CASSINO: 47ENNE DEVE SCEGLIERE SE PAGARE LE BOLLETTE O MANDARE A SCUOLA IL FIGLIO

ma la scuola non era un diritto e quindi gratuito? Fortuna che in Italia c’è la pressione fiscale più alta al mond….si si certo, è per colpa dell’evasione

7 agosto 2014

Così come accade ogni anno, i primi giorni di agosto per molte famiglie cassinati coincidono con il periodo in cui, con l’avvicinarsi del nuovo anno scolastico, arriva il momento di riempire le cartelle dei propri figli e le mensole delle loro camerette con i libri di testo obbligatori. E sempre come ogni anno, tanti sono i cassinati che debbono riuscire a far quadrare i conti con questa prevedibile ma certamente gravosa spesa che scombussola e non poco i già precari equilibri “di bilancio” delle famiglie meno abbienti. Ed infatti, pur essendo attivo presso i Servizi Sociali lo sportello con il quale si garantisce a chi ne ha diritto il contributo per l’acquisto dei libri, non pochi sono i problemi che molti disoccupati o occupati in lavori di fortuna, posso riscontrare in questi delicatissimi giorni. E la vicenda di Sergio Cardia, 47enne cassinate in stato di indigenza, rappresenta solo uno dei tanti casi in cui l’istruzione dei propri figli, per quanto «assolutamente irrinunciabile», può rappresentare un problema non indifferente: «proprio ieri mattina – spiega Sergio – lista dei libri alla mano, mi sono recato negli uffici comunali per informarmi sulle modalità attraverso le quali i Servizi Sociali possono erogare a mio favore una somma per l’acquisto dei testi obbligatori per la prima media. Con sorpresa – spiega il 47enne cassinate – ho “scoperto” che la cifra da spendere per acquistare ben tredici, uno per ogni materia studiata (solo quello di religione è facoltativo) deve essere anticipata da me e solo in un secondo momento sarà coperta (parzialmente) da un contributo regionale. Va detto che la somma – aggiunge Sergio Cardia – non è affatto irrisoria: 250 euro, da pagare sull’unghia alla libreria di riferimento. Pare quindi ovvio chiedersi come sia possibile imporre ad una persona in grave stato di indigenza come me, che tira avanti solo con lavori saltuari, di pagare di tasca mia una dozzina di libri che in media costano una ventina di euro l’uno. Come accade poi puntualmente ogni sacrosanto anno, si ripete la beffa dei libri “aggiornati” che costringe le famiglie a comprare sempre testi libri nuovi di zecca, in modo che sia impossibile rivolgersi a coloro che vendono libri usati. Ma come si può fare questo ai cittadini con la crisi che continua a galoppare? Ma l’aspetto tragico di questa situazione – precisa il cassinate – è anche un altro: oggi come oggi, non ho solo un figlio da mandare a scuola, ma una serie (abbastanza lunga) di bollette da pagare. Ed è così quindi, alla luce del “sistema” utilizzato dalla municipalità cassinate per erogare questo fondamentale contributo che mi trovo dinanzi ad un bivio: pagare le bollette o comprare i libri? Pensare al futuro di mio figlio o evitare il distacco della corrente da casa mia? Come se un padre di famiglia potesse scegliere tra un figlio ed il resto della famiglia. Non so davvero più cosa fare: ritrovarsi con le tasche vuote, le bollette scadute ed un figlio da mandare a scuola, è di fatto un dramma, almeno per me.(…)

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BUSTO ARSIZIO: INGIUNZIONE DI PAGAMENTO DA 12MILA EURO, PADRE DI FAMIGLIA SI IMPICCA IN GARAGE

Riforme per far mangiare gli italiani? Non sono mica uno chef».
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/08/08/riforme-laffondo-di-draghi-incertezza-frena-litalia-gli-stati-cedano-sovranita02.html

