Le lacrime di coccodrillo dei mondialisti sulle tragedie di Lampedusa

4 ottobre 2013

 Tragedia a              Lampedusa

di Luciano Lago

Tutte le TV ed i giornali parlano della tragedia di Lampedusa utilizzando la solita retorica e luoghi comuni: “viaggi della speranza”, emigrazione come fenomeno per sfuggire alle guerre alle ingiustizie ed alla miseria, ecc.. Nessuno che voglia andare a vedere le cause vere dello sradicamento di intere popolazioni e di fughe in massa dall’Africa.

Le politiche neo coloniali delle potenze occidentali come Stati Uniti e Francia per appropriarsi delle risorse di quei paesi non sono messe in discussione, della vergognosa operazione militare fatta in Libia per rovesciare il regime di Gheddafi e il conseguente caos, guerra per bande e miseria che regna in quel paese, totalmente destabilizzato, sembra che non sia politicamente corretto parlarne.

Come sempre continua il travisamento della realtà da parte dei media.

La strage degli emigranti, se vogliamo dirla tutta, porta delle precise responsabilità, considerando che il barcone sovraccarico era partito dalla Libia. Ricordiamoci che, sotto l’odiato regime di Gheddafi (odiato dagli americani e francesi ma che aveva il consenso della stragrande maggioranza dei libici), le partenze dei barconi , tra il 2009 ed il 2010, erano state bloccate anche su sollecitazione del governo italiano ed il tratto di costa di fronte alla Sicilia era abbastanza controllato dalle guardie libiche. Tanto che gli approdi dei barconi a Lampedusa dalla Libia erano in quell’anno drasticamente crollati e il ministro Maroni se ne fece a ragione anche un vanto, suscitando però le proteste della sinistra mondialista ed in particolare della Laura Boldrini, a quell’epoca rappresentante dell’UNHCR, organismo dell’ONU che si occupa dei rifugiati. Fu proprio la Boldrini a mettere sotto accusa l’Italia per la politica  dei respingimenti che, secondo lei, violavano i “diritti umani”.

Meglio favorire quindi l’afflusso dei migranti per  mare e quindi il business dei trafficanti di uomini e le immancabili tragedie degli inevitabili naufragi, questo il parere dell’illustre signora, assurta poi per “meriti speciali” alla Presidenza della Camera.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/07/21/boldrini-attacca-respingimenti-la-lega-abbandona-la.html

Con l’operazione militare congiunta realizzata dalla NATO per volere di americani, francesi e britannici con l’appoggio anche dell’Italia, il regime di Gheddafi fu rovesciato e il paese fu devastato da bombardamenti, distrutte le infrastrutture (fra le più moderne dell’Africa), ristabiliti gli interessi occidentali nel paese sul petrolio e sulle importanti riserve idriche, salvo ridurre il paese in una situazione di anarchia tipo somalo con guerra per bande, rappresaglie contro i civili, terrorismo ed attentati a ripetizione, stato centrale disintegrato, miseria crescente per una popolazione che godeva di uno dei redditi pro capite più alto dell’intera Africa.

http://gilguysparks.wordpress.com/2013/05/06/la-disastrosa-situazione-libica/

http://abc6onyourside.com/shared/news/features/featured/stories/wsyx_car-bomb-targets-french-embassy-lybia-1075.shtml

Vista la situazione di anarchia e disordine  in Libia, inevitabilmente  è ricominciato alla grande il traffico di emigranti verso la Sicilia.

Naturalmente anche per la Libia il coro dei mondialisti “politicamente corretti” aveva parlato di necessità di intervento per “ristabilire il rispetto dei diritti umani” e la “democrazia” e si era distinto in questo anche il nostro esimio presidente Napolitano che aveva fatto pressioni sul Berlusconi (allora presidente del consiglio) perché si adeguasse alle direttive USA in modo da partecipare all’operazione “umanitaria” in Libia anche violando platealmente gli accordi intercorsi con uno Stato ed un governo sovrano.

Abbiamo visto quale è stato il disastro causato dall’intervento  occidentale in Libia e quanto avesse di “umanitario” con i risultati evidenti ma occultati dai media (della Libia non si è parlato più).

All’ipocrisia  dei personaggi politici non c’è mai fine e quegli stessi “soloni” tanto attenti al rispetto dei “diritti umani” hanno plaudito allo stesso tipo di operazione portata avanti in Siria dagli USA, mediante infiltrazione di terroristi e mercenari dalla Turchia e dal Libano, con l’appoggio di Arabia Saudita e Turchia, salvo una eroica resistenza del popolo e dell’esercito siriano che (con l’appoggio essenziale della Russia)  non ha permesso agli “umanitari” di impadronirsi del paese e ridurlo a colonia degli interessi occidentali come successo in Libia. Tuttavia il drammatico conflitto con le sue atrocità commesse dai miliziani integralisti contro la popolazione siriana hanno spinto qualche milione di profughi a rifugiarsi nei paesi confinanti e parecchie migliaia a fuggire verso l’Europa, Grecia, Bulgaria ed anche l’Italia.

Facile quindi indicare le cause di questa ondata di migrazione di disperati in coloro che hanno operato per destabilizzare questi paesi ed in quelli che ne hanno appoggiato e favorito le azioni ed oggi piangono “lacrime di coccodrillo” sulla sorte dei migranti annegati.

Dobbiamo tuttavia chiederci se rappresenta un caso che ,da tutti gli interventi militari, diretti o indiretti,  fatti dalle potenze occidentali o con il loro patrocinio, siano generati il caos, destabilizzazioni del paese, ondate di terrorismo, guerra per bande e miseria per le popolazioni.  Si potrebbero elencare in sequenza gli avvenimenti dalla Somalia al Sudan, dalla Costa D’Avorio al Mali, dalla Nigeria dall’Irak in preda a lotte etniche e religiose,  per finire con le “rivoluzioni arabe” alcune delle quali sobillate dagli USA e dall’occidente come avvenuto in Libia ed in Siria.

Sembra evidente che nell’ultimo decennio sia stata messa in atto una gigantesca corsa  alle risorse minerarie dell’Africa da parte delle grandi potenze con in testa gli USA, Israele,  Francia e  Gran Bretagna e dall’altro lato la Cina, per assicurarsene il controllo con enorme accaparramento di terre con milioni di terreni venduti, affittati o concessi alle grandi multinazionali,  sottraendo questi all’agricoltura locale con effetti devastanti per le popolazioni. La corsa  alle risorse  dell’ Africa ha visto l’intervento nei conflitti interni dei vari paesi o con il piano di destabilizzazione di alcuni di questi .  Le grandi multinazionali si muovono sempre dietro gli eserciti o portano con sé le milizie private mercenarie come la famigerata Blackwater americana a difesa dei propri interessi.

I conflitti sanguinosi sviluppatisi nei paesi africani hanno consentito alle potenze interessate di realizzare enormi profitti con la vendita di armamenti leggeri e pesanti, fra i quali cannoni, mortai, elicotteri ed aerei da combattimento e da trasporto, impegnando le risorse di questi paesi nell’acquisto di armi piuttosto che nello sviluppo.

Bisogna riconoscere che è in atto un gigantesco piano di neo colonizzazione del continente africano dove gli attori principali sono le grandi potenze e le vittime le popolazioni africane.

Se non si parte da questa constatazione non si spiegano gli avvenimenti odierni e non si comprende perché tante migliaia di persone fuggano dai propri paesi che sono potenzialmente ricchi di risorse ma, per i motivi esposti, in preda alle guerre, alla miseria ed al caos.

La fuga dalla povertà, dai conflitti e dal degrado ambientale, sono quindi le conseguenze di un modello economico imposto ai Paesi sottosviluppati obbligati ad esercitare il ruolo di esportatori di materie prime per l’industria agroalimentare e di importatori di tecnologie obsolete. I governi di quei Paesi, indebitati con le banche internazionali e manovrati dall’oligarchia mondialista,  favoriscono l’espulsione di massa dei tanti derelitti che approdano in Europa alla ricerca di un lavoro. Molti vengono assunti a salari irrisori, contribuendo a calmierare il costo del lavoro, altri finiscono nella piccola delinquenza e contribuiscono al degrado delle periferie delle grandi città europee.

Queste dobbiamo quindi considerare le vere cause del fenomeno migratorio e delle tragedie che questo si trascina dietro, troppo ipocrita spargere lacrime sulle vittime occultando la propria responsabilità morale.

http://rt.com/news/libya-gaddafi-fall-anniversary-981/

http://www.sulromanzo.it/blog/la-francia-in-costa-d-avorio-guerra-e-colonialismo-intervista-a-tony-akmel

Le lacrime di coccodrillo dei mondialisti sulle tragedie di Lampedusaultima modifica: 2013-10-05T13:23:37+02:00da davi-luciano
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