Casaleggio avvisa i professionisti del fango

http://twitterare.altervista.org/casaleggio/

pillola-antorico-casaleggio

Gianroberto Casaleggio – In questo periodo, giustappunto prima delle elezioni, so di dossier in preparazione su di me, sulla mia famiglia e sulla mia società, come già accadde l’anno scorso. Voglio anticiparli, nelle prossime settimane rilascerò alcune interviste a giornalisti indipendenti (sì, esistono anche se sono una percentuale infinitesimale) e non risponderò a nessuna domanda pubblica tesa a screditarmi. Invito i professionisti del fango a non perdere il loro tempo e di non farlo perdere a me con delle querele. Alla Camera di commercio di Milano sono acquisibili i bilanci pubblici della mia società.
Gianroberto Casaleggio

 (Fonte)

 

Trani: il vecchio gestore non molla

ma quanto deve essere mafioso camorrista questo mostro? Perché non è in galera????
In protesta sul campanile del Duomo di Trani per riavere la struttura
caniletrani
Sembra infinita la vicenda intorno al canile di Trani. Dopo la notizia del presunto dissequestro del canile e la manifestazione dello scorso 23 marzo organizzata da Lega del Cane e UGDA, sembrava che tutto si fosse risolto per il meglio, con l’intervento del Sindaco di Trani che aveva emesso un’ordinanza comunale a favore del mantenimento del sequestro. E invece, notizia dell’ultima ora, sembrerebbe che un componente della famiglia del vecchio gestore abbia riaperto lo scontro, ottenendo un incontro con il Sindaco, dopo aver manifestato clamorosamente salendo sul campanile del Duomo di Trani. Secondo l’agenzia di stampa Geapress, la Lega del Cane si dichiara assolutamente ferma sulle sue posizioni e indignata per quanto successo: sarebbero state lanciate pesanti accuse diffamatorie nei suoi confronti, come nei confronti del Sindaco, che sembrerebbe indeciso, però, se tornare sui suoi passi. Il Sindaco di Trani, infatti, dopo il gesto di domenica 30 marzo, ha deciso di convocare una conferenza tra NAS, Regione ed ASL sul futuro del canile, che attualmente è ancora sotto sequestro. 
Ricordiamo che ancora 240 cani non hanno trovato casa sui 560 animali trovati in condizioni pietose all’atto del sequestro lo scorso novembre.
Animali detenuti in condizioni di sporcizia estrema, malati, denutriti. Alcuni giacevano feriti, il muso, il dorso, le zampe portati via da morsi o dalla rogna. Alcuni non erano registrati, né sterilizzati né microchippati. Oggi a molti di questi animali è stata trovata una sistemazione, seppur in attesa di adozione definitiva in altre strutture e alcuni hanno trovato una famiglia che li ama. Contro il dissequestro si stanno muovendo e si muoveranno tutte le associazioni animaliste. Per le associazioni il futuro del canile può essere solo uno: l’adozione di tutti gli animali e la chiusura della struttura.
http://www.leal.it/trani-il-vecchio-gestore-non-molla/

La TAV divide ancora il PD in Val di Susa

http://www.paralleloquarantuno.it/articoli/la-tav-divide-ancora-il-pd-in-val-di-susa.html

Parallelo 41

A Susa Chiamparino sostiene la candidatura del sindaco di centro-destra pur di difendere l’alta velocità

