Con la primavera inizia la fase avanzata del progetto mondialista di disarticolazione dell’Europa

Mar 20, 2016
 
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Migranti trasportati dalla Marina Militare
 
di Luciano Lago
 
Con l’arrivo della buona stagione, dalla Sicilia alla Calabria si registra lo stesso copione degli anni scorsi: ricominciano gli sbarchi di migliaia di migranti sulle coste nazionali e si tornano a contare i morti annegati nel Canale di Sicilia, il braccio di mare che separa la Libia dall’Italia. Ieri sulle coste siciliane sono sbarcate quasi 1.500 persone: 700 a Palermo e gli altri divisi tra Pozzallo e Augusta. L’invasione prosegue più massiccia di prima.
 
Le cause di questo nuovo afflusso bisogna ricercarle anche nella chiusura della rotta balcanica che dirotta verso le coste italiane masse di migranti di varie provenienze.
 
Il fenomeno non è spontaneo, come i media del sistema vorrebbero far credere, ma al contrario viene fortemente sospinto ed incentivato da alcune organizzazioni internazionali.
 
Già in precedenza avevamo messo in risalto il ruolo centrali mondialiste nel fomentare l’immigrazione di massa come strumento della geopolitica del caos per destabilizzare e disarticolare la struttura sociale dei paesi europei. Si era messa a fuoco anche la sostanziale complicità di Washington nel favorire l’invasione di massa dell’Europa da parte dell’ondata migratoria, considerando anche il ruolo decisivo avuto dagli USA nella destabilizzazione dei paesi del Medio Oriente e dell’Asia. L’invasione di migranti e la disarticolazione dei paesi europei è un obiettivo che rientra nella strategia egemonica degli Stati Uniti di mantenere sotto l’ombrello della protezione atlantica le province europee dell’impero americano.  Vedi: migrazioni di massa come arma geopolitica
 
Se andiamo ad analizzare quali siano le cause dell’ondata di sbarchi che sta portando migliaia di clandestini sulle coste italiane e su quelle della Grecia, risulta evidente quanto questa massiccia ondata migratoria non sia un fenomeno spontaneo ma sospinto ed incentivato da precise organizzazioni mondialiste e da un paese NATO (la Turchia) che utilizza queste masse di profughi come arma di ricatto verso l’Europa. In ultima analisi siamo portati a concludere che è in atto la spallata finale contro i paesi europei per annientare le identità nazionali e procedere alla fase avanzata del piano di sostituzione delle popolazioni e delle identità europee.
 
Non si possono passare in secondo ordine le rivelazioni dei servizi segreti austriaci su quante ONG siano coinvolte nel finanziamento e nel traffico dei migranti anzi queste rivelazioni, aggiunte alle altre, ci forniscono l’ennesima prova che conferma quanto gli USA siano i responsabili dell’attuale emergenza immigratoria. Vedi:  Servizi segreti austriaci: Usa e Soros finanziano l’invasione dell’Europa
 
Risulta facile notare come ci sia stata sempre una costante ingerenza statunitense nelle questioni interne dell’Unione Europea come ad esempio quelle che, nell’anno appena trascorso, hanno riguardato le trattative avutesi tra Grecia del governo Tsipras e la Troika, fatto che ha messo pienamente in luce come la vera posta in gioco del Grexit non fosse soltanto una questione economica ma che l’eventuale fuoruscita della Grecia dal sistema dell’euro e dalla UE rappresentasse in realtà una questione geopolitica e si era capito come i contendenti in campo non fossero soltanto la Grecia e Bruxelles ma Washington e Berlino.
 
Altrettanto accade con la questione migratoria che coinvolge tutti i paesi europei ed in particolare quelli della rotta balcanica con la Grecia in prima fila e l’alleato della NATO, la Turchia, messo in una posizione di detonatore della crisi grazie al rapporto privilegiato che il governo di questo paese intrattiene con Berlino e con Washington.
 
In tutte queste situazioni gli Usa, nonostante abbiano recitato la parte dell’osservatore disinteressato, hanno dimostrato come la costruzione europea sia di fatto del tutto funzionale agli interessi egemonici atlantisti e così come questa costruzione, in ogni suo possibile allargamento, favorisce, attraverso la NATO, l’estensione dell’egemonia statunitense, ogni suo possibile arretramento ne limita il campo d’azione. Possiamo ricordare di quanto affermava Bzrezinski quando assegnava all’Europa il ruolo di mera “testa di ponte democratica degli Stati Uniti in Eurasia”, sostenendo che:
 
«Qualunque espansione del campo d’azione politico dell’Europa è automaticamente un’espansione dell’influenza statunitense. Un’Europa allargata e una NATO allargata serviranno gl’interessi a breve e a lungo termine della politica europea. Un’Europa allargata estenderà il raggio dell’influenza americana senza creare, allo stesso tempo, un’Europa così politicamente integrata che sia in grado di sfidare gli Stati Uniti in questioni di rilievo geopolitico, in particolare nel Vicino Oriente». Vedi: A Plan for Europe
 
Questo spiega l’interees di Washington nel favorore le possibilità di allargamento ulteriore dell’unione Europea (alla Turchia, alla Serbia ed alla Macedonia) e la sua azione di pressing sui paesi che sono tentati di uscirne fuori.
 
