Giudice firma la sua assoluzione, Renzi la promozione a capo della Corte dei Conti

Nooo, impossibile.  Sarà meritocrazia, peccato che tocchi a chi bacia il fondoschiena al Pd. Se lo avesse fatto il pdl i gg ne parlerebbero tutti i giorni ed in piazza ci sarebbe gente a chieder dimissioni.

Invece ora in piazza ci VANNO PER CONTESTARE CHI vuole che questo governo si dimetta. Alias ci vanno i sostenitori del Pd

 di Thomas Mackinson | 26 febbraio 2015

Martino Colella, classe 1945, magistrato napoletano di lungo corso a un passo dalla pensione (che scatterà il 31 dicembre) giura: “Nessun collegamento tra le due vicende”

Il giudice firma la sua assoluzione in appello, Renzi la sua nomina a capo della Corte dei Conti. Sei giorni dopo la pubblicazione della sentenza che ha definitivamente assolto il Presidente del Consiglio per la vicenda dei portaborse assunti in Provincia il Governo, su proposta dello stesso Renzi e per decreto, ha ratificato la nomina del magistrato che presiedeva il collegio giudicante a Procuratore Generale della Corte dei Conti.

Si tratta di Martino Colella, classe 1945, magistrato napoletano di lungo corso a un passo dalla pensione. La sua promozione è arrivata neanche una settimana dopo il deposito della sentenza della I Sezione centrale d’appello di Roma, avvenuto il 4 febbraio, che sollevava il premier da ogni responsabilità sulla vicenda degli incarichi dirigenziali conferiti senza concorso né laurea al personale di staff della sua segreteria che era costata a Renzi due condanne per danno erariale. Non è un dettaglio. Proprio Colella ha firmato, insieme a quattro magistrati, l’assoluzione che il 7 febbraio ha provocato l’esultanza del diretto interessato (“La verità è ristabilita”) e non poche perplessità nel mondo del diritto, giacché le motivazioni sono ricondotte al fatto che era un “non addetto ai lavori” e quindi poteva non percepire l’illegittimità degli atti che autorizzava. Singolare non è solo la pronuncia che, come rilevato da più parti, rischia di spalancare le porte a un sistema diffuso di elusione della responsabilità erariale, mandando assolti i tanti politici “non addetti ai lavori”.

Il punto è che il giudice che presiedeva il collegio che a metà dicembre, in camera di consiglio, ha deciso il proscioglimento dell’imputato Renzi è lo stesso che un mese e mezzo dopo il presidente Renzi ha nominato PG della Corte, cioè capo di coloro che debbono indagare se sussistono ipotesi di danno erariale. La sentenza è stata depositata il 4 febbraio e la nomina è stata ratificata il 10, a margine del Cdm numero 49. “Su proposta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi”, si legge nei documenti della riunione, vengono nominati un presidente aggiunto e il capo della Procura Generale della Corte dei Conti, con decorrenza a partire dal 25 marzo 2015. Il primo è Arturo Martucci di Scarfizzi. Il secondo è, appunto, Martino Colella. L’indicazione era stata avanzata il 13 gennaio dal Consiglio di presidenza della Corte dei Conti che ha deliberato all’unanimità e trasmesso i nominativi a Palazzo Chigi.

L’interessato, contattato dal Fatto, si dice certo che le due vicende siano distinte. “La Presidenza del Consiglio riceve la delibera e la formalizza”, spiega Colella che rivendica un cv di prima grandezza sugli altri sei presidenti di sezione in corsa: “Sono stato il più giovane vincitore del concorso per l’Avvocatura di Stato, ho vinto quello d’ingresso alla Corte a soli 26 anni. Dopo il terremoto dell’Aquila ho ricostruito e riorganizzato la sezione, sono presidente d’appello da oltre due anni e nel 2014 ho redatto e sottoscritto 115 sentenze (una è quella che ha assolto Renzi, ndr). Renzi non l’ho mai visto né sentito”. Di più, Colella giura di non aver ricevuto affatto regali dall’attuale Governo, anzi: “L’incarico che mi danno, grazie a questo governo, non comporta alcun guadagno aggiuntivo perché il mio stipendio è già al tetto dei 240mila euro lordi l’anno. Dovrò anzi restituirne 20mila. Sempre grazie a questo governo, poi, andrò in pensione il 31 dicembre prossimo rinunciando ai migliori anni della carriera”. Proprio così, l’altro aspetto curioso della vicenda è che il nuovo incarico durerà soltanto nove mesi e mezzo. Non è ancora partito, e già si parla del successore.

