TRENTO: 1.200 SFRATTI IN CINQUE ANNI IN TRENTINO, BALZO AVANTI DEL 33% NEL 2013

il nord è ricco

30 luglio 2014

Sono 212 i provvedimenti di sfratto emessi l’anno scorso nel Trentino, tre in più del 2012 con un aumento dell’1,4%. Ma considerando gli sfratti per morosità, che sono il 94% del totale, i 199 del 2013 sono il 2,6% in più dell’anno precedente. La richieste di esecuzione risultano invece 225, ben il 39,7% in più del 2012. E gli sfratti eseguiti 133, il 33% in più dell’anno prima.Negli ultimi cinque anni gli sfratti in provincia sono quasi 1.200, e la principale causa del fenomeno è la perdita del lavoro. I dati relativi agli sfratti nel 2013 sono stati resi noto dal ministero dell’Interno. A livello nazionale ne sono stati emessi 73.385, di cui 65.302 per morosità. Rispetto al 2012 si registra un aumento del 4,4%. Crescono anche le richieste di esecuzione, da 126.852 a 129.577, e gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario, passati da 29.154 a 31.399 (+7,7%).

A sorpresa, il Trentino Alto Adige è primo tra le regioni per quando riguarda l’incremento dei provvedimenti di rilascio con un eloquente +35,2%, dovuto soprattutto alla provincia di Bolzano, dove gli sfratti sono più che raddoppiati, passando da 78 a 176. Pesanti anche gli aumenti in Abruzzo (+29,9%), Campania (+18,7%), Veneto (+14,7%). In regione crescono a due cifre pure le richieste di esecuzione (+21,74%) e gli sfratti eseguiti (+30,1%). In Trentino, gli sfratti per morosità sono quasi il 94% del totale, un’incidenza maggiore che su scala nazionale. Tra essi, 107 provvedimenti riguardano la città di Trento, contro i 109 del 2012, e 92 il resto della provincia, contro gli 85 dell’anno precedente. Tra le altre cause, sono solo 2 i provvedimenti di rilascio immobili per necessità del locatore e 11 quelli per finita locazione.(…)

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http://www.crisitaly.org/notizie/trento-1-200-sfratti-in-cinque-anni-in-trentino-balzo-avanti-del-33-nel-2013/

Jihadisti prendono Bengasi: “Ora è un emirato islamico” – I jihadisti di Ansar al Sharia: “Bengasi è sotto il nostro pieno controllo”. Cacciati i moderati. Chiuse nove ambasciate: l’Italia resta

i diritto umanisti pro aggressione Libia per una democraticizzazione yankee style stan zitti???
I TAGLIAGOLE sono loro garanti dei diritti umani? A quanto pare.

Sergio Rame – Ven, 01/08/2014 – 08:31

L’annuncio dei jihadisti di Ansar al Sharia in Libia è di quelli che fanno rabbrividire: “Bengasi è sotto il nostro pieno controllo.

Abbiamo proclamato l’emirato islamico”. Trasmessa dall’emittente emiratina Al Arabiya, che ha citato un portavoce del gruppo legato ad Al Qaida, la notizia è “ancora tutta da verificare” ma fotografa il disastro in cui è ormai precipitata la Libia del dopo Gheddafi. “È una menzogna”, ha replicato Khalifa Haftar, il generale dissidente che da aprile tenta di “ripulire” la Cirenaica dalle milizie islamiste. “Ci siamo solo ritirati temporaneamente da alcune posizioni”, ha detto mentre media arabi riferiscono che si sia rifugiato in Egitto con la famiglia: una “tattica”, avrebbe sostenuto lo stesso generale, in vista di “una grande controffensiva”.