Bisogna capire che il peggiore incubo di Washington è quello di dover assistere ad un riavvicinamento fra Europa e Russia ed in particolare che gli sforzi della strategia USA sono tutti indirizzati ad impedire con ogni mezzo una possibile alleanza tra Russia e Germania, che costituirebbe l’unica seria minaccia alla supremazia planetaria dell’impero “talassocratico” che un tempo era della Gran Bretagna e oggi degli Stati Uniti.
 
Interessante notare che, nonostante la massiccia propaganda mondialista, in alcuni paesi si è risvegliato il senso dell’identità nazionale e si è percepito il livello della minaccia costituito dal fatto di aprire le porte all’ondata migratoria.
 
Uno di questi è l’Ungheria di Orban, ma non è il solo visto che su posizioni simili si trovano la Repubblica Ceka, la Slovacchia e la Polonia, oltre all’Austria, alla Danimarca ed altri paesi che hanno chiuso le frontiere.
 
Dichiarazioni di Viktor Orban
 
Viktor Orban, primo ministro dell’Ungheria, l’altro giorno ha dichiarato: “risulta attualmente proibito in Europa affermare che l’immigrazione di massa porta con sé il crimine ed il terrore in Europa”.
 
“L’Europa, la nostra casa comune, attualmente non è libera”, ha affermato Orban in un discorso tenuto per le celebrazioni del giorno dell’indipendenza ungherese e questo discorso è risuonato come un grido di resistenza per tutta le nazioni europee minacciate nella loro identità e nella sovranità dei loro paesi.
 
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La “bestia nera” dei globalisti europei, l’uomo che ha resistito fermamente a tutte le minacce di sanzioni e di rappresaglie da parte dei suoi poderosi soci della UE (Germania e Francia in primis), per causa della sua chiara difesa della identità nazionale ungherese di fronte alla valanga degli ultimi arrivati dal terzo mondo, ha ricordato che oggi l’Europa non è libera perchè non è permesso dire la verità. Esiste un “patto del silenzio” fra le autorità europee e le forze dell’ordine e con i grandi media per presentare al pubblico una immagine deviata e buonista della crisi dei rifugiati sminuendo o mettendo sotto silenzio i numerosi casi di tensioni sociali, scontri culturali, problemi di sicurezza e di ordine pubblico, creazione di ghetti, sobillazione dell’estremismo e costi inassumibili. Una censura più insidiosa della matita rossa delle dittature- aperta e riconosciuta- che distingue fra le cattive notizie che riguardano gli immigrati mediante pressioni politiche e finanziarie ed affinità ideologica. Una piaga su cui Orban mette il dito senza cercare di dissimulare.
 
Risulta proibito affermare che quelli che arrivano non sono in massima parte riìfugiati ma che l’Europa è minacciata dall’immigrazione”, ha proseguito Orban in un discorso storico.
 
E’ proibito dire che ci sono decine di milioni pronti a partire alla volta dei nostri paesi. Proibito dire che l’immigrazione porta con se il crimine ed il terrore nelle nostre nazioni.
 
E’ proibito segnalare che le masse che arrivano, proveniendo da altre culture ed altre forma di civiltà, mettono in pericolo il nostro modo di vita, la nostra cultura, i nostri costumi e le nostre tradizioni cristiane.
 
E’ proibito dire che non si tratta di una catena di conseguenze causali ed involontarie ma una operazione preparata e pianificata da molto tempo; una massa di gente diretta contro di noi.
 
E’ proibito dire che Bruxelles sta forgiando piani per trasferire qui centinaia di migliaia di stranieri e farli installare quanto prima fra di noi.
 
E’ proibito ammettere che il tentativo di installare questa gente qui è quello di rimodellare il paesaggio culturale e religioso d’Europa ed alterare le sue caratteristiche etniche eliminando l’ultima barriera contro il mondialismo: gli Stati Nazione”.
 
(……………….)
 
“Oggi si è scritto nel libro del destino che i poteri mondiali occulti e senza volto elimineranno tutto quello che è unico, autonomo, ancestrale e nazionale. Mescoleranno culture, fedi e popolazioni fino a che la nostra poliforme e orgogliosa Europa si trasformi in docile e perda la sua vitalità. Se andiamo a rassegnarci a questo risultato, il nostro destino sarà segnato e finiremo per essere digeriti nelle enormi trippe degli Stati Uniti d’Europa”.
 
Mai parole sono state più profetiche.

La mano di Erdogan dietro gli attentati di Bruxelles, confessione di un agente dell’intelligence di Ankara

 
Mar 26, 2016
 
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Recepit Erdogan
 
Da Redazione.  Arrivano nuove informazioni circa gli attentati di Bruxelles che mettono in luce i possibili mandanti degli attentati.
 
Un  comunicato del Comando delle forze curde/siriane recita: “Le forze popolari curde che combattono in Siria oggi [24 Marzo] sono riuscite a catturare  un qualificato funzionario dei Servizi Segreti di Intelligence della Turchia (MIT)  il quale,  una volta “sottoposto ad interrogatorio”, ha coinvolto il Presidente Erdogan”.
 
Al sito web di informazioni e strategie militari, ” Veterans Today”,  è stato dato accesso alle confessioni registrate che hanno rivelato il ruolo del MIT [Milli Istihbarat Teskilati, Servizi Segreti turchi] nelle esplosioni di Bruxelles ed i piani per effettuare ulteriori attacchi in giro per l’Europa.
 
Il “funzionario sospetto” ha confessato il suo ruolo nella pianificazione – a Raqqah – dell’attacco di Bruxelles, in collaborazione con l’ISIS.
 
L’informazione che ha portato alla sua cattura proviene da un’intercettazione effettuata dai russi. Ci è stato riferito che questi ultimi non sono stati coinvolti nella cattura, ma che una squadra di Spetsnaz [corpi speciali russi] potrebbe essere stata messa a disposizione come supporto.
 
I Servizi Segreti turchi gestiscono un centro di pianificazione operativa posto in un complesso sotterraneo di Raqqah, secondo il nostro riluttante informatore [il funzionario catturato]. Il centro, costruito al di sotto di un impianto di atletica, contiene scorte di armi chimiche e biologiche, tra le quali il gas sarin, il virus per l’influenza suina e tonnellate di materiali per la produzione di altri tipi di gas.
 
Le forze  USA, coordinandosi con l’unità siriana “Tigre”, hanno bombardato  quel complesso nell’Ottobre del 2014. L’operazione aveva portato  alla cattura di alcuni ufficiali del Qatar, dell’Arabia Saudita e della Turchia in meno di una mezza dozzina di operazioni congiunte realizzate segretamente.
 
La registrazione  dell’interrogatorio che abbiamo ricevuto fino ad ora dal Segretario Generale del DESI [Dipartimento di Sicurezza e Informazioni per l’Europa], Dott. Haissam Bou Said, indicano che, dietro agli orribili attentati suicidi, c’è proprio il MIT e che alcune cellule terroristiche turche erano state impiantate anni fa in Europa, in collaborazione con un’infrastruttura del crimine organizzato attiva nel traffico degli esseri umani e della droga, al lavoro con gruppi israeliani e sauditi per effettuare attacchi terroristici “false flag”.
 
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Terroristi autori attentati a Bruxelles
 
Il Presidente Erdogan, secondo la nostra fonte, ha introdotto le cellule terroristiche addestrate dal MIT nascondendole all’interno del flusso di profughi, attentamente orchestrato, per poi indirizzarle presso le comunità della criminalità turca, con sede in Germania, Belgio ed Olanda.
 
Fonti dell’intelligence statunitense hanno notato che, da oltre un decennio,  la criminalità organizzata turca è concentrata a Monaco di Baviera, che costituisce  il “ground zero” per gli attacchi terroristici che dovrebbero colpire gli Stati Uniti alla vigilia delle prossime elezioni presidenziali.
 
Nel corso di una intervista rilasciata ieri, il Colonnello James Hanke, former G2 (Intelligence Chief) of NATO’s largest command, 3rd Army, ha fatto le seguenti dichiarazioni:
La NATO era stata messa al corrente di un piano di destabilizzazione della UE predisposto dalla Turchia. La disoccupazione in Europa è andata progressivamente aumentando in conseguenza dell’aumento dei salari, delle imposte e delle strette regolamentazioni ambientali mentre una buona parte dei posti di lavoro nella manifattura sono stati trasferiti in Turchia tanto da crearsi in questa nazione una base industriale manifatturiera, inclusa una industri di armamenti, eclissando la crescita economica della UE.
 
