Terzo Valico, scatta l’ora delle demolizioni

Al via l’abbattimento di due palazzine a Ceranesi; interrotta fino a martedì la strada dei Piani di Praglia. I comitati No Tav annunciano un presidio permanente

di GIULIA DESTEFANIS
02 maggio 2014

Le palazzine di Ferriere da abbattere
Sullo sfondo c’è la grande opera, il Terzo Valico, la tratta ferroviaria Genova-Arquata, anello nostrano del “ponte dei mari” che collegherà Genova al nord Europa. Ma in primo piano – soprattutto dal punto di vista di chi quelle zone le abita – ci sono solo i piccoli passi per la realizzazione dell’opera, i lavori di cantierizzazione delle strade che investono la Valpolcevera e i dintorni.
Che cambiano panorami ed equilibri sociali: come a Ceranesi, dove tra venerdì e martedì 6 – ed è già annunciata la mobilitazione dei comitati NoTav, con presidi e cortei – verranno demolite due palazzine (ai civici 85 e 107 di via Bartolomeo Parodi, all’altezza del ponte delle Ferriere), fino a un anno fa abitate da 18 famiglie poi indennizzate e allontanate: la strada provinciale dei Piani di Praglia, in quel tratto, rimarrà chiusa per tutti i cinque giorni. “Un grande disagio per il traffico”, spiega il sindaco di Ceranesi Mauro Vigo. La demolizione è funzionale all’allargamento della strada che da Pontedecimo, da Genova, sale verso il paese, e che servirà ai mezzi pesanti per raggiungere il cantiere di Cravasco (dove sorgerà una delle gallerie di servizio della grande opera).

Di fatto, quelle macerie saranno il primo segno tangibile del Terzo Valico nella Valverde: ” Si danneggia un borgo vivo – dice Lorenzo Torrielli del gruppo Valverde No-Tav – con l’allontanamento di tante famiglie, oltre al negozio della parrucchiera di paese, e si abbattono due belle palazzine ristrutturate di recente. Non possiamo permettere che passi tutto nell’indifferenza “. Il gruppo, così, ha chiamato a raccolta i comitati No Terzo Valico della vallata, e in molti hanno risposto all’appello: “Presidieremo la zona durante i cinque giorni, in particolare sabato pomeriggio con un corteo fino a Campomorone – continua – Ma durante tutti i lavori saremo lì a volantinare, coinvolgere i residenti dei dintorni, farli ragionare sui danni e la desertificazione che l’opera porta”.

Mese dopo mese, con l’apertura di nuovi fronti di lavoro per l’opera, sale insomma la tensione. “E’ normale, ci sono i disagi e dunque c’è anche chi protesta – riprende il sindaco Vigo – cercheremo di ridurli al minimo, i disagi, anche se gli ingorghi verso Pontedecimo saranno inevitabili, con le auto che si riverseranno dalla sponda destra del torrente Verde a quella sinistra, sulla strada di Campomorone. Poi, i veri problemi inizieranno tra un anno, quando partiranno i lavori di allargamento della strada che dureranno mesi, altro che cinque giorni”.
Ma più che il traffico, e il sindaco lo sa, i comitati contestano il sistema degli espropri e delle demolizioni che si espande intorno al Terzo Valico: “Non sono belle cose, è vero, in quelle palazzine c’era gente che viveva da 70 anni, e che ha sofferto. Ma abbiamo aiutato tutti a trovare altre sistemazioni”.

La maggior parte dei 18 nuclei erano affittuari e dunque – parallelamente ai proprietari, che hanno avviato lunghe trattative – sono stati indennizzati dal costruttore dell’opera, Cociv, con 43 mila euro ciascuno (un indennizzo previsto per legge regionale). E se a Ceranesi il processo ha toccato due palazzine, diverse altre sono state coinvolte nella vicina Pontedecimo. Qui una è già stata demolita, altre incontreranno la stessa sorte: “Anche noi abbiamo fatto la nostra parte, sostenendo le famiglie – spiega Stefano Bernini, vicesindaco di Genova che tanto si è battuto per limitare i disagi dei proprietari espropriati e ha mediato con Cociv per aumentare gli indennizzi – anche qui tutti gli stabili da demolire sono già disabitati da un anno”.
Anche a Pontedecimo a febbraio, il giorno della prima demolizione, i NoTav si schierarono in un presidio, con i loro striscioni e volantini: “E le forze dell’ordine arrivarono in gran quantità – conclude Torrielli – Ci aspettiamo arrivino anche questa volta, ma stiano tutti tranquilli: non penseremo a generare tensioni, piuttosto a far uscire la gente di casa e mostrare il nostro punto di vista, la devastazione del territorio”.

http://genova.repubblica.it/cronaca/2014/05/02/news/terzo_valico_scatta_l_ora_delle_demolizioni-85022757/

Terzo Valico, scatta l’ora delle demolizioniultima modifica: 2014-05-02T21:13:56+02:00da davi-luciano
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