SAI PERCHE’ I DEBITI DE “L’UNITA” LI PAGHEREMO NOI? SAI CHI DOVREMO RINGRAZIARE? FECE UNA LEGGE APPOSTA. ANNI FA. INDOVINA CHI E’

La stangata, sempre che l’Avvocatura dello Stato confermi, arriverà a ottobre. E, anche se si tratta di debiti di un giornale di partito, l’Unità , e del «fu» partito medesimo – i Ds poi diventati Pd – a pagarla saranno i cittadini tutti, visto che a sborsare ci penserà lo Stato, dunque i contribuenti.

Si dà il caso infatti che, per grazia ricevuta nel 1998 dal governo Prodi, lo Stato abbia esteso anche a soggetti diversi dalle editrici la garanzia relativa ai mutui per l’editoria contratti da quotidiani di partito. E si dà il caso anche che i debiti contratti sino al 2001 dall’ Unità , il quotidiano fondato da Antonio Gramsci che sta attraversando una crisi nerissima, siano confluiti nel calderone del «buco» del vecchio Pci-Pds ereditato dalla Fondazione Ds.

Morale: lo Stato, in quanto garante, ora dovrà pagare le banche creditrici al posto dell’ Unità e della Fondazione Ds. E non si tratta di bruscolini: il debito infatti, per il quale il Tribunale di Roma ha emesso altrettanti decreti ingiuntivi richiesti dagli istituti di credito, ammonta a 110 milioni di euro. Una cifra che il governo Renzi dovrà sborsare a meno che l’Avvocatura, cui è stato presentato ricorso, non blocchi tutto.

Il contenzioso non è nuovo. Già nel 2011, Il Giornale e Il Messaggero avevano parlato del debito monstre dell’ Unità e della maxi-causa intentata da sei banche – capofila Intesa SanPaolo, Bnl e Banca Popolare – per cercare di riavere il denaro prestato al quotidiano degli allora Ds. Alle origini del paradosso che scarica oggi sui cittadini i debiti di ieri di un quotidiano di partito, un concorso di fattori. Alla base c’è la già citata legge varata dal governo Prodi, la numero 224 dell’11 luglio del 1998, che trasferisce la garanzia posta dallo Stato su debiti dei quotidiani di partito «anche a soggetti diversi dalle editrici concessionarie». La norma, al comma 2 dell’articolo 4, precisa: «La garanzia concessa a carico dello Stato applicata per capitale, interessi anche di mora ed indennizzi contrattuali, è escutibile a seguito di accertata e ripetuta inadempienza da parte del concessionario». Con questo si intrecciano le vicissitudini che dal Pci hanno portato al Pd di oggi e alla gestione, tramite la Fondazione Ds, del patrimonio del partito.

È il 2001 quando la Fondazione guidata dall’ex tesoriere Ugo Sposetti, adesso senatore, si trova sulle spalle un maxi-debito dovuto in parte al giornale. Ed è il 2002 quando gli esperti dell’ex Pci stabiliscono che, almeno del debito per l’editoria, non c’è da preoccuparsi visto che garante dei mutui è lo Stato. Si arriva così alla causa delle banche e ai decreti ingiuntivi che gli istituti di credito hanno ottenuto e che il governo guidato – ironia della sorte – dal leader del Pd, rischia di pagare. Il tutto proprio mentre si decide il destino dell’ Unità .

Il giornale è alle soglie del fallimento, rischia a stretto giro di chiudere i battenti. Rifiutata la proposta di salvataggio dell’onorevole Daniela Santanchè, la trattativa procede con Editoriale Novanta di Matteo Fago. E i prossimi giorni saranno cruciali.

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L’Unità, stop a pubblicazioni dal primo agosto: “Giorno di lutto per la democrazia”
Il quotidiano fondato da Gramsci a partire da venerdì non sarà più in edicola. La decisione nell’anno del 90esimo. Il vicedirettore: “Senza parole di fronte a scempio”. I lavoratori: “Hanno ucciso il giornale. Noi continueremo a lottare guardandoci anche dal fuoco amico”. In serata Renzi: “Purtroppo non è del Pd. Se lo fosse non chiuderebbe”. Il tesoriere dem: “La riapriremo”

Dal primo di agosto ‘l’Unità’ non sarà più in edicola. Lo comunica Nuova iniziativa editoriale spa in liquidazione, società editrice del quotidiano. La notizia campeggia nell’apertura del sito online del giornale sotto il titolo. La decisione dovuta alle grave situazione economica arriva poco dopo le celebrazioni del 90esimo anniversario della nascita. La redazione aveva lanciato l’allarme già negli scorsi mesi, appellandosi anche ad un intervento di “responsabilità” da parte del Partito democratico e di Matteo Renzi. Così oggi il vicedirettore Pietro Spataro su Twitter rilancia: “Chi aveva detto #iostoconlunita non ha fatto nulla. Senza parole di fronte a uno scempio”. Amarezza anche dal comitato di redazione: “Fine della corsa. Dopo tre mesi di lotta, ci sono riusciti: hanno ucciso l’Unità. Gli azionisti non hanno trovato l’intesa su diverse ipotesi che avrebbero comunque salvato il giornale. E’ un giorno di lutto per la democrazia“. In serata anche il commento del presidente del Consiglio Matteo Renzi che sui social network scrive: “Purtroppo” l’Unità non è del Pd. Se lo fosse non chiuderebbe”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/29/editoria-dal-primo-agosto-lunita-sospende-le-pubblicazioni/1075988/

Savona, la Festa Democratica finisce in rissa: botte, insulti e sangue

i motivi del diverbio non si conoscono  o non si possono dire?

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Savona. Rissa finita nel sangue alla Festa Democratica di Savona. La serata dell’attesissimo primo faccia a faccia tra Raffaella Paita e Federico Berruti si è infatti trasformata in una sorta di incontro di pugilato senza esclusione di colpi. Stavolta però la politica non c’entra: la violenta lite è scoppiata infatti lontano dal confronto politico, fuori e dentro il ristorante della Sms Rocca di Legino che ospita la manifestazione del Pd. Ancora tutti da chiarire i motivi del diverbio, l’unica certezza è che tre o quattro persone hanno finito per pestarsi a sangue con tanto di bottigliate e lancio di oggetti.
La scena che si è presentata agli occhi dei presenti era da film dell’orrore: sangue per terra, cocci di bottiglie, vetri in frantumi e almeno tre persone ferite, con i vestiti strappati. Due si sono barricate nel ristorante, mentre gli altri sono rimasti fuori. Pare che, proprio nel tentativo di aprire la porta del locale dove si erano barricati i rivali, uno dei contendenti abbia spaccato a pugni il vetro ferendosi la mano. Momenti concitati in cui ha regnato il caos: a dare l’allarme sarebbero stati alcuni bambini che hanno attirato l’attenzione dei più grandi gridando che alcune persone si stavano picchiando. “C’è il sangue, c’è il sangue” e a quel punto alcuni dei partecipanti al concorso “Cane Fantasia”, organizzato dall’Enpa, si sono accorti della rissa in corso. Alcune persone, tra cui l’assessore comunale Isabella Sorgini, hanno cercato di dividerli. Nel frattempo altri allertavano il 118 e le forze dell’ordine.
All’arrivo di carabinieri e polizia all’interno della Sms della Rocca di Legino erano rimasti soltanto due dei partecipanti alla rissa, due fratelli di sangue, visibilmente alterati per l’accaduto. Gli altri aggressori (sono in corso gli accertamenti per capire se fosse una persona o più) sono invece riusciti ad allontanarsi. Mentre i soccorritori si occupavano dei feriti, militari e agenti erano impegnati a ricostruire quanto accaduto ascoltando le testimonianze dei presenti. Per il momento non si conosce ancora l’identità delle persone che sono venute alle mani: alcuni testimoni hanno riferito che alla base della discussione ci sarebbero futili motivi complice anche qualche bicchiere di troppo, ma sono ipotesi ancora tutte da confermare.
Nonostante il parapiglia accaduto a pochi metri di distanza, il dibattito con protagonisti Paita e Berruti, tra un suono di sirene e l’altro, è proseguito senza intoppi: quando si dice “the show must go on”.
Redazione
http://www.ivg.it/2014/07/savona-la-festa-democratica-finisce-rissa-botte-insulti-e-sangue/  

