Quarto giorno di scontri e proteste in Palestina |

La folla attacca una donna palestinese a Gerusalemme

 Betlemme – Ma’an. Un gruppo di donne ebree ha aggredito una donna palestinese, lunedì, mentre era in una stazione della ferroviaria di superficie, a Gerusalemme, picchiandola duramente. E’ quanto hanno riferito i media israeliani.

 Il quotidiano israeliano in lingua ebraica, Maariv, ha riferito che una donna ebrea ultra-ortodossa è passata davanti alla

palestinese e di colpo l’ha presa a pugni. Altre donne, sue amiche, l’hanno raggiunta e insieme hanno cominciato a picchiarla con forza.

La vittima ha cercato di difendersi, ma gli aggressori era in numero sufficiente per avere la meglio e continuare ad aggredirla.

Maariv ha scritto che un testimone oculare è riuscito a fotografare l’assalto.

“C’erano più di 100 ebrei ortodossi, tra cui studenti Yeshiva che hanno visto una donna araba che veniva picchiata. Era scortata da un uomo anziano, prima che scoppiasse un’accesa discussione. La gente gridava. Non riuscivo a capirne il motivo, e tutto ad un tratto tutti hanno attaccato la donna araba picchiandola selvaggiamente”, ha riferito il testimone.

http://www.infopal.it/la-folla-attacca-una-donna-palestinese-a-gerusalemme/

Quarto giorno di scontri e proteste in Palestina | 

di: Matteo Bernabei
m.bernabei@rinascita.eu

Sale la tensione in Israele e Cisgiordania all’indomani del funerale del detenuto palestinese, Arafat Jaradat, ucciso sabato dalle torture degli agenti di Tel Aviv nel carcere di Megiddo.
Non si è fatta attendere l’annunciata risposta delle brigate di al Aqsa che lunedì avevano minacciato pesanti ritorsioni per l’uccisione del proprio membro. Il braccio armato di Fatah ha infatti rivendicato il lancio di un razzo dalla Striscia di Gaza che si è abbattuto nella vicina città israeliana di Ashqelon, senza provocare vittime. “La libertà viene raggiunta attraverso il sacrificio e noi dobbiamo combattere il nostro nemico con ogni mezzo possibile”, si legge nella nota di rivendicazione del movimento palestinese inviata all’agenzia di stampa dell’enclave Ma’an.
Per scoraggiare nuovi e più pericolosi tentativi di colpire le proprie città, il governo di Benjamin Netanyahu ha annunciato ieri la dislocazione di una nuova batteria del sistema di difesa anti-missilistico Iron Dome nella zona di Tel Aviv, sottolineando tuttavia che si tratta di un atto compiuto nell’ambito di una più vasta operazione, finalizzata a rendere il sistema operativo in tutte le aree del paese iniziata un mese fa.
Nuovi scontri fra manifestanti palestinesi e forze di sicurezza israeliane si sono inoltre verificati ieri in tutta la Palestina: un centinaio di dimostranti si sono radunati davanti al carcere dove è morto il giovane militante di al Fatah e proteste si sono verificate anche nella cittadina di Beitounia, nei pressi del complesso militare di Ofer, dove sono almeno 10 le persone rimaste ferite a causa dell’intervento dei soldati con la stella di Davide. Stando a quanto riferito poi da fonti riservate dell’esercito di Tel Aviv al quotidiano locale Ha’aretz, sarebbero almeno sei i palestinesi rimasti feriti dai proiettili di gomma sparati dalle forze armate israeliane. Versa invece in gravi condizioni il ragazzo di circa 13 anni colpito all’addome lunedì scorso nel corso degli scontri fra dimostranti e forze di sicurezza israeliane a Nablus.
“Siamo di fronte a un’escalation senza precedenti da parte israeliana nei confronti di giovani e bambini che protestano contro le pratiche dell’occupazione e quelle dei coloni”, ha affermato il presidente del governo di Ramallah, Mahmoud Abbas, in apertura della riunione del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, commentando le notizie delle violenze.  “Per la prima volta dopo diverso tempo il governo israeliano prende di mira i giovani sparando loro e poi chiede all’Anp di mantenere la calma e impedire le manifestazioni – ha spiegato poi il leader palestinese – ma queste proteste sono la reazione a delle aggressioni, se non vi fossero le aggressioni e gli arresti, allora non vi sarebbe ragione di manifestare, e se i coloni la smettessero di andare nei villaggi a incendiare i raccolti e le proprietà  private e a uccidere la gente, nessuno li aggredirebbe”.
La richiesta di apertura di un’indagine indipendente e trasparente sulle circostanze della morte di Arafat Jaradat è poi stata rilanciata ieri dal coordinatore dell’Onu per il processo di pace Vicino Oriente, Robert Serry, che ha così accolto l’appello in tal senso fatto lunedì dall’autorità nazionale palestinese. “Le Nazioni Unite stanno monitorando attentamente la situazione, che presenta un reale rischio di destabilizzazione”, ha spiegato il funzionario dei Palazzo di Vetro che ora dovrà però portare nelle sedi opportune le legittime richieste dei palestinesi. Nonostante le belle parole di Serry, infatti, le possibilità che il Consiglio di Sicurezza autorizzi l’apertura di un’inchiesta internazionale, e che poi il governo israeliano permetta gli inquirenti a effettuare indagini sul proprio territorio, sono praticamente nulle. Se si considerano poi le volte che anche il presidente Abbas ha favorito l’insabbiamento dei crimini compiuti da Tel Aviv e delle sue forze armate, come avvenuto in seguito all’operazione “Piombo fuso” su Gaza del 2009, le speranze dei detenuti palestinesi di avere finalmente giustizia si riducono a una chimera.

http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=19335

Apocalisse sulla spiaggia di Gaza, 100 mante marine spiaggiate!

27 feb 2013 -Centinaia di mante marine rinvenute morte sulla spiaggia di Gaza beach. Il ritrovamento dai connotati apocalittici,e’ stato fatto questa mattina presto.Naturalmente non si sa cosa abbia potuto scatenare un incidente di questa portata.
L’uomo con la sua arroganza e mania di onnipotenza sta distruggendo il pianeta mettendo a repentaglio la vita di tutti gli esseri viventi che lo abitano.Non si contano piu’ le segnalazioni di animali marini che si spiaggiano senza vita lungo le coste di tutto il pianeta.

 al link la macabra galleria

Quarto giorno di scontri e proteste in Palestina |ultima modifica: 2013-02-28T09:12:00+01:00da davi-luciano
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