Sia come sia, le domande restano tutte: tra 600 magistrati contabili, possibile che sia stato scelto proprio quello che ha presieduto il collegio che un mese e mezzo prima ha mandato assolto il premier? Potevano ignorarlo i consiglieri della Corte? Proviamo dall’altra parte: poteva non sapere Renzi che stava ratificando la nomina del suo giudice a Berlino? Proprio alla luce delle motivazioni della sentenza vergate dal collegio di Colella si direbbe che sì, tutto è possibile. Così come non si era accorto di aver firmato delle nomine illegittime di portaborse, perché in fondo non era un addetto ai lavori, è possibile che non si sia accorto di aver promosso il giudice che lo ha assolto. Renzi, presidente di Provincia e del Consiglio. Ma sempre a sua insaputa.

 Dal Fatto Quotidiano del 26 febbraio 2015

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Nomina del Procuratore Generale, precisazione su articolo di stampa.

Relativamente a quanto riportato in un articolo di stampa nel quale sono contenute alcune illazioni particolarmente gravi e prive di ogni fondamento nei confronti della Corte dei conti, l’Ufficio stampa precisa quanto segue.La nomina del Procuratore Generale della Corte dei conti è disposta dal Consiglio di presidenza – a seguito di un’apposita procedura concorsuale – e formalizzata con un Decreto del Presidente della Repubblica, controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.Nello specifico, alla procedura concorsuale bandita dal Consiglio di presidenza il 17 dicembre 2014, hanno partecipato sette Presidenti di Sezione della Corte dei conti. All’esito delle audizioni personali degli interessati e valutati i fascicoli e i curricula dei singoli candidati, il Consiglio di presidenza, nell’adunanza del 13-14 gennaio 2015, ha nominato, all’unanimità, Procuratore Generale della Corte dei conti il Presidente di Sezione dott. Martino Colella, peraltro già primo nella graduatoria parziale elaborata sulla base dell’anzianità di servizio e della professionalità specifica, in considerazione dell’elevatissimo spessore professionale e dell’indiscusso prestigio dello stesso.
Corte dei conti – Ufficio stampa

LA REPLICA DELL’AUTORE
Riceviamo la nota e volentieri pubblichiamo. Rileviamo che la ricostruzione dell’articolo e della nota sono sostanzialmente identici nella definizione delle date e delle procedure che hanno portato il presidente Colella a capo della Procura Generale della Corte dal prossimo 25 di marzo. Proprio per fornire una ricostruzione esatta dei fatti e anche una spiegazione delle circostanze con cui è avvenuta la procedura abbiamo provveduto a contattare il presidente Collela dando ampio spazio alla sua posizione in merito. Aggiungiamo, per completezza, quello che la nota non dice. E cioé che a sei giorni dal deposito della sentenza, avvenuto il 4 febbraio, il Presidente del Consiglio ha formalizzato la delibera di nomina del magistrato che a metà dicembre ha presieduto il collegio che l’ha mandato assolto.

T.M.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/26/giudice-firma-sua-assoluzione-renzi-promozione-capo-corte-dei-conti/1456859/

L’Arabia Saudita concede a Israele lo spazio aereo per attaccare l’Iran

mercoledì, 25, febbraio, 2015

“Sembra che le potenze occidentali abbiano ceduto sul loro impegno d’impedire che l’Iran ottenga armi nucleari” Lo ha detto Benyamin Netanyahu riguardo alle trattative tra Teheran e i 5+1. “Hanno accettato il fatto – ha accusato il premier israeliano, rivolgendosi a Usa e Ue con toni polemici – che l’Iran svilupperà nei prossimi anni le capacita’ per produrre molte bombe. Forse loro possono convivere con questo, ma io non posso accettare un pericolo così grande per Israele”.