9 agosto 2014

Non sara’ necessario l’esame autoptico per stabilire le cause della morte di un padre di famiglia di 50 anni, ritrovato impiccato nel proprio garage a Sacconago, mercoledi’ 6 agosto: al momento dell’arrivo a casa della compagna che l’ha scoperto, l’uomo era ancora vivo e si e’ tentata una disperata corsa all’ospedale di Busto Arsizio, dopo che i soccorritori, chiamati immediatamente dalla donna, erano riusciti a rianimarlo sul posto. Purtroppo, la prolungata assenza di ossigeno al cervello ne ha causato il decesso poche ore dopo, presso il nosocomio cittadino.
Il tragico gesto, secondo quanto subito accertato dal giudice titolare dell’inchiesta, che ha ascoltato amici e parenti della vittima, e’ stato assolutamente volontario:i gravi problemi economici in cui versava la sua famiglia, infatti, erano diventati un peso troppo grande da sopportare ed il 50enne, ormai disperato, si e’ lanciato, con una corda intorno al collo, dall’altalena della figlioletta di appena tre anni.

Fonte settenews

uomo di 73 anni sfrattato brutalmente sedutastante

sfrattato

eguaglianza e diritti. Concedere gli stessi diritti OK. MA ANCHE A SCAPITO DI ALTRI?

Pangolino a rischio estinzione: la sua carne è uno status symbol in Asia

Cresce il commercio illegale dell’unico mammifero vivente coperto da scaglie: in Vietnam 1 kg di pangolino vale 200 dollari

pangolino

di Beatrice Montini
Dopo un’evoluzione durata 70 milioni di anni, il pangolino -l’unico mammifero vivente coperto da scaglie e protetto dalla Convenzione internazionale di Washington – è a rischio estinzione. L’International Union for Conservation of Nature ha inserito per la prima tutte le 8 varietà del cosiddetto «formichiere squamoso» (che vivono in Asia, Africa, India) nella lista delle specie a rischio. Tutta colpa del suo principale predatore: l’uomo.

Buono da mangiare
Il problema del pangolino, come sottolinea anche il britannico Guardian, è che si tratta di un animale considerato «prelibato» in Asia. Non solo le sue scaglie vengono usate nella medicina tradizionale, ma la sua carne è considerata ottima e in Vietnam e Cina mangiare il pangolino è diventato una sorta di «status symbol». Sempre secondo il Guardian in questi Paesi 1 kg di carne di pangolino viene venduto a circa 200 dollari.

A rischio estinzione
Si calcola che oltre un milione di pangolini siano stati cacciati e uccisi illegalmente negli ultimi 10 anni. Le 4 specie asiatiche sono le più compromesse e, proprio per questo motivo, dato che la richiesta è in aumento, i bracconieri sono aumentati in Africa. è di pochi giorni fa la notizia di un maxiblitz nel porto vietnamita di Haiphong dove sono state sequestrate 1,4 tonnellate di scaglie di pangolino provenienti da Freetown, capitale della Sierra Leone. Si stima che le scaglie corrispondessero a non meno di 10mila pangolini africani.
@colpodisole
29 luglio 2014 | 19:20

http://www.corriere.it/animali/14_luglio_29/pangolino-rischio-estinzione-sua-carne-status-symbol-asia-d4e7951c-173f-11e4-ad95-f737a6cb8946.shtml

