Benvenuto presidente … illegittimo

Il nostro nuovo presidente.

 

        … Per adesso, una cosa buona questo presidente l’ha già fatta.

        Il 4 dicembre 2013 la Corte Costituzionale, di cui Matterella è stato membro, ha dichiarato illegittimo il sistema di votazione, sostanzialmente affermando che tutto il parlamento è illegittimo, e quindi implicitamente dichiarando che, giuridicamente, anche Renzi, ad esempio, occupa un posto che non gli spetta.   

        Ma va da sè che oggi anche l’elezione del Presidente della Repubblica deve essere considerata costituzionalmente illegittima.

        In altre parole, abbiamo un Presidente della Repubblica che, caso unico in Italia e forse al mondo, ha, di fatto, affermato in un documento ufficiale quale una sentenza della Corte Costituzionale, di essere un presidente illegittimo.

        L’inizio non è male.

        http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14600

Don Milani, ‘L’obbedienza non è più una virtù’ compie cinquant’anni (ma non li dimostra)

di Gianluca Ferrara | 1 febbraio 2015

 A febbraio saranno trascorsi cinquant’anni da quando don Lorenzo Milani scrisse la risposta all’ordine del giorno dei cappellani militari della Toscana in congedo in cui si accusavano gli obiettori di viltà. L’obbedienza non è più una virtù include oltre alla risposta ai cappellani, anche la Lettera ai giudici, un’autodifesa che scrisse dopo la denuncia per apologia di reato presentata da ex combattenti. L’intera opera sembra non essere stata scritta con la penna, ma con il rasoio: le parole usate lacerano tutte le menzogne edificate dalla classe dominante per indottrinare il popolo con fallaci ideali quali la Patria; per usare i giovani, tramite il servizio militare, a perpetrare i propri interessi.

Cinquant’anni dopo le sue parole sono ancora molto attuali: Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri miei stranieri.

Questo, come tutti i suoi scritti, è un libro profetico. Si pensi alla guerra dei poveri prodotta da questa globalizzazione non degli uomini ma delle merci e dei capitali virtuali, una guerra causata dalle politiche neoliberiste a vantaggio di un’élite internazionale. Una guerra fomentata da alcuni politici che nella loro ottusità non distinguono gli effetti dalle cause dell’immigrazione. Si nasconde la verità per una manciata di voti spacciando paura e inculcando la convinzione che il vero dramma sociale sia rappresentato da quella minoranza di extracomunitari che delinquono e non da quelle banche speculative la cui truffa dei subprime del 2008 ha generato globalmente 50 milioni di disoccupati e almeno 10.000 suicidi solo in Europa e Usa.

Oggi, don Milani, verosimilmente, domanderebbe perché non si ascolta il grido d’allarme lanciato dagli scienziati compresi quelli dell’Ipcc dell’Onu che ci dicono che se non blocchiamo subito le emissioni di Co2 le temperature in questo secolo saliranno in media fino a 5 gradi. Con la desertificazione e l’innalzamento del livello degli oceani, i profughi saranno centinaia di milioni. E si badi che il baratro ambientale non è stato aperto dalle politiche economiche di quei Paesi da dove proviene l’immigrazione (Paesi derubati dalle loro risorse) ma da quelle occidentali basate sull’accumulo e non sulla condivisione. Perché non anticipare i tempi e ragionare sulle cause invece di attendere passivamente un futuro disegnato dai colori tetri del razzismo e della paura?

Don Milani nell’incipit del libro scrive che: Le uniche armi che approvo io sono nobili e incruenti: lo sciopero e il voto. In questi 50 anni queste due armi sono state spuntate e il campo di battaglia dove giacciono i diritti e le sovranità rubate ai cittadini ne sono una prova. Fare lo sciopero è contro il nostro interesse di italiani  ha asserito alla Leopolda Davide Serra, il finanziere amico di Renzi, leader di un partito che si dice di sinistra, che però abolendo l’articolo 18 abbandona i lavoratori in una condizione di costante ricatto. Circa il voto si pensi che Renzi è il terzo presidente consecutivo non scelto dagli italiani per ricoprire tale carica.

A Barbiana don Milani insegnava ai suoi ragazzi ad essere cittadini sovrani, a prendersi a cuore il mondo (I care), insegnava loro che solo insieme si esce dai problemi: Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio, sortirne insieme è politica, sortirne da soli è avarizia.

50 anni dopo bisogna cogliere l’invito alla disobbedienza di don Milani. Occorre disobbedire a questa classe politica che rappresenta gli interessi di banche e multinazionali e non quelle dei cittadini lasciati soli e allo sbando in un momento storico così delicato. Una luce in questo bivio storico in cui sembra prevalgano le tenebre è Papa Francesco. A 50 anni dalla pubblicazione di questo libro sarebbe un riconoscimento importante se questo Papa desse un segnale pragmatico e destituisse l’istituto dei cappellani militari. Un ordine che stride con il messaggio del Vangelo e dei tanti che oggi, come 50 anni fa, credono che un futuro di Giustizia ed armonia si può costruire solo con la condivisione e non con la guerra. La guerra  serve solo ad accentrare ricchezze e risorse nelle solite mani dei potenti di ieri e di oggi: E allora urgeva più che educaste i nostri soldati all’obiezione che alla obbedienza.

 http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/01/don-milani-lobbedienza-non-virtu-compie-cinquantanni-non-li-dimostra/1387056/

Ceregnano: Disoccupato 49enne si suicida nella cantina di casa, lo trova la moglie

Eugenetica applicata. Quando si garantisce vitto e alloggio solo ad alcuni e non ad altri spingendoli al suicidio. E si chiama eguaglianza

2 febbraio 2015

La tranquillità della domenica mattina a Lama Polesine è stata scossa, il 1° febbraio, da un evento tragico. Un 49enne, di professione operaio (al momento pare fosse in attesa di occupazione), residente in paese è stato trovato morto nella sua abitazione dalla moglie. Da lei era separato da tempo, assieme avevano un figlio. L’uomo era nella cantina di casa. Oltre al 118 sono arrivati i carabinieri della stazione di Ceregnano. Il dramma è trattato come un suicidio. Non c’erano biglietti sulla scena né addii di altro tipo ma tutto appare comunque coerente con un gesto volontario, per quanto estremo.

La triste notizia è passata di bocca in bocca nella frazione e nella vicina Ceregnano, suscitando profondo cordoglio.

Fonte rovigooggi http://www.crisitaly.org/notizie/ceregnano-disoccupato-49enne-si-suicida-nella-cantina-di-casa-lo-trova-la-moglie/

FERMATI UN ATTIMO A GUARDARE I SUOI OCCHIETTI TRISTI

Alessandra Spataro con Roberto D’Incà e altre 19 persone

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URGENTISSIMO–Palermo, FERMATI UN ATTIMO A GUARDARE I SUOI OCCHIETTI TRISTI, CHE CHIEDONO COCCOLE E DOLCEZZA, LUI FORSE MORIRA’ PERCHE’?PERCHE’ questo povero piccino si trova in un rifugio molto povero, e’ molto malato, e’ magrissimo, ha perso tutto il tono muscolare, ha una ferita nella zampa che non si rimargina da mesi, ha leismania e deve mangiare solo dei costosissimi crocchi al cavallo e patate della marca exclusion ….avrebbe bisogno di uscire dal rifugio per curarsi meglio e fare terapia, chi offre stallo casalingo, ADOZIONE ?QUESTO MUSETTO TRISTE, FORSE MORIRA’ SE NON CI SBRIGHIAMO A CURARLO–lo chiamano “il cane di cartone”, ma io che l’ho visto e’ pieno di tenerezza e da’ gli abbraccini, non fa’ altro che dare bacini, ha tanta voglia di vivere…e cerca contatto umano ..chi volesse donare cibo, allopurinolo, mi contatti in privato..GRAZIE, MAX COND E DIFF, NON METTERE MI PIACE , MA DIFFONDI A MANETTA, NO COMMENTI MA FATE GIRARE L’APPELLO, GRAZIE ( PER INFO TEL. ORE PASTI 3274214871 )

info per adozione Laura Girgenti 366-7286709 per aiuti e donazioni

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grazie,max diff

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Milano: Consumi alimentari giù in 2014, promozioni non bastano

2 febbraio 2015

Nonostante un contesto deflattivo – e smentendo le previsioni – nel 2014 il consumatore ha ridotto gli acquisti anche su tipologie di consumo primarie come quelli degli alimentari e bevande. Vendite ridotte, nonostante un generale raffreddamento dei prezzi della Grande Distribuzione Organizzata che ha tentato di sostenere i volumi agendo sulla leva promozionale. Tanto è vero che il consumatore ha speso 30 euro ogni 100 per l’acquisto di prodotti in offerta secondo i dati presentati da Iri, leader mondiale sulla fornitura di informazioni sui mercati al convegno ‘Consumi Food 2015′, organizzato da Tuttofood, rassegna internazionale dell’Alimentare di Fiera Milano al quale hanno partecipato tra gli altri il presidente di Coop Italia Marco Pedroni, l’Ad di Unilever Italia Angelo Trocchia e l’Ad di Fiera Milano Enrico Pazzali. Per il 2015 si dovrebbe cambiare strada, ha indicato Angelo Massaro, Ad di Iri, secondo il quale «le promozioni non sarebbero più uno strumento efficace per far aumentare i consumi. Il livello di produttività di questa leva di marketing – ha detto Massaro – e sceso ulteriormente rispetto al 2013 aumentando il valore delle perdite di ben 117 milioni di euro. Ciò significa che la GDO sacrifica circa un 1 punto di crescita dei ricavi sull’altare delle promozioni». Comunque, per alimentari e bevande, l’Iri prevede nel 2015 un’inversione della tendenza negativa sui volumi che sarà comunque graduale e di moderata entità, con qualche differenza nei vari settori. In particolare per l’alimentare secco ci si attende una ripresa degli acquisti e prezzi in crescita dello 0,4%, una leggera limatura invece per i consumi di freschi confezionati (salumi, formaggi, carni ecc.); un recupero dell’1% in volume per l’ortofrutta con rincari limitati entro l’1,5%; una positiva inversione di tendenza nei consumi per gelati e surgelati, il settore più danneggiato dalla crisi della domanda e dal clima; ancora un calo, sebbene più limitato per le bevande dissetanti; e un calo più moderato degli acquisti di vini e alcolici, rispetto all’ultimo biennio nel quale si sono persi il 6% di volumi.

 Fonte Ansa

Il Patriot Act europeo

Il Grande Fratello sta arrivando. Lo stanno cucinando a fuoco lento approfittando cinicamente della tragedia di Charlie Hebdo. Il modus operandi è sempre lo stesso: subito dopo un attentato, grazie alla pressione dei media, il cordoglio viene trasformato in paura. Qualche settimana dopo, quando gli occhi di stampa e tv si spostano su altro, arrivano le misure liberticide. E’ successo così all’indomani dell’attentato delle Torri Gemelle con il Patriot Act firmato da George Bush e scritto da CIA e FBI. Adesso il copione si ripeterà: i prossimi appuntamenti saranno il prossimo 29 e 30 gennaio a Riga con la riunione dei ministri europei degli Interni e il 9 febbraio con quella degli Esteri.

L’attacco alle libertà e il controllo sociale
Ecco cosa bolle in pentola: via alle restrizioni sul controllo delle conversazioni telefoniche, chat, e-mail, cartelle cliniche, transazioni bancarie. Aumenteranno le misure di controllo nell’utilizzo di internet. Per non incutere timore e scoraggiarne l’uso, l’utente non si accorgerà di essere sorvegliato. Sono chiare e inequivocabili, d’altronde, le parole del coordinatore Ue anti-terrorismo Gilles De Kerckhove che, in Commissione Libertà Civili del Parlamento europeo, ha detto: “l’Unione europea deve trovare misure sottili per mantenere la sorveglianza di Internet“.

La direttiva sul PNR
Dietro la direttiva sullo scambio dati dei PNR (passenger name record) si nasconde una limitazione dei diritti fondamentali. Il PNR è un registro degli spostamenti che aggrega molti dati sensibili come i movimenti e le abitudini alimentari dei cittadini. Durante la scorsa legislatura questo provvedimento era stato già discusso e bocciato dal Parlamento europeo. Oggi, cavalcando l’onda emotiva della tragedia di Charlie Hebdo, tutti i dubbi manifestati in precedenza vengono messi sotto al tappeto.
Per il Movimento 5 Stelle questa è la strada sbagliata. Oltre che dannosi, questi controlli sono inutili. Ogni giorno nascono circa trenta applicazioni di scambi messaggi e voce che possono essere installate sui cellulari. Come possono le forze dell’ordine monitorare ogni singola informazione che passa nel mare magnum delle nuove tecnologie?

Il Patriot Act europeo
Per qualcuno interrogatori di garanzia, udienze preliminari, autorizzazioni preventive di giudici imparziali sono una perdita di tempo e un ostacolo per la giustizia. Non bisogna trasformare lo Stato di diritto in uno Stato di polizia. Il Patriot Act Made in Usa è stato un provvedimento normativo affrettato, incostituzionale e inefficace. Se i principi fossero copiati in Europa, il risultato sarebbe un controllo minuzioso del cittadino comune, mentre il terrorista troverà sempre delle soluzioni alternative, delle vie di fuga per sfuggire ai controlli. L’Europa non può rinunciare ai suoi valori fondanti: sarebbe paradossale limitarli o reprimerli in conseguenza di un bilanciamento di interessi che vedrebbe primeggiare la sicurezza sui diritti fondamentali.

Oggi il terrorismo è transnazionale
Le armi usate per Charlie Hebdo sono state comprate in Belgio e usate in Francia. I terroristi si erano esercitati in Yemen e avevano lottato in Siria. Misure nazionali, prese per soddisfare qualche opinione pubblica affamata di vendetta, non avrebbero nessuna efficacia perché è facile aggirarli in un mondo già globalizzato. C’è chi propone di superare il Trattato di Schengen e controllare le frontiere interne all’Europa. Anziché sprecare energie e risorse per vigilare sulle proprie frontiere, il Movimento 5 Stelle propone di controllare quelle esterne all’Unione, riuscendo così contemporaneamente a evitare e prevenire tragedie permanenti come quelle di Lampedusa.

Le proposte del Movimento 5 Stelle
Le forze di polizia degli Stati membri devono dialogare e cooperare. Nel recente caso di Charlie Hebdo, se i terroristi avessero preso la strada per l’Italia, anziché verso il Belgio, al confine sarebbero passati indisturbati perché le autorità italiane non erano state messe al corrente. Nel controllo delle informazioni su internet, bisogna prestare maggiore attenzione sulle reti parallele, quegli strumenti di comunicazione anonima (tipo TOR) dove si nasconde il mercato nero di armi e droga. A proposito di armi. Se si bombarda per il petrolio, non ci si può lamentare dopo delle conseguenze. A una azione corrisponde una reazione. Ecco perché i Paesi europei devono cambiare politica estera e di difesa.”

I portavoce del M5S in Europa

http://www.beppegrillo.it/2015/02/il_patriot_act_europeo.html

Bari: Chiusura Auchan Triggiano, i dipendenti si barricano nell’ipermercato -Video

Video al link in fondo

31 gennaio 2015

La tensione ormai è altissima. Stamattina è dovuta intervenire la Polizia per placare gli animi durante la protesta dei lavoratori dell’Auchan di Triggiano, asserragliati nel centro commerciale. Ieri notte i dipendenti dell’ipermercato si sono barricati all’interno dell’ipermercato che chiuderà i battenti il 28 aprile, lasciando per strada 119 famiglie. La situazione è in un continuo evolversi

Qualche ora prima la trattativa per il riassorbimento del personale era saltata. Da settimane i sindacati avevano iniziato a discutere con Ipersimply, l’altra catena interessata a rilevare la metà degli spazi (circa 3.500 metri quadri) finora occupati da Auchan. La richiesta dei sindacati era quella di riassumere 50 persone a full time equivalente. In questo modo si sarebbero potuti salvare la maggior parte dei lavoratori con contratti part time.

Ipersimply non è disposta ad andare oltre i 45. Dopo l’assemblea permanente, a cui ha partecipato anche il sindaco di Triggiano, Vincenzo De Nicolò, è partita l’occupazione. Il primo cittadino si è fatto portavoce della vertenza e ieri sera stessa ha cercato di rimettere attorno allo stesso tavolo Ipersimply, Auchan e Tricenter, la società proprietaria del centro commerciale Bariblu.

«I sindacati – fanno sapere dalla Filcams Cgil di Bari – sono pronti a riaprire la discussione, ma solo se ci saranno tutte le parti interessate. L’occupazione andrà avanti ad oltranza fino a quando non ci saranno segnali di apertura». la situazione, però, è molto complicata perché Auchan non vuole ritirare la procedura per il licenziamento collettivo.(…)

http://www.crisitaly.org/notizie/bari-chiusura-auchan-triggiano-i-dipendenti-si-barricano-nellipermercato-video/

Pesaro: Oltre 5.500 lavoratori senza indennità di cassa integrazione dal mese di aprile

Per loro niente 35euro al giorno, niente vitto e alloggio. E’ Eguaglianza

 2 febbraio 2015

Oltre 5.500 lavoratori della nostra provincia non ricevono da aprile dello scorso anno l’indennità di cassa integrazione e mobilità. A lanciare l’allarme sui mancati pagamenti degli ammortizzatori sociali in deroga è la Cgil di Pesaro e Urbino che, dati Inps alla mano, definisce la situazione «insostenibile e non più rinviabile». Il segretario confederale, Claudio Morganti (che è anche responsabile industria) spiega infatti che «nonostante per il 2014 il dato sul numero di ore utilizzate sia ancora incompleto – dice – certo è che circa 5500 lavoratori del nostro territorio hanno ricevuto l’ultima indennità ad aprile 2014 e da lì in poi i pagamenti sono bloccati». Da aprile 2014 ad oggi questi lavoratori sono privi di qualsiasi entrata e fonte di sostegno economico. «Il 2013, nella nostra provincia, si era chiuso con un monte ore di cassa integrazione in deroga pari ad un milione e 668mila circa, per un importo erogato di circa 14milioni e 132mila euro – dice Morganti –: il tasso più alto rispetto alle altre province marchigiane, con 1434 aziende coinvolte e 5432 lavoratori interessati. La mobilità in deroga, invece, ha coinvolto 402 aziende con 495 dipendenti, con un importo erogato pari a 2milioni e 188mila euro». Morganti continua a snocciolare i numeri impressionanti della crisi che ha colpito questo territorio: «Sempre dati Inps alla mano – dice – ci risulta che a Pesaro le ore autorizzate nel solo primo quadrimestre 2014 siano state 488.621 per un importo erogato pari a 4milioni e 199mila euro. Le aziende coinvolte sono 831 aziende e 2.965 lavoratori (sempre solo nei primi 4 mesi), mentre per quanto riguarda la mobilità in deroga, 28 sono state le aziende per un importo di 98.762 euro».(…)

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Ancona: Commerciante tenta di lanciarsi nel vuoto con un cappio al collo, salvato in extremis

1 febbraio 2015

Ha tentato di lanciarsi nel vuoto dal balcone di casa con un cappio al collo. Salvato dai Carabinieri. Attimi di paura in un appartamento al centro di Ancona, dove l’uomo aveva progettato tutto nei minimi dettagli.Sono stati due Carabinieri in servizio ad Ancona, nel primo pomeriggio di domenica, a distogliere l’uomo uomo dal terribile gesto. Erano circa le 13:00 quando la centrale operativa dei carabinieri di Ancona riceveva una telefonata da parte di un familiare dell’uomo, preoccupato per i messaggi scritti da quest’ultimo, su un noto social network, dai chiari intenti suicidi.

È così prontamente veniva inviata presso il domicilio dell’uomo una pattuglia dei carabinieri di Ancona Centro, questi ultimi rendendosi conto della gravità del fatto sfondavano la porta d’ingresso e trovavano l’uomo con un cappio al collo e l’altro capo della fine saldamente annodata alla ringhiera di un balcone di casa che minacciava di lanciarsi nel vuoto. Pochi istanti dopo si sarebbe potuta consumare una tragedia. I carabinieri dunque bloccavano l’uomo e contattavano i sanitari che una volta sul posto lo trasportavano presso l’ospedale Regionale di Torrette di Ancona per le cure del caso.(…)

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Persi 10 mila posti di lavoro in 3 mesi, ma Renzi è entusiasta

Di Paolo Bramante | 31.01.2015 16:09 CET

Appena usciti i dati ISTAT sulla disoccupazione Renzi ha twittato entusiasta:

Matteo Renzi        ✔ @matteorenzi

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Centomila posti di lavoro in più in un mese. Bene. Ma siamo solo all’inizio. Riporteremo l’Italia a crescere #lavoltabuona

10:30 – 30 Gen 2015

Purtroppo c’è poco da entusiasmarsi, i 93 mila nuovi occupati di dicembre arrivano dopo due mesi di calo dell’occupazione in cui si sono persi 103 mila posti di lavoro, il risultato dell’ultimo trimestre dice quindi che ci sono 10 mila occupati in meno. Inoltre il dato di dicembre, seppur positivo, dovrà essere verificato nei mesi successivi per vedere se c’è stata veramente una inversione di rotta o solo un fisiologico recupero di alcuni posti di lavoro persi. Ad ogni modo il dato positivo di dicembre non è frutto delle politiche renziane, visto che i primi decreti attuativi del jobs act sono arrivati solo a fine dicembre.

Su base annua abbiamo comunque un aumento degli occupati dello 0,5%, pari a 109 mila lavoratori, ma sempre su base annua aumenta anche il numero dei disoccupati del 2,9%, pari a 95 mila italiani. Numeri non proprio positivi, di cui c’è poco da vantarsi e twittare soddisfatti.

Sicuramente il jobs act getta le basi per aumentare l’occupazione, per le aziende sarà più economico assumere e i lavoratori saranno precari a vita, quindi licenziabili in qualunque momento. Ovviamente il fatto che sia economico assumere e facile licenziare non crea di per sé nuovi posti di lavoro, bisognerà vedere se le aziende hanno “voglia” di investire in Italia.

La riforma di Renzi verte sul fatto che il problema delle aziende sono i lavoratori, mentre fa finta di non vedere che i veri problemi per le imprese sono burocrazia, corruzione e tasse. Tutti temi ancora tremendamente attuali, che attendono risposte concrete.

Il centro studi Prometeia prevede un tasso di disoccupazione annuo per il 2015 pari a 12,8 (attualmente è 12,9%) con una crescita dell’occupazione pari a 110 mila nuovi posti di lavoro. Cifre abbastanza misere, visto che già nel 2014 abbiamo avuto 109 mila nuovi posti di lavoro e non c’era il jobs act, inoltre il ministro Padoan pochi mesi fa prevedeva 800 mila nuovi posti di lavoro in 3 anni, una sorta di miraggio.

Read more: http://it.ibtimes.com/articles/75160/20150131/istat-occupati-disoccupati-jobs-act.htm#ixzz3QaLHLMJR