Tutti in fila per attaccare la Siria

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Assad è cattivo punto e basta. Così ha deciso il pentagono e così gli sgherri con la penna e senza si impegnano ad indottrinare

Posted By Redazione On 5 settembre 2013

Notizie in breve
Attacco alla Siria: John Kerry, “la coalizione per la guerra si sta formando” [1]
Petrolio: le minacce alla Siria fanno volare a 115 dollari il Brent [2]
Cina: 100 tonnellate pesci morti in un fiume [3]
Usa: Manning chiede grazia a Obama [4]
Siria: al-Qaida attacca città cristiana [5]
Pakistan-Afghanistan: ok autobotti Nato [6]
Egitto: razzi contro soldati, 2 morti e 8 feriti [7]
Afghanistan, raid Nato: 1 morto [8]
 

Della serie “piu’ israeliani di Israele”: Ferrara, guerra a Siria giusta anche senza prove
Ferrara, guerra a Siria giusta anche senza prove [9]
 

ROMA (IRIB) – Uno dei principali “vassalli” del sionismo in Italia, autorevole penna al servizio del Mossad e di Israele, Giuliano Ferrara, ha affermato che la guerra alla Siria e’ giusta in ogni caso ed anche senza prove che dimostrino in effetti un coinvolgimento del governo nell’uso di armi chimiche.
Il direttore del Foglio a 24 Mattino usa un ragionamento contorto e difficilmente comprensibile che suona piu’ o meno cosi’: “Non accetto di impostare il tema della guerra in Siria sulla questione delle prove. Guerra e pace non sono oggetto di un dibattimento processuale. Il tema delle prove è un falso tema, il caso della guerra è sempre vero e falso allo stesso tempo, lo è sempre stato nella storia”. Probabilmente come tutti gli altri sionisti, Ferrara vuole la guerra alla Siria perche’ a suo avviso “e’ voluta da Dio” o perche’ serve a realizzare l’idea di dominare la zona che va “dal Nilo all’Eufrate” o perche’ concorda con altri scenari apocalittici e folli scaturiti dall’estremismo ebraico che si palesa sottoforma del pensiero del sionismo.

Haaretz: forti pressioni su Congresso da gruppi ebraici americani per attacco a Siria

Haaretz: forti pressioni su Congresso da gruppi ebraici americani per attacco a Siria [10]
TEL AVIV – Il quotidiano israeliano Haaretz rivela che negli Stati Uniti e’ in corso una vera e propria mobilitazione degli ambienti e delle lobby ebraiche per convincere i congressisti a votare si’ alla guerra ai danni della Siria.
Assad: l’uomo che ha quadruplicato il Pil e dimezzato la disoccupazione

Assad:l’uomo che ha quadruplicato il Pil e dimezzato la disoccupazione [11]
di Antonio Merolla.
L’informazione è spesso ridotta a manicheismo. Luce e ombra. O sei un eroe o sei un brutale dittatore. Bashar Al Assad rientra nella seconda categoria. Basta leggere i giornali per esserne convinti. Lo dice anche il segretario di Stato Usa, John Kerry. Assad ha usato le armi chimiche, Assad è come Hitler e Saddam.
Kerry dimentica che, quando Saddam uccise migliaia di esseri umani con le armi chimiche negli anni ’80, lo fece con la complicità degli Usa.

Anche Erdogan, premier della Turchia, sembrerebbe considerare Assad  come un Hitler colpevole di usare armi chimiche e spinge per un deciso intervento militare in Siria (“Non può trattarsi di un attacco-lampo della durata di 24 ore”).

Erdogan dimentica che nel 2010 lui stesso usò armi chimiche contro i curdi.

Ma Kerry non disse: “Erdogan è come Hitler”. E Obama non parlò di linee rosse superate.

Il premier turco denuncia da tempo l’utilizzo da parte di Assad di armi chimiche: “Ci sono pazienti che arrivano nei nostri ospedali che hanno ferite da armi chimiche”.

Ferite da armi chimiche? Secondo Kerry, Assad avrebbe usato il Sarin, un gas nervino che non provoca ferite e ustioni come i gas urticanti.

Erdogan evidentemente si confonde con le armi chimiche usate da lui, del genere che lascia segni visibili (FOTO).

Kerry ed Erdogan avrebbero dovuto farsi una chiacchierata. Torna utile per evitare di contraddirsi.

Bertrand Russell spiegava che bisogna giudicare basandosi sempre sui fatti e non su quello che ci piace o ci conviene di più credere. I fatti dicono che non è stato ancora dimostrato l’uso di armi chimiche in Siria e che, cosa più importante, nel caso in cui fossero state usate l’Onu ammette chenon è possibile stabilire chi è il responsabile.

Altri due fatti.

Bashar Al Assad, il brutale dittatore giunto al potere nel 2000, ha quadruplicato il Pil della Siria in 10 anni grazie a sostanziali riforme economiche di apertura agli investitori stranieri. Avete capito bene: dai circa 15 miliardi di dollari del 1999, il Pil della Siria è giunto a quasi 60 miliardi del 2010.

Forse di questo aumento di Pil hanno beneficiato soltanto i ricchi e i potenti? Potrebbe essere, ma il secondo dato ci fa credere che sia andata bene anche al popolo: la disoccupazione della Siria, sotto il governo di Assad, si è più che dimezzata scendendo dal 20% del 2000 all’8.3% del 2010. Più bassa che in Italia (attualmente oltre il 12%).

Ma evitiamo il manicheismo! Con i suddetti dati non voglio farvi ora credere che Assad sia un eroe, cadendo nello stesso errore di chi vuol farvi credere che sia un dittatore spietato.

Voglio invece farvi una domanda.

E’ credibile che il popolo di un Paese in evidente crescita economica voglia morire in una guerra civile? Parliamoci chiaro: il popolo non si ribella per motivi ideologici. Il  popolo si ribella contro chi lo affama. Non contro chi dimezza i disoccupati.

La tesi alternativa alla rivolta popolare è che la “guerra civile” in Siria sia in realtà fra Assad e truppe di mercenari finanziati da altre nazioni. Così la pensa Mimmo Srour, politico italiano di origine siriana: leggete la sua intervista alla giornalista Clara Salpietro e giudicate voi se è più o meno credibile della versione di Kerry, Erdogan e Obama.

newpedia

Fonte: Imolaoggi

– See more at: http://www.altrainformazione.it/wp/2013/09/04/assad-il-brutale-dittatore-che-ha-quadruplicato-il-pil-e-dimezzato-la-disoccupazione/#sthash.6ctwG2pG.dpuf

Navi militari italiane verso la Siria: Roma vuole partecipare alla guerra?

 Navi militari italiane verso la Siria: Roma vuole partecipare alla guerra? [12]
IRIB – Il cacciatorpediniere lanciamissili Andrea Doria e la fregata Maestrale si dirigono verso le coste siriane ma al governo nessuno sa di preciso perchè. Incredibile ma vero, e’ ciò che e’ successo nelle ultime ore in Italia.
La notizia e’ trapelata da fonti vicine ad ambienti militari e non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte del ministro della Difesa Mario Mauro. Il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli invece ha detto di non sapere niente ma ha detto di ritenere che le due navi da guerra italiane siano partite per “partecipare a esercitazioni”. Il vice presidente della Commissione Difesa Massimo Artini (M5S) e il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano (Pdl) hanno invece chiesto “tempo” per acquisire informazioni in proposito.
Possibile che nel governo nessuno sapesse dell’invio di due navi italiane in zona di guerra? Da quanto appreso da “Il Sole 24 Ore” la Marina Militare è stata invece impegnata in una complessa operazione per predisporre alla partenza Doria e Maestrale, salpate il 2 settembre, per le quali non era prevista nessuna attività tanto meno addestrativa. L’ipotesi poi di effettuare esercitazioni in un’area che sta per essere interessata da operazioni belliche, non è credibile. L’invio delle due navi solleva dubbi sul coinvolgimento dell’Italia nell’attacco a Damasco. Il quotidiano il Sole 24 Ore invece ipotizza che rappresenti la volontà di proteggere da eventuali rappresaglie siriane il contingente di caschi blu italiani schierato nel Libano meridionale e privo di armi pesanti, antiaeree e antimissile. Il cacciatorpediniere Andrea Doria è infatti una nave concepita soprattutto per la difesa aerea grazie al suo radar multifunzionale a lungo raggio Empar e all’imbarco di missili Aster 15 del sistema PAAMS. A bordo delle due unità vi sarebbero quasi 500 militari, 425 appartenenti agli equipaggi normalmente previsti più numerosi tecnici e specialisti (forse anche distaccamenti di incursori e subacquei del Comsubin) la cui presenza potrebbe risultare necessaria a seconda di come evolverà la situazione.
Il 29 agosto era salpata dal porto di Tolone il cacciatorpediniere della Marina francese Chevalier Paul, gemello dell’italiano Doria ed è probabile che le due navi abbiano il compito di garantire congiuntamente l’ombrello protettivo contro rappresaglie effettuate con aerei o missili siriani nei confronti del quasi 1.200 caschi blu italiani e 866 francesi dislocati nel Libano meridionale. Le forze di Parigi assegnate alla missione Unifil sono più esposte ad eventuali attacchi rispetto ai reparti italiani (appartenenti per lo più alla brigata Pozzuolo del Friuli) dal momento che la Francia è in prima linea nel voler attaccare Damasco. Una differenza sostanziale tra Parigi e Roma riguarda invece la comunicazione. I francesi hanno reso noto subito l’invio della loro nave verso le coste siriane, da Roma invece silenzio assoluto. E pensare che il Ministero della Difesa aveva reso pubblica pochi giorni or sono la Direttiva per la comunicazione strategica.

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Tutti in fila per attaccare la Siriaultima modifica: 2013-09-06T14:28:00+02:00da davi-luciano
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