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 Secondo un rapporto dei media israeliani, il programma nucleare iraniano ha portato l’Arabia Saudita e Israele ad avvicinarsi.

Una fonte europea di alto livello ha detto che l’Arabia Saudita si è ora offerto di lasciare che caccia israeliani usino il suo spazio aereo per attaccare l’Iran, se necessario. In cambio di Israele dovrebbe fare progressi nei colloqui di pace con i palestinesi.

“Le autorità saudite sono completamente coordinate con Israele su tutte le questioni relative all’Iran,” ha detto  il funzionario europeo a Bruxelles.
L’utilizzo dello spazio aereo saudita significa che le Forze di Difesa israeliane potrebbero colpire Teheran da una distanza minore, senza dover volare in tutto il Golfo Persico.

Il rapporto di Canale 2 evidenzia anche che sia lo Stato ebraico che la nazione araba sono preoccupati per l’esito dei colloqui di Ginevra, attualmente in corso, sul programma nucleare iraniano .

Anche se Gerusalemme e Riyadh non hanno rapporti diplomatici, ci sono state molte notizie non confermate su un possibile coordinamento tra di loro contro l’Iran.

Alcuni altri stati arabi, tra cui l’Egitto, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti, hanno espresso preoccupazione per il programma nucleare di Teheran, anche se l’Iran sostiene (ed è confermato anche dal Mossad) che sia stato sviluppato esclusivamente per scopi pacifici.

Tuttavia, questi grandi paesi sunniti temono che permettere all’Iran di continuare l’arricchimento dell’uranio e la costruzione di centrifughe potrebbe lanciare una corsa agli armamenti nucleari nella regione.

Il rapporto di Canale 2 arriva proprio durante aumento delle tensioni tra Washington e Israele sulla posizione degli Stati Uniti sul programma nucleare iraniano. Netanyahu ha avvertito più volte che a Teheran non deve essere permesso di avere capacità nucleari, mentre i funzionari iraniani affermano che il loro programma è puramente per uso civile.

Un documento del Mossad, recentemente trapelato, ha rivelato che Netanyahu avrebbe mentito alle Nazioni Unite sul programma nucleare iraniano, avvertendo che la Repubblica islamica era prossima a completare i suoi “piani di costruzione di un’arma nucleare,” per giustificare i diritti di Israele ad agire militarmente, se necessario.

Gli Stati Uniti, insieme a Gran Bretagna, Cina, Francia, Russia e Germania, noto come il P5 + 1, sono alla ricerca di un accordo globale con l’Iran, per raggiungere un congelamento nucleare di 10 anni del suo programma di arricchimento dell’uranio in cambio di un alleggerimento delle sanzioni economiche che gravano sull’Iran.

http://www.imolaoggi.it/2015/02/25/larabia-saudita-concede-a-israele-lo-spazio-aereo-per-attaccare-liran/

Putin: «Kiev taglia il gas a est, la decisione puzza di genocidio»

Caro Putin, la società civile italiana è d’accordo con il Pd che addestra loro a ripetere gli slogan preparati dagli yankee e sostengono l’”opposizione”, premiando le Pussy riot e definendoti omofobo. Certo, è per principio eh che contestano, mica per accontentare il padrone

Mosca – La decisione del governo ucraino di tagliare le forniture di gas alle zone occupate dai separatisti «puzza un po’ di genocidio». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin citato dall’agenzia Interfax.

«So – ha detto Putin, citato dall’agenzia Interfax – che in quella zona vivono circa quattro milioni di persone, potete immaginare – ha proseguito – che tutta questa gente resterà senza forniture di gas durante la stagione invernale?».