La Libia sta rischiando una nuova sanguinosa guerra civile. E non solo in quella che fu, appena tre anni e mezzo fa, la culla della rivoluzione contro Muammar Gheddafi: anche a Tripoli, dove sono ripresi gli scontri tra le milizie filo-islamiste di Misurata e quelle di Zintan per il controllo dell’aeroporto internazionale, dopo una breve tregua per spegnere l’incendio divampato in due depostiti di carburante centrati domenica da un razzo. Con lo scalo nel caos, i servizi di sicurezza dei paesi vicini (Tunisia, Algeria e Marocco) hanno lanciato un allarme per possibili attentati sulle loro città con gli aerei civili in mano alle milizie armate, tanto da far innalzare lo stato di allerta in diversi aeroporti internazionali. Secondo fonti italiane, una decina di aerei presenti nello scalo sarebbero stati danneggiati nei combattimenti e non sarebbero più in grado di volare. “L’aeroporto di Tripoli è ormai distrutto”, ha reso noto il ministro degli Esteri Federica Mogherini fornendo un bilancio degli scontri di oltre 200 morti e 400 feriti tra la capitale e Bengasi. Violenze che si riflettono anche sul piano politico, tra “le fazioni non islamiste che alle elezioni del 25 giugno per il nuovo parlamento hanno ottenuto circa il 50% dei 200 seggi, e gli islamici il 15%”.

La nuova assemblea sta valutando di anticipare il suo insediamento al 2 agosto nella più sicura Tobruk, a 200 chilometri a est di Bengasi. Il Congresso nazionale uscente insiste, tuttavia, per mantenere la data del 4 agosto e a Tripoli. “Fino ad allora – ha avvertito la Mogherini – è probabile che gli scontri militari proseguano perché entrambe le parti mirano a rafforzare la propria posizione negoziale”.

La fuga in massa dalla Libia non si arresta. Come già nel 2011, alla frontiera tunisina di Ras Jedir si tornano a vedere migliaia di profughi libici ed egiziani in fila per valicarla mentre traghetti e navi da guerra portano via centinaia di greci e 13mila filippini, così come centinaia di cinesi sono partiti via mare verso Malta. In queste ore anche la delegazione europea ha deciso di lasciare Tripoli per la Tunisia. “L’ambasciata italiana è tra le pochissime rimaste aperte, insieme a quelle di Regno Unito, Malta, Romania e Ungheria. Quella della Spagna è senza personale diplomatico ma ancora aperta”, ha dichiarato la titolare della Farnesina ringraziando l’ambasciatore Giuseppe Buccino che “in queste ore sta avendo incontri riservati con tutti gli attori locali nel tentativo di evitare ulteriori violenze”. “Restiamo in Libia per tentare di avere un ruolo su alcune delle questioni geopolitiche più importanti dei prossimi anni: pace, sicurezza e immigrazione”, ha assicurato anche il premier Matteo Renzi che sabato volerà al Cairo per discutere proprio delle crisi libica. Dopo i trasferimenti protetti dei giorni scorsi, a oggi sono ancora 241 gli italiani presenti in Libia: 144 in Tripolitania, 64 in Cirenaica, 33 nel Fezzan, più 45 tra personale dell’ambasciata e istituzionale. “Da ieri – ha spiegato la Mogherini – siamo impegnati a contattarli uno per uno per offrire la possibilità di rientrare in Italia”. Ci sono inoltre 830 italiani residenti stabili. Di questi l’80% ha doppia cittadinanza e la Farnesina ritiene che, come fecero nel 2011, sceglieranno di restare.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/jihadisti-prendono-bengasi-ora-emirato-islamico-1042253.html

Israele: gente canta “niente scuola domani a Gaza, non ci sono piu’ bambini” (VIDEO)al link

TEL AVIV (IRIB) – Video agghiacchiante diffuso su internet degli israeliani che saltano e gioiscono cantando una canzone che si giudica da sola: “Niente scuola domani a Gaza, non ci sono piu’ bambini”. Ecco qui’ sotto il video.

