Immigrati: violenza sessuale su bimba, arrestato profugo sbarcato a Palermo

Palermo, 9 ago. – (Adnkronos) –

Con l’accusa di violenza sessuale di gruppo la Polizia ha arrestato a Palermo Bazine Nour El Houda, 27 anni, tunisino. L’uomo era a bordo della nave della Marina militare ‘Urania’ insieme ad altri 528 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia nell’ambito dell’operazione Mare nostrum ed approdati giovedì scorso nel capoluogo siciliano. Lo straniero nel 2008 era stato condannato dalla sezione per i minorenni della Corte di Appello per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una tredicenne di Mazara del Vallo (Trapani). quando la bambina, in compagnia di un’amica, durante una passeggiata, fu palpeggiata da una decina di extracomunitari. Corsa in lacrime a casa, fu accolta dalla madre che denunciò l’episodio alla Polizia. Le indagini, immediatamente scattate, consentirono di individuare l’extracomunitario, che fu così condannato. Adesso per l’uomo si sono spalancate le porte del carcere Pagliarelli di Palermo.

Trapani, il cane agonizza in mezzo alla strada ma c’è la festa e la processione – Luce è stata trovata come si vede dalle foto,

Enrico Rizzi, capo della segreteria nazionale del Partito animalista europeo, ha inviato una diffida al sindaco per avere copia del verbale redatto dagli agenti della municipale intervenuti dopo le segnalazioni dei cittadini e per sapere che cosa è accaduto all’animale
 
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Cane bianco (Foto L.Gallitto)
 
Roma, 9 agosto 2014 – Un cane sofferente e in gravi condizioni, una festa popolare, un agente di polizia urbana che non sa che cosa fare, tanta gente che sollecita interventi. Il mix di avvenimenti del 5 agosto ha fatto venire più di un dubbio a Enrico Rizzi, capo della segreteria nazionale del Partito animalista europeo. Soprattutto dopo aver letto il racconto fatto della vicenda che si è svolta a Trapani da parte di un giornalista trapanese.
 
Questo il resoconto di Vito Manca, del quotidiano locale Social TP. ” Vado avanti e davanti alla sede del Liceo Classico vedo uno strano assembramento di persone. Poi arriva un vigile urbano in moto. C’è qualcuno che si chiede aiuto, che si agita. Poco dopo il più agitato sarà il vigile. C’è dall’altra parte della strada un cane che sta male. E’ un randagio conosciuto in zona. Perde sangue dal naso. Non si muove. Ha bisogno di aiuto. La richiesta d’intervento di alcuni passanti si fa pressante. Il vigile – sono in corso i festeggiamenti per Sant’Alberto – perde la pazienza perché incalzato da chi gli chiede di chiamare aiuto per il cane. Scende dalla moto con un balzo e se la prende con uno dei passanti che aveva chiesto di prestare le cure al cane. “Mi dia i documenti”. “Ma come? Chiamo per segnalare un problema e lei mi chiede i documenti?”. Il vigile è sempre più nervoso e netto: “Mi dia i documenti”. Un amico del malcapitato si fa sentire e rivolgendosi al vigile lo invita ad abbassare la voce: “Siamo persone perbene!”. E’ difficile passare. La gente segue la vicenda ed i suoi sviluppi. Chi aveva avuto il battibecco con il vigile mi riconosce: “Tu sei un giornalista! Ecco cosa succede”. MI avvicino al cane e faccio qualche foto con il telefonino. Sta davvero male. C’è chi ritiene che sia già morto. Ma il cane quasi a volerlo smentire muove lentamente la testa per confermare che è ancora vivo ” .
 