LECCO, “LAGER” PER CANI DA CACCIA: IN UNA CATAPECCHIA TRA I RIFIUTI

Venerdì, 01 Agosto 2014

DENUNCIATO PROPRIETARIO: LI ALLEVAVA A SCOPO VENATORIO

Un “lager” per animali. È stato scoperto dagli agenti del Corpo forestale dello Stato di Lecco a Vignola di Galbiate, dove sono stati tre cani da caccia, tutti segugi, tenuti come prigionieri in una catapecchia ricoperta di rifiuti, senza cibo né acqua. Uno di loro era anche ferito. Gli animali sono stati sequestrati e trasferiti nel canile sanitario dell’Asl provinciale su ordine del pm incaricato di occuparsi del caso, il sostituto procuratore Silvia Zannini, mentre il proprietario delle bestiole, un quarantenne del paese, un cacciatore che li allevava per l’attività venatoria, è stato denunciato a piede libero. Lo riferisce “Il Giorno”.
Almeno dal 2009 i residenti della zona e i gli animalisti delle associazioni del territorio si lamentavano delle pessime condizioni in cui venivano allevati i cagnetti, due maschi e una femmina. Nonostante i solleciti degli amministratori comunali e dei funzionari dell’Azienda sanitaria, il loro proprietario continuava sempre a non accudirli come avrebbe dovuto.
L’altra sera, dopo l’ennesima segnalazione, la Forestale è stata così obbligata a scegliere la soluzione più drastica: i segugi sono stati confiscati e il proprietario deferito. “Uno dei cani, da quanto mi hanno riferito i miei collaboratori della stazione di Lecco, presentava diverse lesioni, un altro problemi ad una zampa – spiega il comandante del CfS lecchese Andrea Turco -. Erano obbligati a stare in mezzo ad una sorta di discarica, in spazi insufficienti, privi delle condizioni igieniche e sanitarie minime, al freddo d’inverno e al caldo d’estate, tra erbacce e rovi, senza cibo né acqua a disposizione”. E aggiunge: “Abbiamo avvisato immediatamente il magistrato di turno che ha convenuto con le nostre risultanze e disposto il sequestro degli animali e la denuncia del proprietario”.
I cani ora sono affidati alle cure dei veterinari e i volontari della struttura che li ospita li stanno curando, accudendo e rifocillando. In attesa della decisione della procura, che dovrebber propendere per l’adozione.
http://www.nelcuore.org/blog-associazioni/item/galbiate-lc-lager-per-cani-vivevano-in-una-catapecchia-tra-i-rifiuti.html

Cantiere Tav, chiuso per ferie. La talpa non parte

Dieci giorni di prove ma la talpa non ne vuol sapere. Non parte il secondo motore.

di Valsusa Report

Da una decina di giorni la talpa in Clarea ha problemi. Non parte il secondo motore, addio ai 10 metri al giorno. Così si vocifera nel movimento No Tav.  “Nei siti la roccia non arriva”. Questo fino a ieri, quando un vagoncino è uscito. Sì, perché è ritornata la grande gru per sollevare i carrelli, con estrema calma  lavora; ieri ne abbiamo visto uno solo soletto di vagoncino.

 Ora resta da capire quanti anni ce ne vorrebbero per fare un  buco di sette chilometri. “
 

Il lungo nastro trasportatore ha tentato nei giorni scorsi qualche movimento, ma l’unico movimento concreto è rimasto il via vai delle Ff.Oo. dislocate per tutto il cantiere”. Ieri, 8 agosto, l’ultimo atto che dà un’evidenza alla vicenda: il portone dell’hangar delle manutenzioni viene chiuso. A dispetto della ineluttabilità dell’opera, dello sperticamento attorno al lavoro che mai si ferma, della turnificazione sui tre turni di operai che mai si fermano, invidiati persino dal piramidale Cheope, le ferie sono previste. Dovrebbero iniziare da lunedì e durare circa 15/20 giorni. Resterà forse qualche unità in cantiere per pulire, manutenere, ma il grosso rientra al paese o comunque resta a casa. Insomma non lavora, interrompe l’indefesso incedere del Progresso. Dal magico mito del cantiere inarrestabile e iperefficiente al prosaico legittimo riposo: di fatto la talpa Gea (Tunnel Boering Machine) non scava i metri dichiarati ma va in vacanza. In attesa che non salti la luce non appena acceso il secondo motore.
 V.R. 09.08.14

Comunicato Idra. Idra spiega al sindaco di Firenze Dario Nardella perché la TAV a Firenze è ferma. “Un DNA sbagliato”

“L’alta velocità non è figlia nostra ma di decisioni nazionali, però è un’opera strategica, se ci sono le condizioni per terminarla e le regole sono rispettate lo si faccia presto, altrimenti si spieghi perché siamo ancora fermi”, aveva dichiarato due giorni fa il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Idra spiega al sindaco di Firenze Dario  Nardella perché la TAV a Firenze è ferma. “Un DNA sbagliato”.

“L’alta velocità non è figlia nostra ma di decisioni nazionali, però è un’opera strategica, se ci sono le condizioni per terminarla e le regole sono rispettate lo si faccia presto, altrimenti si spieghi perché siamo ancora fermi”, aveva dichiarato due giorni fa il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Idra prova a spiegare.

La TAV, caro sindaco, è ferma perché la sua storia italiana, forse il suo stesso DNA, è intrisa di qualità e lussi che il nostro Paese non può più permettersi: progetti scadenti o incompleti, forniture taroccate, smaltimenti illeciti, lievitazioni di costi pubblici fuori controllo.

Sono dati riportati nelle sentenze e nelle inchieste, dalle relazioni di Ferdinando Imposimato sulla Roma-Napoli (anni ’90) alle ultime investigazioni della Direzione Distrettuale Antimafia in riva d’Arno.

E non è forse un caso che la Commissione europea, nella “Relazione dell’Unione sulla lotta alla corruzione”pubblicata a febbraio 2014, nel capitolo dedicato all’Italia scriva fra le altre cose, citando come fonte il saggio di Ivan Cicconi“Il libro nero dell’Alta Velocità”: “In Italia il settore delle infrastrutture è a quanto pare quello in cui la corruzione degli appalti pubblici risulta più diffusa; dato che le risorse in gioco sono cospicue, il rischio di corruzione e infiltrazioni criminali è particolarmente elevato. Anche il rischio di collusione è peraltro elevato dal momento che solo pochi prestatori sono in grado di fornire le opere, le forniture e i servizi interessati. Secondo studi empirici, in Italia la corruzione risulta particolarmente lucrativa nella fase successiva all’aggiudicazione, soprattutto in sede di controlli della qualità o di completamento dei contratti di opere/forniture/servizi (…).Nel solo caso delle grandi opere pubbliche la corruzione (comprese le perdite indirette) è stimata a ben il 40% del valore totale dell’appalto (…).Secondo gli studi, l’alta velocità in Italia è costata 47,3 milioni di euro al chilometro nel tratto Roma-Napoli, 74 milioni di euro tra Torino e Novara, 79,5 milioni di euro tra Novara e Milano e 96,4 milioni di euro tra Bologna e Firenze, contro gli appena 10,2 milioni di euro al chilometro della Parigi-Lione, i 9,8 milioni di euro della Madrid-Siviglia e i 9,3 milioni di euro della Tokyo-Osaka. In totale il costo medio dell’alta velocità in Italia è stimato a 61 milioni di euro al chilometro!.

Se è vero dunque che “l’alta velocità non è figlia nostra ma di decisioni nazionali” (Dario Nardella, la Repubblica, 7.8.’14), che “della Tav non mi interessa nulla” (Enrico Rossi, la Repubblica, 7.8.’14), forse anche perché si è visto in Mugello “il bene comune ambiente stritolato nuovamente nelle mani di interessi di pochi” (Enrico Rossi, La Nazione, 16.7.’14); se è vero che il presidente della Regione Toscana, dopo le recentissime rivelazioni de la Repubblica, afferma ‘Leggo di ulteriori ritardi ai lavori per il sottoattraversamento di Firenze dell’alta velocità ferroviaria”, e la fonte di quelle notizie è una piccola associazione ecologista, Idra… ebbene allora vuol dire che i tempi sono maturi per riconsiderare dalle radici (contrattuali, erariali, trasportistiche, ambientali, sociali e – come ipotizza la DDA di Firenze – criminali) il progetto di sottoattraversamento della città.

L’arresto di un componente della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente e la conseguente sospensione dell’intero piano di utilizzo delle terre da scavo per i tunnel e la stazione TAV a Firenze paiono dimostrare, se leggiamo con attenzione le nuove prescrizioni fissate dal Ministero, che non ci troviamo al cospetto di una mela marcia in un sistema sano: i nuovi requisiti imposti dal Ministero allo smaltimento delle terre rivelano in filigranal’inefficacia e l’irresponsabilità dell’intero impianto normativo in vigore. E’ esattamente quello che l’associazione Idraha iniziato a sottoporre due anni fa all’attenzione del Parlamento e della Commissione europea col sostegno della presidente della Commissione Antimafia comunitaria, Sonia Alfano.