del 02 Aprile 2014 06:17

La TAV divide ancora il PD in Val di Susa

A due mesi dalle elezioni regionali in Piemonte, che si svolgeranno insieme  alle amministrative, il PD sta cercando qualche altro eccitante modo per perderle. Il nostro amato ex sindaco Chiamparino ha dato il suo personale tocco. “Se fossi un cittadino di Susa non avrei dubbi: voterei la lista che sostiene Gemma Aprino – ovvero l’attuale sindaco di centro-destra”, ha detto in un’intervista rilasciata a “La Repubblica”. E sì, pensa un po’ cosa ci dice l’uomo che vuole riportare dignità alla nostra  regione candidandosi a governatore. Una dignità che lui stesso ha contribuito a  distruggere nel corso del suo mandato come sindaco del capoluogo piemontese. Ma facciamo un passo indietro. Come mai Chiamparino voterebbe per il NCD a Susa? Perché non c’è un candidato sindaco del PD a Susa? No, certo che no. Il candidato sindaco c’è ed è Sandro Plano. Plano è da anni convinto militante No Tav e fondatore del circolo PD di Susa. Ma la sua candidatura a sindaco spacca il partito, tanto per cambiare. Chiamparino, con le sue dichiarazioni si dimostra coerente, certo, con le sue  idee “Sì Tav”. Idee che hanno contribuito non poco a far perdere voti ai democratici in Valle. “Non posso che essere profondamente dispiaciuto per queste dichiarazioni – risponde Plano a “L’Espresso” – Per me non è più nemmeno una questione di  principio. Ma di realismo. E Chiamparino dovrebbe essere il primo a sostenerlo.  In Piemonte la sanità è al collasso. Dobbiamo chiudere gli ospedali. La povertà  è esplosa. Un buon amministratore dovrebbe capire le priorità del suo  territorio, e dare a quelle la precedenza. Non mi compro una Ferrari se non riesco a pagare il mutuo”. Ed è quello che da anni i valsusini cercano di far comprendere. La lotta contro il Tav in valle non è una questione politica, è una questione di buonsenso. Già solo la salvaguardia dell’ambiente, già così provato, basterebbe. Ma purtroppo si devono aggiungere la pessima situazione dei trasporti locali, della scuola, della sanità e soprattutto del lavoro in Valle. Plano rincara: “Chiamparino dice che non mi sosterrebbe? Bene, io che avevo  dichiarato che l’avrei votato, proprio perché penso sia importante rispondere  in modo forte ai problemi del Piemonte, dovrò cercare un altro candidato. Anche Pier Luigi Bersani è venuto a rampognarci una volta, ma ha capito che abbiamo il diritto di difendere la nostra terra. E che se anche siamo una minoranza, dobbiamo rimanere”.  È davvero una contraddizione essere del PD ed essere No TAV? Non dovrebbe essere così. Un partito di sinistra, come si vanta di essere il PD, non dovrebbe sostenere un’opera del genere. Ma questa non è una questione politica, è una questione di soldi e di interessi. E il PD e Chiamparino dimostrano, per  l’ennesima volta, da che parte stanno.

Violato il divieto di manifestare contro la troika, scontri ad Atene In evidenza

http://www.contropiano.org/internazionale/item/23162-violato-il-divieto-di-manifestare-contro-la-troika-scontri-ad-atene

Violato il divieto di manifestare contro la troika, scontri ad Atene

Proseguono anche oggi ad Atene le riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin – organismi finanziari ed economici dell’Unione Europea – mentre ieri circa 20 mila manifestanti sono scesi in piazza in diversi punti della capitale ellenica nonostante il divieto di manifestazione imposto dal Ministero degli Interni del governo Samaras. Le autorità greche avevano vietato ogni tipo di protesta in tutto il centro di Atene in contemporanea con l’incontro dei ministri delle Finanze dell’eurozona e poi di tutti quelli dell’Ue, ma migliaia di militanti dei partiti di sinistra, dei sindacati e delle organizzazioni sociali sono scesi comunque in piazza violando e contestando il divieto.

Ieri sera a poca distanza dal parlamento la polizia ha disperso con lacrimogeni e granate stordenti alcuni gruppi di dimostranti che avevano tentato di sfondare un cordone che bloccava l’accesso a piazza Syntagma, antistante il parlamento. I manifestanti, in particolare quelli aderenti alla coalizione della sinistra radicale Antarsya, cercavano di raggiungere lo Zappeion, l’edificio contiguo al Parlamento dove si era svolta la riunione informale dell’Eurogruppo, e per bloccarli i reparti speciali della polizia in assetto antisommossa hanno fatto ricorso alle cariche ma anche ad un fitto lancio di lacrimogeni e all’uso di granate stordenti. Una parte dei dimostranti ha risposto con bottiglie e pietre alle ulteriori cariche dei Delta e dei Mat, gli scontri sono proseguiti nelle vie adiacenti a Syntagma e poi il grosso dei manifestanti aderenti alle organizzazioni della sinistra libertaria si sono ritirati nel quartiere di Exarchia. Si segnalano alcuni feriti lievi – soprattutto intossicati dai gas CS – parecchi fermati poi rilasciati e quattro manifestanti arrestati ieri sera e che stamattina saranno processati per direttissima.

