BOMBE CARTA ALLA SAPIENZA DI ROMA, GLI AGENTI FANNO IRRUZIONE. I MANIFESTANTI: “OGGI NON VI LEVATE I CASCHI?”

PAESE IN RIVOLTA
Studenti contro il governo, la polizia stavolta carica
di Luca De Carolis

I fumogeni e le bombe carta, le cariche della polizia e i fermi, i feriti e le accuse incrociate. Campo di battaglia, il più affollato ateneo d’Europa. Nel Paese che ormai è tutto un corteo, i segni e l’aria da rivolta invadono anche l’università La Sapienza di Roma, con scontri come non se ne vedevano da molti anni da quelle parti. Il bollettino ufficiale parla di due agenti con ferite lievi e due manifestanti denunciati. La sensazione è quella di una rabbia alimentata anche da scene viste altrove, in questi giorni di tensioni continue. Sempre ieri, e sempre a Roma, la polizia ha caricato davanti al ministero della Pubblica Istruzione, dove manifestavano i lavoratori dei servizi di appalto alle scuole. Un pomeriggio lunghissimo, quello in viale Trastevere, con falò accesi dai manifestanti e un cassonetto dato alle fiamme. L’involontaria miccia del caos alla Sapienza è stata la conferenza sulla green economy “La natura dell’Italia”, nel Rettorato.    ASSENTI i due principali invitati, Napolitano e Letta (il premier ha mandato un video messaggio), in aula si materializzano tre ministri: il responsabile dell’Ambiente, Andrea Orlando (organizzatore dell’evento), Fabrizio Saccomanni (Economia) e Beatrice Lorenzin (Salute). C’è anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Fuori, sin dalle 9, studenti e specializzandi delle tre università romane assieme a dipendenti della Sapienza: ma anche ex studenti e cani sciolti, a gonfiare la protesta “contro i signori dell’austerity”, quelli dei “tagli alla formazione e alla salute”. Così recitano striscioni e manifesti sparsi da giorni per tutte le facoltà, da Lettere fino a Scienze Politiche, a preannunciare un giovedì complicato. Le scritte citano Napolitano e Letta: “Non siete i benvenuti, la nostra università non è una passerella”. Ma la loro assenza non fa saltare il corteo. Le transenne attorno al Rettorato confermano la giornata difficile, ma davanti all’ingresso ci sono solo alcuni agenti della Digos, in borghese. “Gli uomini del Reparto Mobile erano all’esterno della Sapienza, pronti a intervenire, non c’è stata sottovalutazione” spiegheranno in serata dalla Questura. La certezza è che di prima mattina il corteo supera le transenne. In testa uno striscione: “L’università è di chi la vive, non di chi la distrugge” . Come accompagnamento, cori, fumogeni, persino qualche fuoco di artificio. Un gruppo spunta con striscione dal tetto di Fisica. Gli agenti provano a fermare il corteo a spinte, senza esito. I ragazzi sono presto sotto il portico del Rettorato: qualcuno indossa le maschere di “V”, protagonista dell’omonimo film, icona delle rivolte di ogni tipo. Volano petardi, bombe carta, uova. I fumogeni arrivano dentro il corridoio interno.    POI PERÒ irrompono gli agenti in tenuta anti-sommossa. Li ha chiamati il rettore Luigi Frati, ex preside della facoltà di Medicina, noto ai più perché proprio a Medicina insegnano sua moglie e i due figli. Arriva la prima carica. “Ci hanno assaltato da dietro, alle spalle” sosterranno poi gli studenti. L’impatto li disperde. Ma il corteo si ricompatta presto, e si ripresenta davanti al muro della Celere. La seconda carica parte improvvisamente, e travolge tutto. Si vede un giovane trascinato in terra. Fermati due ragazzi: il 26 enne Damiano    C. già arrestato nel gennaio 2012 per gli incidenti dell’estate precedente in Val di Susa, e il 20enne Alessandro C., con lo zaino zeppo di “materiale pirotecnico”. Rilasciati quasi subito, vengono denunciati a piede libero. La conferenza prosegue. Frati invita i ministri a restare con una simil-battuta: “Solo qualche botto, si avvicina Capodanno”. Una studentessa interrompe i lavori. Le danno il microfono: “Ho sentito bellissime parole, ma c’è una grandissima frattura con quel che accade fuori. Le politiche del governo distruggono l’università e il lavoro”. Orlando replica: “Il dialogo non si sviluppa con le bombe carta”. Rifondazione e Flc Cgil protestano per le cariche della polizia. Fuori dell’aula il clima torna tranquillo. Il cordone di agenti presidia la zona, gli studenti riaccolgono i due fermati e si riuniscono in un’assemblea all’aperto, vicino alla facoltà di Fisica. Intanto i muri si sono riempiti di scritte contro la polizia. Spazio anche per l’ironia: “Oggi non ve li levate i caschi?”. Inizia l’assemblea. L’obiettivo di quasi tutti è Frati: “Ha chiamato la polizia, si deve dimettere”. Fioccano interventi contro i “politici illegittimi”, c’è chi rivendica di aver “lasciato a casa Napolitano e Letta”. Altri invocano i fondi per gli specializzandi. A margine, Mattia, 23 anni. Studiava a Roma Tre, “ma ho lasciato, non ce la facevo a pagare le tasse universitarie”. Ora lavora da cameriere, in nero, a 500 euro al mese. “Non so che farò da grande, sono scoraggiato” ammette. Perché sei alla Sapienza? “Bisogna protestare contro quello che ci fanno: si deve partecipare così, votare è inutile”. Vorresti tornare a studiare? “Mi piacerebbe, ma non ho i soldi. Ci hanno tolto tutto ormai”. In serata, occupata Scienze Politiche. Oggi previsto un corteo dalla facoltà di Lettere, verso la sede di Filosofia a Villa Mirafiori. Obiettivo, contestare Frati.    Twitter: @lucadecarolis

Alcuni momenti degli scontri di ieri. Sopra, il rettore Luigi Frati LaPresse

TRE MINISTRI ALL’ATENEO    Napolitano e Letta, invitati, non si vedono “Non siete i benvenuti” recitavano gli striscioni. Due manifestanti denunciati, due agenti feriti

BOMBE CARTA ALLA SAPIENZA DI ROMA, GLI AGENTI FANNO IRRUZIONE. I MANIFESTANTI: “OGGI NON VI LEVATE I CASCHI?”ultima modifica: 2013-12-13T11:38:14+01:00da davi-luciano
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