I “Banksters” pagano bene chi difende i loro interessi

supponiamo si sia tanto adoperata per quel principio tanto caro al capitalismo della libera circolazione degli umani come fossero merce, ossia in favore dei migranti, questo conferisce alla Boldrini il diritto di censurare chi vuole, impedire l’opposizione, insultare chi vuole, mandare a casa di coloro che contestano il suo pensiero una squadra ad hoc per sequestrare i pc? In democrazia 2.0 si, a quanto pare.
Le si può perfino “perdonare” il regalo CHE NOI ITALIANI PAGHEREMO di ben 7,5 MILIARDI alle banche. Anch’essi a quanto pare, SOGGETTI TANTO DEBOLI E ULTIMI DELLA SOCIETA’ degna di somma TUTELA.

Posted By Luciano Lago On 4 febbraio 2014
di Luciano Lago

Un coro si sdegno e di accuse si scaglia in queste ore da parte di tutti i giornali e le testate accreditate contro i deputati del 5 Stelle i quali hanno osato “infangare” le istituzioni con le loro intemperanze ed hanno offeso le onorevoli dello schieramento del PD con i loro insulti triviali.
Dai più quotati opinionisti e commentatori TV piovono accuse di “attacco alle istituzioni” e di “squadrismo di tipo fascista”, si cercano addirittura collegamenti familiari con qualche deputato più in vista (Di Battista) per attribuirgli la qualifica di fascista dalle origini paterne.
Il clou delle accuse piove dalla esimia presidente della Camera Laura Boldrini, personaggio ormai del tutto di parte che “esegue” quanto sia necessario applicare per favorire il governo delle larghe intese che sia l’esecuzione di una “tagliola” contro l’ostruzionismo o un “monito” solenne contro la “deriva antidemocratica”. La Presidente “super partes” , come ama definirsi la Boldrini, la troviamo tempestivamente ospite nel salotto televisivo di Fabio Fazio da dove può facilmente lanciare le sue accuse ed i suoi moniti sulla “deriva antidemocratica” (dimenticandosi del suo ruolo di garanzia dell’opposizione parlamentare) con il compiacente accordo del conduttore milionario, conosciuto incensatore del fronte del “politicamente corretto” che gli garantisce stipendi milionari e carriere al top, premiato persino con gestione del Festival di San Remo.

Sono pochi quelli che entrano nel merito del problema,ossia il decreto per la rivalutazione delle quote della Banca d’Italia di cui si avvantaggiano le banche che ne detengono il capitale e nessuno si chiede perché e percome sia utile e necessario che la più importante Banca pubblica sia stata ceduta a banche private già dal 1992 grazie alla legge voluta da Andreatta e Ciampi in conformità agli interessi del cartello bancario.
Se qualcuno dei commentatori spiega qualche cosa, in TV e sul Web, è per giustificare e per spiegare che non c’è una emissione di denaro pubblico ma che si da fondo di attingere alla riserva statutaria della Banca e che comunque lo Stato potrà incassare delle imposte aggiuntive per circa 1,5 miliardi per l’anno in corso.
Piccolo particolare che i commentatori delle testate del sistema si astengono dallo spiegare:
il vantaggio sicuro per le banche che potranno vendere sul mercato la propria quota rivalutata guadagnando lucrosi profitti moltiplicati per 100 e più rispetto alle quote detenute attualmente mentre lo Stato si priverà per tutti gli anni futuri di un sicuro introito derivante dalle imposte e dalla redistribuzione degli utili di Banca d’Italia.
Se poi si esamina nei particolari il decreto ci si accorge che ad ogni passaggio di questo corrisponde un sicuro guadagno per i banchieri ed una perdita netta per le casse pubbliche. Senza considerare che, qualora poi lo Stato un giorno volesse procedere legittimamente alla nazionalizzazione della sua banca, per mettersi al passo dei grandi paesi europei, dovrebbe conferire ai banchieri privati più di 7 miliardi di elargizioni per riacquisire le quote detenute dagli istituti bancari.