Soldi finiti e privatizzazioni flop, il FT avverte: “Manovra o prelievo forzoso su conti e pensioni”

Scritto da Andrea Succi |
 
Pubblicato Martedì, 29 Luglio 2014
 
La notizia, bucata incredibilmente (e chissà perché…) dai grandi media, è una bordata contro il Governo Renzi sparata dalle colonne del Financial Times: “I conti dell’Italia sono in rosso e le privatizzazioni annunciate, come quella di Poste Italiane, risultano un flop.” Le conseguenze potrebbero essere disastrose: “O una manovra da 20/30 miliardi in autunno oppure prelievi forzosi su conti e pensioni.” Di male in peggio.
 
Il Financial Times, quotidiano che la sa lunga sui fatti di casa nostra, ci va giù pesante e accusa il Governo Renzi di mentire sui conti, che sono in profondo rosso, e sulle privatizzazioni, annunciate come una vittoria epocale e invece risultate un flop clamoroso. Il caso più eclatante è quello di Poste Italiane, che doveva essere quotata in borsa quest’anno, facendo entrare nelle casse del Tesoro quasi 4 miliardi di euro, e che invece verrà quotata (forse) l’anno prossimo.
 
Anche la privatizzazione al 49% dell’Enav, l’Ente Nazionale di Assistenza Volo che cura la sicurezza dei cieli italiani, che avrebbe portato tra i 5 e i 6 miliardi nelle casse del Tesoro, vive una fase di stallo.
 
Ergo: i soldi promessi dal Governo Renzi non si trovano, i conti sono in rosso e alle false promesse segue immancabile la realtà dei fatti.
 
Le soluzioni sarebbero due, entrambe disastrose per i cittadini italiani, già vessati dalla fiscalità più alta del mondo: una manovra d’autunno di circa 20 miliardi, come abbiamo raccontato qualche giorno fa; oppure un prelievo forzoso su conti e pensioni, come indicato dal Fondo Monetario Internazionale.
 
E la conferma di queste ipotesi è arrivata qualche giorno fa, quando Berlusconi – “intercettato” dal Fatto Quotidiano – ha dichiarato: “Del Senato non m’interessa nulla, il mio accordo con Renzi è su legge elettorale e giustizia. Poi in autunno sarà lui ad essere costretto ad una manovra correttiva e ad un prelievo forzoso sui conti correnti.”
 

Vertek di Condove. La Regione chiamata ad agire. Intervista a Francesca Frediani

Approvato un ordine del giorno di Francesca Frediani (M5S) dalla Giunta Regionale.Richiesta maggiore presenza della Regione e la difesa dei lavoratori.

di Massimo Bonato

Da dicembre 2012 il ministero italiano dello Sviluppo Economico ha ammesso Lucchini SpA alla procedura di amministrazione straordinaria. Gli stabilimenti di Piombino e di Lecco, di Trieste e di Condove assistono alla presentazione di offerte che cadono, di un continuo gioco al ribasso che fa stare con il fiato sospeso lavoratori, famiglie, comuni.

Martedì 29 luglio, in Consiglio regionale è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal Consigliere Francesca Frediani (M5S) relativo alla Vertek di Condove.

In esso viene chiesto che la Giunta Regionale si attivi perché “sia garantita la presenza agli incontri presso il Ministero allo sviluppo Economico” e “affinché il Presidente della Giunta Regionale Sergio Chiamparino faccia presente presso il Ministero allo Sviluppo Economico la grave situazione di incertezza attraversata dallo stabilimento di Condove, pianificando con gli enti centrali eventuali soluzioni positive della vicenda che garantiscano gli attuali livelli occupazionali”.

Abbiamo raggiunto Francesca Frediani per approfondire il significato di questa decisione.

È stato un anno di aspettative tradite, di alti e bassi in cui si è passati dalle offerte di un magnate giordano in gennaio a oggi, in cui non si sa nulla del futuro, tra offerte proposte e ritirate. Quali sarebbero in concreto le azioni che la Giunta Regionale e il suo Presidente potrebbero esercitare sul Ministero?

Sinora non sono mai stati presenti al tavolo delle trattative, mentre la Serracchiani (Debora Serracchiani, presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, N.d.R.) per gli stabilimenti di Treviso sì per esempio.

Intanto si tratta di trovare un compratore; di salvaguardare i lavoratori. Lo stabilimento di Condove dipende principalmente da Piombino per gli approvigionamenti, quindi un possibile sviluppo starebbe nel trovare nuovi e diversi fornitori. In realtà lo stabilimento rischia il blocco dell’ attività in breve tempo.

Di fatto, la situazione di stallo e la conseguente incertezza sono dovuti a un continuo gioco al ribasso nelle contrattazioni, piuttosto che a un rilancio. 

Il rischio è che se la comprino per i macchinari, mentre i punti di forza della Vertek di Condove stanno nella struttura dello stabilimento stesso, raggiunto da una linea di scalo ferroviario interna, e almeno in parte indipendente dal punto di vista energetico.

Leggendo delle sorti della Vertek Lucchini, Piombino e Lecco sembrano aver conquistato la cronaca, mentre di Condove, in generale si sa poco. Fiom e Amministrazione comunale si sono mossi: ma che cosa è dovuto il ritardo di interesse da parte delle istituzioni? 

In realtà è questione di numeri: Piombino è il centro di tutto, produce a caldo e ha migliaia di lavoratori. per Condove la condizione diversa: interessa 94 lavoratori.

La Porchietto, che era assessore al Lavoro nella scorsa legislatura, ha di recente presentato una mozione sulle compensazioni Tav, sostenendo che i Comuni contrari al Tav non dovrebbero godere delle compensazioni e citando la Vertek di Condove come possibile caso “risolvibile grazie allo strumento delle compensazioni”. Ecco: davanti a questi ricatti diciamo no e chiediamo che per il nostro territorio ci sia un’attenzione a prescindere dal discorso TAV, in virtù del diritto al lavoro sancito dalla Costituzione. 

Come recepisce, come vive quindi Condove la crisi della Vertek?

Con grande apprensione. Intanto per le famiglie dei 94 lavoratori direttamente coinvolti dalla crisi. Ma la Vertek rappresenta anche una parte di storia importante per Condove. Prima ancora di essere Vertek, lo stabilimento rappresenta l’intero sviluppo industriale che portò agli inizi del Novecento la Società Anonima Bauchiero a insediarsi in paese, costruendo case, l’ambulatorio, la mensa aziendale, scuole professionali. Ma ha anche alle spalle la storia della Monviso, che nel 1970 fu forse l’unico esempio in Italia in cui gli operai si ribellarono alla fabbricazione di materiale bellico obbligando la direzione a cessare quella produzione. Ora come ora, la speranza è di trovare un nuovo fornitore. Altre forme di gestione o di riconversione restano vie difficili da percorrere.

M.B. 31.07.14

Presidio Gravella. Scontri alla moviola.

Non ce l’hanno fatta, non c’è giorno senza cs e idranti. Turi il pacifista la scusa buona per dinuovo titoli denigranti il movimento No Tav.

di Valsusa Report

Diverse centinaia di persone sono rimaste nell’area del presidio No Tav in località Gravela a Chiomonte. Numerosi banchetti con materiali vari, cibo e bevande e un forno che per ore ha sfornato pizze. Come nel programma del campeggio itinerante presentato il 16 luglio la serata voleva dare un momento di tranquillità e festa per il popolo No Tav.

gravella3

Intorno alle ore 20 sono cominciate le esibizioni dei gruppi musicali. Sul palco, intervallate dagli aggiornamenti, del blocco in corso in Clarea ad opera degli Over 50 No Tav. Arriva la notizia del fermo di Turi il pacifista, l’accusa è di danneggiamento. Alcuni cavi dell’illuminazione del cantiere, sono stati strappati dalle morsettiere, – nulla di irreparabile, un elettricista esperto,  i contatti li salda e così non si sfilano. forno pizze2

Ma si sa nel cantiere milionario tutto viene dipinto perfetto, anche alle scolaresche, se non poi scoprire che i fili si sfilano – diranno le voci dei presenti. Subito alla notizia è cominciata una battitura ai cancelli. Alcune centinaia le persone coinvolte, pochi gli agenti di guardia; verso le ore 22 giunge un idrante con la scritta sulle portiere, Polizia. Inizia a colpire con i getti a pressione i manifestanti intenti alla classica battitura di protesta, come viene definita dal movimento.

forno pizze

Alcuni colpiti vengono scaraventati a terra, – erano pochi e impauriti , scivolavano sul terreno , prima hanno iniziato a bagnarci con l’idrante la risposta dei più giovani è stata farsi la doccia ridendo, qualcuno, io compreso ci siamo spostati un pò indietro per evitare il bagno tutti continuando la battitura e lanciando slogan e canti – dirà un manifestante. L’innaffiamento abbondante dura più di 15 minuti, l’idrante si scarica e i manifestanti tornano a battere sui guardrail e sul cancello in ferro arrugginito. Arriva la volta del cs, l’area del ponte si impregna del lancio di una dozzina di lacrimogeni, inziano con dei lanci di prova poi a mirano contro. Usciti dai gas , due signori over 60 commentano – ormai sono fuori controllo – indicando gli occupanti dietro alle reti; alcuni lacrimogeni al cs raggiungono il campeggio. Era nell’aria, non si sono tenuti, cosa avrebbero detto al tg di domani? – queste le testimonianze raccolte – Stamattina erano nervosissimi, se non picchiano non sono contenti – e ancora – Oramai sappiamo che devono raccontare bugie, vedrete domani i titoloni con i No Tav cattivi, non esistono buoni e cattivi, qui siamo tutti incazzati dei loro soprusi!!!
Dopo poco tutto è rientrato alla normalità di una festa in presidio con il concerto andato avanti per ore.
lancio cs

 V.R. (27/07/14)

Volevo Parlarvi di Matteo Renzi, Ma Parrebbe che si Sia Vicini ad una Guerra Mondiale.

(Articolo Fondamentale)
 
29 luglio 2014
 
 
Dunque siccome prima degli ultimi eventi, ovvero la multa di 50 miliardi di $ comminata alla Russia da un imparzialissimo collegio giudicante situato in Olanda (aja), avrei voluto fare un pochino di gossip politico politico con le ultime notizie su Matteo Renzi. Mi vedo costretto ad andare giù schematico e senza troppa ironia:
 
1- il Corriere della Sera ha mollato Renzi, come Letta e Monti prima di lui. (link), Tradotto significa che le banche italiane hanno mollato Renzi.
 
2- Guarda caso, ieri il giornalista (si vabbeh) super Mainstream De Bortoli si fa beccare con questa sobria frase:(link)
 
“Renzi è la rovina d’Italia, sputtanato in Europa, a ottobre deve fare una manovra da oltre 20 miliardi, magari un prelievo forzoso sui conti correnti, prima dello sbarco della troika Fmi-Bce-Ue…”.
 
De Bortoli chiede il permesso all’azionista anche per fare pipi figurarsi per esprimere un pensiero.
 
Ne consegue che Renzi è stato mollato da una parte dei poteri deboli e marci d’ItaGlia, e vi confesso che da oggi mi è simpatico. Quasi mi vien voglia di tifare per lui. Però diciamo che le premesse non portano ad un esito particolarmente positivo per le “riforme” entro l’8 Agosto, e dunque se il Matteo nazionale avesse veramente le palle che millanta, le elezioni a Ottobre sono garantite al limone.
 
Ok la chiudo qui con il Gossip politico ItaGliano e passo alla cosa seria chè ha qursta premessa:
 
La Corte arbitrale dell’Aia ha Condannato la Russia a risarcire 50 miliardi di dollari agli ex azionisti del fallito colosso petrolifero Yukos, per averne confiscato gli asset. Lo ha annunciato Gml, il maggiore azionista della società che faceva capo a Mikhail Khodorkovsky. Il 18 luglio la Corte arbitrale permanente ha stabilito che la Russia deve pagare ai ricorrenti “oltre 50 miliardi di dollari” per aver costretto Yukos al fallimento e per averne venduto la attività a società pubbliche per motivi politici, ha dichiarato il legale degli azionisti Emmanuel Gaillard.
Il ricorso è stato presentato nel 2005 da Hulley Enterprises e Veteran Petroleum, entrambi con sede a Cipro, e da Yukos Universal, sede nell’Isola di Man…..
 
Traduco, un oligarca russo ed ebreo* (come tutti gli oligarchi che si rispettino)  in esilio e attualmente protetto da Israele (link grandioso Nuke!) ha fatto causa alla Russia attraverso le sue società (le due citate dall’articolo qui sopra che però ha omesso certi particolari). Un tribunale con sede in Olanda (ehm ehm) con tempismo perfetto gli ha dato ragione e ha condannato la russia a pagare 50 miliardi di dollari.
 
Questa era la premessa, ora leggete la notizia:
 
 
Having $50 billion of assets under potential seizure is enough to make anyone whince. However, despite a quickly worded statement on the Yukos award, Vladimir Putin seems less than anxious to find a resolution. We think we know why, and it’s very concerning.
 
As The FT reports confirming our earlier comments:
 
 The award is a landmark not just for its size – 20 times the previous record for an arbitration ruling. The tribunal also found definitively that Russia’s pursuit of Yukos and its independently-minded main shareholder, Mikhail Khodorkovsky, a decade ago was politically motivated.
Though Russia cannot appeal against the award, Moscow said it would pursue all legal avenues for trying to get it “set aside”.
Even if the ruling stands, shareholders face a tortuous battle trying to enforce it. If Moscow refuses to pay, they must pursue Russian sovereign commercial assets in the 150 countries that are party to the so-called 1958 New York Convention on enforcing arbitration awards.
 
But perhaps this explains why Putin is not coming out swinging, as The FT concludes,
 
One person close to Mr Putin said the Yukos ruling was insignificant in light of the bigger geopolitical stand-off over Ukraine.
“There is a war coming in Europe,” he said. “Do you really think this matters?”
 
 
Commento finale: siate consapevoli e auguro a tutti voi, cari amici. Di esservi preparati.
 
*per essere espliciti, per Oligarca Russo, genrealmente,  si intende un gangster il quale è appartenuto alla classe dirigente del  vecchio PCUS, che al crollo dell’Unione Sovietica si è fatto prestare qualche miliardo di dollari da banche e finanzieri ebrei e americani per compraresi giganti come Yukos per una frazione del valore. E poi ridurre i cittadini russi a morire di freddo in inverno (letterlamente per mancanza di carburante). Ora capite bene perchè lo sterminio e la persecuzione degli Oligarchi abbia fatto piuttosto bene alla popolarità di Vladimir Putin. Un consiglio,  andate a dare una occhiata ad alcuni nuovi Oligarchi Ucraini tipo (questo e questo), lascio a voi le conclusioni. E non fraintendetemi, NON intendo le conclusioni sulle colpe, ma sulle forze in campo. Stiamo seriamente parlando di una guerra mondiale.

una voce fuori dal coro : il ministro dei trasporti malese dichira che “l’ucraina deve assumersi le sue reposnabilità per l’abbattimento del volo MH17″

la seguito delle prove/domande esposte dalla Russia, gli Usa e la Ue sua sciuscià, rispondono inasprendo le esistenti sanzioni. Anche la Russia le mette ( e finalmente)
Per fortuna che non tutti si fanno incantare….

29 luglio 2014

  
Il ministro dei trasporti Malese Liow Tiong Lai dichiara che “Il governo ucraino deve assumersi la responsabilità di quanto accaduto, per non aver impedito il sorvolo sopra una zona di guerra”
inoltre dichiara che “non ci sono ancora dati in merito alla identità e alla nazionalità di chi ha abbattuto l’aereo”.
Una sola voce razionale tra tanta isteria, ma fa piacere sentirla.
 
Certo non potrà aspettarsi un risarcimento da Kiev, non c’è una Grivnia in cassa…
 

FRESCO DI SBARCO, CLANDESTINO STUPRA UNA VOLONTARIA: RIVOLTA A NAPOLI, LA POLIZIA LO SALVA DAL LINCIAGGIO

le nostre donne devono prestarsi volontariamente, è segno di accoglienza. La Boldrini poi dice si deve prendere esempio da loro, della loro civiltà

Napoli. Montecalvario, volontaria violentata da immigrato nel centro di accoglienza: l’uomo salvato dal linciaggio

Violenza sessuale ai danni di una donna che opera come volontaria in un centro di accoglienza per immigrati, nel quartiere Montecalvario di Napoli. L’episodio si è verificato nel primo pomeriggio di oggi. Un cittadino del Bangladesh è stato fermato con le accuse di sequestro di persona finalizzato alla violenza sessuale. Solo l’intervento della polizia è riuscito a salvarlo dal linciaggio di una folla inferocita.

L’episodio si è verificato oggi pomeriggio, poco dopo le 14,30, in un centro di accoglienza per immigrati di vico Cariati, zona Montecalvario. Qui presta servizio come volontaria una donna di 40 anni residente a Pollena Trocchia, e qui, da alcuni giorni, risiedeva anche il presunto aggressore: un ragazzo appena 18enne originario del Bangladesh.

Il giovane, impugnando il coltello ed approfittando di un momento in cui si trovava da solo con l’assistente, l’ha aggredita e colpita anche con pugni e schiaffi. Poi, sotto la minaccia del coltello – ha tentato di abusare di lei. Non è ancora chiaro se la violenza sessuale sia stata consumata (sono in corso esami medici): quel che è certo è che poco dopo la vittima è riuscita a fuggire. E’ stata soccorsa, in stato di choc, seminuda e con varie tumefazioni al viso e al corpo, da alcuni residenti della zona che hanno dato l’allarme al 113.

Quando sono giunti i poliziotti della Volante del commissariato Montecalvario l’extracomunitario si è asserragliato in un locale del centro. Gli agenti lo hanno trovato nascosto in un armadio, ancora con il coltello tra le mani. Per lui è scattato il fermo di polizia giudiziaria disposto dalla Procura della Repubblica, con le accuse di sequestro di persona finalizzato alla violenza sessuale.

http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/accoglienza-immigrato-bangladesh-polizia/notizie/822333.shtml#fg-slider-auto-75434

DAMAS – MALABO: INTERVIEW DE LUC MICHEL PAR ‘L’AXE AFRIQUE-RUSSIE’ (MOSCOU)

Luc MICHEL/ Spotlight/ Avec L’Axe Afrique-Russie – PCN-SPO/ 2014 07 29/

LM.NET - SPOTLIGHT lm sur Axe Afrique-Russie (2014 07 29) FR 1

Grande interview de Luc MICHEL par le journaliste Mikhail Gamandiy-Egorov

pour le Site russe (francophone) de Moscou L’AXE AFRIQUE-RUSSIE :

DAMAS ET LA RESISTANCE DELA SYRIE BA’ATHISTE. ENTRETIEN AVEC LUC MICHEL (PARTIE 1)

 http://afriquerussie.wordpress.com/2014/07/24/damas-et-la-resistance-de-la-syrie-baathiste-entretien-avec-luc-michel-partie-1/

LM.NET - SPOTLIGHT lm sur Axe Afrique-Russie (2014 07 29) FR 2

Seconde partie

de la grande interview de Luc MICHEL par le journaliste Mikhail Gamandiy-Egorov

pour le Site L’AXE AFRIQUE-RUSSIE:

MALABO ET LE MODELE EQUATO-GUINEEN. ENTRETIEN AVEC LUC MICHEL (PARTIE 2)

* Malabo : le modèle équato-guinéen

* Géopolitique : l’Axe Eurasie-Afrique

 http://afriquerussie.wordpress.com/2014/07/25/malabo-et-le-modele-equato-guineen-entretien-avec-luc-michel-partie-2/

 PCN-SPO

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Luc MICHEL /

PROFIL Facebook  https://www.facebook.com/luc.michel.505

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PAGE OFFICIELLE Facebook  https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel

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MH17. LA PISTE KOLOMOISKY : LA VIDEO QUI MONTRE LES FORCES MERCENAIRES DE KOLOMOISKY TIRANT UN MISSILE ‘BOUK’

LM pour EODE TV & AFRIQUE MEDIA / 2014 07 29 /

Dans mon émission SPÉCIAL CRASH AIR MALAYSIA 2, diffusée depuis samedi par AFRIQUE MEDIA, j’ai parlé d’une nouvelle piste contre l’ « oligarque Kolomoisky et ses unités mercenaires et ses bataillons spéciaux » …

EODE-TV - LM MH17 la piste Kolomoisky (2014 07 29) FR 2

 VOICI DE NOUVELLES PREUVES :

 « Images satellite russe sur le MH17 », a déclaré hier le SITE MILITAIRE américain ‘VETERANS TODAY’!

Une vidéo montre les forces mercenaires de Kolomoisky tirant avec des Missiles Bouk. Supposément sur le MH17.

Ces unités – liés aux bataillons spéciaux DNIPRO, AZOV et DONBASS – sont dirigées par des volontaires israéliens. “Jusqu’à présent, il s’agit de la «meilleure preuve» quoique nous en soyons encore avec l’épave jusqu’à ce que les États-Unis veuillent proposer leur propre images satellitaires non publiées. Les Russes ont finalement permis à quelqu’un de nous envoyer leur vidéo du MH17. Jugez-en par vous-même “, conclu un expert de l’armée américaine …

 LM

EODE-TV - LM MH17 la piste Kolomoisky (2014 07 29) FR 1

 La vidéo des satellites russes:

https://www.youtube.com/watch?v=iPNfpWScXGM&feature=player_embedded

 Remarques pour comprendre la vidéo:

Ce que vous regarderez ci-dessous n’est pas une image en noir et blanc, mais en infrarouge. Les objets chauds apparaissent en blanc. Ce qui ressemble à un panache de fumée de lancement n’en est pas un … mais la signature thermique infrarouge. Si vous le regardez à nouveau et au ralenti au début, vous verrez la tache blanche chaude du point où le lanceur était dans la ligne des arbres. Il y a un panache de fumée, très visible, fort, et plus visible en prenant de l’altitude …

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https://vimeo.com/pcntv

https://www.facebook.com/PCN.NCP.TV