

Scritto il 16 febbraio 2015 alle 09:50 da Danilo DT

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“Il sistema bancario è sano, le banche italiane sono sane”.

Questa frase è stata più volte ribadita da Bankitalia (Visco) e non solo da lui.
Sarà veramente così? Se leggiamo gli ultimi fatti c’è ben poco da stare allegri.
Dal sito di Bankitalia, proprio lei, vediamo che sono sedici gli istituti di credito attualmente commissariati. E tra queste, ovviamente, c’è la grande new entry degli ultimi giorni, ovvero la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio.
Ma non c’è solo la BPEL. Come non ricordare la Banca delle Marche, la Carige o la più vecchia banca del mondo, la MPS?

La cosa che accomuna queste banche è, tra le altre cose, il fatto che la percentuale dei cosiddetti “crediti in sofferenza” superava il 20%.
Ma queste banche, grandi banche, non sono sole. Parlavamo di solidità, prima. La stessa Bankitalia inizia a sentire puzza di bruciato. Ecco cosa dice Barbagallo, il responsabile della vigilanza in Bankitalia:

«nelle Bcc l’incidenza dei crediti anomali sul totale dei prestiti è salita dal 10 al 17,5 per cento tra giugno 2011 e giugno 2014. L’accelerazione ha riguardato principalmente le sofferenze, più che raddoppiate (dal 4 al 8,4 per cento). La rischiosità dei prestiti delle banche locali, in passato più contenuta nel confronto con le altre banche, ha raggiunto livelli più elevati di quelli relativi all’intero sistema bancario (16,8 per cento), sostanzialmente allineati a quelli delle banche oggetto della recente verifica approfondita degli attivi da parte della Bce (17,4 per cento)». (Source) 

Ma le BCC non si dicevano solidissime e fondamentali per la microeconomia, essendo le vere “banche del territorio”?
Già il fatto che 16 delle banche sopra citate commissariate, sono appunto BCC.
Ed è palese che, se quel 20% verrà portato a perdite, creerà delle voragini difficili da gestire.
Ecco perché Bankitalia spinge all’integrazione, sia tra le BCC e non solo tra di esse. Vedi ilcaso delle Popolari.
E allora, diciamo le cose come sono. Il sistema bancario italiano è in forte difficoltà,logorato dalla difficile situazione economica e non solo da quella. E questi dati lo testimoniano. Forse i due colosi, Unicredit e Intesa SanPaolo, più altre eccezioni, si trovano in una situazione migliore. Ma le altre?

Ecco l’elenco delle 33 banche che, secondo Mediobanca, hanno sofferenze per una percentuale superiore al 20%. E guardate quante di queste banche sono proprio istituti di credito cooperativo, alias casse rurali.

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In media si stima che 1 rurale su 10 sia in seria difficoltà. Non mi sembra una percentuale di poco conto.

Bisogna puntare il dito solo sulle colpe dell’economia? Insomma nessuna responsabilità ai banchieri? Figuriamoci, responsabilità ne hanno eccome. La gestione delle banchesoprattutto in chiave politica ha fatto danni inenarrabili.
Qualche esempio?

Tanto per cominciare le banche italiane hanno troppi sportelli e troppi dipendenti. E se mi permettete, poca preparazione e poca professionalità. Proprio a causa di una cattiva gestione del personale, troppo spesso trattato come venditori “porta a porta”.
Poi la clientela delle banche italiane è ovviamente legata a quella che è sempre stata la nostra forza: la piccola media impresa, che però rappresenta rischi maggiori soprattutto quando la situazione economica è molto logora, come in questo periodo.
Non è quindi un caso che le sofferenze bancarie abbiano registrato a novembre nuovi massimi a 161 miliardi di euro. (source @AlfieriMarco via HP)

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Ma ora possiamo stare tranquilli. La BCE verrà in soccorso al sistema bancario e poi, da un po’ di giorni, la sempre ipotizzata ma mai voluta (perché il sistema è solido e liquido….) bad bank è diventata molto più di un’ipotesi. Anche perché il volume delle sofferenze continua a lievitare. Dalle ultime fonti, siamo a 183 miliardi.

(…) Il controvalore dei crediti non performing, contenuto nel supplemento al bollettino statistico ‘Moneta e banche’, sale a 183,673 miliardi da 181,131 miliardi di novembre. Il valore di realizzo scende a 84,499 miliardi da 84,847 miliardi. (…) (RTRS) 

Per la cronaca la bad bank è un ente creato per raccogliere le sofferenze del sistema bancario (i crediti ormai inesigibili), comprandole dalle banche commerciali con uno sconto notevole (anche del 70%).
Che sia una buona cosa, secondo me non c’è dubbio. Che sia anche tardiva, pure.
Ma prima di giudicare, occorre capire le caratteristiche di questa bad bank.
Solo una cosa resta certa: il sistema bancario italiano continua nella sua fase di malattia. Alla faccia della solidità del sistema.

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STAY TUNED!

Danilo DT

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Banche italiane: con 183 miliardi di sofferenze arriva la BAD BANKultima modifica: 2015-02-18T20:33:40+01:00da davi-luciano
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