GLI STUPRI DI MASSA IN GERMANIA: ECCO COSA C’È DIETRO

08/01/2016

Quanto accaduto a Colonia la notte dell’ultimo dell’anno è grave, inaudito e senza precedenti. Almeno un centinaio di donne, ma non solo, sono rimaste vittima di molestie, dai palpeggiamenti molesti fino ad almeno un caso di stupro. La Germania è sotto choc, e la notizia ha impressionato tutta Europa, anche perché molti media hanno cavalcato la notizia esasperandone i toni, parlando di “80 stupri”, mentre come è stato appurato, nel 99% dei casi, si è trattato di molestie, gravissime, intendiamoci. Ma non quanto lo sarebbe stata la violenza carnale.

Appare incredibile come per una notte importante come quella di Capodanno, in una città del calibro di Colonia, sia potuto accadere tutto questo. Non possiamo pensare che le forze dell’ordine non sapessero, che nessuno le abbia informate di quello che stava accadendo.

La Germania, tra l’altro, è uno dei paesi che si è dimostrato più “accogliente”, non solo a livello politico, con le politiche dell’accoglienza della Merkel, ma anche a livello umano: i tedeschi sono, o forse erano, uno dei popoli meno razzisti d’Europa. In Germania partiti xenofobi, o che comunque basano la loro propaganda sullo stop all’immigrazione, come il Fronte Nazionale francese o la Lega Nord italiana, non hanno attecchito.

Ma con l’intensificarsi dell’immigrazione degli ultimi mesi, ed episodi come quello del “capodanno della vergogna” le cose potrebbero cambiare presto. Il crescente malumore popolare, unito al crescente clima di insicurezza, potrebbe sfociare in tensioni sociali. Proprio quello che vogliono coloro che prima provocano guerre e costringono milioni di persone ad emigrare per cercare condizioni di vita migliori; mediante le mafie gestiscono il business dei viaggi della speranza, che se ce ne fosse la volontà potrebbero essere facilmente impediti, ed infine l’immigrazione viene gestita in modo inadeguato, in modo da creare disagi e problemi, premurandosi di dare ampio spazio mediatico agli “agitatori”, coloro che gettano benzina sul fuoco,strumentalizzando qualsiasi evento ed esasperando gli animi.

Signori, la guerra dei poveri è servita! Un ottimo elemento di distrazione dalle vere cause della crisi, di controllo sociale. E’ notorio che il clima di paura porta i cittadini a stringersi intorno al proprio governo, ad accettare ciò che altrimenti non avrebbe accettato. A reclamare sicurezza, barattando con essa la propria libertà, diritti civili e garanzie democratiche.

Nel frattempo, oggi in una Parigi blindata che ricordava la strage di Charlie Hebdo, è stata un’altra giornata di terrore. la polizia ha ucciso un 20enne marocchino con una falsa cintura esplosiva e un coltello.Ancora terrore.

Esasperare la situazione, creare pregiudizio, razzismi e discriminazione nei confronti dello straniero, generalizzando, è terreno fertile per la propaganda del califfato, che cerca di fare leva sulle frustrazioni dei tanti giovani musulmani che vivono in Europa, e che magari vivono in situazioni di degrado, senza prospettive.

A quanto sta accadendo in Europa, dobbiamo aggiungere ciò che sta accadendo in medioriente ed in tutto il mondo islamico. Una vera e propria polveriera, con l’ISIS che controlla parte di Iraq, Siria e Libia, influenza gli altri paesi, e si rinforza quotidianamente con il commercio di petrolio e gas al mercato nero, con i saccheggi ed i rapimenti, ma sopratutto con i finanziamenti e gli aiuti occulti che riceve da paesi arabi alleati degli USA.

Le tensioni tra sciiti e sunniti non sono mai state così accese, con l’esecuzione dell’Imam sciita Al Nimr da parte dell’Arabia Saudita e le conseguenti tensioni con l’Iran.

L’occidente sta facendo di tutto per alimentare pericolosi fanatismi, che fino ad oggi hanno riguardato una esigua minoranza dei 1.600.000.000 di musulmani, ma che di questo passo, riguarderanno sempre più persone, con le gravi conseguenze e ripercussioni che potete prevedere…

Tratto dal Blog Spiega Le Vele

Aree dichiarate colpite da Xylella coincidono in parte con cantiere Tap: carte in Procura

ULIVI1trepuzzi

8 gennaio 2016   Eventi

LECCE- Finisce in Procura il caso della coincidenza di alcuni terreni interessati dal futuro cantiere del gasdotto Tap e quelli su cui un’azienda agricola ha dichiarato di aver subito danni a causa della Xylella. L’incartamento è stato inviato agli inquirenti dal comitato No Tap. A ribadire la sovrapposizione anche il sindaco di Melendugno, Marco Potì.
Sono tredici in tutto le particelle coincidenti con le aree su cui i lavori dovranno partire. Una, tra l’altro, ricade nella zona in cui dovrà essere costruito il microtunnel e su cui dovranno essere estirpati – per successivo reimpianto – i primi 231 ulivi. La questione è anche al vaglio degli uffici regionali, che hanno confermato il parziale accavallamento e che dovranno ora decidere come procedere per i riscontri. Tap, infatti, ribadisce di aver già effettuato analisi microbiologiche sugli ulivi e che nessuna infezione è stata rilevata. In un caso dubbio, sono state eseguite anche controanalisi. Il Ministero delle Politiche Agricole ha chiesto al Servizio fitosanitario regionale di verificare che siano state eseguite secondo gli iter previsti e che siano state effettuate pianta per pianta. “Mostreremo le analisi e il rispetto delle procedure per rilevare Xylella”, riferiscono da Tap.

Dove sta il cortocircuito? Spetterà a Bari verificare e alla Procura dire se c’è o meno un potenziale ostacolo al cantiere del gasdotto, perché, se dovesse essere dimostrata la presenza di alberi affetti dal batterio, potrebbe essere esteso a questi il sequestro disposto sugli ulivi da sradicare.