L’articolo, di cui abbiamo dato una sintesi, mette in allarme Rizzi che, attraverso il legale dell’associazione, avvocato Alessio Cugini, adesso intende andare a fondo e per questo motivo ha inoltrato una diffida formale al sindaco di Trapani. Soprattutto vuole sapere se poi è stato dato soccorso al povero cane agonizzante, che fine ha fatto la bestiola, quali sono stati gli interventi messi in atto dai vigili urbani appositamente allertati. La diffida è stata già inviata ed è estesa al comandante della Polizia urbana di Trapanie mira ad ottenere risposte precise e ” copia della relazione di servizio redatta dal Corpo di Polizia Municipale con indicazione precisa del nominativo dell’agente che ha tenuto la su evidenziata condotta nonché la destinazione e le misure adottate dal comune di Trapani per assicurare al cane rinvenuto agonizzante le necessarie cure ” .
Per contatti con la nostra redazione: animali@quotidiano.net
Luce è stata trovata come si vede dalle foto,
Pelosi d’amare .
Luce
Luce è stata trovata come si vede dalle foto, in un torrido pomeriggio in mezzo alle campagne sotto il sole, mezza inebetita, non aveva la forza di alzarsi da terra, era in quello stato da almeno un giorno, disidratata e assente, quando le abbiamo messo davanti l’acqua e dei bocconcini ci siamo resi conto che non riusciva a centrare la vaschetta con il cibo allora abbiamo capito che non vedeva bene . All’ospedale veterinario hanno confermato che è quasi cieca e ha circa 6 anni, adesso Luce è stata portata in canile ma per lei che non vede la sopravvivenza in un box sarà molto difficile ,infatti gli altri cani non le daranno il tempo di cercare la ciotola del cibo per cui rimarrà digiuna. Per Luce si cerca un’adozione del cuore veramente speciale . Fate girare questa anima sfortunata che sicuramete è una vittima delle vacanze o della sua infemità. Aiutiamo Luce a venir fuori dal canile,si trova a Napoli adottabile in tutta Italia , per contatti Rosa 3470577551 dopo le 18,00 grazie .
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Blaise Campaoré, assassino di Thomas Sankara, con Barack Obama in questi giorni del vertice Usa-Africa. Basta questo. Ogni altro parola sarebbe superflua.

« Il debito pubblico nella sua forma attuale, controllata e dominata dall’imperialismo, è una riconquista dell’Africa sapientemente organizzata, in modo che la sua crescita e il suo sviluppo obbediscano a delle norme che ci sono completamente estranee. In modo che ognuno di noi diventi schiavo finanziario, cioè schiavo assoluto, di coloro i quali hanno avuto l’opportunità, l’intelligenza, la furbizia, di investire da noi con l’obbligo di rimborso. »
(Thomas Sankara all’Organizzazione dell’Unità Africana)

King vs Obama Obama con Blaise Campaoré
Blaise Campaoré, assassino di Thomas Sankara, con Barack Obama in questi giorni del vertice Usa-Africa. Basta questo. Ogni altro parola sarebbe superflua.

“Per l’Italia si avvicina la fine”, e Rcs silura De Bortoli

secondo Rcs l’arrivo della troika sarebbe un segreto??????? “qualcosa che doveva essere taciuto è stato rivelato”
così rcs conferma l’etica del giornalismo nostrano

Scritto il 07/8/14

Qualcosa di esplosivo sta accadendo nei piani alti del mainstream italiano: a rompere il tabù, prospettando l’arrivo della famigerata Troika, il triumvirato tecnocratico composto da Commissione Ue, Bce e Fmi, è stato il direttore del “Corriere della Sera” Ferruccio De Bortoli.

«Il direttore del “Corriere” ci descrive lo scenario che ci aspetta il prossimo autunno», avverte Cesare Sacchetti, «quando vedremo realizzarsi le peggiori nemesi nella manovra economica, che prevederà un probabile prelievo forzoso sui conti correnti». Sarebbe la riedizione del 1992, quando l’allora primo ministro Giuliano Amato «decise di approvare questo furto a danno del risparmio dei cittadini italiani». Solo allora «verrà dichiarata la resa ai tecnocrati». E sarà «messo in un angolo» il governo presieduto da Matteo Renzi, «che non ha vinto nessuna elezione democratica ma è stato nominato dal Capo dello Stato». Tutto questo, mentre i signori della Troika faranno all’Italia quello che fecero nel 2011 alla Grecia, che in cambio dei 50 miliardi ricevuti sta privatizzando tutto: sono all’asta «porti, aeroporti, isole e acquedotti».
È questa, scrive Sacchetti su “L’Antidiplomatico”, «la forma più subdola e criminale con la quale il colonialismo finanziario distrugge e depreda gli Stati sovrani, ostaggi di un debito sovrano denominato in una valuta straniera che non possono stampare». Parole profetiche:  «Datemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importa di chi farà le sue leggi», disse un certo Mayer Amschel Rothschild. Auspicio «portato a compimento nella moderna Eurozona», dal momento che «gli Stati ex-sovrani sono messi nelle condizioni di una colonia: per poter finanziare la propria spesa devono bussare alle porte dei colonizzatori, che vorranno in cambio la linfa economica degli Stati e prenderanno il possesso monopolistico di tutti i settori strategici di quel paese».

L’Italia è già da tempo in vendita, e gli investitori stranieri stanno facendo man bassa dei suoi gioielli, «gentilmente offerti dal governo Renzi», come la Cassa Depositi e Prestiti, Poste Italiane (che dismetterà il 40% della partecipazione pubblica), nonché Eni e Enel, «che potrebbero cedere il 5% delle azioni, come annunciato recentemente dal sottosegretario all’economia, Giovanni Legnini».Mentre gli italiani provano a godersi quei pochi spicchi di sole di quest’estate anomala, scrive Sacchetti, l’ipotesi che la Troika venga qui nel Belpaese non è più remota.

«Il giorno dopo che De Bortoli ha annunciato questo scenario, Rcs fa sapere che non si avvarrà più della collaborazione del direttore. È stato infranto un vincolo di riservatezza, qualcosa che doveva essere taciuto è stato rivelato». Forse il direttore «ha pagato questa delazione», anche se «l’impressione è quella di un Ponzio Pilato che vuole lavarsi le mani del sangue degli italiani e non intende accollarsi la responsabilità morale di un disastro sociale ed economico senza precedenti».
Non passano che pochi giorni dalle scioccanti dichiarazioni di De Bortoli che «il Barbapapà del giornalismo italiano, Eugenio Scalfari», fondatore di “Repubblica”, «ci fa dono di una delle sue memorabili articolesse domenicali, dove si augura una venuta della Troika che “deve combattere la deflazione che ci minaccia”».Per Scalfari, la Troika – proprio lei, la massima responsabile dell’euro-disastro – deve «puntare su una politica al tempo stesso di aumento del Pil, di riforme sulla produttività e la competitività, di sostegno della liquidità e del credito delle banche alle imprese». Scalfari, che non ha ancora digerito la detronizzazione del suo beniamino Letta (con quale cenava, addirittura insieme a Draghi e Napolitano) non manca di inviare un messaggio a Renzi: «Capisco che dal punto di vista del prestigio politico sottoporsi al controllo diretto della Troika sarebbe uno scacco di rilevanti proporzioni, ma a volte la necessità impone di trascurare la vanagloria e questo è per l’appunto uno di quei casi». Parole chiare: caro Renzi, ti è stato affidato un compito ben preciso e non lo stai portando a termine come previsto.

«Questo – scrive Sacchetti – il contenuto del messaggio che Scalfari manda al premier, al quale potrebbe essere dato il ben servito molto presto se non esegue pedissequamente le istruzioni che gli sono state date». E la fine che lo attende, se non “obbedisce”, «è quella dei suoi predecessori Monti e Letta, i quali sono stati gettati via come due scarpe vecchie appena diventati inutili». Nessuna sorpresa: «E’ il meccanismo infernale che ha progettato l’élite transnazionale che detesta gli Stati e i popoli che li abitano, considerati alla stregua di una plebe ignorante priva di diritti», conclude Sacchetti. «De Bortoli e Scalfari sanno molto bene quale sarà il trattamento che attende l’Italia e ne stanno discutendo nei primi giorni di agosto, mese ideale per sferrare l’ennesimo calcio nelle gengive agli italiani, distratti dalle vacanze». Al loro ritorno, «potrebbero trovare ciò che è stato conquistato ieri dai loro padri completamente distrutto nel giro di pochi mesi oggi».
http://www.libreidee.org/2014/08/per-litalia-si-avvicina-la-fine-e-rcs-silura-de-bortoli/  

Sai qual’è la prima parola che dicono sempre più bimbi? Mamma, papà? No… Ciò che stai per scoprire è inquietante!!!

speriamo che presto dicano genitore uno e genitore 2 che è “progresso”

Albert Eistein l’ aveva predetto: “Temo quel giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità”. E purtroppo quello che il famoso scienziato aveva detto, poco a poco si sta  avverando.

Il fenomeno preoccupante sta succedendo principalmente a bambini inglesi, dove è stato svolto un sondaggio da parte dei genitori stessi,  interrogati su quale fosse la prima parola del figlio. Il sondaggio ha coinvolto in totale 3614 persone commissionato da un’azienda che commercializza cover e altri accessori per la protezione, in un caso su otto lamentano di aver sentito per la prima volta la voce dei loro piccoli riferirsi chiaramente al device elettronico e non a loro.
Addio ai classici “mamma” e “papà”: la prima parola pronunciata da un bimbo inglese su otto è “tablet” !
A conferma dell’attrazione che i bimbi hanno per il tablet, sono stati rilevati da altri dati  nel sondaggio: e anche se di fatto questi dispositivi elettronici vengano per lo più usati in età scolare il 12% dei genitori riferisce infatti di aver permesso al proprio piccolo, anche di due anni o meno, di giocarci.
I problemi ovviamente non tardano ad arrivare: l’81% degli adulti riferisce infatti che il proprio figlio ha causato la rottura del tablet, gettato  per terra o lanciato, mentre nel 25% dei casi a rompersi, almeno una volta nell’anno in corso e con dinamiche molto simili, e’ stato lo schermo.
Ma attenzione, il posto più pericoloso per ” l’incolumità” dei tablet sembra essere proprio l’automobile,  il 45% degli incidenti riferiti dai genitori avviene infatti all’interno o appena fuori dal veicolo. Nonostante i danni provocati ai device elettronici mamma e papà sembrano essere abbastanza permissivi nell’utilizzo: infatti in quattro casi su 10 permettono i genitori danno il permesso ai propri figli di giocarci  o navigarci almeno un’ora al giorno, purtroppo però, una percentuale importante (il 7%)  ne consente l’utilizzo anche dalle tre alle quattro ore al giorno.
http://blog.saltoquantico.org/prima-parola-mamma-addio/

I ribelli per la democrazia in siria

Taqfiri d’Italia

Alessandro Lattanzio, 8/8/2014

21704Greta Ramelli e Vanessa Marzullo sono le ‘cooperanti’ filo-islamiste scomparse il 1 agosto nella provincia di Aleppo, in Siria, dopo essere state infiltrate dai servizi segreti italiani e turchi in territorio siriano. La Farnesina, ovvero il ministero degli Esteri italiano, al solito sproloquia di “progetti umanitari nel settore sanitario e idrico” seguiti dalle cooperanti. In Siria e in una zona bellica? Le due ‘cooperanti’ operano assieme a Roberto Andervill, dell’IPSIA Varese, ONG delle ACLI, che dopo essersi distinto in Bosnia e Kosovo, dove la presenza islamista è notevole, è divenuto un attivista a favore della “Rivoluzione antigovernativa”. Con Marzullo e Ramelli ha creato il progetto Horryaty (“per servizi idrici, sanitari e culturali” da sviluppare in Siria, a credergli) e per cui si sono infiltrti nell’area rurale di Idlib dalla Turchia, accompagnati dai terroristi che affliggono la Siria e con l’evidente supporto dei servizi d’intelligence italiani e turchi, (ovvero della NATO). Andervill, a conferma dei sospetti, il 7 agosto ha chiuso la pagina facebook del progetto Horryatyproprio quando due suoi elementi sono ‘scomparsi’. Strane le affermazioni del soggetto: “E’ lei che ha mandato le due ragazze in Siria? “Assolutamente no. Intanto chiariamo una cosa: Horryaty non è un Organizzazione Governativa o una Onlus. E’ semplicemente un gruppo di tre persone che hanno a cuore un paese e hanno deciso di fare qualcosa per aiutarlo”.” Quindi? Una comitiva per una scampagnata, o qualcos’altro d’incofessabile? Tale presa di distanza suscita solo ulteriori sospetti.

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Difatti, già in precedenza Vanessa Marzullo aveva compiuto un tour de force nella Siria assediata e martirizzata dagli stessi criminali che l’accompagnavano. Il 6 aprile era a Homs, il 22 a Duma, centinaia di chilometri più a sud, presso Damasco.

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Tutto ciò è impossibile senza l’appoggio delle intelligence dei Paesi interessati e dei mercenari islamo-terroristi operanti in Siria: “Come avete fatto a entrare in Siria? Lei era il più esperto del gruppo, è stato a Gaza, in Bosnia. Chi ha trovato in contatti per passare il confine? “Certo, non siamo entrati da soli. Ci ha aiutato un gruppo di persone conosciute prima di partire, persone fidate. Abbiamo anche lavorato con altre associazioni italiane come We are Onlus e Rose di Damasco. Siamo sempre stati tutti e tre consapevoli dei rischi che correvamo e ci siamo organizzati in modo da passare il confine solo quando è strettamente necessario. Non siamo degli stupidi”.” Già Rose di Damasco, sulla relativa pagina facebook si legge: “MATERIALI RACCOLTI VENGONO PORTATI IN SIRIA ATTRAVERSO I NOSTRI AMICI SIRIANI e da SEGRATE CON CONTAINER poi ritirati e distribuiti in Siria da nostri contatti locali. Altre associazioni fidate che si occupano della Siria in Italia: Comunità araba siriana in Italia, We are, Insieme si puo’ fare, Onsur.it, Ossmei, Auxilia italia, il Cuore in Siria (ovvero Time4life), Insieme per la Siria Libera”. Tutte associazioni promosse dall’universo del dirittuamitarismo pronta cassa ex-cattocomunista: arci, acli e pretonzoli alla padre dell’Oglio non mancano; ma qualcuna riesce ad essere anche più inquietante: l’ongIl Cuore in Siria è un progetto di solidarietà che nasce da un incontro di cuore fra Claudia Ceniti, milanese, bancaria, Paola Francia, giornalista freelance di Forlì e Pietro Tizzani, funzionario dell’Arma dei Carabinieri con esperienza in Kosovo”, anche qui il Kosovo (e i servizi d’intelligence, cos’altro è un ‘funzionario dei carabinieri’?) fa curriculum per infiltrarsi in Siria, per ‘scopi umanitari’. Sempre sulla pagina facebook di Rose di Damasco, si può leggere tale frase inequivocabile: “CONDANNIAMO IL REGIME DI ASSAD E SUOI ALLEATI IRAN E RUSSIACOMPLICE SILENZIO MONDIALE E LA DISINFORMAZIONE. CHIEDIAMO LA FINE DEL REGIME ASSASSINO, CHIEDIAMO CHE SIA SALVAGUARDATA L’UNITÀ NELLA MOLTEPLICITÀ DEL PAESE E CHIEDIAMO CORRIDOI UMANITARI PER I RIFUGIATI E GLI AIUTI.” In sostanza Rose di Damasco è un’organizzazione militante che affianca il terrorismo attivo e operativo in Siria, auspicando perfino l’intervento armato diretto della NATO contro la Repubblica Araba Siriana (i cosiddetti ‘corridoi umanitari’).
A fine luglio Ramelli e Marzullo vengono infiltrate nel governatorato di Aleppo. Il 30 luglio (Ramelli) ha mandato un messaggio su facebook a una decina di amici, in realtà è la terza volta che si reca in Siria. Doveva stare solo una settimana, ma ci ha comunicato che aveva deciso di fermarsi ancora perché si sentiva più utile sul campo. A Varese e Milano organizzava incontri per la raccolta fondi, perché è qui che ha fondato con la sua amica questa organizzazione. In questi mesi ha fatto un lavoro splendido. Ci chiedeva di comprare latte in polvere, materiale medico e altro. Rispetto alle modalità con cui operava, sappiamo che arrivava in Turchia portando i soldi della raccolta fondi e poi entrava da una frontiera di quel paese. La Farnesina trova normale e auspicabile infiltrare cittadini italiani in territorio straniero, per di più sotto il controllo di organizzazioni terroristiche riconosciute come tali a livello mondiale. Riguardo ai servizi segreti (le cosiddette ‘intelligence & sicurezza’), chiaramente partecipano in prima linea a tale guerra di 4.ta generazione contro il Popolo e le autorità siriane. Per il resto, non c’è alcun dubbio che il progetto ‘umanitario’ Horryaty sia un’attività di fiancheggiamento del terrorismo che affligge la Siria.

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In Siria, contro la popolazione e le forze armate siriane, combattono anche jihadisti ceceni e tatari. Nelle file del Dawlat al-Islamiya fi al-Iraq wal-Sham (Stato Islamico dell’Iraq e Levante – SIIL), operano l’emiro Umar al-Shishani (Omar il Ceceno), a capo del gruppo ceceno ausiliario del SIIL Muhajarin wal-Ansar (emigranti e partigiani), ma opera anche Abdulqarim al-Uqraini (“Abdulqarim l’ucraino”) anche noto come Abdulqarim Krimsky (“dalla Crimea”), vicecapo delJaysh al-Muhajirin wal-Ansar (JMA). A febbraio, Abdulqarim al-Uqraini stipulò un accordo con la liwa Shuhada Badr, gruppo dell’esercito libero siriano (ELS). Abdulqarim al-Uqraini in precedenza guidava la Jamaat Crimea. Inutile ribadire che la Jamaat di Abdulqarim si era installata ad Haraytan, provincia di Aleppo, ospite della liwa Shuhada Badr. L’accordo tra al-Uqraini e liwa Shuhada Badr afferma tra l’altro l’imposizione dei comitati per la shariah gestiti da Ahrar al-Sham e Jabhat al-Nusra nei villaggi e quartieri controllati dai terroristi, e di sostenersi a vicenda nella guerra contro il regime di Assad. L’accordo è stato firmato alla presenza di shaiq Abu Amir, rappresentante dell’organizzazione terroristica Ahrar al-Sham. In precedenza, nell’ottobre 2013, ad Aleppo, 13 organizzazioni terroristiche taqfiriste, tra cuiJabhat al-NusrahAhrar al-Sham e liwa al-Tawhid formavano Jabhat al-Islamiya (Fronte Islamico), un’alleanza islamista ancor più ‘radicale’ rispetto all’ELS. Tale dichiarazione avveniva dopo l’aumento dei rifornimenti militari degli Stati Uniti e della NATO alle organizzazioni terroristiche presenti in Siria. In seguito, venne creato l’Amaliyat Ghurfat Mushtaraqat Ahl al-Sham (AGMAS – Sala operativa congiunta del Levante), che coordina le operazioni nel governatorato di Aleppo della locale filiale di al-QaidaJabhat al-Nusra, del Jabhat al-Islamiya e del Jaysh al-Mujahidin (Esercito dei mujahidin).
Pochi giorni dopo la nascita del Fronte Islamico, altre 43 fazioni terroristiche creavano il Jaysh al-Islam guidato dal saudita Muhammad Zahran al-Lush. Ad esso aderivano la qataib Junub al-Asima, liwa Shuhada Badr, qatiba al-Ashayr, qatiba Rayat al-Haq, liwa Dara al-Ghuta, liwa Jaysh al-Muslimin, liwa Umar bin Abdelaziz, liwa Tawhid al-Islam, liwa Maghawir al-Qalamun, liwa Fatah al-Sham, qatiba Suqur Abu Dujana, liwa Shuhada al-Atarib, qataib Ayn Jalut, qataib Nur al-Ghuta, liwa Umar bin al-Qatab, qataib al-Sadiq. In precedenza Zahran al-Lush guidava la liwa al-Islam, finanziata dal “Consiglio dei sostenitori della rivoluzione siriana in Quwayt”. La formazione di Jaysh al-Islamrafforza il fatto che la rivoluzione siriana si distingue per il suo orientamento islamico. Rappresenta la fine di qualsiasi influenza significativa detenuta dal secolare ELS non lasciando sostanzialmente nessuno, nell”opposizione’ che non propugni un’identità islamica“.

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Ma cos’è l‘Itihad Liwa Shuhada Badr (Unione dei battaglioni dei martiri di Badr)? Il suo capo è Qalid bin Ahmad Siraj Ali (alias Qalid Hayani). Il gruppo è dedito a saccheggi e altri crimini contro i civili nella provincia di Aleppo. La liwa Shuhada Badr controlla due centri di tortura soprannominati “Guantanamo” e “Abu Ghraib”, dove detengono avversari politici, militanti baathisti e civili rapiti nei quartieri settentrionali di Aleppo. La liwa Shuhada Badr è attivamente impegnata nella lotta contro la locale popolazione di origine curda, ed è nota per l’uso dei famigerati “cannoni inferno”, armi che lanciano grosse bombole di gas caricate di TNT, utilizzate contro i quartieri filo-Baath di Aleppo. Ad aprile, una coalizione di attivisti siriani per i diritti civili di Aleppo aveva definito Hayani un “macellaio” avendo bombardato i civili, incoraggiato i suoi uomini a violentare le donne e i prigionieri, per aver saccheggiato e distrutto le industrie, laboratori e negozi di Aleppo per venderne il materiale alle imprese turche. La liwa Shuhada Badr controllava parte dei quartieri settentrionali di Aleppo Shayq Maqsud, Bani Zayd, al-Qaldiya e Ashrafiya e dispiega parte dei suoi circa 3000 islamisti oltre che ad Aleppo anche a Hayan, Bayanun e Haraytan. A giugno, il gruppo terroristico ha bombardato i quartieri occidentali di Aleppo, filo-governativi, in risposta alle elezioni presidenziali siriane.

Il terrorista Qalid Hayani perpetra massacri nel quartiere di Ashrafiya

Messaggio dei Guardiani della Repubblica (Battaglione Qadash) al cane Qalid Hayani

Le due ragazze sono vicine anche ad organizzazioni come ‘Un esercito unificato per ripristinare la rivoluzione‘, emanazione del Fronte islamico, le cui iniziative hanno questo tenore: “Il PYD è criminale quanto i criminali del Partito Baath. Il PYD è il maggiore partito della minoranza curda in Siria, che ha una notevole presenza ad Aleppo. Come visto, i curdi sono oggetto degli attacchi della brigata taqfirista di Hayani, cui le due rapite (e viciniori) esprimono entusiastico supporto e sostegno. In sostanza, le ONG italiane o attive in Italia, con la copertura dei servizi segreti (italiani e turchi), della Farnesina e di altri organismi delle ‘autorità italiane’ (scusate l’ossimoro), supportano attività, in Italia, che sarebbero vietate dalla legge Mancino.
Infine, va ricordato che nei giorni della ‘scomparsa’ delle due ‘cooperanti’, esattamente il 2 agosto, veniva instaurato l’ennesimo organismo-ammucchiata anti-Baath tra fazioni e bande islamo-terroristiche. In tale caso si tratta di organizzazioni salafite e della Fratellanza mussulmana (leggasi Qatar e Turchia). La nuova organizzazione si chiama Comando del consiglio rivoluzionario e vi fanno parte haraqat Hazam, Fronte dei siriani rivoluzionari, Duru Hayat al-Thawra, Firqat 101, Jabhat al-Haq al-Muqatila, Alwiyat al-Ansar, Jaysh al-Mujahidin, Ajinad al-Sham, liwa al-Haq, Suqur al-Sham, Jaysh al-Islam, haraqat Nur ad-Din al-Zanqi, Faylaq al-Sham. Si notino che almeno haraqat Hazam eharaqat Nur ad-Din al-Zanqi hanno appena ricevuto i missili anticarro statunitensi BGM-71 TOW, probabilmente da Arabia Saudita e Turchia, ma con l’approvazione degli Stati Uniti. Il capo di haraqat Hazam è Abdallah Awda (alias “Abu Zayd”), che nel giugno 2011 trasmise tramite al-Jazeera un video sulla sua diserzione dall’esercito siriano e l’adesione ai gruppi islamisti in rivolta. Awda ha creato e guidato haraqat Dabat al-Ahrar, l’organizzazione su cui si basa l’ELS. Nel 2012, Awda creò la qatiba Faruq al-Shmal, presso la città di Qan al-Subul, governatorato di Idlib, che faceva parte della qataib al-Faruq, controllata tramite la Fratellanza musulmana siriana dai governi di Turchia e Qatar. Nel dicembre 2013, la qatiba Faruq al-Shmaal aderì a Jabhat al-Thuwar al-Suriya (Fronte dei rivoluzionari siriani – SRF), comprendente 14 gruppi terroristici nei governatorati di Idlib, Aleppo, Lataqia e Hama, e che riceve armi da Stati Uniti, Arabia Saudita e Turchia. Nel gennaio 2014, la qatiba al-Faruq al-Shmal condusse azioni terroristiche congiunte con haraqat Hazam, nell’ambito di una campagna chiamata Ginevra II, in concomitanza con i colloqui di pace a Ginevra tra i fantocci siriani della NATO e il governo baathista.

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L’uomo all’estrema sinistra è Haisam Saqan (Abu Omar)? La tizia che fa la V di vittoria si chiama Nawal Soufi, attivista antisiriana di origine marocchina. Forse tale origine le permette di divinare sempre i carichi di immigrati clandestini che sbarcano in Sicilia, dove lei opera? Digos e servizi segreti italiani, tacciono, acconsentono e proteggono.

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Haisam Saqan (Abu Omar), terrorista ‘umanitario’ antisiriano. Anche lui ripreso mentre compie opere di bene.

Minacce preventive:
Arabafenix Fabio alessandro, capisci a me!! so perfettamente che se volevano solo aiutare i bambini e malati sarebbero rimaste nel campo profughi turco dal quale sono passate per entrare in siria, ne si sarebbero trovate nella casa di un lieder rivoluzionario antigovernativo : quello che dico e’ nel tuo giovanile farti travolgere dalle emozioni non puoi definirle troiazze, e augurarti la loro.eliminazione fisica. Prima di tutto e’ un reato, e poi a 20 anni il piu. delle volte si pensa di aver capito tutto e invece non si e’ capito un cazzo. Stare dalla parte della jiahd islamica, del califfato (sponsorizzati dagli usa), significa stare da parte di gente che apre il ventre del nemico e addenta il fegato dello sventurato e si fa pure filmare. La tua opera di informazione sul donbass e’ impareggiabile, ma se ti esprimi da estremista il tuo messaggio diventa inefficace, e rischi che ti chiudano l.accaunt.

Fonti:
5 Pillarz
Chechens in Syria
Corriere
Il fatto quotidiano
Jamestown
Occupy Antwerp
The Arab Chronicle

i democratici ribelli

civili ribelli siriani

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Presto un chip nel cervello farà riacquistare la memoria

si sa quanto l’unico obiettivo della scienza sia la salvaguardia e benessere dell’umanità….vedi Ogm e tante altre porcherieLo stanno preparando in laboratorio gli scienziati statunitensi

chip cervello

13:01 – Recuperare i ricordi sarà possibile grazie a un dispositivo da impiantare nel cervello. Il meccanismo, composto da un chip e un sistema elettronico esterno, è stato messo a punto, nell’ambito del progetto Restoring active memory, dal Lawrence Livermore National Laboratory, dalla University of California e dalla Medtronic, azienda di tecnologie biomediche.
 
Prototipo nel 2017 – Il progetto è finanziato con 2,5 milioni di dollari dalla Defense Advanced Research Projectsagenzia governativa di ricerca e sviluppo militare. Il piano dei ricercatori è quello di costruire entro il 2017 un prototipo in grado di registrare l’attività neurale e modulare il funzionamento delle aree cerebrali danneggiate.
 
Ciò sarà possibile grazie a un dispositivo costituito da microelettrodi da impiantare nell’ippocampo e nella corteccia entorinale, due regioni del cervello associate alla memoria. Inoltre, ci sarà un sistema elettronico esterno posizionato intorno all’orecchio, in cui verranno immagazzinate le informazioni raccolte.
 
Soluzione inedita – Satinderpall Pannu, direttore del centro di bioingegneria che si occupa del progetto, ha dichiarato: “Attualmente non esiste alcun trattamento efficace per la perdita di memoria derivante da condizioni come il trauma cranico”.
 
Gli scienziati sperano, quindi, di fornire un aiuto a pazienti oggi incurabili, vittime di traumi o patologie cerebrali che danneggiano le aree cerebrali responsabili dei processi mnestici, come l’Alzheimer, la più comune malattia neurodegenerativa.

CODOGNO: DISOCCUPATO, INVALIDO E SFRATTATO, IL COMUNE NON LO AIUTA PIÙ. “COME FACCIO A TIRARE AVANTI?”

Riforme per far mangiare gli italiani? Non sono mica uno chef». RENZI DIXIT

8 agosto 2014

Zero euro di contributi. È arrivata come una staffilata la lettera del Comune a un 40enne codognese, M.P., con la quale si comunica che il rubinetto dell’aiuto economico che, fino a poche settimane fa era alimentato seppur a fatica, si è chiuso. «Lei ha i requisiti — si legge nella nota — ma in base alle domande pervenute in Comune e le risorse disponibili, non è possibile erogare un contributo». La notizia è piombata addosso al 40enne come un macigno. Prima l’erogazione dell’assegno era di 350 euro ogni tre mesi, poi tagliati a 200. Ora non c’è più un euro. Ma la beffa viene dopo. «La sua istanza potrà essere ripresentata nel corso dell’anno qualora la sua situazione socio economica dovesse subire modifiche rilevanti» gli ha ribadito il Comune. M.P. però non ci sta. «Sono disoccupato dal luglio 2013, quando la cooperativa per cui lavoravo mi ha lasciato a casa. Ho uno sfratto sopra la testa e sono invalido al 46%. Le cose possono ancora peggiorare? — sottolinea amaramente —. «Non mi aspettavo un azzeramento del contributo. Un taglio ulteriore potevo anche prevederlo, ma chiudermi in faccia la possibilità di avere un aiuto economico per me è inspiegabile».(…)

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http://www.crisitaly.org/notizie/codogno-disoccupato-invalido-e-sfrattato-il-comune-non-lo-aiuta-piu-come-faccio-a-tirare-avanti/  

Joan Rivers: ‘Palestinians deserve to be dead’

lo dice la razza eletta. Un’altra razza che si professò eletta fu annientata in pochi anni. A questa viene concesso di sterminare un altro popolo da oltre 70 anni, deve essere vero che sono eletti.

Ed note–Jewish ‘ethics’ at its best
http://www.independent.co.uk/news/people/joan-rivers-palestinians-deserve-to-be-dead-9656554.html