Possibilmente il giorno di Ferragosto
Come sempre i pennivendoli proni ai voleri dei “poteri forti” ma soprattutto stuoini scodinzolanti della lobby del TAV hanno provveduto a confezionare, per il numero di Ferragosto, un bell’articolo con titoloni roboanti sbattendo in prima pagina i nomi e le foto (sempre d’archivio e sempre le stesse) dei MOSTRI NO TAV che a loro dire hanno osato violare LA ZONA ROSSA attorno al cantiere.
Intanto,non esiste alcuna “zona rossa” attorno al cantiere, semplicemente è stata reiterata la solita ordinanza prefettizia il giorno 10/7/2013 (sono ormai oltre due anni che il prefetto reitera queste ordinanze del tutto incostituzionali proprio per la loro reiterazione continuata) che in questo caso ha aggiunto due nuove strade alla classica via dell’Avanà: la costruenda circonvallazione del cantiere e quella che il prefetto ha chiamato “via delle Gallie” nome inventato da quel ballista di Virano ma che non esiste in nessuna mappa catastale o toponomastica, in realtà si tratterebbe della vecchia strada intercomunale Chiomonte – Giaglione abusivamente bloccata e interrotta dalle recinzioni del cantiere della CMC. Ma l’ordinanza prefettizia, per non incorrere in palese e scontata incostituzionalità, richiamata da sentenze della Cassazione, recita che il divieto non è valido per i proprietari di terreni “frontisti” delle suddette strade.
Orbene, si da il caso che tutti i “mostri sbattuti in prima pagina” siano proprietari di ben tre appezzamenti di terreno frontisti della così detta dal prefetto “via delle Gallie.
Quindi il fatto non sussiste se non per gli sbirri violenti e prepotenti, la DIGOS incarognita come non mai contro i NO TAV, la procura di Caselli che si distingue per accanimento degno di miglior causa e ovviamente i pennivenduti alla lobby del TAV.
In realtà tutto questo fa parte del piano TERRORISTICO messo in piedi dal questore e dalla procura di Caselli per far si che la gente si terrorizzi per le possibili denunce intimidazioni poliziesche e quant’altro e faccia il vuoto attorno al movimento NO TAV. E, soprattutto, che la gente la smetta di andare a ficcanasare in Clarea per evitare accuratamente che si scopra che hanno già trovato vene di amianto… Ancora una volta hanno capito poco della Valsusa, dei valsusini e dei NO TAV. Si romperanno le corna.
(15 agosto 2013)