In pratica si mette già da subito un paletto contro qualsiasi tentativo futuro da parte dello Stato di riappropriarsi senza oneri del proprio istituto per uscire dalla condizione di colonia nel quale si trova attualmente.
Questo essenzialmente la logica del decreto mascherato dal governo di Letta/Saccomanni come “operazione di cassa e di privatizzazione”.

Facile capire quindi che, di fronte ad una operazione di enorme vantaggio e profitto per il cartello bancario, questo si mobiliti utilizzando tutti i propri fiduciari e propagandisti di servizio inseriti nella RAI, nelle altre reti TV nonchè gli opinionisti sui giornali per difendere l’operazione mascherandone gli interessi a cui è diretta (il cartello bancario), per smontare la polemica e le accuse dei “grillini”, mettendo in evidenza il loro turpiloquio e le loro intemperanze squadristiche, dirottando l’attenzione del pubblico sul “pericolo per la democrazia” rappresentato dalle azioni dei 5 stelle e dai loro insulti.

Siamo sicuri che a breve si passerà alla fase due: quella di criminalizzare il movimento ricorrendo all’utile opera di eventuali procure, opportunamente sensibilizzate, ed attuare delle divisioni all’interno di questo utilizzando gli infiltrati nel movimento che già da tempo sono all’opera per dirottare le azioni politiche dei 5 Stelle verso obiettivi secondari e non essenziali per gli interessi sostanziali dietro il quadro politico italiano.

Questa è a nostro avviso la reale prossima deriva del sistema politico italiano: uno scivolamento verso un regime di divisione in duopolio del potere politico, tra centro destra e centrosinistra, entrambi ben allineati sul mantenimento delle politiche neoliberiste e monetariste della BCE e della Commissione Europea, entrambi al servizio delle centrali finanziarie e delle lobby dominanti salvo alcune apparenti posizioni di dissidio su questioni minime non essenziali. Tutte le reali opposizioni all’esterno delle coalizioni senza possibilità di incidere politicamente su quadro politico.

Essenziale come sempre la funzione di media e l’abbiamo vista in questi giorni con tutto l’apparato mediatico schierato a difesa del sistema, a difesa dei personaggi quali re Giorgio Napolitano, della Boldrini, delle Istituzioni e proteso a sparare a zero sui “sovvertitori dell’ordine democratico”, sui nuovi “squadristi” , sul “pericolo fascista”.  Il colmo del paradosso sta nella scena in cui, il gruppo degli onorevoli del PD schierati a quadrilatero a cantare “bella ciao” in difesa del decreto salva banche. Una scena davvero unica.

D’altra parte bisogna considerare che il cartello bancario paga bene, assicura lauti stipendi, privilegi e prebende, ottime carriere ai giornalisti, opinionisti e presentatori che se ne assumano la difesa degli interessi. I “banksters” assicurano poi compartecipazioni finanziarie al partito che meglio ne rappresenta gli interessi, il PD di Renzi e soci, con l’MPS che sarà ancora una volta salvata dalla bancarotta con l’operazione BANKITALIA (MPS possiede una quota del capitale di Bamkitalia), con l’UNIPOOL (istituto contiguo al PD) che associa adesso anche la SAI assicurazioni ex istituto del gruppo Ligresti. Se si aggiunge a tutto questo un compiacente silenzio delle inchieste della magistratura sulla allegra gestione della MPS a Siena, un accordo un vista per altre concessioni pubbliche alle Coop ed alle società di area PD, come il gruppo di Farinetti, Italy& Italy, che realizzerà un’altra mega struttura commerciale in pieno centro di Siena, si avrà un quadro completo degli interessi sotterranei e degli intrecci di affari che legano banche e ceto politico in questo paese che affonda economicamente e svende il suo patrimonio pubblico ma permette ancora ottimi affari ai detentori del vero potere: i Banksters.

Fonte:  Controinformazione.info [1]
 http://www.stampalibera.com/?p=70960

Controinformazione.info: http://www.controinformazione.info/i-banksters-pagano-bene-chi-difende-i-loro-interessi/

I “Banksters” pagano bene chi difende i loro interessiultima modifica: 2014-02-05T20:34:14+01:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo