ROBERT MUNDELL (”PADRE” DELL’EURO-DISASTRO): ”L’EURO E’ L’ARMA ELIMINARE FINALMENTE WELFARE E SOVRANITA’ NAZIONALI”

venerdì 9 maggio 2014
Come rivelato da un’articolo del Guardian scritto dal giornalista statunitense Greg Palast (ben due anni fa!), uno dei padri fondatori della moneta unica, Robert Mundell, considerava l’euro come l’arma che avrebbe spazzato via norme e regolamenti sul lavoro costringendo i governi nazionali a tagliare la spesa sociale e a limitare i diritti civili, svendendo la propria sovranità alla stessa UE e ai grandi gruppi finanziari.
Lo stesso Mundell disse a Palast che “l’euro è tutt’uno con la Reaganomics; la disciplina monetaria impone la disciplina fiscale ed agisce anche sui politici ,e quando la crisi morde allora alle nazioni resta ben poco da fare se non “liberalizzare” privatizzare, deregolamentare e soprattutto distruggere il welfare garantito dallo Stato”.
Tutto ciò lo vediamo al giorno d’oggi con le politiche di austerità imposte dalla Commissione Europea e dalla BCE ai governi nazionali , politiche che mirano a limitare e distruggere lo stato sociale e a spostare sempre di più la sovranità verso Bruxelles .

Tutto questo comporta l’aumentare del precariato e della disoccupazione, la distruzione graduale della classe media e la diminuzione dei diritti per quella lavoratrice , aumentando fortemente le diseguaglianze economiche e sociali. D’altronde l’UE non è democratica ma è basata su un sistema politico di tipo oligarchico: chi comanda sono i rappresentanti della Commissione che non hanno nessun mandato popolare.
Dare maggiori poteri a questa UE significa sostanzialmente dire addio alla democrazia anche formale e avviarci verso un “neofeudalesimo” tecnocratico.
Il problema non è l’Europa unita in sè, ma questa Unione Europea e questo euro che sono totalmente disfunzionali di per sè. L’euro e l’UE come sono ora  fanno comodo solo ai burocrati che la guidano, a certe multinazionali e ai grandi gruppi di potere finanziario e economico che la sostengono, ma non ai cittadini .
Solo in quest’ottica si possono capire le famose dichiarazioni rilasciate nel 2011 da Mario Monti sull’euro e la Grecia: “La Grecia è la prova del successo dell’euro”.
In Grecia le politiche di austerità hanno portato a un aumento vertiginoso della povertà con ben il 44% della popolazione che nel  2013 aveva un reddito al di sotto della soglia di povertà. Inoltre, secondo un recente rapporto dell’ Unicef oltre 600mila bambini sono a rischio povertà. Questo è il risultato di questo euro e delle politiche volute dall’Unione Europea .
Come si può ben capire, il problema non sta tanto nell’Europa unita ma in questa Unione Europea e sul come è stata creata. Molti opinionisti affermano che si può tentare di cambiarla gradualmente, ma questo processo sarebbe troppo lungo e al giorno d’oggi risulterebbe “utopistico”.
Probabilmente un’uscita dall’UE potrebbe essere una valida alternativa e al contempo si dovrebbero porre le basi per una nuova e diversa Europa , andando oltre il modello obsoleto e disfunzionale che caratterizza l’attuale UE  (e la sua disgrazia valuta unica, da distruggere quanto prima).

Articolo scritto da  Salvatore Santoru per Informazioneconsapevole.blogspot.it – che ringraziamo.

 

Nota.

Greg Plast ha scitto anche questo articolo, su Robert Mundell:

 

“Per l’architetto dell’euro, prendere le decisioni di macroeconomia senza la partecipazione dei politici eletti e stringere i tempi della deregolamentazione erano una parte del piano. L’idea che l’euro abbia “fallito” è pericolosamente ingenua. L’euro sta facendo esattamente quello che il suo ideatore – e quell’1% di ricchi che decisero di adottarlo – aveva previsto e per cui era stato programmato.

Questo progenitore è l’economista Robert Mundell, che lavorò all’Università di Chicago. L’architetto della “supply-side economics” è ora professore alla Columbia University, ma io lo conoscevo perché era in contatto con il mio professore di Chicago, Milton Friedman, con cui lavorò nella ricerca su valute e tassi di cambio che sarebbe stata la base del progetto di unione monetaria europea e della moneta comune europea.

Mundell, all’epoca, era più interessato ad arredare il suo bagno. Il Professor Mundell, oltre ad aver vinto un Premio Nobel possedeva anche una antica villa in Toscana, e mi disse, irritato: “Non vogliono nemmeno farmi costruire un bagno. Qui ci sono delle regole che mi dicono che non posso trasformare questa stanza in un bagno! Ci potresti credere?”

Come spesso accade, non lo so. Ma io non ho una villa in Italia, quindi non posso nemmeno immaginare quali frustrazioni possa creare un regolamento catastale sulla costruzione di servizi igienici. Ma Mundell, un canadese-americano, di quelli che possono fare tutto, voleva fare qualcosa anche per questo: e venne fuori con un’arma capace di spazzare via le regole e i regolamenti governativi sul lavoro. (Odiava veramente gli idraulici e il loro sindacati che volevano un sacco di soldi per spostare il suo water.)

“E ‘molto difficile licenziare i lavoratori in Europa”, si lamentò. Ma trovò una risposta: l’euro.

L’euro sta facendo bene il suo lavoro quando la crisi colpisce, ha spiegato Mundell. L’aver rimosso i controlli di un governo sulla moneta sta evitando che piccoli e fastidiosi funzionari eletti dal popolo utilizzino gli strumenti monetari e fiscali Keynesiani per tirare fuori una nazione dalla recessione. “Si deve lasciare la politica monetaria fuori dalla portata dei politici”, ha detto. “[E], senza poter manovrare la politica fiscale, l’unico modo con cui le nazioni possano sostenere il livello occupazionale è dare spazio alla concorrenza riducendo le norme in materia di business.”

Parlava di leggi del lavoro, di regolamenti sull’ambiente e, naturalmente, di tasse. Con l’euro tutto sarebbe stato spazzato via. La democrazia, in questo modo, non sarebbe più riuscita a interferire con il mercato e nemmeno con l’impianto idraulico. Come dice un altro premio Nobel, Paul Krugman, la creazione della zona euro ha violato la regola base dell’economia nota come “area monetaria ottimale”. Grazie a una delle regole escogitate da Bob Mundell.

Ma questo non preoccupava Mundell. Per lui, l’euro non doveva trasformare l’Europa in una forte entità economica unificata . Si preoccupava piuttosto di Reagan e della Thatcher. “Ronald Reagan non sarebbe stato eletto Presidente senza l’influenza di Mundell”, ha scritto una volta Jude Wanniski sul Wall Street Journal. Le supply-side economics ( Nota 1) introdotte da Mundell sono diventate il modello teorico per Reaganomics – o come George Bush Sr. diceva L”economia voodoo”: il credo nella panacea della magia del libero mercato, che ha ispirato le politiche della Thatcher.

Mundell mi ha spiegato che, di fatto, l’euro è un tutt’uno con le Reaganomics: “Una Disciplina monetaria deve imporre anche una disciplina fiscale ai politici.” E quando cominciano le crisi, le nazioni economicamente disarmate hanno poco altro da fare, se non cancellare massicciamente le regole sociali, privatizzare indiscriminatamente le industrie statali , tagliare le tasse e buttare il welfare state giù per lo scarico.

Così, vediamo che il (non eletto) Primo Ministro Mario Monti sta cambiando completamente il diritto del lavoro in Italia per rendere più facile ai datori di lavoro, come Mundell , di licenziare gli idraulici toscani. Mario Draghi, il (non eletto) Capo della Banca Centrale Europea, chiede “riforme strutturali” – un eufemismo per distruggere i contratti collettivi di lavoro. Tutti parlano di una teoria nebulosa che questa “svalutazione interna” , dovrà farfunzionare in ogni nazione e permetterà a tutti di essere più competitivi. Monti e Draghi non possono credibilmente spiegare come, se tutti i paesi del continente deprezzano la loro forza lavoro, sarà possibile ottenere un vantaggio competitivo.

Ma non c’è bisogno di spiegare le loro politiche, ma solo guardare come stanno lasciando lavorare i mercati con i titoli sovrani di ogni nazione.   Quindi, l’unione monetaria è una guerra di classe con altri mezzi. La crisi in Europa e le fiamme in Grecia hanno fatto amalgamare meglio tutti i componenti di quello che il re dei filosofi della “ supply side economics” Joseph Schumpeter chiamava la “distruzione creativa”. Schumpeter , sostenitore del libero mercato dell’apologeta Thomas Friedman, è subito volato ad Atene per vedere la banca bruciata, come fosse un “provvido tempio” dove sono morte tre persone dopo un bombardamento di fuoco di manifestanti anarchici, e non ha perso l’occasione per fare la sua omelia sulla globalizzazione e sulla “irresponsabilità” della Grecia.

Le fiamme, la disoccupazione di massa, la svendita dei beni nazionali, dovrebbero produrre quello che Friedman chiama “rigenerazione” della Grecia e, in definitiva, dell’intera zona euro. Così Mundell e tutti quegli altri che hanno una villa in Toscana, potranno spostare i loro dannati cessi ovunque vogliano e adesso potranno farlo con meno fastidi. Nessun fallimento quindi anzi, l’euro , che era una creatura di Mundell, ha fatto molto di più di quanto probabilmente aveva sognato il suo papà”.

Link originale in lingua inglese:

http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2012/jun/26/robert-mundell-evil-genius-euro?INTCMP=SRCH

ROBERT MUNDELL (”PADRE” DELL’EURO-DISASTRO): ”L’EURO E’ L’ARMA ELIMINARE FINALMENTE WELFARE E SOVRANITA’ NAZIONALI”ultima modifica: 2014-05-14T14:39:21+02:00da davi-luciano
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