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 Sia ieri che oggi sindacati e partiti di sinistra hanno contestato i diktat dell’Unione Europea e le nuove misure di cosiddetta austerity accettate dalla maggioranza parlamentare formata dalla destra di Nea Dimokratia e dai socialisti. La Gsee e l’Adedy, i due maggiori sindacati del Paese che raggruppano rispettivamente i dipendenti del settore privato e di quello pubblico, insieme con il partito Syriza (sinistra all’opposizione) e alla Federazione nazionale insegnanti delle Scuole Medie e Superiori (Olme), hanno manifestato ieri pomeriggio alle 18 in piazza Clathmonos “per protestare contro le ripercussioni che le misure di austerità adottate dal governo hanno sulla vita dei cittadini” mentre gli aderenti al sindacato comunista Pame hanno affollato piazza Omonia, sempre nel centro della capitale ellenica blindata da migliaia di agenti di polizia. Scenario che potrebbe ripetersi il prossimo 11 aprile quando a portare ordini all’esecutivo ellenico dovrebbe essere direttamente la cancelliera tedesca Angela Merkel, almeno stando alle anticipazioni fornite ieri dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung.

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Intanto, dopo un lungo tira e molla, la troika ha sbloccato una tranche di ‘aiuti’ da 8,3 miliardi di euro in cambio dell’applicazione di nuove specifiche misure economiche richieste dalla Germania e dalla burocrazia dell’Unione Europea nel campo dei trasporti, del lavoro, dell’agricoltura, dell’allevamento. «Le tranche saranno tre – ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem in una conferenza stampa tenuta ad Atene -. La prima in aprile, quelle successive in giugno e luglio. Ciascuna sarà condizionata all’adozione di sei specifiche misure». Per ricevere aiuti che il popolo greco pagherà a caro prezzo il governo di Atene ha accettato di riformare il mercato delle professioni e dell’energia e a privatizzare alcune aziende pubbliche, mentre la disoccupazione è ‘stabile’ a quota 27,5% e la sottoccupazione è a livelli simili. Ai prestiti dell’Unione Europea si aggiungono quelli del Fondo monetario internazionale, circa 3,6 miliardi. Come aveva già assicurato in passato, il ministro delle Finanze greco Yannis Stournaras ha per l’ennesima volta assicurato che il suo paese non avrà bisogno di un nuovo pacchetto di aiuti, alla scadenza di quello attuale prevista nel 2015 (in tutto la Grecia ha ricevuto 240 miliardi di euro di aiuti). Anzi, il ministro ha confermato che il governo greco intende tornare sui mercati a breve, dopo esserne stato escluso nel 2010, nel pieno della crisi debitoria, e vendere obbligazioni quinquennali nel primo semestre di quest’anno per 1,5-2,0 miliardi di euro.

Arrestati Nicola Cosentino e i suoi due fratelli: accusa di estorsione mafiosa

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2014/3-aprile-2014/arrestati-nicola-cosentino-suoi-due-fratelli-accusa-estorsione-mafiosa-22312499559.shtml

Costringevano i distributori del Casertano ad acquistare il petrolio della loro azienda di famiglia. Nella retata finiti anche due fratelli del boss casalese Michele Zagaria

Nicola Cosentino

Gli arresti sono scattati perché i fratelli Cosentino avrebbero imposto la vendita nel Casertano di prodotti petroliferi delle loro aziende di famiglia (Aversana Petroli,Aversana Gas e Ip Service). In tutto gli arrestati sono tredici (sei in carcere, tra cui i Cosentino, e sette ai domiciliari). Tra loro ci sono tre funzionari del comune di Casal di Principe, un funzionario della Regione Campania e due dipendenti dellaKuwait Petroleum Italia.