http://italian.irib.ir/notizie/palestina-news/item/165099-

Se questo è un uomo – Il trucco dell’antisemitismo

Lest We Forget…The teachings of Judaism have NOTHING WHATSOEVER to do with the genocidal actions of Zionism

neonato palestinese neonato palestinese ucciso

 When the LORD your God brings you into the land you are to possess and casts out the many peoples living there, you shall then slaughter them all and utterly destroy them…You shall make no agreements with them nor show them any mercy. You shall destroy their altars, break down their images, cut down their groves and burn their graven images with fire. For you are a holy people unto the LORD thy God and He has chosen you to be a special people above all others upon the face of the earth…”

Book of Deuteronomy, 7:1-8

UN BIMBO che non indossava il pigiama a righe. La sua storia, come quella dei tanti bambini palestinesi trucidati non sarà oggetto di alcun FILM. La lobby che non esiste eh?

se questo è un uomo

 

Caricato il 28/gen/2012

Amy Goodman intervista Shulamit Aloni, ex ministro israeliano e fondatrice del partito Ratz. 14 agosto 2002

Cile. La Corte Interamericana dei Diritti Umani condanna il governo cileno e i suoi tribunali nella controversia contro i Mapuche

La Corte Interamericana dei Diritti Umani condanna la criminalizzazione delle lotte Mapuche e le violazioni dei diritti umani perpretate per anni dai tribunali cileni. Un fondamentale riconoscimento.

di Massimo Bonato

«Mapuexpress» rende noto che a San José, in Costa Rica, la Corte Interamericana dei Diritti Umani (Corte IDH) ha notificato il 29 luglio scorso la sua condanna del governo cileno per violazioni di diritti umani. Violazioni che hanno interessato membri del popolo mapuche in diversi contenziosi sorti durante le lotte e le proteste in difesa delle loro terre. La FIDH (Federazione Internazionale dei Diritti Umani) accoglie e riconosce preziosa questa decisione.

“Questa sentenza stabilisce un precedente nella regione e costituisce un importante riconoscimento da parte dell’IDH della criminalizzazione della protesta sociale nei regimi democratici in America Latina” ha detto Jimena Reyes, capo dell’Ufficio per le Americhe della FIDH e avvocato. “Si apre un percorso alla condanna di tali pratiche, purtroppo diffuse nel nostro continente” ha dichiarato.

Violazioni e soprusi commessi, secondo la Corte IDH, in osservanza a una legge antiterrorismo (Ley Antiterrorismo) che è di per sé una violazione del principio di legalità e del diritto alla presunzione di innocenza (Cfr. Mapuche. Un’altra lotta che dura da oltre vent’anni, «TG Vallesusa»).

Stereotipi e pregiudizi, violazioni del diritto di difesa e il diritto di ricorrere contro le condanne penali han guidato i tribunali cileni nelle diverse cause, ovvero agendo con convinzioni arbitrarie, incompatibili con la Convenzione Americana.

Si tratta perlopiù di casi di arresti avvenuti durante le lotte per il recupero delle terre mapuche nel 2002 e l’anno seguente, in cui gli attivisti vennero accusati di “terrorismo”.

Ora, la Corte IDH riconosce che i tribunali cileni hanno violato garanzie giudiziarie, come il diritto di difesa, di ricorso; ma si è trattato anche di violazioni del diritto alla libertà personale attraverso ingiustificate misure di detenzione, o la negazione di avvicinamento a carceri più vicine alla famiglia. Inoltre la Corte Corte ha stabilito che il Cile ha commesso violazioni del diritto alla libertà di pensiero e di espressione e dei diritti politici, soprattutto in relazione a leader e dirigenti come Ancalaf Llaupe, Norin Catrimán e Pichún Paillalao.

I Mapuche non fecero che mobilitarsi in difesa democrazia, a fronte di progetti di investimento forestali, idroelettrici e stradali che il governo andava realizzando senza alcuna consultazione della popolazione. Mentre d’altro canto, proprio i tribunali cileni si rifiutavano di riconoscore ai Mapuche il diritto di proprietà delle loro terre. Lotte che sin dal 1992 vennero criminalizzate dai diversi governi succedutisi, sino a quando, dal 2001, venne addirittura applicata la Ley Antiterrorista, volta a minare mobilitazioni sociali e proteste.

