Una grande giornata NO TAV

http://www.notav.info/post/

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Il movimento notav si era dato appuntamento a Chiomonte per andare fino al cancello della centrale per dimostrare ancora una volta la nostra irriducibile voglia di fermare quest’opera immonda. Siamo voluti tornare al cantiere per esprimere la nostra solidarietà e la nostra vicinanza a Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. E così è stato la Valle compatta ha marciato fino al cancello della centrale con la determinazione di sempre.

Mentre scendevamo per i tornanti di Chiomonte ci giungevano le notizie della varie manifestazioni in giro per l’Italia e ancora una volta abbiamo respirato la solidarietà nella lotta che non ha confini.

Torneremo ancora e non lasceremo mai stare quel mostro in mezzo alla nostra Valle, lo faremo con tutti e tutte gli arrestati e i denunciati perchè fermarci è impossibile.

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No Tav, manifestazioni in tutta Italia Torino e Val di Susa blindate

http://www.si24.it/2014/02/22/no-tav-manifestazioni-in-tutta-italia-torino-e-val-di-susa-blindate/37282/

CORTEI IN QUARANTA CITTÀ

di . Categoria: Cronaca

no tav, nuovo presidio, manifestazione, pacifica

(Foto di Massimo Zucchetti)

Giornata di mobilitazione nazionale contro la Tav, con cortei e presidi in tutta Italia. Almeno in quaranta città. Da Nord a Sud, per protestare contro un’opera giudicata inutile ed esprimere solidarietà alle “centinaia di militanti processati dalla repressione di Stato”. Cuore delle manifestazioni Torino e la Valle di Susa, presidiate da un imponente dispositivo di sicurezza.

Ed è arrivato senza incidenti ai cancelli del cantiere Tav il corteo di protesta del movimento valsusino che ha mostrato uno striscione con i nomi dei quattro ragazzi arrestati con l’accusa di terrorismo è stato lanciato in aria sorretto dai palloncini rossi dei Comitato No Tav Susa-Mompantero. Confermata la partecipazione di alcune migliaia di persone alla manifestazione. Il cantiere resta blindato comunque da decine di agenti in assetto antisommossa.

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CONGRESS OF THE EASTERN REGIONS OF UKRAINE IN KHARKOV

PCN-TV with RT – PCN-SPO / 2014 02 22/

 See the video:

https://vimeo.com/87365834

https://www.facebook.com/photo.php?v=710874642291006PCN-TV - Ukraine Congress of eastern regions (2014 02 22)  ENGL 2

Ukraine’s Southeast seeks to restore constitutional order, thousands gather in Kharkov this February 22, 2014 …

The public gathering of deputies from local councils of southeastern Ukraine have declared they are taking responsibility for constitutional order in the country, as thousands of people have assembled in the city of Kharkov.

An assembly of local deputies in Kharkov, eastern Ukraine have stated their intention to restore “constitutional order” throughout the country, aiming to create an alternative government. PCN-TV - Ukraine Congress of eastern regions (2014 02 22)  ENGL

“We, the local authorities of all levels, the Supreme Council of the Autonomous Republic of Crimea, Sevastopol region decided to take responsibility for ensuring the constitutional order and the rights of citizens on their territory,” said the resolution approved by more than 3,000 deputies from local councils in the southern and eastern regions of the country – most of whom represent Yanukovich’s Party of Regions and its KPU communist coalition partners.

“3, 477 deputies from local councils in southeastern Ukraine have gathered. We have gathered here not to separate the country, but to save it,” regional Governor Mikhail Dobkin told the crowd. The head of the Kharkov administration, Gennady Kernes, has called the public gathering “an attempt by qualified deputies from the east of the country to stabilize the situation.” “My colleagues and I have been personally threatened. But today we have gathered to change the situation,” he said.

 RUSSIAN SUPPORT

Russia sent several officials in the capacity of observers to the gathering, including the head of the Russian parliamentary commission on foreign affairs, Aleksey Pushkov, as well as Pushkov’s counterpart in the Russian Federation Council, Mikhail Markelov. The upper chamber of parliament and several governors from eastern Russian regions were also in attendance.

 SELF-ADMINISTRATION !

According to the resolution, local authorities should no longer accept any edicts from Kiev for the time being. Instead, they should resort to self-administration until the crisis is resolved.

Officials also intend to protect arms depots, preventing radical opposition activists from looting and staging the takeover of such venues. Citizens are encouraged to form local militias to protect public order. Local authorities are to fund and support those militias.

The deputies criticized the resolutions that have been speedily passed in parliament over the past few days, which culminated in the stripping of Viktor Yanukovich’s powers and the release of former Prime Minister Yulia Tymoshenko.

According to the resolution, the new edicts – backed by an opposition minority and several dozen defectors from Yanukovich’s coalition – were approved under conditions of “terror, threats of violence and death.”

“The decisions taken here are positive and concrete. What is important is that everything voiced here was implemented in the interests of the Ukrainian people and the entire Ukraine. What Ukraine needs now is common sense and a survival instinct,” Evgeny Savchenko, governor of Russia’s Belgorod region, which borders Ukraine, said.  The creation of an alternative power base – if the new resolutions become the government’s foundation – is a logical next step in a Ukraine that remains deeply divided.

 ALSO YANUKOVICH LOYALISTS RALLY IN KHARKOV

More than 10,000 Yanukovich loyalists assembled at the Sports Palace of Ukraine’s second-largest city.

The eastern and southern parts of the country, where about half of Ukraine’s 45 million citizens live, uses Russian – not Ukrainian – as its everyday language, is more wary of ties with Europe, and votes for more left-wing parties than the west of the country. It is also the industrial base of the country, with legacy mining and metals industries left from Soviet times. All of the country’s sea ports are also in the region.

Kiev is now fully under the opposition’s political control. The quorum in the Rada has circumvented usual constitutional procedures to appoint a new cabinet and amend the constitution. It has removed Viktor Yanukovich from his post for failing to perform his duties after he left Kiev, though the politician says he is still president and has no plans to resign. The Rada has also scheduled a presidential election for May 25.

PCN-TV / PCN-SPO / RT

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https://vimeo.com/pcntv

https://www.facebook.com/PCN.NCP.TV

PD: l’apoteosi della vendita (o della circonvenzione di incapace?)

Posted By Alberto Medici On 21 febbraio 2014
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[1]
Quando cominciai la mia attività di vendita, molti anni fa, imparai le battute classiche sui venditori: dai luoghi comuni di quello che “vende frigoriferi agli eschimesi“, a quello “che venderebbe anche sua madre“; ma la più divertente, anche se un po’ volgare, era quello che si diceva di uno, così bravo, “che co’ teo ga’ messo in ****, te ghe disi anca grassie!” (dopo che ti ha fregato, lo ringrazi pure).
Siamo abituati a pensare a Berlusconi come l’apoteosi del venditore. Ma credo che sia nulla, in confronto a quelli del PD: pensate, sono stati così bravi, che hanno convinto i loro elettori non soltanto a votarli (e passi) ma anche che l’Euro è un bene per l’Italia, e che la difesa ad oltranza delle banche e degli interessi delle banche sia una cosa buona per loro! Dei veri e propri geni, non c’è che dire! Se Berlusconi è bravo a vendere pentole e prosciutti, tutto sommato la sua capacità non ci stupisce più di tanto: sì, bravo, ma come lui ce ne sono anche tanti altri. Questi del PD sono invece dei maestri: riescono a far passare ciò che è peggio (*) per la popolazione come un beneficio. E questi poveretti che danno anche 2 euro per esprimere le loro preferenze! Direi che siamo proprio alla circonvenzione di incapace, reato da codice penale (art.643)[2].
-oOo-
(*) Come dice bene Nando Ioppolo in questo video, [3] sono riusciti a farci passare come accettabili, anzi come desiderabili, le condizioni che solo ai super-ricchi fanno comodo:
  1. Bassa inflazione, perchè i loro patrimoni e le immense liquidità non perdano di valore (e noi sappiamo in realtà che l’inflazione non danneggia chi vive del proprio lavoro, anzi, è un livellatore di reddito);
  2. Completa de-regulation, soprattutto borsistica, per permettere di guadagnare al massimo da spericolate azioni speculative (cosa che, a chi ancora una volta vive del proprio lavoro, non può interessare di meno, anzi: chiedetelo alle decine di migliaia di risparmiatori che grazie a Parmalat o Cirio hanno perso i loro risparmi di una vita);
  3. Euro forte, per permettere di fare acquisizioni a basso costo in giro per il mondo (le aziende italiane che non riescono più ad esportare ringraziano);
  4. Completa libertà di movimento dei capitali, per permettere di spostare le richzze dove più conviene (sottraendo capitali all’economia italiana: perchè anche le aziende pubbliche come l’Enel hanno sedi nei paradisi fiscali? [4] Forse per il bene della collettività?); e, aggiungo io,
  5. una fiscalità differenziata per paese che permette, solo a chi ne ha i mezzi e le dimensioni, di evitare di pagare tasse, come ben spiegato in questo post [5](e che, a chi vive del proprio lavoro, non porta ovviamente nessun beneficio).

http://www.stampalibera.com/?p=71499

LA COMMISSIONE EUROPEA DERUBA LA SIRIA

Posted By Alessandra Drago On 22 febbraio 2014
 
NELL’ORA DEL DOLORE EMERGE  LO SQUALLORE DEI NOSTRI GOVERNANTI EUROPEI E ITALICI
Rete Voltaire | 15 febbraio 2014
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L a Siria oggi è una tragedia immane, un gigantesco cumulo di rovine con milioni si profughi, rifiutati dall’Europa dei capitali.  La devastazione e  ancora in corso e l’emergenza umanitaria è improcastinabile.
E’ la miseria, è la fame, è la disperazione, è la sofferenza estrema di un popolo pacifico.
Un esercito transnazionale di mercenari armati fino ai denti  e finanziato dagli israeloatlantici   ha riportato la culla della nostra civiltà, la nazione della coabitazione religiosa,  indietro di secoli e secoli.
Non tolleriamo una nazione libera e indipendente!
Queste immense rovine rimarranno per sempre una ferita insanabile, uno sfregio al mondo civile e alla nostra civiltà che avrà su di se la responsabilità di questi efferati delitti contro l’umanita . E’ il trionfo dell’orrore, dello sterminio, della sopraffazione criminale dei globalisti.
La situazione è parimenti tragica in Iraq, un altra nazione devastata e che visto la morte per sofferenze e fame di milioni di persone, come in Libia e in Palestina specie nel lager di Gaza, sotto bombardamento anche in questi giorni.
Questa immensa onda di dolore stazionerà nell’etere come un urlo silente e straziante in attesa del compimento della giustizia suprema.
Ne siamo certi.
A QUESTO PUNTO L’EUROPA CHE FA?  DERUBA LA SIRIA DEI SUOI POCHI AVERI.
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La Commissione europea ha annunciato di “liberare” i beni congelati siriani per finanziare la distruzione delle armi chimiche siriane.
 
Tale decisione unilaterale viola la risoluzione dell’OPAC, adottata il 15 novembre 2013, specificando l’incapacità finanziaria della Siria a pagare tale distruzione e creando un apposito fondo internazionale.
 
Reagendo a tale misura, il governo siriano ha condannato il furto dei beni del popolo siriano. Ha inoltre ricordato che i governi membri dell’Unione europea hanno e continuano a finanziare il terrorismo in Siria, in violazione delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite. Inoltre, gli Stati membri dell’UE hanno illegalmente acquistato petrolio siriano sottratto dai Contras a spese del popolo siriano.

Il viaggio nel tempo dalla mitologia antica alla scienza moderna

20 febbraio 2014 | Sei in Primo PianoRicerca Scientifica
 
Il viaggio nel tempo è sempre stato uno degli argomenti che più ha intrigato il genere umano sin dall’antichità. In epoca contemporanea, è il soggetto di numerosi romanzi e soggetti di fantascienza. Sebbene siano in molti a pensare che il viaggio nel tempo sia semplicemente assurdo, alcuni degli scienziati più brillanti del nostro tempo credono che un giorno possa diventare realtà.
  
Che cosa è il tempo? Quando nessuno me lo chiede, lo so; ma se qualcuno me lo chiede e voglio spiegarglielo, non lo so!
 
Con questa lapidaria affermazione, Agostino d’Ippona, filoso e teologo del 6° d.C., ammetteva la difficoltà della filosofia nel comprendere un concetto così sfuggevole come il tempo.
 
Ma non è solo la filosofia a dover fare i conti con questa difficoltà. Quando Albert Einstein, con la sua Teoria della Relatività, ha rivelato che il tempo è una dimensione della realtà insieme allo spazio, i fisici hanno cominciato a studiarne la natura, scoprendo sempre più che si tratta di una nozione che spesso travalica la comprensione umana dell’Universo.
 
Soprattutto perchè le equazioni di Einstein suggeriscono che il tempo non è una dimensione assoluta, ma relativa. Il fisico tedesco comprese che quanto più un oggetto si muove a velocità vicine a quelle della luce, tanto più il suo tempo relativo rallenta. Per spiegare questo fenomeno, è utile conoscere la storiella dei due gemelli.
 
Dopo che il tempo ha assunto la dignità di dimensione, molti scienziati si sono chiesti se, come per lo spazio, sia possibile spostarsi al suo interno, andando indietro nel passato o avanti nel futuro. I numerosi paradossi legati all’ipotetico viaggio nel tempo hanno, però, convinto i più a ritenere che questa possibilità sia semplicemente impedita a causa della struttura intima dell’universo.
 
Eppure, diversi fisici teorici si dicono convinti del contrario. Secondo costoro, un giorno l’umanità sarà in grado di spostarsi nel tempo sia nel passato che nel futuro, con tutti i problemi etici che ciò comporta. Quali sarebbero le conseguenze di una qualsiasi alterazione del passato e quali effetti avrebbero sul futuro. Chi avrebbe accesso a tale tecnologia, in pratica avrebbe il potere di modificare la storia.
 
Il viaggio nel tempo nella mitologia antica
Sebbene quello del viaggio nel tempo sembra essere un tema solo appannaggio della fantascienza e della fisica teorica, molti testi antichi fanno riferimento a tale possibilità.
 
La mitologia indù fa riferimento alla storia del re Raivata Kakudmi, il quale viaggia nel tempo per incontrare Brahma, il creatore del mondo. Anche se il viaggio non fu molto lungo, quando Kakudmi ritornò sulla Terra era no trascorsi 108 yuga (uno yuga si pensa rappresenti circa 4 milioni di anni umani e 12 mila anni divini). La spiegazione che Brahma diede a Kakudmi fu che il tempo scorre in modo differente sui diversi piani dell’esistenza.
 
Allo stesso modo, ci sono riferimenti al viaggio temporale anche nella tradizione cristiana, in quella che viene chiamata la storia dei Sette Dormienti di Efeso. La vicenda narrata principalmente nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, da Gregorio di Tours e da Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum.
 
Durante la persecuzione dei cristiani promossa dall’imperatore Decio nel 250, sette giovani cristiani di Efeso furono chiamati davanti ad un tribunale a causa della loro fede. Essi, rifiutando di sacrificare agli idoli pagani, furono condannati ma momentaneamente rilasciati.
 
Per evitare nuovamente l’arresto si nascosero in una grotta sul monte Celion. Scoperti dai romani, vennero murati vivi nella grotta stessa. I sette giovani si addormentarono nella loro prigione nell’attesa della morte.
 
Quando i giovani furono risvegliati da un gruppo di muratori che, sfondata la parete, volevano costruire un ovile, si resero conto che erano trascorsi duecento anni. Tornato ad Efeso, scoprirono con stupore che il Cristianesimo non solo era ormai tollerato, ma era divenuto persino la religione dell’Impero. Uno dei giovani, preso per pazzo, venne poi creduto quando il vescovo e i cittadini salirono alla grotta avvalorando il racconto.
 
La vicenda dei dormienti non è esclusiva del mondo cristiano. Anche nell’Islam essa ha un ruolo centrale, tanto che il racconto dà il titolo ad una sura del Corano, la diciottesima, detta Sura della Caverna. La storia presenta qualche differenza rispetto a quella cristiana. I giovani, cercando di sfuggire alla persecuzione, sotto la guida di Dio, i giovani ripararono in una grotta dove Dio li mise a dormire. Al loro risveglio, gli uomini si resero conto che erano passati 309 anni.
 
Un altra narrazione è contenuta nella leggenda giapponese di Urashima Taro, il quale si tramanda avesse visitato il palazzo sottomarino del Dio Dragone Ryujin. Urashima vi rimase per tre giorni, ma quando tornò in superficie si rese conto che erano passati 300 anni.
 
Infine, nel testo buddista Pali Canon si apprende che nel paradiso dei trenta Deva (il luogo degli Dei), il tempo scorre con un ritmo diverso, dove cento anni terrestri corrispondono ad un solo giorno per gli dei. Una concezione simile del tempo è contenuta anche nella Bibbia ebraico-cristiana, dove nel Salmo 89/90 si legge che agli occhi di Dio mille anni sono come il giorno di ieri che è passato.
 
La ‘mitologia’ contemporanea e la scienza moderna
Probabilmente, una delle storie recenti più note in occidente sul viaggio nel tempo è quella del cosiddetto Esperimento di Philadelphia, al quale abbiamo dedicato un post qualche tempo fa [Philadelphia Experiment: storia di un insabbiamento riuscito a metà].
 
L’esperimento avrebbe avuto luogo nel 1943, con lo scopo di rendere invisibile un’intera nave da guerra ai radar nemici. Tuttavia, gli esiti dell’esperimento furono di tutt’altra natura. La nave, la USS Eldridge, non solo scomparve fisicamente dal porto di Philadelphia, ma fu teletrasportata a Norfolk, compiendo un balzo indietro nel tempo di 10 secondi.
 
Quando la nave apparve di nuovo, alcuni membri dell’equipaggio furono trovati fisicamente fusi alle paratie della nave, molti svilupparono disturbi mentali, altri scomparvero definitivamente e altri ancora affermarono di essere stati chi nel passato e chi nel futuro.
 
Nel 1960 si riporta un altro caso interessante, riguardante lo scienziato Pellegrino Ernetti, il quale sostenne di aver inventato un dispositivo capace di vedere eventi del passato, il cosiddetto Cronovisore. Lo sviluppo di questa tecnologia si basava sulla teoria che tutto ciò che accade nell’Universo lasci una traccia energetica dietro di sé che non potrà mai essere distrutta. Il dispositivo di sua ideazione sarebbe stato in grado di rilevare, ingrandire e convertire questa energia in un’immagine, qualcosa di simile ad un televisore che mostra eventi del passato.
 
Abbiamo riportato del cronovisore in un post dedicato al recente annuncio da parte di uno scienziato iraniano, Ali Razeqi, amministratore delegato dell’Iranian Centre for Strategic Inventions, il quale sostiene di aver inventato un dispositivo in grado di vedere dai 3 ai 5 anni nel futuro. [Uno scienziato iraniano afferma di aver inventato la macchina del tempo]. Curiosamente, il suo annuncio è sparito da internet poche ore dopo la sua pubblicazione.
 
Passando al 2004, Marlin Pohlman, uno scienziato e ingegnere, ha fatto domanda per brevettare un dispositivo in grado di distorcere la gravità e causare uno spostamento temporale. E solo l’anno scorso, Wasfi Alshdaifat ha depositato un brevetto per una macchina capace di comprimere e dilatare il tempo, fenomeno che a suo dire potrebbe essere usato per spostarsi nel tempo.
 
Il fisico Ronald Mallett Lawrence dell’Università del Connecticut sta lavorando al concetto di viaggio nel tempo da alcuni anni, basandosi sulle ricadute della teoria della relatività di Einstein. Egli è assolutamente convinto che sia possibile spostarsi nel tempi, anche se non sarà possibile prima della fine di questo secolo. Anche il fisico delle particelle Brian Cox concorda su tale possibilità, ma crede sia possibile spostarsi sono in una direzione.
 
Insomma, il viaggio nel tempo, così come in passato, continua ad appassionare e suggestionare numerosi uomini di scienza e inventori. Verrà il giorno in cui l’umanità saprà muoversi nel tempo? E se qualcuno dal futuro è già tornato indietro modificando il nostro passato?

Ucraina già in mano del FMI – e la chiamano democrazia

“Mosca denuncia l’opposizione: ‘Non ha tenuto fede a nessuno degli impegni presi, ma avanza nuove richieste piegandosi a estremisti armati”. Gran Bretagna e Germania sostengono il nuovo governo e chiederanno al Fondo monetario internazionale di concedere aiuti finanziari” (Ansa)

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2014/02/22/Ucraina-Ianukovich-lascia-Kiev-dimette-presidente-Parlamento_10124010.html

Nelle sommosse del luglio 1967 a Detroit oltre ai 15.339 uomini della guardia nazionale e della polizia federale, gli Usa impiegarono l’82a e la 102a airborne ; a Washington nella rivolta del 25-27 ottobre vennero impiegati 10.346 soldati e marines, oltre al 30° e 504° btg. della polizia militare. (Fonte: S.L. Stanton, The rise and fall of an American Army). Nella sommossa di Los Angeles del 1992 fu impiegata la guardia nazionale.
I morti a Detroit furono 43, i feriti 1.189 . A Washington i morti furono 12
e i feriti 1.098. A Los Angeles nella sommossa di aprile-maggio 1992 i morti furono 58 e i feriti più di 2000.
Mi fermo qui. Chiaro?
Fabio Falchi
https://www.facebook.com/fabio.falchi1?fref=ts

“Report voleva pagare 15mila euro per un falso scoop che mi infanga”

Il sindaco di Verona, Tosi contro la Gabanelli e Rai3: “Hanno offerto soldi a un ex leghista per trovare un presunto video su ‘ndrangheta e festini hard”. Le prove in Procura
Gabriele Villa – Sab, 22/02/2014 – 11:04

Per «uccidere». Inviato per «uccidere». Un omicidio politico, certo, ma pur sempre il modo più spiccio, quello della diffamazione, per far fuori un avversario politico.

L’uomo nel mirino? Il sindaco di Verona, Flavio Tosi. Prezzo dell’esecuzione mediatica: quindicimila euro. Somma che, pensate un po’, avremmo pagato noi tutti abbonati alla Rai. Soldi pubblici che Report l’«insospettabile» trasmissione di servizio di Raitre avrebbe versato ad un confidente eventualmente disponibile a «consegnare» Tosi al giornalista incaricato del servizio, Sigfrido Ranucci. In altre parole, un premio di riconoscenza a colui che avrebbe attivamente e concretamente collaborato a mettere la testa di Tosi sotto la lama affilata della ghigliottina. E invece? Invece la ghigliottina, per il momento, può attendere, visto che il corteggiato collaborazionista non ha incastrato Tosi ma, al contrario, ha incastrato Report e il suo giornalista. E così, l’uomo nel mirino, Flavio Tosi, ieri ha presentato in Procura a Verona una denuncia per diffamazione nei confronti del giornalista Sigfrido Ranucci, coautore della trasmissione della terza rete. A spiegare i fatti e gli antefatti è stato lo stesso sindaco di Verona in una conferenza stampa convocata nel pomeriggio a Palazzo Barbieri. «Ranucci – ha denunciato Tosi – da giorni si trovava in città ufficialmente per realizzare una puntata su Verona e la sua amministrazione, in realtà per costruire una puntata di Report con il chiaro intento diffamatorio, per distruggere, con notizie false, politicamente e personalmente un avversario politico, attraverso una trasmissione della televisione di Stato». La denuncia, accompagnata da video, registrazioni audio e trascrizioni che attestano la veridicità dei fatti, e che sono state consegnate anche ai giornalisti, è ora nelle mani del Procuratore capo di Verona, Mario Giulio Schinaia. Tosi è stato accompagnato in Procura da Sergio Borsato, ex militante leghista, residente nel Vicentino, «al quale Ranucci si è rivolto – ci ha dichiarato Tosi – presumendo che avesse documenti contro di me e che fosse mio nemico». Cosa che si evince dai file audio e video di due incontri tra Ranucci e Borsato avvenuti a Padova e a Roma. Dipanando l’intricata matassa di quello che sarebbe dovuto diventare uno scoop, Tosi ha precisato che «Ranucci era alla ricerca di un video da comprare nel quale ci sarebbe la prova dei miei contatti con la ‘ndrangheta. Il giornalista ha millantato di avere rapporti con tre Procure, Venezia, Verona e Padova, di avere fonti investigative di altissimo livello; ha parlato in modo esplicito del comandante del Ros del Veneto, dei servizi segreti. Ha fatto affermazioni gravissime, dichiarando che la ‘ndrangheta mi avrebbe regalato Rolex d’oro, organizzato festini hard, raccolto fondi per la campagna elettorale. Era alla caccia di un fantomatico filmino inesistente, pensando che Borsato ne avesse una copia, con il quale la ‘ndrangheta mi ricatterebbe». Tosi ha anche aggiunto che, nell’incontro con l’ex militante leghista «Ranucci, sostenendo di avere un rapporto paritario con la Gabanelli, e che Report è una “repubblica a parte” pur non potendo usare fondi Rai, lui avrebbe potuto acquistare il presunto filmino ricorrendo a fondi “paralleli” riconducibili comunque alla Rai». Per questo abbiamo consegnato tutto alla Procura. Non so se quella di Verona risulterà competente, ma intanto l’indagine farà il suo corso e i magistrati valuteranno se ci sono gli estremi anche per altri reati. «Fatto sta che qui c’è qualcuno che, con la scusa di fare giornalismo investigativo, sta cercando di costruire una trasmissione per distruggere politicamente una persona che ritiene un avversario», ha concluso, con amarezza, il sindaco Tosi. In serata la precisazione di Milena Gabanelli: «Non è la prima volta che ci arriva una querela preventiva. Mi preme chiarire che in 17 anni di vita di Report non abbiamo mai speso un solo euro per pagare un informatore. Ci è stato proposto un video nel quale si parla di appalti pubblici, e che in passato sarebbe stato oggetto di ricatto. Per questo video ci sono stati chiesti soldi. Si è fatto intendere, come normalmente avviene in questi casi, una eventuale disponibilità, al solo fine di poter vedere i contenuti di questa registrazione. Sta di fatto che il video non lo abbiamo visto e nulla abbiamo mai comprato».
http://www.ilgiornale.it/news/interni/report-voleva-pagare-15mila-euro-falso-scoop-che-mi-infanga-994931.html

La grande giornata di lotta in tutta Italia!

http://www.notav.info/post/la-grande-giornata-di-lotta-in-tutta-italia/

notav.info

torinoda infoaut.org – Una straordinaria giornata di lotta e mobilitazione ha attraversato il paese per dire no alla criminalizzazione delle lotte sociali, chiedere l’immediata liberazione di Chiara, Claudio Niccolò e Mattia e degli altri compagni ancora detenuti ai domiciliari, del movimento Notav ma anche degli altri movimenti colpiti nelle ultime settimane da operazioni giudiziarie quanto mai “creative”, come il movimento di lotta per la casa di Roma e i Precari Bros di Napoli.

“Terrorismo”, “rapina”, “estorsione”… la lingua biforcuta del Potere deturpa il linguaggio per legittimare e continuare la devastazione dei territori. Le migliaia di persone che oggi sono scese in piazza, hanno dimostrato che una parte consistente del paese non accetta di essere messa in un angolo e che si parli per lei. Ecco allora le assunzioni di responsabilità dei 3000 che a Chiomonte hanno gridato “siamo tutti terroristi”, con un Alberto Perino che spiegava ad uno stupito operatore Rai la Differenza che corre tra “terrorismo” e “sabotaggio”. La voce off sul servizio del Tg3 deve ammettere che né a Chiomonte né a Torino si trova nessuno disposto a prendere le distanze da quelli che tutt* percepiamo come legittimi atti di resistenza.

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Torino la manifestazione più grossa: 5000 persone hanno attraversato le vie del centro scortati da un imponente dispiegamento di truppe anti-sommossa, mobilitate per impedire che il corteo raggiungesse gli obiettivi ritenuti sensibili: la stazione di Porta nuova e la sede di Ltf. La stampa locale cerca di minimizzare e parla di 2000 persone a Chiomonte e un migliaio a Torino (quando la testa del corteo girava in via Madama Cristina la coda era ancora in piazza Castello). Il problema è chiaramente politico e non si può ammettere che oggi il movimento no tav, nella città di Chiamparino e Agnelli mobilita meglio e più di qualunque partito o sindacato.

Colpiva soprattutto l’eterogeneità della composizione: mamme coi passeggini, giovani, anziani, appartenenze molteplici e cani sciolti, uomini e donne consapevoli che intorno a questa partita si gioca qualcosa in più di un semplice buco in una montagna. E ben consci che sul processo contro Niccolò, Mattia e Claudio si gioca un po’ anche della possibilità futura di tutti e tutte di continuare a battersi per un futuro migliore e una vita degna di essere vissuta.

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Pozzolo, in val Scrivia, 500 persone del fronte contro il Tav Terzo Valico hanno divelto le reti del costruendo cantiere. Centinaia rilanciavano il messaggio in una piazza di Genova.

Modena sono scesi in piazza i comitati che lottano contro la gestione PD-dina del post-terremoto, a Mestre è stato reso gratuito il transito autostradale, tanti modi per denunciare lo spreco del denaro pubblico e indicare forme di resistenza alla crisi.

Le manifestazioni sono state tante e partecipate in tutta Italia, A Roma la giornata di solidarietà si incrociava col ricordo dell’antifascista Valerio Verbano e della sua madre, preziosa custode di una memoria sociale antifascista della città di Roma. Un migliaio di persone ha attraversato il quartiere del Tufello. Tanti anche a Napoli, per ribadire la più completa e totale solidarietà coi dieci disoccupati arrestati la scorsa settimana.

Centinaia di persone a Milano, in un corteo che si è concluso alle porte dell’Expo, sanzionando banche e i cancelli che recintano la più grande area sequestrata d’Italia, per garantire il nuovo spreco che si abbatterà sul territorio e le casse pubbliche. Più di 300 persone a Pisa in un corteo che collegava la solidarietà alla valle con la locale battaglia per il reddito e la dignità; altrettante a Firenze. Più di 500 a Caltanisetta in un corteo indetto dai No muos; centinaia anche a Bari, Brescia, Livorno, nelle provincia piemontese, veneta e toscana.

Non riusciamo ancora ad avere una stima esatta e complessiva di tutte le iniziative ma sappiamo che sono state tante e partecipate. A tutta questa gente – siamo pronti a scommetterci – Renzi ha ben poco da vendere!

Quella di oggi è stata una generosa giornata di lotta. Un buon auspicio in direzione del prossimo 15 marzo, quando si tratterà di riaffermare la legittimità delle lotte sociali e la necessità di difendere tutti gli imputati del 15 ottobre.

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Ma la prospettiva di questa battaglia, come il no tav insegna ormai da tempo, travalica i confini nazionale e getta per davvero i semi di una futura Europa delle lotte ancora tutta da costruire. Mentre terminiamo queste righe, apprendiamo che un corteo di solidarietà si è svolto anche ad Atene e che a Notre -Dame-des-Landes la polizia ha scagliato lacrimogeni e idranti contro gli zadisti che si avvicinavano alla zona rossa, in quella che si annunciava da tempo come grossa manifestazione contro il mega-aeroporto per ricchi.

Non sappiamo quanto sarà lunga, sappiamo che sarà dura ma dopo giornate come quella di oggi sappiamo altrettanto bene che questo movimento, e tutti quelli che gli camminano a fianco, non molleranno mai e non smetteranno di mettersi di traverso per impedire lo scempio dei territori e la messa all’asta delle nostre vite

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Hasta siempre Notav!