E’ l’ora di staccare questa spina. A Firenze come in Val di Susa, ad Arquata Scrivia come a Trento, a Venezia, a Trieste, a Napoli e a Bari! A Firenze è giunto il momento di cominciare a discutere piuttosto, in maniera questa positiva e costruttiva, ad esempio di come rammendare quella nuova oscena periferia creata dove c’era il parco degli ex Macelli (e adesso da anni campeggia una distesa anonima di cemento e macchinari oggi inoperosi, destinati ad arrugginirsi come la povera Monna Lisa), e farla tornare a vivere come un angolo gentile e respirabile della città.

Tav, informazione a senso unico. Ma per la Rai è tutto regolare

http://www.lospiffero.com/cantina/tav-informazione-a-senso-unicoma-per-la-rai-e-tutto-regolare-17672.html

Pubblicato Venerdì 08 Agosto 2014, ore 14,58
 

In una trasmissione radiofonica Chiamparino e Bonanni difendono l’Alta velocità e bollano come “estremista” o “terrorista” chi si oppone. Quattro ascoltatori danno loro man forte. L’azienda pubblica respinge la protesta del senatore Airola (M5s)

 Nessuna lesione del pluralismo e della correttezza dell’informazione. La Rai rispedisce al mittente le accuse del senatore del M5s Alberto Airola sulla conduzione della puntata della trasmissione radiofonica Zapping del 25 luglio scorso dov’era ospite Sergio Chiamparino e il tema era quello, a dir poco, scottante della Tav. Per il parlamentare piemontese, membro della commissione di vigilanza, «l’intervento di Chiamparino, ovviamente a sostegno dell’opera, veniva interrotto da quattro telefonate di ascoltatori, tutte in linea con quanto sostenuto in studio dal presidente della Regione. Sul tema interveniva anche il sindacalista Raffaele Bonanni, sempre in “piena armonia” con il pensiero unico di tutti i partecipanti». E già a dire del grillino ce n’era quanto bastava per chiedere conto alla Rai se riteneva di aver osservato il principio che vuole «pur nel rispetto dell’autonomia che deve sempre contraddistinguere l’attività giornalistica sia garantita, coerentemente con la sua missione di servizio pubblico, un’informazione corretta, equilibrata ed imparziale». Ma Airola nella lettera indirizzata al presidente e al direttore generale della radiotelevisione pubblica aveva aggiunto che «i due soggetti (Chiamparino e Bonanni, ndr) intervistati da un lato si prodigavano nel lodare, all’unisono, il progetto dell’alta velocità, e dall’altro censuravano il comportamento di chi, contrario al progetto, veniva additato come “estremista” o “terrorista”. Lo stesso Chiamparino identificava gli appartenenti al Movimento 5 Stelle come estremisti; tutta la discussione avveniva senza alcuna moderazione da parte del conduttore e senza alcuna voce in dissenso, neppure da parte degli ascoltatori».

Per non dire del movimento cui appartiene il senatore di Moncalieri: «chiamato in causa con termini evidentemente negativi, non veniva fornita alcuna sintesi, tradendosi il principio secondo cui, da un lato, “l’esposizione delle diverse posizioni” deve essere sempre “oggettiva, documentata, accurata ed equilibrata”, dall’altro, per la completezza e la migliore comprensione dell’argomento trattato è sempre “opportuno sintetizzare anche il punto di vista non direttamente rappresentato”», ovvero nel caso quello dei cinquestelle. Ne ha, ovviamente, pure per il conduttore di Zapping, Ruggero Po: «Sarebbe stato tenuto – scrive Airola – per la completezza e l’obiettività dell’informazione, a rappresentare le posizioni degli assenti e le ragioni dei soggetti che si sono espressi in modo critico verso la realizzazione dell’opera». Obiezioni che – insieme alla domanda su «quali iniziative si intendano assumere, pur nel rispetto dell’autonomia che contraddistingue l’attività giornalistica, al fine di garantire che, nel programma in oggetto siano prontamente ristabiliti, con riferimento al tema in oggetto» – vengono di fatto rispedite al mittente dalla Rai.