M.B. 01.08.14

TAV – LOCATELLI (PRC): NO AI DIKTAT DI CHIAMPARINO E RENZI ALLA VALSUSA

29LUG

siamotuttinotav

Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc Torino ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Se Matteo Renzi non vuole essere sonoramente contestato è meglio che non raccolga l’invito di Sergio Chiamparino a venire in Valsusa per perorare i lavori della linea di Av Torino Lione. Non raccolga questo invito tanto più che farebbe fatica a giustificare il cambio di opinione di poco più di un anno fa quando, non ancora Presidente del Consiglio, parlava di “opera inutile”, di “soldi impiegati male”. Renzi, si sa, ha scelto da tempo di cambiare copione, impersonando appieno il ruolo di  capo di un governo alfiere di grandi opere e di grandi interessi, ma proprio per questo è meglio che stia al largo da una comunità che da più di vent’anni si sente calpestata e presa per i fondelli. Per il resto c’è da prendere atto dello strabismo politico e della visione autoritaria del Presidente della Giunta Piemontese. Per lui non esiste possibilità alcuna di dialogo con chi sta fuori dal coro Si Tav. I sindaci contrari all’opera? Un intralcio, nemici del progresso, collusi con violenze e tutto il peggio del peggio. Nessun accenno alle infiltrazioni mafia negli appalti connessi al Tav che hanno portato recentemente a decine di arresti. A fronte di questa inaffidabile classe politica e di governo è più che mai giusto che la protesta in Valsusa continui. Anch’io penso che bisogna venire in Valsusa, ma per verificare le nefandezze di un’opera inutile e dannosa. Per questo rivolgo un invito ai parlamentari della lista l’altra Europa con Tsipras, lista di cui facciamo parte, affinché calendarizzino quanto prima una visita al cantiere e un confronto con la popolazione della Valsusa.

Torino, 28 luglio 2014

Tav, M5S: Espropri Terzo valico sono fuorilegge

  • 30 LUGLIO 2014
Tav, M5S: Espropri Terzo valico sono fuorilegge
© LaPresse

Torino, 30 lug. (La Presse) – “Gli espropri di questa mattina sono fuorilegge. E’ impensabile effettuare una procedura del genere limitandosi a fotografare un’abitazione o un terreno a diversi metri di distanza senza effettuare un adeguato sopralluogo”. Così, in una nota a proposito del Terzo valico, alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle Paolo Mighetti e Francesca Frediani, consiglieri regionali, Marco Scibona e Fabrizio Gallo, consiglieri comunali. “Purtroppo – proseguono – la legalità non è mai stata il tratto distintivo di questo progetto. Il cosiddetto Terzo valico, oltre ad essere totalmente inutile e dannoso per l’ambiente, rappresenta, come dimostrato dalle recenti inchieste, un boccone appetitoso per le organizzazioni mafiose sempre più presenti in questa provincia”.

 “Non saremo mai complici – affermano – di questo assist alle mafie e sosterremo in ogni luogo, dal Parlamento al consiglio regionale del Piemonte, la più ferma opposizione al progetto”. “Per quanto riguarda – concludono – la manifestazione denunciamo la chiusura del dialogo avviato in mattinata con i rappresentanti delle forze dell’ordine. Probabilmente se si fosse mantenuto aperto un confronto preventivo non si sarebbero verificati momenti di tensione che hanno portato al ferimento anche di persone anziane. Inoltre a specifiche richieste di informazioni, a livello parlamentare, rivolte ai rappresentanti territoriali del ministero degli Interni circa gli avvenimenti di oggi, non sono seguite comunicazioni di risposta”