L’azienda agricola, tra le 29 a Melendugno a presentare autodichiarazione per danni subiti dal patogeno, ha anche chiesto contributi a titolo di indennizzo in caso di estirpazione di ulivi infetti.  Se saranno gli stessi da dover sradicare per il passaggio del metanodotto o se, almeno in quell’area, non esistono, come detto dalla multinazionale, è il quesito a cui la Regione dovrà rispondere

xilitella

NUOVO ORDINE MONDIALE, siamo ormai entrati nella quarta fase del piano per la dominazione del mondo

08/01/2016

Luis Zapater, professore di diritto costituzionale presso l’Università di Valencia (Spagna) e portavoce del partito SOLVE, giovedì 19/12/2013, ha spiegato cos’è il“Nuovo Ordine Mondiale” e come s’intende stabilire una tirannia universale, al fine di sottomettere tutti i popoli della terra al potere di un governo unico mondiale, con una sola legislatura, una sola magistratura e una sola forza pubblica di sicurezza e militare per tutto il mondo.

  • Cos’è il Nuovo Ordine Mondiale?

Questa domanda ha due risposte possibili: La risposta politicamente corretta e quella che non lo è.

La risposta politicamente corretta dovrebbe attenersi a evidenziare solo il piano di convergenza internazionale ideato dalla fine della seconda guerra mondiale per stabilire una‘Lega delle Nazioni’ per consentire la risoluzione pacifica delle controversie e il rispetto dei diritti umani nel mondo.

Dopo la seconda guerra mondiale, i leader delle potenze alleate vincitrici, in particolare il presidente degli Stati Uniti, hanno detto che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite del 1948, istituisce un“Nuovo Ordine Mondiale”.

La prima risposta possibile è fissata solo sulle apparenze. La seconda risposta possibile politicamente non corretta, definisce il cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”, come un piano progettato che va realizzandosi da circa gli ultimi 300 anni della storia dell’umanità per stabilire una tirannia universale, cioè, di sottomettere tutti i popoli della Terra al potere di un governo unico mondiale, con una singola legislatura, una sola magistratura e una sola forza pubblica di sicurezza e militare per tutto il mondo.

Il cosiddetto “processo di globalizzazione” è iniziato alla fine del ventesimo secolo in tutto il mondo, sarebbe una delle tante sfaccettature della progressiva creazione di questo nuovo ordine. Oggi solo la Russia, Siria, Iran, Venezuela e Corea del Nord sono riluttanti ad accettare il nuovo status quo. Non ho citato la Cina nella lista perché la sua posizione è ambivalente.

  • Quando verrà visualizzata la nuova espressione ORDINE MONDIALE?

Un noto studioso del “Nuovo Ordine Mondiale”, l’argentino Adrian Salbuchi, dice che il termine “Nuovo Ordine Mondiale”, è stato detto nel 1919, in occasione dell’adozione del trattato infame di Versailles, una delle principali cause dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Penso che anche prima del 1919 esisteva un progetto nella mente dei più potenti cospiratori di questo mondo riguiardo l’instaurazione di un nuovo ordine mondiale, e si pensa che la prima volta venne detto da Adam Weishaupt nel 1776, quando scrisse i principi alla base del“Novus Ordo Secolorum” (o nuovo ordine dei secoli), con il simbolo massonico di una piramide con l’occhio che tutto vede (simbolo aggiunto alla banconota da un dollaro).

I principi stabiliti da Adam Weishaupt nel 1776, misero le basi per la realizzazione finale di ciò che oggi chiamiamo “Nuovo Ordine Mondiale”:abolizione della monarchia e di tutti i tipi di governo organizzati sotto il vecchio regime, la soppressione della proprietà privata e dei mezzi di produzione per gli individui e le società con la conseguente abolizione delle classi sociali, l’abolizione dei diritti di successione, la distruzione del concetto di patriottismo e nazionalismo e sostituzione con un governo mondiale di controllo internazionale, l’abolizione del concetto di famiglia tradizionale e vietare ogni religione con l’istituzione di fatto di un ordine luciferino.

  • È la Massoneria una dei piloti di questo ‘Nuovo Ordine Mondiale’? In che modo?

Sin dalla fondazione degli Stati Uniti a questa giornata di oggi, il progetto del Nuovo Ordine Mondiale è stato sostenuto dalla massoneria internazionale.

L’idea di una “Repubblica Democratica Universale” è stata lanciata da Ramsay, Gran Maestro della loggia francese, prima ancora che da Adam Weishaupt, nel 1741. La base fondamentale della Repubblica Universale sarebbe l’idea di tolleranza assoluta elevata a principio politico fondamentale, che ora è perfettamente in atto in questo periodo di tempo.

L’influenza della Massoneria nella presa del potere da parte del liberalismo e la costruzione dello stato democratico liberale è un fatto storico che non ho inventato, infatti, il rapporto tra la nascita della democrazia e dei partiti con la massoneria, era così grande che il docente di storia contemporanea presso l’Università di Vigo, Alberto Valín dice, nella sua tesi di dottorato, che “i partiti politici sono un’invenzione della Massoneria”.

Naturalmente questa teoria non contraddice la storia: Prima della Rivoluzione francese la gente di ogni paese, non era socialmente raggruppata per colore o fazione politica, ma per appartenenza ad un sindacato o ad un’associazione professionale di mestieri, religione, etnia, ecc.

  • Quali sono le fasi di attuazione del Nuovo Ordine Mondiale?

La prima fase (1741-1919), prevedeva la distruzione degli imperi cristiani. Il primo a cadere fu l’Impero Spagnolo con l’emancipazione delle Americhe tra il 1823 e il 1898. Poi venne il turno dei tre imperi che scomparvero a causa della prima guerra mondiale: Impero Russo, Impero Tedesco e Impero Austro-Ungarico.

il 666 del CFR
il 666 del CFR

L’obbiettivo di questa prima fase è stato raggiunto attraverso un certo numero di organizzazioni internazionali. I Rothschild, i Rockeffeller e i Morgan, oltre a sponsorizzare il trattato di Versailles, misero a punto un piano strategico a lungo termine in tutto il mondo che portò alla creazione di un certo numero di organizzazioni internazionali: il Council of Foreign Relations (CFR) e la RIIA nel Regno Unito (Istituto di Relazioni Internazionali)

La seconda fase? La distruzione delle nazioni: dal 1919 ad oggi. Questa fase, a mio avviso avrebbe tre sotto-fasi corrispondenti ai “tre ordini mondiali” attuati nel ventesimo secolo:

La prima sotto-fase, 1919-1945, si è conclusa con la fine della Seconda Guerra Mondiale (Seconda Guerra Mondiale), che elimina le potenze europee dalla direzione del mondo, sostituite da due superpotenze con finalità internazionaliste (in un caso l’internazionalismo proletario e l’altro con la presunta democratizzazione universale).

La seconda sotto-fase è stata preparata a Yalta e Teheran. Questo “nuovo ordine mondiale” ha portato alla creazione delle Nazioni Unite nel campo della politica internazionale, mentre nella sfera economica ha portato alla conferenza di Bretton Woods, dove è stato istituito il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e l’Organizzazione Mondiale del Commercio con il compito di amministrare la pace dei vincitori della WW2 e standardizzare il dollaro.

Occupy-Bilderberg-2012

La fine si è avuta con la distruzione del mondo USSR quando coloro che gestiscono il mondo si sono resi conto che si doveva terminare l’esperimento comunista e promuovere la caduta della superpotenza sovietica.

In questa fase è stato fondato, nel 1954, il Club Bilderberg, che riunisce esponenti del mondo della politica e dell’economia del mondo occidentale e dei direttori di potenti organizzazioni internazionali come la NATO o il FMI.

La terza sottofase, il “Terzo Ordine Mondiale”, è nato con la caduta del muro è, quindi, la copertura degli Stati Uniti a potenza mondiale con la caduta dell’Unione Sovietica.

In questa fase, i governanti del popolo, hanno sperimentato (come dice Salbuchi) il modo migliore per controllare le persone con la manipolazione dell’opinione pubblica attraverso la televisione.

Inoltre, per raggiungere la fase attuale della globalizzazione, era necessario che una delle due superpotenze scomparisse. La superpotenza superstite è diventata la forza trainante della globalizzazione, com’è stato. In questo “Terzo Ordine Mondiale” ha guadagnando maggior rilievo il Club Bilderberg.

Nella terza fase abbiamo la distruzione della famiglia e il principio di autorità nella società avviati dalla rivoluzione sociale degli anni Sessanta, i Beatles, il movimento hippy, pacifismo, il femminismo, il liberalismo e maggio ’68.

In quarto luogo, con l’istituzione di una singola potenza mondiale dal 1999, si è creata la tirannia universale, con un unico leader, identificato da alcune persone religiose come l’Anticristo, un parlamento internazionale unico, un unico esercito, ecc.

Un presupposto fondamentale per questi quattro obiettivi era l’attacco, ancora in corso, contro la religione cattolica che ha avuto inizio quando Voltarie ha lanciato il suo proclama:“Ecrasez l’infame”.

Il significato è: “Schiacciate l’infame”, “Schiacciate l’orrore” oppure, quello che preferisco, “dagli alla canaglia.” Secondo un recente biografo, Ian Davidson, con questa frase Voltaire si riferiva “alla superstizione, alla repressione teologica, ai Gesuiti, ai monaci, ai fanatici regicidi, e a ogni forma di inquisizione; in breve a tutti gli aspetti negativi che nascevano dall’oscura alleanza fra la Chiesa Cattolica e lo Stato francese.” Nel 19esimo secolo la frase è riuscita a compiere la sua missione, non solo in Francia ma in tutto l’Occidente, dove i poteri di Chiesa e Stato sono stati separati. I motivi sono più che validi, senza un chiara e robusta separazione i due poteri, fra loro uniti, non possono fare altro che corrompersi e diventare i tiranni, in nome di un “potere più alto”, e non i servitori del popolo.

  • A che punto siamo ora?

Purtroppo siamo già più di 40 anni nella terza fase e siamo entrati nella ​​quarta grazie al precipitare degli avvenimenti della fine del secolo scorso e l’inizio di quello in corso, che comprende la guerra in Iraq, l’attentato alle torri gemelle, la primavera araba, le guerre in Afghanistan.

Il punto di passaggio alla quarta fase, a mio parere, c’è stato con gli eventi che hanno messo fine all’Unione Sovietica (la Perestroika 1987, la caduta di Gorbaciov, del muro di Berlino nel 1989, l’insediamento Knockdown dell’URSS nel 1991, il ritiro dall’Afghanistan nel 1992). Anche la guerra del 1991 avrebbe segnato la svolta ed il passaggio da un mondo bipolare (USA-URSS) ad uno unipolare guidato dagli Stati Uniti.

Luis Zapater

La data di inizio di questa quarta fase potrebbe essere il 24 marzo 1999, data di inizio dei bombardamenti della NATO contro la Serbia, che corrisponde alla comparsa di un mese dopo, il 24 Aprile 1999 in una riunione del Consiglio Atlantico a Washington, del documento intitolato “Nuovo Concetto Strategico della NATO”, in cui ci sono cambiamenti significativi al sistema e scopo dell’organizzazione originale, stabilendo per la prima volta un approccio globale alla sicurezza, “a che fare con il terrorismo internazionale, conflitti etnici, stagnazione economica e oppressione politica”.

Ciò significa che, contro tutti gli ex ordini internazionali, contro il diritto internazionale, la NATO ha il diritto, completamente autogarantito, d’intervenire in qualunque momento e in qualsiasi parte del mondo.

La NATO ha assunto la funzione di polizia universale: “Dato che le forze della NATO potrebbero essere costrette ad operare al di fuori dei confini della NATO, bisogna essere pronti ad intervenire al di là di quei confini”, con o senza il sostegno delle Nazioni Unite.

Inoltre, nella guerra del 1999 contro la Serbia, i membri della NATO hanno mostrato di avere a cuore, soprattutto il conseguimento degli interessi delle potenze anglosassoni (USA e il Regno Unito di Gran Bretagna), ma possono ledere gli interessi geostrategici degli altri paesi europei della NATO, come è successo con l’istituzione, grazie alla sconfitta della Serbia – Kosovo, di uno stato musulmano nel cuore dell’Europa.

Si ricorda che la globalizzazione non è solo un’interdipendenza globale dell’economia e della comunicazione, ma piuttosto una società mondiale culturalmente più omogenea, con i valori della “cultura occidentale”.

Con la globalizzazione non solo si cerca di estendere la cultura occidentale, ma anche la controcultura: matrimoni tra gay, aborto libero, disobbedienza, attacco al principio di autorità, disprezzo contro la religione.

index

Le Femen, tanto di moda in questi giorni, sono un buon esempio di attivismo proveniente dalla globalizzazione.

  • Pensi che il Nuovo Ordine Mondiale vincerà, oppure il piano di dominazione del mondo è destinato a fallire?

Nel breve-medio termine, l’agenda continuerà e prevede l’inizio di una III° Guerra Mondiale: conflitto internazionale in Siria, Iran o Corea del Nord.

Per fortuna la Russia ci ha salvato da questa situazione nel mese di ottobre di quest’anno (2013 ndr), ma succeda o no, la natura non permetterà che il mondo sia governato dal male in una spirale di caos a tempo indeterminato.

Per ora, pur avendo il più alto potere distruttivo di tutta la storia dell’umanità, hanno sollevato l’opposizione di oltre un terzo della popolazione europea che non si rassegna a sparire e che essi chiamano “società intollerante”.

Fonte: blog.luniversovibra.com

“Nel 2016 l’Europa romperà con gli USA per Russia e Cina”

http://it.sputniknews.com/politica/20160108/1854416/UE-UK-Francia-Terrorismo-NATO-Daesh.html

I presidenti di Russia e Cina Vladimir Putin e Xi Jinping (foto d'archivio)

© Sputnik. Host Photo Agency / Alexander Vilf

17:00 08.01.2016

Nel 2016 l’alleanza transatlantica tra Stati Uniti ed Europa toccherà il fondo nella sua storia dal momento dell’attuazione del “Piano Marshall”, ritengono gli analisti di “Eurasia Group” e dal Centro “Carnegie Europe”.

I cambiamenti geopolitici globali, la debolezza strategica dei leader europei, immersi all’improvviso dalle molteplici crisi economiche e politiche locali, e l’isolamento della politica americana sono 3 fattori per i quali la tradizionale forte partnership del Vecchio e Nuovo Mondo si sta trasformando in una “unione vuota”, afferma la previsione per il 2016 della società di consulenza “Eurasia Group”.

“Le contraddizioni di oggi sono molto più difficili da superare: riflettono la profonda mancanza di fiducia dell’opinione pubblica europea nell’idea di un’Europa unita e nei meriti della globalizzazione. Questa incertezza coincide con il pericoloso processo di erosione dei legami transatlantici”, — è d’accordo con i politologi l’analista del Centro “Carnegie Europe” Judy Dempsey.

Secondo lei, è già morta l’idea intorno alla quale è nata l’Unione Europea, ovvero il principio delle frontiere aperte tra gli Stati membri.

“L’Europa è divisa, vulnerabile e si regge a fatica in piedi. I governi nazionali stanno andando in direzioni diverse,” — si afferma nel rapporto di “Eurasia Group”.

Questa tendenza centrifuga si manifesta chiaramente con gli esempi dei tre Paesi europei principali alla ricerca di nuovi partner con gli stessi interessi: Francia, Germania e Regno Unito.

Parigi è propensa all’alleanza con Mosca: il governo francese considera il terrorismo come la più grande minaccia dell’intero continente, e a differenza degli americani, inglesi e tedeschi, la Francia è più attiva nella campagna militare in Siria contro i terroristi del Daesh, aggiungono gli esperti. Il presidente francese Francois Hollande si basa nel ritenere la Russia come il partner più importante per raggiungere il principale obiettivo per l’Europa, secondo Parigi: ridurre l’afflusso di profughi siriani alle frontiere della UE. Inoltre, dopo gli attacchi terroristici nella capitale francese, Hollande non si è rivolto alla NATO appellandosi al paragrafo della difesa collettiva in caso di attacco contro un membro dell’Alleanza Atlantica, perché in tal caso sarebbe praticamente stata impossibile la cooperazione con la Russia.

A Berlino, a sua volta, capiscono che la politica delle “porte aperte” di Angela Merkel funziona solo quando è possibile ridurre il flusso di profughi che entrano nella UE attraverso la Turchia, Paese che complica la vita della NATO con le sue azioni e gli obiettivi in Siria, si nota nelle previsioni. La Gran Bretagna scommette sulla Cina per motivi economici: Londra ha bisogno di investimenti stranieri per lo sviluppo di progetti infrastrutturali, i cui fondi sono difficili da trovare nel contesto di una politica di austerity.

Quest’anno gli analisti di “Eurasia Group” si aspettano che questi fattori influenzino le contraddizioni dell’alleanza transatlantica sul conflitto in Ucraina, dove gli europei con minor entusiasmo rispetto agli Stati Uniti hanno accettato l’imposizione delle sanzioni contro la Russia. Gli esperti ipotizzano che si incroceranno gli interessi della Francia, preoccupata della propria sicurezza, e dei leader europei “filorussi” come il premier ungherese Viktor Orban e il primo ministro greco Alexis Tsipras: la formazione di un tale blocco porterebbe alla revoca delle sanzioni europee contro Mosca. Washington, a sua volta, non seguirebbe l’esempio dei partner transatlantici.

“Nel 2016, le relazioni transatlantiche non giocheranno più un ruolo decisivo nel determinare le priorità per i politici europei e americani” — concludono gli esperti.

Leggi tutto: http://it.sputniknews.com/politica/20160108/1854416/UE-UK-Francia-Terrorismo-NATO-Daesh.html#ixzz3wlePboK2

La stazione radio dell’ISIS si trova in una base militare degli Stati Uniti

 Sabato, 09 Gennaio 2016

I deputati del parlamento dell’Afghanistan ritengono che la stazione radio «la Voce della Sharia», attiva sul territorio della regione per conto dell’ISIS sia localizzata in una base militare americana nella provincia di Nangarhar, riferiscono i media afgani

Secondo i deputati e i residenti locali, la radio è perfettamente udibile in tutti i distretti di questa provincia. Le trasmissioni iniziano ogni giorno alle ore 18.00 e dopo il tintinnio di spade e colpi di fucili mitragliatori vengono diffusi appelli ad unirsi all’ISIS

Gli americani sostengono che non possono trovare la stazione radio. Tuttavia gli afgani credono che questo sia assurdo e quando lo si voglia è possibile far cessare le trasmissioni. Notevole è anche il fatto che la radio stia promuovendo la propaganda contro i Talebani, ma praticamente non chiama alla guerra contro gli Stati Uniti

Fonte:  http://muslimpolitic.ru/2016/01/afganskaya-radiostantsiya-igil-nahoditsya-na-voennoj-baze-ssha/

http://zergulio.livejournal.com/3507434.html

Salvate il soldato Checco Zalone

Fiumi di parole piovono (a catinelle) da destra e da sinistra per s-parlare del film di Zalone che incassa milioni di euro. L’abbiamo visto pure noi.

di Davide Amerio.

La situazione politica italiana è grave ma non seria” scriveva Ennio Flaiano e purtroppo la citazione mantiene una sua attualità. Stimolato da molte voci positive e incuriosito dalle polemiche ho visto “Quo Vado?” di . Comico del quale ho apprezzato i film precedenti (Cado dalle nubi e Sole a catinelle).

Non so se sia una malattia contagiosa ma mi sono divertito pure io. Pare invece altri non abbiano gradito e ci scrivano su dei veri e propri trattati di sociologia politica antropologica. Eppure, concordando con Marco Travaglio, il film è semplice. Non ha pretesa di essere un’analisi di alcunché, non ha significati reconditi e misteriosi da decifrare, messaggi sublimi o subliminali da comunicare.

Fa ridere semplicemente; o sorridere se vogliamo essere più precisi. Di quel sorriso divertito ma amarognolo che ci tocca a noi Italici quando ridiamo di noi stessi, delle nostre piccolezze e ci rincuoriamo con le nostre piccole virtù.

Il Checco Zalone della storia è l’italiano nato e cresciuto senza alcuna ambizione se non quella del “posto fisso”. Non c’è tensione politica o interesse culturale o desiderio di riscatto sociale; solo uno spirito di sopravvivenza in un contesto mediocre e una vita piatta e sempre uguale ma rassicurante. Si ride. Di noi stessi. Come sappiamo fare noi Italiani che ridiamo dei nostri vizi esorcizzando la paura di cambiare. Sostituiamo con il riso la nostra incapacità di indignarci quanto basta per mutare le situazioni che sappiamo sbagliate. Ma puntiamo alla sopravvivenza.

Ecco lì il Checco impacciato, di scarsa cultura, che si confronta con il mondo europeo nel quale l’Italianità diventa infantilismo di fronte a popoli e paesi nei quali l’organizzazione, l’efficienza, l’educazione civica, sono la regola e non l’eccezione. Ma anche questo Checco ha il suo “riscatto”: l’umanità che si porta dentro e che si fa apprezzare  e compensa la differenza culturale.

Un film comico, semplicemente divertente che ci mostra per come siamo e per cosa vorremmo essere; ma ci manca la voglia di essere migliori perché in fondo abbiamo il sole, il mare e il buon cibo e sappiamo che la politica non è una cosa seria.

(D.A. 09.01.16)

L’esperto d’aria fritta Stefano Esposito e le polveri al cantiere Tav

Spinta dal Bass

 sabato, gennaio 9, 2016
L’esperto d’aria fritta Stefano Esposito e le polveri al cantiere Tav

Abbiamo mostrato ieri i dati rilevati dalla centralina che monitora la qualità dell’aria a ridosso del cantiere Tav. Dati che rivelavano concentrazioni di PM10 assai alte. Chiedevamo al sindaco di Chiomonte e all’Arpa Piemonte una spiegazione di quei valori. Il sindaco e Arpa ancora non ci hanno risposto, ma una risposta tuttavia è arrivata: quella del senatore Stefano Esposito, noto esperto in materia.

Secondo il senatore i picchi di polveri e le concentrazioni sopra la media sono dovute al traffico autostradale, in particolare ai controlli antiterrorismo alla frontiera del Frejus del 2 gennaio, con “blocchi, code di ore ed intervento della protezione civile”, come ricorda Esposito. Segnaliamo di passaggio che le code si fermavano a Oulx, basterebbe leggere i giornali del 3 gennaio per saperlo, cioè oltre 10 chilometri dopo Chiomonte, ma probabilmente la conoscenza di Esposito della Val Susa si limita al catino della Clarea. Ma il punto è un altro: come possono le code del 2 giustificare i valori dell’1 del 3 e del 4 gennaio? Per comodità di Esposito mostriamo il grafico delle quattro giornate:

1-4 gennaio

Dato che l’unico dato attualmente disponibile del monitoraggio ambientale è quello del contaparticelle, noi ci siamo guardati bene dal mettere in necessaria relazione i picchi di PM10 in prossimità del cantiere con determinate lavorazioni in quest’ultimo. Mancano i dati per poterlo fare. Aspettiamo che Telt o Arpa li rendano pubblici per trarre le conclusioni. Esposito invece sa già tutto. Per lui il cantiere è innocente e candido. Stiamo parlando di salute pubblica, il senatore dovrebbe usare più cautela, o mostrare dati che correlino “blocchi e code di ore” avvenute a chilometri di distanza con gli alti valori di polveri registrati alla Maddalena. Non dovrebbe Esposito alimentare le sue polemiche da fondamentalista si tav in tema di salute pubblica senza dati adeguati. Dovrebbe, così come il sindaco di Chiomonte, prendere atto di quei dati e far di tutto per mettere in campo le necessarie contromisure per tutelare la salute pubblica, sia che quelle polveri siano prodotte dall’autostrada che dal cantiere Tav.

P.S. Noi abbiamo una idea di cosa provochi quei picchi, peraltro non nuovi, alla Maddalena in prossimità del cantiere Tav, e non vediamo l’ora di leggere i dati di monitoraggio completi che, ci auspichiamo, Telt vorrà rendere pubblici.

Habituez-vous à la nouvelle Europe : en Allemagne, des femmes « chassées comme du gibier » par des migrants et réfugiés

logo-dreuz
PUBLIÉ PAR JEAN-PATRICK GRUMBERG LE 6 JANVIER 2016
486179712

Migrants fight each other outside the main Eastern Railway station in Budapest, Hungary, September 1, 2015. Hundreds of angry migrants demonstrated on Tuesday demanding they be allowed to travel on to Germany, as the biggest ever influx of migrants into the European Union left its asylum policies in tatters.

September 01, 2015| Attestazione: Anadolu Agency

Cologne, Hambourg, Stuttgart… la police et les Allemands inquiets après une nouvelle série d’agressions sexuelles le soir du réveillon du nouvel An dans plusieurs villes allemandes, toutes sur le même modèle : des meutes d’hommes d’origine arabe et africaine pourchassent, harcèlent sexuellement, volent, violent des jeunes femmes.

Mise à jour le 7 janvier à 06:15 : nous apprenons de nos contacts en Allemagne que dans un premier temps, la presse allemande, qui est de gauche comme partout, a publié à contre cœur et discrètement que les agresseurs sexuels sont des réfugiés récemment arrivés. Puis, quand l’affaire a pris de l’ampleur et que plusieurs villes ont été touchées par le nouveau fléau, les médias ont tenté de minimiser. Et quand ce fut impossible, ils ont commencé à affirmer « qu’on ne sait pas exactement qui sont les prédateurs » – en déni total de la réalité, car 7 des personnes arrêtées par la police depuis les incidents sont des réfugiés – c’est la phase actuelle.

L’Allemagne découvre avec effarement les bienfaits d’une population réfugiée musulmane misogyne, homophobe, et éduquée dans l’idée qu’une femme doit être soumise aux désirs des hommes.

L’Allemagne qui accélère son suicide (son très faible taux de natalité a déjà signé sa volonté de disparaitre) a accueilli les bras ouverts une population de réfugiés mâles arrivés sans femmes – et nous avions annoncé que cela ne pouvait pas ne pas poser des problèmes de viols, car ces hommes ont besoin de satisfaire leurs besoins sexuels, et si dans leurs pays ils sont freinés par les burqas, ils ne sont pas habitués aux mini-jupes et tenues occidentales qu’ils considèrent comme une invite.

487899620

Protesters hold a Syrian Independent flag and placards reading ‘Open the borders’ (C) and ‘They are fleeing from tyrants that we don’t fight’ (R) during a demonstration to show solidarity and support for refugees on September 12, 2015 in Madrid, Spain. Several cities across Spain have called for demonstrations under the slogan ‘Welcome refugees. For a more responsible European policy’. Europe is facing the region’s largest crisis of migrants and refugees since World War II. Spain would have to take nearly 15,000 refugees under a new European Union plan to relocate 120,000 refugees. Many Spanis… Show more

L’Allemagne peut toujours feindre de se plaindre de la situation explosive, mais quand on est con on est con, et ça se paye. Et il faut vraiment être sacrément con pour ne pas avoir vu venir ce qui arrive. Con ou politiquement correct, cela revient au même rejet du bon sens.

Donc. Pendant la nuit de la Saint-Sylvestre, plusieurs dizaines de femmes ont été agressées sexuellement par des groupes composés de centaines d’hommes musulmans, dans plusieurs grandes villes, rapporte la police et quelques médias.

A Cologne, le chef de la police, Wolfgang Albers a déclaré au Süddeutsche Zeitung que« l’ampleur des crimes sexuels a atteint une dimension jamais atteinte », laissant au lecteur le soin d’imaginer cette nouvelle dimension…

Pour soutenir Dreuz financièrement, cliquez sur Paypal.Dreuz et choisissez le montant de votre don.

Albers confirme au quotidien allemand – et c’est bienvenu car la plupart des journalistes travaillent dur pour enterrer la réalité contraire à leur idéologie xénophile, que les agresseurs étaient nord-africains et arabes, selon les victimes et les témoins.

Quelques rares médias (en Allemagne, tous les médias ne sont pas en état avancé de décomposition morale comme en France) affirment que de « meutes d’hommes » s’en sont pris à des femmes, parfois très jeunes.

A Cologne, elles ont été dérobées de leurs téléphones, argent et effets personnels, violées, agressées, harcelées, principalement près de la gare principale de Cologne.

Près de la gare centrale et de la place de la Cathédrale, 400 à 500 hommes jeunes d’origine nord africaine, tunisiens, marocains et algériens dans la vingtaine selon la police, ont commencé à faire éclater des pétards dans la foule…

Pour l’instant, nous avons reçu 60 plaintes, dont deux tiers concernent des agressions sexuelles, a déclaré la police, qui suspecte qu’un plus grand nombre va suivre : « les agressions sont d’une toute nouvelle envergure », a déclaré le chef de la police de Cologne Wolfgang Albers.

Environ 15 jeunes femmes ont déclaré avoir été sexuellement agressées, et il y a même eu un cas de « viol par plusieurs hommes » a déclaré Albers.

Une volontaire de la police se trouve même parmi les femmes qui ont été sexuellement agressées, rapporte The Guardian.

Des groupes d’hommes de 15 à 35 ans se sont regroupés pour voler et harceler des jeunes femmes. Ils se sont livrés à des attouchements, a précisé Albers, au point que la maire de Cologne a immédiatement réuni une cellule de crise.

143 officiers de police furent envoyés à la gare centrale pour donner renfort aux 70 policiers fédéraux déjà sur place. Selon le commissaire de police Wolfgang Wurm, les victimes et les témoins ont tous déclaré que la plupart des agresseurs « semblaient venir d’Afrique du nord et avaient l’apparence arabe ».

La maire de Cologne, Henriette Reker a d’abord décrit les évènements comme « outrageants ». Mais plus tard, lors d’une conférence de presse, elle a accusé les jeunes femmes agressées d’être responsables de leur sort en raison de leur comportement, qui devrait être adapté à la présence et à la culture de ces nouveaux venus en restant à distance des agresseurs. Elle a mis en cause les tenues vestimentaires féminines, qui provoquent l’appétit sexuel de ces étrangers venant de pays musulmans, tout cela pour ne pas avoir à désigner les vrais coupables et rester politiquement correcte.

A Hambourg, Bild parle de « chasse aux jeunes femmes comme du gibier» par des hordes musulmanes sauvages, dans la Reeperbahn, la rue animée de Hambourg.

Plusieurs groupes d’environ 5 à 15 hommes se sont littéralement engagés dans« une chasse aux jeunes femmes comme on chasse du gibier ».

Le premier incident s’est produit vers minuit dans Hans-Albers-Platz et Grosse Freiheit. Selon des témoins, la plupart des agresseurs étaient des jeunes étrangers probablement nord africains qui se sont mis en bandes pour harceler des jeunes femmes, d’abord verbalement en les traitant de « salopes », « vicieuses », « putes ». Puis les proies étaient entourées, puis violentées et volées. Les hommes se sont livrés à des attouchements, attrapant la poitrine et le sexe de leurs proies.

Les téléphones des jeunes femmes portables furent volés, rapporte le porte parole de la police Holger Vehren: « pour l’instant, sur les 6 plaintes que nous avons enregistré, les victimes ont entre 18 et 24 ans… » mais il semble qu’il y ait beaucoup, beaucoup plus de victimes.

Beaucoup sortaient de clubs ou de pubs, et ont commencé à paniquer puis à éclater en sanglot, et de honte, n’ont pas alerté la police.

Denise, 17 ans (le prénom a été changé) déclare : « Deux amies à moi ont été attaquées. Des filles étaient pourchassées comme on chasse des animaux. Qu’une chose pareille soit possible à Hambourg me rend malade. Maintenant on a peur de faire la fête dans le quartier ».

D’autres jeunes femmes, sur les réseaux sociaux, avouent avoir été touchées sous leurs jupes, et si elles résistaient, les agresseurs leurs immobilisaient les poignets.

La police a ouvert une enquête pour harcèlement sexuel, vol et agression.

Puis les meutes se rendirent dans les rues de Reeperbahn et continuèrent leurs actes de barbarie, qui ressemblent, est-ce une coïncidence, aux récits de razzias et de conquêtes de l’islam contre les peuples dont les terres, les richesses étaient convoitées.

La police a fait un appel à témoins qui sont priés d’appeler le 040/4 28 65 67 89.

A Stuttgart, deux jeunes filles ont été sexuellement violentées par un groupe d’hommes, puis volées et frappées, témoigne le magazine Focus citant la police municipale.

Deux jeunes filles de 18 ans marchaient dans Schlossplatz vers 23h30 quand elles furent soudainement encerclées par environ 15 hommes qui les empêchèrent de s’enfuir. Ils se sont alors livrés à des attouchements, et leur ont dérobé leurs smartphones et leurs sacs. Elles doivent de ne pas avoir été violées à la présence de passants qui leur ont permis de partir en courant.

Dans un communiqué, la police a lancé cet appel à témoin pour retrouver les perpétrateurs : « il s’agit d’Arabes de type nord africains aux cheveux noirs, agés d’environ 30 à 40 ans. Les gens qui sont venus en aide des jeunes femmes, et les autres témoins de l’incident sont priés de se faire connaitre auprès des autorités du département d’enquêtes criminelles aux numéros suivants : 8990/5778. »

“nous avons compris que tout ceci a été planifié”

Arnold Plickert, président d’un syndicat policier de NRW (Nord Rhin Westphalie), a déclaré au Deutsche Presse Agentur que les agressions étaient “d’un genre nouveau … et ce que nous avons compris, c’est que tout ceci a été planifié.”

Mais rassurez-vous, devant l’évidence, il se trouve aussi en Allemagne de nombreux journalistes complices et franchement abjectes qui affirment « qu’il n’existe aucune preuve pour le moment que les réfugiées soient les auteurs de cette nouvelle violence ». Ces mêmes journalistes sont les premiers à condamner l’extrême droite sans s’embarrasser de la moindre preuve ni précaution, lorsque l’occasion se présente. Ainsi, ils accusèrent les sympathisants de Pegida d’être des néo-nazis et des extrémistes de droite, ce qu’une étude universitaire sérieuse montra être un mensonge – sans qu’aucun média n’en tienne compte et ne revisite sa diabolisation du mouvement.

Globalement, la presse française est restée très discrète, car elle est très engagée dans la propagande immigrationniste. Quand les possibilités de minimiser les actes barbares commis par des immigrés ne sont pas nombreuses, alors ils « oublient » d’en parler, ou leur trouvent des excuses : désespoir comme pour les agressions contre les Israéliens, rejet social comme les terroristes français, précarité pour les réfugiés et migrants en Allemagne, et silence radio pour ceux de Calais, où la population semble vivre un drame sans précédent, et est laissée à l’abandon pour ne pas déroger à la règle politiquement correcte.

Reproduction autorisée avec la mention suivante : © Jean-Patrick Grumberg pour Dreuz.info.

GANZER: IL GENERALE DEI CARABINIERI CONDANNATO PER TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA

 E’ un pò vecchia, ma è bene ricordare certi fatti, non dimentichiamo il piano “SOLO” (il golpe progettato da Licio Gelli con “solo” i Carabinieri)
testatina

3.6.14

ganzer_640

il generale dei carabinieri Giampaolo Ganzer
di Gianni Lannes
 
«Traditore per smisurata ambizione». Questa una delle motivazioni per le quali i giudici dell’ottava sezione penale di Milano hanno condannato a 14 anni di carcere il generale del Ros Giampaolo Ganzer, all’interdizione dai pubblici uffici e alla sanzione di 65 mila euro. Correva il 12 luglio 2010 quando arrivò questa sentenza di primo grado (8255/10). Secondo il Tribunale, il comandante del Reparto operativo speciale dell’arma, fiore all’occhiello dei Carabinieri, tra il 1991 e il 1997 «non si è fatto scrupolo di accordarsi con pericolosissimi trafficanti ai quali ha dato la possibilità di vendere in Italia decine di chili di droga garantendo loro l’assoluta impunità», dunque «Ganzer ha tradito per interesse lo Stato e tutti i suoi doveri tra cui quello di rispettare e fare rispettare la legge».
Tutto questo possibile perché «all’interno del raggruppamento dei Ros c’era un insieme di ufficiali e sottufficiali che, in combutta con alcuni malavitosi, aveva costituito un’associazione finalizzata al traffico di droga, al peculato, al falso, al fine di fare una rapida carriera».In Italia la legge – com’è abbastanza noto – non è uguale per tutti, basta vedere come se la spassa il massone piduista Silvio Berlusconi, alla testa di “forza italia”. Un altro intoccabile: il generale Ganzer è rimasto al suo posto di comando fino alla pensione. Il 13 dicembre 2013 la condanna sia pure ridotta a 4 anni e 11 mesi di reclusione è stata confermata in appello.
La pm Maria Luisa Zanetti aveva chiesto 27 anni per il generale Ganzer, ma il tribunale aveva ridotto la condanna a 14 anni, in quanto la Corte presieduta da Luigi Capazzo non ha riconosciuto il reato di associazione a delinquere. Ma non ha concesso nemmeno le attenuanti generiche all’alto ufficiale, in quanto «pur di tentare di sfuggire alle gravissime responsabilità della sua condotta, Ganzer ha preferito vestire i panni di un distratto burocrate che firmava gli atti che gli venivano sottoposti, dando agli stessi solo una scorsa superficiale». Secondo i giudici, inoltre «Ganzer non ha minimamente esitato a fare ricorso a operazioni basate su un metodo assolutamente contrario alla legge ripromettendosi dalle stesse risultati di immagine straordinari per sé stesso e per il suo reparto». 17 i condannati nel processo, tra cui il narcotrafficante libanese Jean Bou Chaaya (tuttora latitante) e molti carabinieri: il colonnello Mario Obinu (ai servizi segreti) con 7 anni e 10 mesi, 13 anni e mezzo a Gilberto Lovato, 10 anni a Gianfranco Benigni e Rodolfo Arpa, 5 anni e 4 mesi a Vincenzo Rinaldi, 5 anni e 2 mesi a Michele Scalisi, 6 anni e 2 mesi ad Alberto Lazzeri Zanoni, un anno e mezzo a Carlo Fischione e Laureano Palmisano.
 
La clamorosa condanna del generale Ganzer fu accolta tra il silenzio dell’allora ministro della Difesa Ignazio La Russa, la solidarietà dell’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni e la difesa dell’ex procuratore antimafia Pierluigi Vigna, benché questa brutta vicenda che “scuote l’arma” avrebbe dovuto portare alla sospensione della carica e quindi del servizio di Ganzer, in ottemperanza all’articolo 922 del decreto legislativo 15 marzo 2010, la cosiddetta “norma di rinvio” che dice: «Al personale militare continuano ad applicarsi le ipotesi di sospensione dall’impiego previste dall’articolo  4 della legge 27 marzo 2001, numero 97” che attiene alle “Norme sul rapporto tra procedimento penale e procedimento disciplinare ed effetti del giudicato penale nei confronti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche” e che all’articolo 4 dice espressamente: “In caso di condanna, anche non definitiva, per alcuno dei delitti indicati all’articolo 3 comma 1, i dipendenti sono sospesi dal servizio». Tra i delitti considerati c’è pure il peculato, reato contemplato nella sentenza a carico di Ganzer.

 

Eppure, da allora, il generale Ganzer è rimasto in carica fino alle pensione e nessun ministro (La Russa allora, Di Paola dopo), tantomeno  il capo dello Stato e capo delle forze armate pro tempore Giorgio Napolitano, gli ha fatto rispettare la legge.

 
Ganzer ha continuato a dirigere il Ros, ad occuparsi di inchieste della portata di Finmeccanica, degli attentatori dell’ad di Ansaldo Roberto Adinolfi, senza contare le presenze ai dibattiti sulla legalità al fianco dell’ex sottosegretario del Pdl Alfredo Mantovano, suo grande difensore. Infine, indisturbato Ganzer ha lasciato il comando del Reparto. Non per l’infamante condanna ridotta ma confermata in appello il 13 dicembre 2013 (4 anni e 11 mesi di reclusione). Ma “per raggiunti limiti d’età”, e andare in pensione. Da «Traditore per smisurata ambizione» a fruitore di (smisurata?) pensione. Protetto dagli uomini delle istituzioni e alla faccia di chi la legge la rispetta.
Tutto normale nel paese colonia a stelle e strisce, dove la droga si smercia impunemente nelle basi USA e NATO. No, in uno Stato di diritto non è normale che un generale, che ricopre un incarico così importante nei Carabinieri, rimanga al suo posto nonostante fosse stato indagato, rinviato a giudizio e poi addirittura condannato a 14 anni di carcere per reati gravissimi. Né è normale che resti al suo posto nonostante sia stato condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. No. Non è normale. E non è da Paese civile.
 
Quale credibilità mostra di avere uno Stato che consente a un generale dell’Arma, condannato in primo grado e in appello, di continuare a restare al suo posto e di proseguire negli arresti? Poca o nessuna. Una mancanza di credibilità che genera l’ennesimo ossimoro istituzionale: un generale condannato che arresta degli indagati. Stride non poco, vero? Ancora più stridente è poi vedere il Generale condannato mentre illustra i particolari degli arresti in una conferenza stampa. Tradotto: nonostante la condanna, si è deciso di lasciarlo al suo posto, senza nemmeno avere l’accortezza di evitare inopportune apparizioni.  
 
riferimenti:

SPECIAL GEOPOLITIQUE : LE CHOC IRAN VS ARABIE SAOUDITE/ SUR AFRIQUE MEDIA CE DIMANCHE

# SUR AFRIQUE MEDIA TV CE DIMANCHE 10 JANVIER 2016/

EODE PO - GEOPOLITIQUE le choc iran vs saoud (2016 01 10)  FR (1)

Avec les correspondants internationaux d’AFRIQUE MEDIA :

 * Luc MICHEL (duplex video avec EODE-TV depuis Bruxelles) :

LE CHOC IRAN VS ARABIE SAOUDITE (1).

EODE PO - GEOPOLITIQUE le choc iran vs saoud (2016 01 10)  FR (2)

LES BLOCS REGIONAUX PROCHE-ORIENTAUX ET LEURS REPERCUSSIONS EN AFRIQUE

 * Jan VAN ZEEBROECK (duplex audio depuis Beyrouth, Liban) :

LE CHOC IRAN VS ARABIE SAOUDITE (2).

ISLAM CHIITE VS SUNNITES ?

NE PAS TOMBER DANS LA FAUSSE GRILLE DE LECTURE DU CHOC DES CIVILISATIONS (MADE IN USA)

Dans le cadre du  DEBAT PANAFRICAIN’

de ce dimanche 10 janvier 2016 :

Vers 14H30 (Douala/Ndjamena/Malabo) et 14H30 (Bruxelles/Paris/Berlin)…

Présenté par Alain-Michel YETNA depuis Douala

REDIFFUSION ce lundi matin …

En direct sur streaming sur http://lb.streamakaci.com/afm/

 EODE PRESS OFFICE