“La puntata di Zapping aveva tra gli highlights della serata il tema della Tav, in quanto si era nel pieno delle manifestazioni anti Tav di Chiomonte, disordini peraltro c’erano già stati nella notte precedente” è la premessa della risposta dei vertici Rai al senatore grillino. Al quale viene spiegato, inoltre che “il format del programma esclude dibattuti con forze di segno opposto. Il protagonista individuato è istituzionale: in quale caso il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, che nell’occasione, pur definendo la Val Susa una palestra per un certo antagonismo di sinistra, non ha espresso opinioni sull’opera”. Quanto agli ascoltatori tutti favorevoli alla Tav, per la Rai non c’è trucco, né censura: “Dei quattro ascoltatori intervenuti nessuno era contrario alla Tav e le telefonate, come viene detto apertamente ogni sera, non hanno filtro e non sono selezionate per pareri”. Pure su Bonanni, Airola rimedia una smentita alle sue accuse: “Era l’ospite per il tema successivo – scrive la Rai – e come avviene abitualmente, il conduttore ha fatto interagire i due ospiti nel passaggio da un argomento all’altro e in quel frangente Bonanni ha avuto parole di sostegno all’opera in costruzione”. Insomma, tutto regolare, nessuna violazione delle regole come denunciato, invece, dal senatore grillino. Al quale non resterà che far zapping davanti alla tv, anziché ascoltarlo alla radio. Almeno quando c’è Chiamparino che parla di Tav.  

I Nostri AMICI hanno bisogno di noi

BRICIOLA PICCOLA MIX VOLPINA E’ SCONVOLTA DALL’ABBANDONO E CERCA CONFORTO IN UNA NUOVA FAMIGLIA

briciola
E’ una cagnolina di circa 4,5 kg a pelo semilungo,mix volpino. E’ stata adottata che aveva circa 2 mesi,due giorni prima di Natale del 2011…….Briciola così è stata chiamata,è stata compagna fedele e bravissima cagnolina d’appartamento per quasi tre anni…….. Il resto è la sua attuale condizione,è sconvolta, non capisce cos’è successo!!!!! Sta soffrendo davvero poverina! E’ una cagnolina,che oltre ad essere piccola di taglia è ben educata,va al guinzaglio,va d’accordo coi suoi simili di entrambi i sessi…….Non comprendiamo e nemmeno ci sforzeremo per comprendere questo abbandono. Cerchiamo solo adozione per questa tenera e dolce piccolina. E’ stata sterilizzata,ha vaccini in regola , è pronta per iniziare una nuova vita,dove tutti auspicano sia per sempre amata! www.aidar.it 3470861030 zona Iseo BS
https://www.facebook.com/aidar.cortefranca/photos/a.675271802556289.1073742425.335279329888873/675271865889616/?type=1&theater

SHARE’ DOLCISSIMA METICCINA CERCA CASA

sharé

E’ arrivata dal sud ,la sua prospettiva dopo essere stata sterilizzata era che sarebbe stata rimessa per strada! Un grande spreco!!! Sharè è davvero dolce ed affettuosa,un’amore di cagnolina! ha un anno ,è sterilizzata e testata negativa alla leishmania ed ehrlichia. Ha una lieve ulcera su un’occhio che stiamo curando e sta migliorando,con un po’ di pazienza andrà via del tutto. Va d’accordo con i suoi simili di entrambi i sessi e va molto bene al guinzaglio. La sua è una taglia che va bene per l’appartamento,pesa circa 6 kg. E’ proprio una bella cagnolina,molto simpatica e intelligente! ha bisogno della sua famiglia, che ancora non è arrivata,ma speriamo arrivi presto!!!! www.aidar.it 3470861030 zona Iseo BS
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Asia ha sei anni

asia

WWF TERNI
6 agosto  

Asia ha 6 anni, è un incrocio tra pastore tedesco e spinone. I proprietari si trasferiscono all’estero e lei cerca urgentemente una nuova casa. Per info e adozioni: Fabio 3343888299
https://www.facebook.com/348248171942882/photos/a.529367487164282.1073741935.348248171942882/529367497164281/?type=1&theater

Lara è una cucciola di 3 mesi abbandonata a Qualiano (Napoli)

LARA

URGENTE!!!
.. è stata ritrovata da una sig.ra su una strada a scorrimento veloce, magra da far paura, disidratata e con le pulci che stavano iniziando a ricoprire il suo mini corpicino!!! Chissà quanti occhi indifferenti saranno passati di lì, senza nemmeno un po’di pietà!!!!Lara ha un chip dell’asl di Sant’Anastasia (Napoli), come ci sia arrivata a Qualiano è un mistero, non c’è nessuna traccia di adozione o reimissione sul territorio!!!!
Per il momento, è a casa della sig.ra, e si sta riprendendo….. ma non puo’ starci per molto… la sig.ra ha 3 cani di tg.grande che hanno tentato di aggredirla già 3 volte, lavora 8ore al giorno, e per questo ha provato a chiuderla in una stanza da sola, ma piange, e ha trovato la sua porta, quasi rotta dagli altri suoi cani…. So che è tempo di vacanze, ma per loro e per noi, non lo è mai!!! Se non trovo adozione,Lara sarà portata al canile, che gia ha espresso che verrà etichettata come cane randaggio e messa in strada… aiutatemi a non permettere ciò vi prego!!!
Lara 3 mesi circa, futura tg.media contenuta, verrà affidata vaccinata al centro e nord Italia,previo controlli preaffido e modulo di sterilizzazione al compimento del 6°mese. E’ buonissima,dolcissima e morbidissima.
Per chi fosse interessato, puo’ contattarmi qui su fb in pvt, o mandarmi un e-mail immadf@libero.it SOLO SE REALMENTE INTERESSATI!!! NO PERDITEMPO!!!!!!
GRAZIE!!!!
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Beppe Grillo: “Il vero capo del Governo è Draghi, Renzi è solo un cameriere”

Lapidario il commento di Grillo alle “raccomandazioni” di Draghi: “È del tutto chiaro che è lui il vero capo del Governo. Un banchiere mai eletto da nessuno…che detta ordini al signor Napolitano”.
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Nella giornata di ieri vi avevamo riportato le dichiarazioni del Governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi, secondo il quale era arrivato il momento che gli Stati dell’Eurozona cedessero la sovranità per quel che concerne le riforme strutturali che da lungo tempo non erano in grado di portare a termine. Una dichiarazione che aveva suscitato molte perplessità, anche se lo stesso Presidente del Consiglio aveva ammesso la necessità di fare passi in avanti e correggere una serie di impostazioni che non sembrano produrre risultati efficaci.
Sulla questione torna oggi Beppe Grillo, nel giorno dellapprovazione al Senato della Repubblica della riforma costituzionale che porta la firma di Matteo Renzi e del ministro Maria Elena Boschi. Il giudizio del capo politico del Movimento 5 Stelle è lapidario, soprattutto nei confronti di Renzi (descritto come cameriere di Draghi) e di Giorgio Napolitano (un “signore” che esegue in maniera pedissequa gli ordini che arrivano da Bruxelles e Francoforte). Questo il commento integrale di Grillo:
Draghi ha licenziato il terzo cameriere, dopo Monti e Letta è l’ora Renzie. Dopo le dichiarazioni di Draghi di ieri in cui auspica una diminuzione di sovranità nazionale e un’accelerazione delle riforme è del tutto chiaro che è lui il vero capo del Governo. Un banchiere mai eletto da nessuno… che detta ordini al signor Napolitano che esegue prontamente nominando a destra e a sinistra tizio e caio senza passare dalle elezioni in funzione dell’obbedienza cieca e assoluta ai voleri della Troika e al trionfo della finanza sugli Stati sociali e sulle Costituzioni nate dalla guerra contro il nazifascismo e ormai considerate obsolete, come ricordatodalla JP Morgan. Renzie non ha fatto abbastanza velocemente i compiti (servizietti?) a casa che gli erano stati assegnati. Certo è un cameriere servizievole, ma non abbastanza efficiente. E allora il calcio nel culo, prima degli italiani, glielo ha anticipato Draghi per conto della finanza, di chi vuole la garanzia che gli investimenti nelle imprese italiane comprate in questi mesi per un pezzo di pane e la quota di debito pubblico non vengano perduti.
Perché Renzie non si occupa del taglio dei costi della politica, dello smantellamento della burocrazia, della legge anticorruzione, del conflitto di interessi, e della messa in pratica della spending review di Cottarell, retrocesso sprezzantemente a “commercialista” da un condannato in primo grado per danno erariale? Tutte misure che farebbero ripartire l’economia insieme alla restituzione dei crediti alle imprese, promessi e mai erogati.
La risposta è che questi tizi, dal signor Napolitano in giù, stanno preparandosi alle barricate prima del default riducendo ogni interstizio in cui la volontà popolare si possa esprimere. Che altro è infatti la riforma del Senato, se non la sostanziale abolizione di un controllo parlamentare sul governo e sul processo legislativo da parte del cittadini? Atto difensivo prima di prendere misure straordinarie che metterebbero a rischio l’ordine pubblico come la chiusura delle banche o il contingentamento delle pensioni. Questi stanno scherzando con il fuoco. Il Parlamento è sovrano, è l’espressione del Popolo, il Governo è soggetto al Parlamento e non a banchieri, piduisti o camerieri assunti a progetto per i lavori sporchi divorati dall’ambizione. Renzie e Schettino indivisi a Berlino. E’ l’Italia che va…. ma dove va?

L’Italia non cede sovranità. La responsabilità delle riforme è del Parlamento. Draghi pensi allo scontro BCE-Bundesbank.

Abbiamo già capito che la Troika si sta organizzando per mettere in scena una cessione di sovranità che non ci sarà.

Tecnicamente il trio (BCE, UE e FMI) verrà a chiedere il permesso al Parlamento nazionale – che sicuramente glielo concenderà visti i precedenti (MES e Fiscal Compact) – per potere ottenere delle riforme, possibilmente in favore dei capitali esteri come già accaduto in altri paesi.
Che sia chiaro, quindi, che la responsabilità delle riforme, e di un eventuale “commissariamento”, ricade sui parlamentari e sui membri del Governo.
Un esempio? Il prelievo forzoso attuato a Cipro. La Troika non poteva di certo imporre il provvedimento nella piccola isola, il Parlamento cipriota aveva infatti negato l’autorizzazione. La politica ha ceduto soltanto dopo le forti pressioni provenienti dai mercati finanziari.
Il problema, dunque, non è il rischio di cessione di sovranità, ma la debolezza e/o la complicità della politica dinanzi ai “ricatti” della finanza internazionale.
Ma poi, caro Draghi, a chi dovremmo cedere la nostra sovranità? All’UE? Al MES? Al FMI? Direttamente ai mercati senza mediazione? Alla BCE come collaboratrice del MES oppure come istituzione dell’UE?
Cedere la sovranità all’Europa non significa niente, anche in ragione di questa molteplicità di enti sovranazionali che affollano l’Eurozona.

E siccome, gentile Presidente, pare non riuscitate nemmeno a mettervi d’accordo circa le vostre competenze – si veda lo scontro ancora in atto fra la BCE e la Bundesbank sull’OMT rimandato alla Corte di Giustizia Europea – né tantomeno avete chiarito in quale veste presentarvi, non è meglio che vi concentrate sulle vostre “riforme”?
http://www.lidiaundiemi.it/2014/08/litalia-non-cede-sovranita-responsabilita-riforme-del-parlamento-draghi-pensi-scontro-bce-bundesbank/