Gaza, Pacifici (comunità ebraica): ‘Esercito Israele merita Nobel perché scongiura altri morti’

ragazzino palestinese

Dovete spiegarmi quale esercito al mondo, e per questo merita il Nobel, non solo fa i volantini nella lingua del posto, ma avvisa, manda sms, fa le telefonate per scongiurare altri morti. La popolazione palestinese: o decide di rimanere, immolandosi al martirio, oppure vorrebbe scappare, ma non può farlo altrimenti morirebbe per mano di Hamas”. Così Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma, a margine della manifestazione ‘Per Israele’ nella Capitale organizzata dal quotidiano ‘Il Foglio’ di Giuliano Ferrara, spiega la sua posizione sull’offensiva militare israeliana. All’iniziativa era presente anche Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture (Ncd). L’Onu ha criticato duramente i bombardamenti di ospedali e scuole da parte dell’esercito israeliano. Pacifici spiega: “Gli stessi soggetti hanno criticato anche i missili di Hamas, trovati dentro le scuole”. Ma è ora di fermarsi? “Sì, ma quando saranno tolti tutti i missili nelle mani di Hamas e distrutti i tunnel” di Nello Trocchia

 31 luglio 2014

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/07/31/gaza-pacifici-comunita-ebraica-di-roma-esercito-israeliano-merita-nobel/291013/

Gaza, Di Battista (M5s): ‘Noi antisemiti per ambasciata Israele? Ricatto strumentale’

 “Condanniamo la violenza di Hamas, ma ci mettiamo anche nei panni dei palestinesi di Gaza che oggi vivono in una prigione a cielo aperto. La posizione del M5S è quindi dalla parte dei più deboli, per questo abbiamo chiesto il rientro dell’ambasciatore italiano ora a Tel Aviv e lo stop di tutte le commesse con Israele“. Così il deputato pentastellato, Alessandro Di Battista, dopo l’informativa urgente del ministro degli Esteri, Federica Mogherini, alla Camera sul conflitto in Medio Oriente nella quale è intervenuto anche il compagno di partito Manlio Di Stefano. Dichiarazioni che l’ambasciata israeliana a Roma ha bollato come “antisemite”. “Abbiamo chiesto con loro un incontro – continua Di Battista – spesso si utilizza in maniera strumentale il ricatto dell’antisemitismo che non c’entra nulla con il contrasto al governo di estrema destra di Netanyahu” di Annalisa Ausilio

 29 luglio 2014

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/07/29/gaza-ambasciata-israeliana-cinque-stelle-antisemiti-di-battista-ricatto-strumentale/290717/

GAZA: SOCCORSI, 8 PALESTINESI UCCISI DA COLPI CARRI ARMATI

(ANSA-AFP) – GAZA, 1 AGO –

Otto palestinesi sono stati uccisi da colpi di carri armati israeliani a Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il portavoce dei servizi di soccorso locali, Achraf al-Qodra, specificando che tra le vittime ci sono una donna ed almeno due bambini. Salgono così a 1.450 le vittime palestinesi dall’inizio dell’offensiva israeliana, quando mancano ormai poche ore all’avvio della tregua umanitaria, che inizierà alle 8 ora locale. (ANSA). PD 01-AGO-14