L’inchiesta della Dda di Napoli, coordinata dai pm Antonello Ardituro, Fabrizio Vanorio e Francesco Curcio, è scattata nel 2011 e ha consentito di ricostruire l’illecita attività di gestione delle aziende d famiglia con l’uso spregiudicato di pressioni criminali. In particolare con la complicità dei due funzionari della Kuwait Petroleum i “Cosentino’s” si assicuravano il “rapido rilascio di permessi e licenze per la costruzione di impianti anche in presenza di cause ostative”. I fratelli Cosentino, inoltre, scrivono i pm, “attraverso un sistema di coercizione in danno di amministratori e funzionari pubblici costringevano il comune di Casal di Principe e la Regione Campania ad adottare atti amministrativi illegittimi per impedire o rallentare la creazione di altri impianti da parte di società concorrenti”.

Molto importante nell’inchiesta il ruolo svolto da Luigi Gallo, titolare di un distributore di benzina a Villa di Briano nel Casertano. L’inchiesta è scattata proprio grazie alle sue denunce. Gallo aveva chiesto l’autorizzazione per l’apertura di una stazione di benzina che, di fatto, avrebbe bloccato un’analoga concessione ai fratelli Cosentino per ragioni legate alla distanza minima di 5 chilometri tra le due “pompe”, come richiedeva la normativa del tempo. I Cosentino prima avevano fatto in modo che la concessione della autorizzazione fosse (ingiustamente) concessa anche a loro da parte dell’Ufficio tecnico del comune di Casal di Principe, violando così la legge. Successivamente, aggiungono i pm, avevano minacciato pesantemente Gallo.

Ma quello di Villa di Briano è solo uno dei tanti episodi segnalati anche grazie alle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Un comportamento, aggiungono i magistrati della Dda di Napoli e scrive l’aggiunto Giuseppe Borrelli, reso possibile dal fatto che i Cosentino continuavano ad avere un rapporto molto stretto con i Casalesi. Tanto che – scrive ancora Borrelli – ” a Giovanni Cosentino è stata contestata anche una continua attività di riciclaggio a favore del clan, svolta attraverso il meccanismo del cambio degli assegni di provenienza illecita con denaro contante”. Un legame che fa ipotizzare, secondo i pm, uno ” stabile rapporto di cointeressenza di Nicola Cosentino e del fratello Giovanni con esponenti del clan dei Casalesi, con alcuni dei quali sussistono rapporti di parentela e/o affinità… Da questo legame discendeva poi il divieto imposto dai vertici del clan di operare estorsioni ai danni di impianti riconducibili ai Cosentino, a differenza di quanto avveniva per i concorrenti”.

 L’arresto dà un colpo importante anche al tentativo dell’ex coordinatore regionale del Pdl di tornare in politica. Nonostante la dichiarata volontà di dedicarsi solo ai processi in cui è coinvolto, Nicola Cosentino aveva “incoraggiato” una scissione in Forza Italia costituendo “Forza Campania” con sette consiglieri regionali, i cosiddetti “sette samurai”. Un ritorno in politica attiva che ora diventa molto più difficile.

03 aprile 2014

UCRAINA INCENDIO MONDIALE?

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Dimitri Jarosh, neoministro della Sicurezza del nuovo governo ucraino

Giulietto Chiesa a Manziana

Di ritorno da Mosca, il prestigioso giornalista, uno dei massimi esperti di geopolitica, ci illustra la partita che Russia e Occidente stanno giocando in Ucraina e Crimea, il ruolo della NATO, delle bande neonaziste di Kiev, di Putin. Il rischio di guerra mondiale. Parleremo anche dell’analogo conflitto scoppiato nel Venezuela del post-Chavez.

MANZIANA, MERCOLEDI’ 9 APRILE, ORE 21.00 PIAZZA FIRENZE, BIBLIOTECA COMUNALE Nuova immagine (2)

Siria: i ribelli hanno distrutto la chiesa di Yabroud

la tolleranza e rispetto dei prodi “ribelli” contro il cattivo dittatore

mercoledì, 2, aprile, 2014
Yabroud, dove i ribelli e gli islamisti avevano portato le suore rapite da Maloula, è stata riconquistata in via definitiva d- all’esercito di Assad lo scorso 17 marzo. Ma entrando nella chiesa greco-cattolica dedicata alla Madonna si vedono ancora le ferite inflitte durante il passaggio delle milizie di Al Qaeda.
ICONOCLASTIA. Sul pavimento ci sono i resti delle statue distrutte, delle copie della Bibbia bruciate, dei dipinti distrutti con i coltelli e dei volti delle statue di santi sfigurati con gli scalpelli. L’iconoclastia dei terroristi islamici non ha risparmiato neanche il mosaico di San Giorgio e il drago.
CRISTIANI DISCRIMINATI. Secondo il racconto di alcuni residenti, raccolto dall’Independent, i terroristi islamici dopo aver conquistato la città di Yabroud, dove il cibo ha cominciato a scarseggiare, hanno fatto pagare ai residenti un prezzo altissimo per le poche vivande disponibili.
I cristiani dovevano pagare più degli altri cittadini, così da coprire anche il costo del tributo obbligatorio da versare ai musulmani in cambio del mantenimento della religione cristiana.
CHIESE PROFANATE. La distruzione di oggetti sacri e la profanazione di chiese non è una novità nella Siria sconvolta dalla guerra. Dovunque siano passati i ribelli e le brigate islamiste, che hanno come obiettivo la costruzione di un califfato islamico, hanno lasciato dietro di loro chiese e croci distrutte.
@LeoneGrotti
Siria: ribelli hanno distrutto la chiesa di Yabroud | Tempi.it.

ABOLIAMO LA CAMERA DEI DEPUTATI SE SI CONTINUA CON QUESTA EUROPA

Pubblicato su 1 Aprile 2014
Di: Claudio Marconi

Ci troviamo davanti ad un bivio: o fuori dall’euro e dall’Europa, o dentro questo inferno.

Se usciamo torneremmo ad essere una Nazione sovrana, sia politicamente che monetariamente, ed allora le Istituzioni che abbiamo, cambiando gli uomini, sia chiaro, ci possono essere utili e vanno mantenute, anche se vanno profondamente modificate.

Se ci rimaniamo siamo in una triste situazione: le politiche economiche le detta l’Europa, il tasso di sconto lo detta l’Europa, cosa dobbiamo mantenere o vendere ce lo dice l’Europa, le manovre di stabilità ( leggi
finanziarie) vanno approvate dall’Europa, il tetto del deficit al 3% lo stabilisce l’Europa, i flussi migratori ce li detta l’Europa, la manovre di austerità, vere e proprie armi di distruzione di popoli ce le detta l’ Europa, e forse abbiamo dimenticato qualcosa.

A questo punto proponiamo di ABOLIRE ANCHE LA CAMERA DEI DEPUTATI, che non ci serve a nulla, in questa situazione.

Ci basterebbero le regioni ed i comuni con quattro portavoce: uno per il nord, uno per il centro, uno per il sud ed uno per le isole.

Pensateci bene. La Camera serve solamente per fare da “ portavoce” dei diktat di Bruxelles, se abolissimo anche questa risparmieremmo una barca di quattrini ed elimineremmo un “ ente inutile” in quanto non è più in grado di decidere autonomamente.

E non ci si venga a dire che sarebbe una soppressione della democrazia in quanto le elezioni per le Regioni ed i Comuni si continuerebbero a svolgere.

Fate girare il più possibile e diteci la vostra.

La battaglia della vita è NO EURO

http://frontediliberazionedaibanchieri.it/2014/04/aboliamo-la-camera-dei-deputati-se-si-continua-con-questa-europa.html