Il leader del Cremlino ha poi dichiarato che nel Donbass «c’è già la fame» e che «l’Osce ha già constatato che c’è una catastrofe umanitaria. Se si tagliano anche le forniture di gas, di cosa si può parlare? Questo – ha concluso – puzza un po’ di genocidio».

http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2015/02/25/ARSz6CeD-genocidio_decisione_taglia.shtml

«Vieni a casa ti faccio un piercing»: 14enne violentata da un albanese

LA VIOLENZA su questa ragazzina che resterà traumatizzata per sempre non suscita la ben che minima solidarietà da parte della SUPERIORE società civile. E’ una diversamente vittima

 TRIESTE – La vicenda risale a dicembre del 2010 quando un albanese all’epoca dei fatti 20enne, ha violentato una ragazzina che non ne aveva ancora compiuti 14 con la scusa di farle un piercing. L’uomo l’aveva invitata a casa sua e quando la ragazzina si era presentata all’appuntamento le ha strappato i pantaloni per abusare di lei.

Tahir Abazi è accusato dal Pm Massimo De Bortoli di violenza sessuale a una minore ma anche di lesioni personali per averle provocato un’infezione al labbro per effettuare il piercing e di minacce.

Il processo partirà il 5 maggio prossimo. La giovane non aveva denunciato subito la violenza, solo successivamente ha raccontato quello che le era successo ad una compagna di scuola che poi l’ha riferito all’insegnante. Un segreto terribile custodito nelle pagine del diario segreto dalle quali è emerso che la giovane voleva farla finita. E poi le minacce: “ti spacco in due” le avrebbe detto, secondo l’accusa, Tahir Abazi gettandola nel panico più totale.

http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/TRIESTE/trieste_minorenne_violentata_albanese/notizie/1205017.shtml

Atene ferma le privatizzazioni dell’energia. Il giallo dei 2 miliardi della BCE

DA NOI VANNO IN PIAZZA COLORO CHE SOSTENGONO RENZI. Ossia coloro che contestano chi in piazza ci va per dire RENZI A CASA

 mercoledì, 25, febbraio, 2015

La Grecia non procederà con il suo programma di privatizzazioni nel campo dell’Energia. Lo ha detto, in un’intervista a Ethnos, il ministro dell’Energia, Panagiotis Lafazanis, nonostante l’impegno assunto di non interrompere le privatizzazioni avviate. L’offerta per Admie, l’operatore della rete elettrica, “non andrà avanti”, ha spiegato, “perché non sono state presentate offerte vincolati quindi non sarà completata. Lo stesso vale per Ppc”, la società pubblica dell’elettricità.

Il ministro dell’energia  innesta la marcia indietro sulla privatizzazione del 66% dell’operatore della rete elettrica Admie, su cui avevano manifestato interesse l’italiana Terna e la cinese Sgcc. E Yanis Varoufakis avverte che “avremo problemi nel ripagare le rate alla Fmi ora e alla Bce in luglio”.

Poi il ministro delle finanze greco torna a fare pressing per i quasi 2 miliardi di profitti realizzati dalla Bce sui bond greci. “Sono soldi nostri, soldi che ci sono dovuti”, dice aggiungendo che l’Eurotower “potrebbe girare questi soldi all’Fmi come pagamento parziale”. Ma Il presidente della Bce Mario Draghi ha smentito quella che ha definito “credenza popolare”, ovvero che la Bce abbia trattenuto i proventi realizzati allo scadere dei titoli di Stato greci che erano presenti nel suo portafoglio. “Non è vero – ha affermato Draghi durante una audizione al parlamento europeo – la Bce ha trasferito i profitti sui bond alle banche centrali nazionali, che li hanno trasferiti ai bilanci nazionali. Anche in Grecia, nella misura in cui attuava il programma Ue: sono lì disponibili”.

Ieri la Lagarde (Fmi) ha insistito dicendo che la Grecia deve proseguire con le privatizzazioni avviate dal precedente gocverno. “In alcune aree – scrive Lagarde – incluse alcune tra le piu’ importanti, la lettera di Atene sulle riforme non contiene sufficienti rassicurazioni sul programma che il governo intende portare avanti”.

In particolare su privatizzazioni, Iva, pensioni (tagli), liberalizzazioni e riforma del lavoro (licenziare a raffica).

http://www.imolaoggi.it/2015/02/25/atene-non-cede-al-fmi-e-ferma-le-privatizzazioni-dellenergia/

Carpi, bar evade 95 centesimi: chiuso per tre giorni e multa da 2400 euro

Vuoi mettere? Non è mica come l’evasione delle banche, comprese quelle del Pd, come MPS e della famiglia Boschi. Quella è finanza etica

 L’episodio in provincia di Modena: il provvedimento dell’Agenzia delle entrate è arrivato dopo che la Guardia di finanza aveva segnalato al fisco la mancata emissione di quattro scontrini fiscali tra il 2007 e il 2012

di Annalisa Dall’Oca | 25 febbraio 2015

Tre giorni di chiusura forzata per un’evasione fiscale da 95 centesimi di euro. Sarà costretto a tenere la serranda abbassata dal 25 al 27 febbraio Paolo Brofferio, titolare del Romeo cafè restaurant di Carpi, in provincia di Modena, colpevole, secondo l’Agenzia delle Entrate, di aver commesso un’evasione fiscale da 95 centesimi. Secondo quanto racconta Brofferio al Resto del Carlino, infatti, il provvedimento è arrivato pochi giorni fa, dopo che la Guardia di Finanza aveva segnalato al fisco la mancata emissione, da parte dell’attività, di 4 scontrini fiscali, tra il 2007 e il 2012. E siccome, secondo la normativa vigente, 4 irregolarità in cinque anni corrispondono a uno stop forzato, con sospensione della licenza e dell’autorizzazione a esercitare, per un periodo di tempo che va da un minimo di 3 giorni, a un massimo di 6 mesi, Brofferio dovrà tenere chiuso, con tanto di sigilli alla porta, fino al 27 febbraio prossimo. E inoltre pagare una sanzione pari a 2.400 euro: circa 600 euro a scontrino.

“Io  ho sempre rispettato le regole – sottolinea Brofferio a ilfattoquotidiano.it – non ho mai commesso irregolarità in 23 anni di attività. Ora invece mi trattano come fossi Al Capone, o una di quelle persone che nascondono chissà quali capitali in un paradiso fiscale. Capisco la lotta all’evasione fiscale e sono d’accordo, ma chiudere un locale per tre giorni con tanto di sigilli alla porta che precludono l’ingresso anche per lo staff è una pena troppo alta rispetto a quello che è successo. Se avessi voluto veramente evadere le tasse avrei fatto ben altro, non mi sarei certo messo in difficoltà per pochi centesimi su qualche colazione”.

 Brofferio, con il verbale della Guardia di Finanza tra mani, aveva provato a fare ricorso per quegli scontrini. “Un paio erano di clienti che li avevano lasciati sul bancone, un altro di un cliente uscito a fumare durante la consumazione, ma l’ho perso. Perché, secondo la legge, il cliente deve sempre prendere scontrino quando lascia un locale, e conservarlo finché non si allontana di diversi metri dall’attività. Altrimenti, se si verifica un controllo, e ne viene trovato sprovvisto, la responsabilità è del titolare, anche se lo ha regolarmente emesso. Quindi è la normativa a essere sbagliata, perché impone sanzioni spropositate, e non c’è modo di spiegare le proprie ragioni”. E infatti, così, come previsto dalla legge, per Brofferio sono scattati sia la multa, sia la chiusura forzata. “E’ una situazione assurda, specie quando sui giornali si parla di milioni di euro di evasione fiscale trasferiti in Svizzera”.

 Quello del Romeo Cafè, del resto, non è l’unico caso di sanzioni simili scattate per la mancata emissione di qualche scontrino. Carlo Mazzoli, barbiere modenese con 40 anni di attività alle spalle, appena due mesi fa, ad esempio, si era visto apporre i sigilli al negozio sempre per non aver emesso 4 ricevute fiscali. “Un errore, lo ammetto – dice – e non contesto la multa, però arrivare a mettere i sigilli alle porte mi sembra esagerato, sono stato trattato come un disgraziato nel vero senso della parola”. E sempre di questi giorni è la vicenda capitata all’artigiano di Riccione Emilio Ravagli, idraulico, a cui era stato negato il Durc, il documento unico di regolarità contributiva, fondamentale per poter lavorare in cantiere, a causa di un problema fiscale. “Quando c’è da pagare, pago”, spiega Ravagli, e infatti dal 2012 al 2014 di guai con l’Inps non ne aveva mai avuti. Finché, il 12 febbraio scorso, l’Istituto gli ha negato il Durc per non aver versato, in tutto, 37 centesimi di contributi. Che sommati ai 18 centesimi evasi dal suo socio, che si era trovato nella medesima situazione, fanno 55 centesimi non pagati. La multa, 29,30 euro, Ravagli l’ha pagata subito, per poter ottenere il documento il prima possibile. “Alla fine ho avuto il Durc, quindi è finita bene – spiega Ravagli a ilfattoquotidiano.it – ciò che da fastidio è essere trattato come chi evade decine di migliaia di euro, e tutto questo per mezzo euro”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/25/carpi-bar-evade-95-centesimi-chiuso-per-giorni-multa-2400-euro/1455684/

Arrestato ex sindaco nel napoletano, coinvolti parlamentari. Un indagato: “Con Caldoro porte aperte”. La replica del governatore: “Macchina del fango”

Un altro del PD. Ma shh non se ne deve parlare troppo. Tirate fuori gli scontrini del trota così si va avanti 3 mesi  e la mafia del Pd può continuare a rubare indisturbata. Tanto in piazza ha già la manovalanza che va a contestare chi contesta Renzi.

Casavatore: il gip sequestra la società Fisiodomus srl. Nell’indagine i nomi del deputato Marco Pugliese e del senatore Antonio Milo

di DARIO DEL PORTO e CONCHITA SANNINO

25 febbraio 2015

Coinvolge politici ed eccellenti l’inchiesta della Procura di Napoli che ha appena condotto in carcere l’ex sindaco di Casavatore (in carica fino a dicembre quando le dimissioni di 9 consiglieri condussero allo scioglimento del consiglio), comune a nord di Napoli. Una vicenda foriera di importanti sviluppi giudiziari.

Il politico arrestato è del Pd, si chiama Salvatore Sannino, ha 47 anni, ed è finito in carcere in seguito a una indagine coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso d’Avino e condotta dai pubblici ministeri Celeste Carrano, Giusy Loreto e Henry John Woodcock.

É un’articolata e ramificata vicenda quella scoperta dalla Procura di Napoli. Che, partendo dalle irregolarità e dalle anomalie registrate nella gestione del centro di fisioterapia Fisiodomus srl – la cui attività risultava cessata nel settembre 2010, ma è diventata poi l’attuale Fisiocenter Neapolis per riabilitazione e fisioterapia – hanno consentito agli inquirenti di ricostruire “un numero indeterminato di reati di falso e truffa aggravata ” in grado di “creare artatamente le condizioni per mantenere in vita il centro fisioterapico affinché lo stesso potesse ottenere l’accreditamento con il Servizio Sanitario nazionale “, distrarre poi questi ultimi fondi per “sottrarsi ai debitori del centro” e girare il denaro pubblico sui “conti correnti personali di Andrea  e Giovanni De Vita e Raffaele Iovine”.

E tra gli altri obiettivi strategici del gruppo vi erano anche due livelli superiori : fornire “certificazioni e fatture riferite a prestazioni fisioterapiche inesistenti a favore di due parlamentari “; e “commettere reati contro la pubblica amministrazione (di corruzione ) consistenti nell’erogazione di denaro e altra utilità a pubblici ufficiali delle amministrazioni pubbliche deputate al rilascio di autorizzazioni al fine di ottenere l’accreditamento – in precedenza revocato – in favore del centro di riabilitazione da parte della Regione Campania. In questo ambito il  gip ha disposto il sequestro preventivo della società Fisiodomus srl.

Il centro di riabilitazione e fisioterapia Fisiodomus di Casavatore, secondo l’accusa ha dunque emesso fatture e certificazioni false a due parlamentari per prestazioni mai effettuate. Si tratta del deputato Marco Pugliese (gruppo Misto) e del senatore Antonio Milo (Gal), già indagati per essersi fatti rimborsare le fatture dal Servizio sanitario integrativo per le competenze del parlamentari. Per questi fatti i due parlamentari finirono sotto inchiesta nel 2013.

Oltre al sindaco sono finite agli arresti altre quattro persone, due in carcere – Giovanni De Vita, 45 anni e il giordano Alì Rashed Mohmoud Rahid Al Omleh, 49 anni – e altre due – Andrea De Vita, 40 anni e Raffaele Iovine di 47 – ai domiciliari.

Nell’inchiesta, supportata da numerose intercettazioni tra gli inquisiti, il gip sottolinea come nei dialoghi dei promotori delle truffe si faccia molto spesso riferimento ai loro contatti con la Regione e in particolare con Stefano Caldoro (non indagato). A un certo punto, il gip Amelia Primavera sottolinea che, parlando dell’accreditamento della struttura Fisiodomus presso la Regione Campania, “De Vita ribatte in merito ai suoi interlocutori dicendogli di avere “una porta aperta” con il governatore Stefano Caldoro in quanto c’è “una causa di risarcimento di 12 milioni alla Regione Campania””. Quelle parole, sempre secondo il gip sono “emblematiche dell’approccio del De Vita e dei suoi interlocutori rispetto alla pubblica amministrazione: in buona sostanza l’intervento per fare sbloccare la pratica alla regione, assume, nel contesto di tale discorso, la connotazione della prestazione del socio d’opera”.

Ma Caldoro, che solo poche ore fa era rappresentato come parte lesa nel processo per dossieraggio che si sta celebrando a Roma a carico di Denis Verdini, Cosentino e altri, fa spallucce e liquida le intercettazioni come millanterie che non lo riguardano. Informato poi del dettaglio delle citazioni contenute nell’atto ormai notificato agli inquisiti, ribatte colpo su colpo. E parla di macchina del fango. Commenta il governatore : “Ho la sensazione che la campagna di dossieraggio non sia finita. Per alcuni aspetti il clima non è cambiato”.

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2015/02/25/news/casavatore-108153088/

Ha diritto a un rimborso dopo 24 anni,ma il Fisco non sa calcolare gli interessi

Strano, il Fisco quando dice che ne ha diritto agli interessi pratica le tariffe da usura, così non si sbaglia

giovedì 26 febbraio 2015, 09:54

Una lunga querelle giudiziaria con il Fisco, risolta, ma solo in parte, dopo 25 anni. Un uomo torinese, infatti, avrebbe diritto ad un rimborso per un’errata cartella esattoriale per mancati versamenti Irpef, ma l’Agenzie delle Entrate non è in grado di calcolare gli interessi dovuti.

La vicenda è riportata dal quotidiano La Stampa, dopo la denuncia di un lettore. L’uomo è figlio di una 85enne, ex socia di un’azienda di Torino che ora non esiste più, e che nel 1989 ricevette una cartella esattoriale da diversi milioni di lire. All’inizio la famiglia decise di pagare, pur ricorrendo alle vie legali. Dopo una lunga battaglia legale, terminata nel 2013, il Fisco ha deciso di restituire l’intera cifra pagata oltre venti anni prima, pari a circa 12 mila euro. La famiglia, allora, ha chiesto spiegazioni in merito: nel rimborso non erano infatti stati calcolati gli interessi.