RIMINI: IN FILA ALLA CARITAS UN TERZO SONO ITALIANI, DA 29% SIAMO ARRIVATI A 31%

31 luglio 2014

Sono 5.680 le persone incontrate nel primo semestre dalle Caritas presenti in diocesi. La situazione è molto cambiata rispetto a un anno fa: è cambiata la percentuale degli italiani, da 29% siamo arrivati a 31% si tratta sempre più di italiani residenti in zona che sono diventati poveri perché rimasti senza lavoro. Rispetto agli stranieri stanno man mano diminuendo i rumeni, passando dal 15% al 13%, restano in testa i marocchini anche se anch’essi sono leggermente diminuiti dal 16% al 15%, aumentano i profughi, specialmente maliani e gambiani. Arrivati da Lampedusa, dopo viaggi durati a volte mesi, altre volte anni, dopo aver vissuto tragedie familiari, persecuzioni, lavori forzati e incarcerazioni, arrivano a Rimini, accompagnati dalle Forze dell’Ordine, a dir poco stremati e confusi. L’accoglienza della Caritas sta non solo nel dar loro ospitalità, cibo, acqua, vestiti, ma, attraverso dialogo e accompagnamento, si cerca di trasmettere una nuova fiducia nell’essere umano. I profughi sono anche seguiti da un punto di vista sanitario: vengono visitati e in caso di problematiche accompagnati dal medico. È curato anche l’aspetto dell’istruzione e dell’orientamento attraverso corsi di lingua italiana e incontri individuali e collettivi. In 6 mesi sono stati accolti, con il progetto “Mare Nostrum”, 52 profughi, per un totale di 2.438 notti. Attualmente la Caritas diocesana ne sta ospitando 40. Aumentano i pasti offerti dalla Mensa della Caritas diocesana da 24 mila e trecento a 25 mila e cinquecento e aumentano le persone che si rivolgono alla Caritas per richiedere farmaci, in soli sei mesi sono stati donati 198 farmaci, contro i 61 dell’anno precedente.

L’impegno della Caritas diocesana, in questi sei mesi, non è stato solo verso i profughi, ma molto si è fatto e si sta facendo per tutti coloro che sono alla ricerca di un lavoro. Con l’ avvio del Fondo per il Lavoro sono emerse povertà che erano rimaste nascoste. Molti candidati hanno visto nel Fondo per il Lavoro un’opportunità concreta e dignitosa per risolvere i propri problemi e, vincendo la loro ritrosia, hanno deciso di venire allo scoperto.

In soli sei mesi state sono presentate al Fondo 175 domande di lavoro. Sono tutte persone residenti sul territorio della Diocesi di Rimini da almeno un anno. Di queste il 65% è rappresentato da italiani. Nella maggior parte dei casi si tratta di famiglie con figli conviventi (67 vivono assieme al partner e ai figli) e solo 44 sono single.(…)

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http://www.crisitaly.org/notizie/rimini-in-fila-alla-caritas-un-terzo-sono-italiani-da-29-siamo-arrivati-a-31/

Save the Dogs and other Animals 21 min

A noi costa poco, per loro può significare continuare a vivere…

canile Bacau

Di fronte alla situazione gravissima dei quattrozampe presenti nel canile di Bacau, da tempo oggetto di nostre segnalazioni, vi chiediamo di inviare con urgenza lettere ed e-mail di protesta alle autorità, responsabili di questo scempio. (Clicca qui per visualizzare i video che riprendono le condizioni di vita dei randagi in questo canile – ATTENZIONE IMMAGINI SCIOCCANTI – https://www.youtube.com/channel/UCDn0LNWOUY-0wEelYYN0pzA/playlists). Qui di seguito vi indichiamo un testo (in italiano e rumeno) da inviare ai contatti che trovate qua sotto:
“Oggetto: Bacau: capitale rumena delle atrocità sui randagi.
Siamo inorriditi di fronte ai video terribili che riprendono i cani presenti all’interno del canile pubblico della sua città, immagini che stanno facendo il giro del mondo. Riteniamo inaccettabili le condizioni in cui versano gli animali, costretti a subire sofferenze inimmaginabili. Chiediamo l’immediato smantellamento della struttura, nonché una gestione del randagismo secondo principi che salvaguardino la dignità dei cani e portino ad una risoluzione del fenomeno.“
Testo in rumeno:
“Subiect: Bacău: record de atrocități asupra maidanezilor.
Suntem îngroziți în fața videoclipurilor care au făcut înconjurul lumii și care au ca subiect câinii fără stăpân din orașul Dumneavoastră. Considerăm inacceptabile condițiile în care animalele sunt ținute în adăpost, forțate să îndure suferințe groaznice. Facem un apel pentru demontarea imediată a structurii și pentru gestionarea câinilor fără stăpân în conformitate cu principii care să garanteaze demnitatea lor și care să conducă la o soluționare a fenomenului.”
Per inviare lettere:
Primaria Bacau – Calea Marasesti Nr.6, Cod postal 600017, Bacau, Romania
Per inviare e-mail: