“Nessun appalto anomalo”. L’Ue promuove la Tav – La Stampa

http://www.lastampa.it/2016/01/06/cronaca/nessun-appalto-anomalo-lue-promuove-la-tav-3yAyiqjx4L3oeuEjByW16K/pagina.html

L’Ufficio antifrode europeo nega infiltrazioni della ’ndrangheta
ANSA

L’esposto dei Verdi puntava a bloccare i fondi europei e quindi a ostacolare il cantiere

06/01/2016
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES

Il dossier numero 3995 è chiuso e archiviato. Al termine di un’analisi definita «approfondita» e durata dieci mesi, gli inquirenti dell’Ufficio antifrode dell’Ue (Olaf) sono giunti alla conclusione che le accuse di irregolarità e di appalti fuori norma rivolte alla Torino-Lione, e sollevate da due eurodeputate verdi francesi, non «trovano riscontro». Più fonti definiscono «caduto» anche il sospetto d’un conflitto di interesse per Hubert du Mesnil, presidente della società Tunnel Euralpin (Telt) e dell’Institut de la gestion déléguée (Idg), un centro studi finanziato dal sistema delle società di costruzione francesi. «Nessuna violazione». I cantieri e i pagamenti possono pertanto avanzare secondo programma. 

L’esposto nel 2014  

Secondo le notizie raccolte da La Stampa, l’atto che chiude l’indagine è una comunicazione inviata intorno a Natale proprio al principale interessato, il francese du Mesnil. La prassi vuole così, in caso di fumata bianca non c’è l’obbligo di avvisare chi ha segnalato il possibile inciucio. Era successo il 12 novembre 2014, quando Karima Delli e Michèle Rivasi hanno indirizzato all’Olaf una lunga serie di segnalazioni chiedendo che fosse avviata un’indagine. Si andava dalla presunta connivenza mafiosa legata a un subappalto apparentemente concesso a un imprenditore delle costruzioni indagato nell’ambito dell’inchiesta Minotauro, sino al ruolo ritenuto discutibile di du Mesnil nell’aggiudicare le gara per costruire la tratta. 

Il capitolo del legame con la criminalità organizzata è stato il primo a cadere, anche perché – spiegano fonti a conoscenza del dossier – la procura di Torino ha presto negato ogni collegamento con l’inchiesta sulla ‘Ndrangheta in Piemonte. L’Olaf ha dunque ritenuto analizzabile solo una parte delle imputazioni e, in maggio, i funzionari europei hanno lasciato Bruxelles per una serie di incontri chiarificatori, uno dei quali con du Mesnil. Lì, si apprende, è stato sottolineato che l’Idg presieduto dal francese fa capo ad una ampia platea di finanziatori. Uno de quali, la Spie Batignolles, aveva vinto in consorzio con altri costruttori (italiani compresi) il diritto di avviare i lavori attualmente in corso a Saint Martin la Porte. 

Fermare i finanziamenti  

Conflitto di interesse? Secondo gli inquirenti dell’Olaf «la struttura della Idg è tale che qualunque società avesse ottenuto l’appalto vi avrebbe fatto parte». Pertanto, si sussurra a Bruxelles, magari si può discutere l’opportunità di attribuire la funzione al francese. Però sull’operato non pare ci sia nulla da dire. Ma bisognerà vedere la reazione dei Verdi. 

Al momento di avviare la sua azione Karima Delli aveva definito «irresponsabile» l’idea di un nuovo tunnel per collegare Torino a Lione, sottolineando «l’inutilità di spendere oltre 26 miliardi per raddoppiare una linea esistente ancora sottoutilizzata». L’offensiva all’Olaf era dunque un tentativo di bloccare i finanziamenti europei all’opera che rappresentano un tesoro da 3,4 miliardi di denaro pubblico di cofinanziamento coi soldi di casa Ue. Qualora l’inchiesta avesse dato l’esito auspicato dai parlamentari verdi, il meccanismo delle erogazioni si sarebbe potuto inceppare. Invece no, anche perché il governo ha fretta di andare avanti. Lo dimostra anche il fatto che con la Legge di stabilità 2016 – per assicurare «continuità e effettività» ai finanziamenti per la realizzazione della Tav – le risorse passano inoltre direttamente sotto la gestione delle Ferrovie dello Stato. A tutti gli effetti, è un colpo di acceleratore.

Questa è la Risposta:

GUE - NGL

 

GUE/NGL – Hearing – Serving organized crime: The State infiltrated – 11-NOV-2015 ore 1630 – IT

I legami tra corruzione, criminalità organizzata e progetti di infrastrutture quali fenomeni in crescita associati a processi di liberalizzazione, privatizzazione e di partnership pubblico-privato utilizzati illecitamente dalle mafie e dalle organizzazioni criminali per drenare enormi fondi pubblici anche di provenienza della Comunità Europea

GUE/NGL – Hearing – Serving organized crime: The State infiltrated – 11-NOV-2015 ore 1630 – FR

Les liens entre la corruption, le crime organisé et les projets d’infrastructure sont un phénomène croissant associé à des processus de déréglementation publics, la création d’agences d’administrations des États, les privatisations et les partenariats public-privé. Concessions incompatibles et illégales donnés à des acteurs privés se traduisent par l’incapacité des autorités de réglementation »pour surveiller et l’appel de commande d’offres de procédures et publique markets.In ce contexte, les mafias et les organisations cachées, exploiter n parallèlement ou conjointement avec des intérêts politiques de haut niveau dans l’ordre pour drainer des fonds publics massifs tout fausser considérablement les fonctions normales de la justice et la prestation de services publics de base dans les territoires qui sont progressivement abandonné par l’État.

GUE/NGL – Hearing – Serving organized crime: The State infiltrated – 11-NOV-2015 ore 1630 – EN

The links between corruption, organized crime and infrastructure projects are a growing phenomenon associated to public deregulation processes, the agencification of State administrations, privatizations and public-private partnerships. Inconsistent and unlawful concessions given to private stakeholders result in the failure of regulatory authorities’ to monitor and control call for tenders’ procedures and public markets.In this context, mafias and hidden organizations, operate n parallel or together with high level political interests in order to drain massive public funds while distorting considerably the normal functions of Justice and the delivery of basic public services in territories that are progressively abandoned by the State.

Welcome address and introductory remarks:Curzio Maltese, MEP

16h45 – 17h30

Panel 1. Infrastructure works, public procurement and mafias

1) Fighting corruption in Greece: mechanisms and constraintsMr. Giorgos Vassiliadis, General secretary in charge of combatting corruption, Greece

2) Mafia and their evolving mechanisms of control
Mr. Francesco Forgione, former Chairman of the Italian Parliamentary Antimafia Commission

3) Corrupted public procurements: the TAV High Speed Rail Project
Dr. Massimo Bongiovanni, Lawyer, Legal adviser of the NoTav movement

4) What is the EXPO Milano hiding?
Mr. Marco Travaglio, Editor in chief, Il Fatto Quotidiano

17h30 – 17h45 Q&A Session

17h45 18h15

Panel 2. Shaping territories: the social impact of organized crime
1) Libera : organising local populations and production
Mr. Lorenzo Frigerio, Coordinator, Libera Informazione
2) Teaching under pressure: schools against mafia
Ms. Anna Riccardi, School Director, Instituto Virgilio IV, Scampia, Italy
3) What culture can do against mafia
Mr. Franco Ianniello, President, Cultura contro Camorra
18h15 – 18h30 Q&A Session Conclusion and final remarks

ALERTE ROUGE / LA COREE DU NORD, PUISSANCE NUCLEAIRE EMERGENTE, TESTE SA BOMBE H !

LM / 2016 01 06/

Avec Reuters – PCN-SPO/

https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel/

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«Le premier essai de bombe à hydrogène de la république a été mené avec succès à 10 heures (…) Avec le succès parfait de notre bombe H historique, nous rejoignons les rangs des Etats nucléaires avancés»
– TV officielle de la RPDC (ce mercredi 6 janvier 2016, 10h, heure locale)

L’annonce par la Corée du Nord de la réussite ce mercredi 6 janvier 2016 de son premier essai nucléaire avec une bombe H, qualifié par les médias de l’OTAN de « nouveau défi à la communauté internationale », est un choc pour les occidentaux. Pyongyang revendique avoir réussi son premier essai de bombe à hydrogène, que la RPDC affirme avoir “miniaturisée”.

Une bombe à hydrogène, ou bombe thermonucléaire, utilise la technique de la fusion nucléaire et produit une explosion beaucoup plus puissante qu’une déflagration due à la fission, générée par les seuls uranium ou plutonium. Pyongyang a testé trois fois la bombe atomique A, utilisant la seule fission, en 2006, 2009 et 2013, ce qui lui a valu plusieurs volées de sanctions internationales. Le mois dernier, le leader de la RPDC Kim Jong-Un avait laissé entendre que son pays avait mis au point une bombe H …

Après son dernier essai nucléaire, Pyongyang avait redémarré un réacteur nucléaire considéré comme sa principale source de plutonium de qualité militaire, sur son site de Yongbyon. Ce réacteur était fermé depuis 2007. Selon les spécialistes, ce réacteur est capable de produire environ six kilogrammes de plutonium chaque année, de quoi fabriquer une bombe nucléaire. Les experts estiment que Pyongyang a actuellement suffisamment de plutonium pour fabriquer jusqu’à six bombes.

Les Etats-Unis ont déclaré avoir “été avertis qu’il y a eu une activité sismique dans la péninsule coréenne, près d’un centre d’essais nucléaires nord-coréen”, a déclaré le porte-parole du Conseil de sécurité nationale de la Maison Blanche, Ned Price, dans un communiqué diffusé dans la nuit de mardi à mercredi.

LM

GEOPOLITIQUE/ LA RUSSIE DESIGNE LES ETATS-UNIS ET L’EXPANSION DE L’ALLIANCE ATLANTIQUE COMME DES MENACES POUR LA RUSSIE.

EODE Think Tank/ 2016 01 04

Avec AFP – Stratfor/

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 A ceux qui refusent de voir qu’une nouvelle Guerre froide se met en place, l’actualité devrait ouvrir les yeux. Un rapport officiel de Moscou classe pour la première fois les Etats-Unis et l’Otan comme des dangers potentiels.

EODE TT - Russie vs USA (2016 01 04) FR

Selon la Chaîne de télévision officielle du Pentagone, le nouveau document de sécurité nationale, signé par le président russe Vladimir Poutine à l’occasion du passage à la nouvelle année, pointe nommément « les Etats-Unis et l’expansion de l’Alliance atlantique comme des menaces pour la Russie ».

Le précédent rapport de ce type, qui remontait à 2009, ne mentionnait ni les Etats-Unis, ni l’Otan. Ce nouveau document illustre les tensions accrues entre Moscou et Washington depuis le début de la crise en Ukraine. Les deux puissances sont aussi en désaccord sur le conflit en Syrie.

LM / EODE THINK TANK

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GEOPOLITIQUE/ APRES 13 ANS DE “GUERRE AU TERRORISME” LES TALIBANS SONT TOUJOURS LA !

Luc MICHEL pour EODE THINK TANK/

avec AFP/ 2016 01 02/

 Deux morts dans l’attentat suicide à Kaboul hier soir, en plein centre gouvernemental de la capitale afghane !

Afghanistan. “Deux Afghans, dont un garçon de 12 ans, ont été tués dans l’attentat suicide à la voiture piégée perpétré devant un restaurant de Kaboul, la capitale du pay. Quinze autres personnes ont été blessées”, nous dit l’AFP..

EODE TT - Les talibans de retour (2016 01 02) FR (1)

LES TALIBANS VERSION TERRORISME …

L’acte a été revendiqué par les talibans, qui se sont vantés d’une «attaque menée contre un restaurant d’envahisseurs étrangers», la cible étant un restaurant de cuisine française, «Le Jardin», fréquenté par les expatriés….

“Un cordon de police a été érigé autour du site et de la fumée provenant du restaurant s’élevait dans le ciel”, selon un photographe de l’AFP. “La déflagration a causé un énorme incendie à l’entrée de l’établissement”.

L’entrée du “Jardin” est pourtant fortement sécurisée. “Plusieurs sas et des hommes armés en protègent l’accès. L’établissement propose une cuisine d’inspiration française et est populaire auprès de la communauté étrangère de Kaboul qui compte notamment des diplomates, des journalistes et des employés d’ONG”.

Les étrangers sont souvent visés. Les talibans considèrent les étrangers présents en Afghanistan comme des “envahisseurs”. En janvier 2014, le restaurant libanais “La Taverne du Liban”, dans le centre de Kaboul, avait été visé par les “insurgés” (dixit l’AFP). Au total 21 personnes, dont 13 étrangers, avaient été tuées. Un peu moins d’un an plus tard, le 11 décembre 2014, un taliban s’était fait exploser près d’une foule qui assistait à une pièce de théâtre au centre culturel français, faisant un mort et plus d’une quinzaine de blessés. Le centre est depuis fermé.

Les talibans, qui ont accentué leur “insurrection” depuis le printemps, sont coutumiers des attentats suicide contre des symboles de la présence étrangère en Afghanistan, que ce soit des restaurants, des maisons d’hôtes ou, le plus souvent, les quelque 13.000 soldats de l’Otan déployés dans le pays.

EODE TT - Les talibans de retour (2016 01 02) FR (2)

… LES TALIBANS VERSION DIPLOMATIE :

USA ET OTAN NEGOCIENT AVEC LES TALIBANS POUR LES RAMENER AU POUVOIR A KABOUL !

Cet attentat survient un peu plus d’une semaine avant une importante réunion quadripartite entre la Chine, les Etats-Unis, le Pakistan et l’Afghanistan, destinée à dresser une feuille de route pour reprendre les négociations de paix avec les Talibans  , interrompues l’été dernier. Cette réunion doit avoir lieu le 11 janvier au Pakistan.

Les USA et l’OTAN négocient en effet à Berlin et au Pakistan avec ces mêmes Talibans pour les associer au gouvernement pro-américain de Kaboul ! “Mission accomplie” (sic) claironnait pourtant Bush II en 2003 …

L’ONU – ce “machin” disait de Gaulle -, impuissante, corrompue et dispendieuse, elle, négocie déjà en Syrie avec DAECH, à Alep et en banlieue de Damas notamment, pour l’évacuation des djihadistes encerclés par l’Armée arabe syrienne …

EODE TT - Les talibans de retour (2016 01 02) FR (3)

COMME LES TALIBANS : LE PAKISTAN EN DEUX VERSIONS …

Dix jours avant l’attentat, “le chef d’état-major de l’armée pakistanaise se rendait à Kaboul pour pousser à une reprise du dialogue entre le gouvernement afghan et les talibans”, a annoncé l’armée. Kaboul estime “ne pas pouvoir se passer du Pakistan pour raviver des pourparlers” destinés à mettre fin à l’insurrection des talibans qui dure depuis 2001.

Après une amorce de rapprochement avec Islamabad en juillet (des pourparlers s’étaient alors tenus au Pakistan entre le gouvernement afghan et les talibans), le président afghan, Ashraf Ghani, avait accusé en août son voisin “d’être derrière une série d’attentats talibans à Kaboul”, dans la foulée de l’annonce de la mort du mollah Omar, fondateur du mouvement taliban, fin juillet. Mais au début décembre, Ashraf Ghani a rencontré à Islamabad le Premier ministre pakistanais, Nawaz Sharif, et dit sa volonté de reprendre le dialogue avec les talibans.

On notera le rôle central de l’Armée pakistanaise, meilleur allié des USA dans la région, mais dont les services secrets, l’ISI aux mains d’islamistes radicaux, sont les mentors de tous les djihadismes depuis les années 1970…

La “guerre au terrorisme” occidentale est un grand théâtre. La vraie guerre est menée par les armées russe, syrienne ou tchadienne. Elle annihile le terrorisme et ne négocie pas avec lui…

LUC MICHEL

Polonia: Ue contro governo conservatore “è sul sentiero della dittatura”

La vera colpa della Polonia è quella di essere EUROSCETTICA. Punto. Ed ovviamente comincia il teatrino su presunti diritti violati e deriva verso la dittatura. La Ue, che è diretta da ORGANI NON ELETTI a parte l’insulso ed inutile parlamento EUROPEO, la UE CHE insieme a BCE E FMI SOSPENDE LA DEMOCRAZIA IN NOME DELLA CONTABILITA’ E SALVATAGGI BANCARI,  PARLA DI DITTATURA?!?!?!!! MA DAVVERO?
 
LA UE non si esprime però sulla soppressione del Senato in Italia, per carità. Le leggi elettorali che applaudono alla stabilità delle grosse coalizioni escludento di fatto chi riceve più voti, questo è democratico certo se poi chi denuncia ciò proviene dal paese CHE VIVE CONCEDENDO SEDE LEGALE ALLE MULTINAZIONALI CHE CAMPANO DI EVASIONE FISCALE  e dove risiedono lobbisti di ogni risma allora è ben chiaro cosa è la democrazia per la UE.
Per non parlare dei media, esiste una trasmissione, un canale dove si possa liberamente parlare?!?!?!?!!
 
 
Polonia: Ue in attesa di spiegazioni su stato diritto
Bruxelles, 4 gen. – La Commissione europea sta aspettando le risposte del governo polacco alle due lettere, inviate da Bruxelles il 21 e il 31 dicembre scorso, in cui il vicepresidente Frans Timmermans ha chiesto spiegazioni sulle riforme della Corte costituzionale e dei media. Come ha confermato oggi il portavoce Margaritis Schinas, nella riunione del 13 gennaio i commissari avranno una discussione politica sullo stato di diritto in Polonia, con particolare attenzione alla nuova legge sul controllo governativo della radiotelevisione pubblica. Dal marzo del 2014 e’ previsto che la Commissione possa avviare, in caso di una ‘minaccia sistematica allo stato di diritto’ in un paese Ue, una procedura di infrazione. Ma, come ha precisato lo stesso Schinas, il dibattito della prossima settimana in Commissione non deve essere considerato come il primo passo di tale procedura. Era stato il Commissario Guenther Oettinger, ieri in un’intervista, a ipotizzare per la Polonia l’apertura della procedura, che prevede tre passaggi e puo’ portare fino alla sospensione dal voto al Consiglio dei 28 paesi Ue. .
 
(04 gennaio 2016)
 
23/12/15 
La Polonia è sul sentiero della dittatura. La presidenza lussemburghese dell’Unione europea non usa mezze misure nel prendere le distanze da Varsavia dopo la riforma, a colpi di maggioranza, della Corte Costituzionale.
 
Il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn, accusa i conservatori di Jaroslaw Kaczynski, che controllano governo e presidenza della Repubblica, di mettere le mani anche sulla Suprema Corte, la cui riforma, approvata durante la notte dal parlamento, viene definita dal leader di Solidarność, Lech Walesa, come un attentato alla democrazia.
 
L’introduzione della maggioranza qualificata dei due terzi per le decisioni della Corte Costituzionale rende determinante il peso dei giudici nominati dal nuovo esecutivo.
 
Contro quello che viene definito un progetto di occupazione delle istituzioni da parte di Diritto e Giustizia sono sorti decine di comitati in difesa della democrazia. La scorsa settimana, manifestazioni in contemporanea si sono tenute a Varsavia e in 23 città, mentre il governo annuncia altre riforme che rischiano di limitare libertà di stampa e di espressione.
 

Israele-Libano: esplosioni a Shebaa

Radio militare israeliana, colpito nostro veicolo militare
beirut
 
04 gennaio 2016
(ANSA) – BEIRUT, 4 GEN – Forti esplosioni sono state udite oggi al confine tra Israele, Siria e Libano nella zona contesa delle Fattorie di Shebaa. Lo riferiscono media di Beirut, secondo cui l’artiglieria israeliana ha sparato colpi di mortaio nella zona libanese di Ruwaysat al Alam. Secondo la radio militare israeliana una potente esplosione ha investito un veicolo militare israeliano presso la linea di demarcazione col Libano, fra il Monte Dov e il Monte Hermon. Non si ha notizia di vittime.