di ERICA DI BLASI
Perquisizioni, sequestri e misure cautelari nei confronti di alcuni esponenti del movimento No Tav, tra i quali c’è anche Marco Bruno, il giovane che, ripreso da un video durante un blocco autostradale, apostrofava un carabiniere con il nomignolo di “pecorella” e al quale è stato sequestrato un personal computer.
È in corso da questa mattina un’importante operazione della Digos, nei confronti di sei persone sospettate di essere responsabili dell’assalto a un tir avvenuto sull’autostrada Torino-Bardonecchia nella notte tra il 1° e il 2 agosto. Intorno alle 23, un centinaio di manifestanti bloccarono all’altezza di Chianocco un camion perché pensavano contenesse i pezzi mancanti della “talpa” inviata al cantiere della Maddalena per scavare il tunnel geognostico della Torino-Lione.
Caccia alla “talpa”: gli episodi incriminati
In realtà il mezzo pesante era diretto in Francia e non a Chiomonte. Si trattava di un camion olandese addetto al trasporto eccezionale di una torre di raffreddamento per impianti industriali, condotto da un ignaro cittadino olandese. Per obbligare il tir a fermarsi, i manifestanti circondarono il mezzo
arrampicandosi sul carico. L’autista venne costretto a mostrare i documenti di viaggio e rimase bloccato per circa 40 minuti. Al momento sono state eseguite quattro misure cautelari, con le quali il gip Massimo Scarabello applica l’obbligo di dimora, e alcune perquisizioni. Le persone interessate dall’operazione sono cinque in provincia di Torino e una in provincia di Genova. I reati ipotizzati dai pm Padalino e Rinaudo sono sequestro di persona e violenza privata.