 Il motivo è molto semplice. «Una gentilissima funzionaria dell’Agenzia delle Entrate mi ha spiegato che per il rimborso manca un software che sia in grado di calcolare gli interessi», spiega l’uomo, deciso a portare avanti la lunga battaglia dell’anziana madre. Lo fa non solo per i soldi, ma anche per una questione di principio: «Se il comune cittadino tarda a pagare una tassa, la mora scatta in automatica. Perché non vale lo stesso anche per l’Agenzia delle Entrate.

http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/rimborso_fisco_non_sa_calcolare_interessi/notizie/1205051.shtml

Salvini al Campidoglio (con maglione) “Marino a casa”. Viene contestato: “Roma non ti vuole”

Viene contestato da chi dall’affaire MAFIA CAPITALE ci guadagna. Il capo banda non si contesta. Se ci fossero stati elementi solo di Alemanno nell’affaire Mafia Capitale erano tutti i giorni sotto ad urlare dimissioni. Ma c’è il pd, il diversamente onesto

 Salvini al Campidoglio (con maglione) “Marino a casa”. Viene contestato: “Roma non ti vuole” (foto)Condividi 25 febbraio 2015In Piazza del Compidoglio si è consumata una doppia contestazione che ha visto ‘protagonista’ nel bene e nel male il leader della Lega Nord. Salvini va con striscioni e maglione d’ordinanza contro il sindaco della Capitale, ma viene contestato: “Roma non ti vuole”, “No omofobia, Salvini vattene”, si legge in alcuni cartelli di protesta. –

See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Salvini-al-Campidoglio-striscioni-a-favore-e-contro-6909b9e8-b112-4c97-bcfd-f7e43586c668.html

Vicenza, il generale carica i parà contro Putin in Ucraina

Ben Hodges, al comando dell’esercito americano in Europa, ha incontrato alla Del Din il battaglione della Airborne che dovrà addestrare i soldati ucraini: “Non sono separatisti, sono mandati dal presidente Putin”

 Redazione  · 26 febbraio 2015

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“Penso che sia molto importante riconoscere che questi non sono separatisti, questi sono mandatari del presidente Putin”. Con queste parole, ripetute più volte ai media internazionali, il generale Ben Hodges ha caricato i 600 parà della Del Din, che sono in procinto di partire per addestrare tre battaglioni ucraini “a difendersi dall’artiglieria e dai razzi dei Russi e dei ribelli”, ha aggiunto Hodges,  oltre che alla messa in sicurezza di strade, ponti e infrastrutture, ed il trattamento e l’evacuazione dei feriti.

 “Dalla quantità di munizioni e dal tipo di equipaggiamento risulta del tutto evidente che vi è un intervento militare russo diretto nella zona intorno a Debaltsevo” ha spiegato Hodges e si può immaginare che rispecchino il pensiero del suo governo, che attraverso le parole del suo più alto rappresentante militare lancia un ben preciso segnale politico, per di più nel contesto di una conferenza di pace che probabilmente si ha motivo di ritenere non propriamente risolutiva.

 Il Congresso dovrebbe presto approvare la fornitura all’Ucraina di armamenti per 1 miliardo di dollari, a testimonanza che gli Usa intendono fornire al presidente Porošenko un aiuto concreto e di ampie proporzioni, a partire dall’arrivo del battaglione Airborne di stanza a Vicenza. Rimarranno nel centro addestrativo di Yavariv, uno dei più grandi d’Europa, o accompagneranno i militari ucraini nel settore dei combattimenti, col rischio di entrare direttamente in contatto con truppe russe che, come ritiene il generale Hodges, sono presenti nel Donbass? Inoltre giungono, da varie fonti, notizie di attività o movimenti militari, siano essi riferiti ad aiuti all’Esercito ucraino o ad attività nell’ambito di “Atlantic Resolve”, l’operazione avviata nel 2014 allo scopo di dimostrare l’impegno americano verso gli alleati mediante esercitazioni e movimenti di Unità nell’est europeo.

Hodges ha già  dichiarato in un’intervista che entro l’autunno circa 3 mila soldati americani e 150 tra carri e veicoli da combattimento verranno rischierati in Europa andando ad aggiungersi ai circa 67 mila militari già presenti anche se, ha voluto precisare, non è detto che questo sia in via permanente.

http://www.vicenzatoday.it/cronaca/vicenza-il-generale-carica-i-para-contro-putin-in-ucraina.html