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Il colonello Jim Hanke, da giovane, quando prestava servizio in Vietnam
 
La crisi dei rifugiati, prefabbricata dalla Turchia e coordinata con Israele e l’Arabia Saudita, rappresenta semplicemente il passaggio successivo in una strategia di destabilizzazione, a cui fa seguito la fase a cui stiamo assistendo, quella dell’offensiva terroristica.
Peggio ancora la UE, con il suo ceto burocratico corrotto ed incompetente e con i suoi organismi di intelligence da lungo tempo infiltrati dal MIT e dal Mossad, non dispone di alcuna seria capacità di lotta al terrorismo.
Inoltre con una stampa ed i media controllati e la conseguente ascesa di movimenti populistici, tutto questo favorirà una implosione della UE, una ribalcanizzazione dell’Europa, anche se può sembrare un gioco di parole.
 
 
Traduzione: Manuel  De Silva

Allarme tardivo: alcune migliaia di militanti dell’ ISIS entrati in Europa come profughi

Mar 25, 2016
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Profughi in fuga verso la Turchia
 
di Luciano Lago
 
Nel mese di Settembre dell’anno scorso erano state diffuse informazioni sia da fonti russe che da fonti occidentali ove si parlava del fatto che oltre 4mila militanti di ISIS risultavano entrati in Europa come profughi:
 
“Più di 4mila militanti dell’organizzazione terroristica dello “Stato Islamico” (ISIS) sono entrati nell’Unione Europea nei panni dei profughi, segnala il giornale “Sunday Express” riferendosi alle dichiarazioni di una fonte nel gruppo fondamentalista. Secondo il militante jihadista, l’operazione per il trasferimento dei militanti in Europa ha avuto successo.
La fonte ha detto che combattenti di ISIS si sono infiltrati nel flusso di profughi nelle città portuali turche di Smirne e Mersin, da cui attraverso il Mediterraneo si dirigono verso l’Italia. In seguito i membri di ISIS si recano in altri Paesi europei, in particolare in Svezia e Germania.
 
Questa informazione è stata confermata da 2 scafisti locali.
Secondo la testimonianza di uno di loro, “ha aiutato almeno 10 terroristi ad entrare in Europa. Alcuni hanno detto che vogliono visitare le loro famiglie, altri “per essere pronti”, “- ha raccontato…….” Vedi: Sputnik News
 
Queste informazioni non erano state pubblicate dai media occidentali e non si sa quanto siano state prese in considerazione dai servizi di intelligence occidentali, considerando che, due mesi dopo, il 13  Novembre, è iniziata la campagna di attentati in Europa con gli attacchi avvenuti a Parigi al Bataclan ed altri luoghi della capitale francese.
 
Noi stessi di controinformazione.info, attraverso informazioni captate dalle nostre fonti libanesi ed iraniane, il 3 Febbraio di quest’anno avevamo scritto che centinaia di terroristi stavano fuggendo dalla Siria attraverso la Turchia per sottrarsi a sicura morte o cattura da parte delle forze dell’Esercito siriano ed Hezbollah, in fase di controffensiva sul terreno e di riconquista delle posizioni che si trovavano sotto controllo degli Jihadisti.
La fuga dei terroristi veniva coperta dall’artiglieria turca che in quei giorni aveva iniziato a bombardare le posizioni curde e siriane oltre la frontiera. Scrivevamo nel nostro articolo che “i terroristi e molti di questi che fuggono sono intenzionati ad imbarcarsi verso la Grecia e da lì entrare in Europa, visto che questi dispongono di falsi documenti siriani sottratti, con cui potranno mescolarsi ai richiedenti asilo nei paesi europei dove arriveranno.
 
Risulta certo che Il comando dell’ISIS e degli altri gruppi terorristi ha dato ordine, ai militanti dello Stato Islamico e di Al Nusra che riparano in Europa, di compiere attacchi terroristici all’interno dei paesi europei. In particolare in Francia, in Belgio in Italia ed in Gran Bretagna”.  Vedi: Centinaia di terroristi scappano in Turchia di fronte all’offensiva dell’Esercito siriano…
 
Il segnale di allarme per quanto poteva accadere era chiaro ma, anche in questo caso, da parte dei media europei, non era stata data molta attenzione a queste notizie che avrebbero potuto suonare come un allarme per i servizi di intelligence e le polizie europee. Probabilmente non si volevano creare problemi al governo turco di Erdogan, visto che questo governo, lo stesso che ha coperto prima, per anni, l’infiltrazione dei terroristi in Siria e poi la loro fuga, era quello che stava trattando con le autorità di Bruxelles e con la Merkel in particolare, per avere i finanziamenti per i profughi e la possibilità di far integrare la Turchia nella Unione Europea.
 
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Bruxelles aereoporto esplosioni
 
In un arco di tempo minore di due mesi si sono verificati gli attacchi terroristici a Bruxelles che hanno lasciato il loro seguito di 32 vittime e di molti feriti. Molto strano il livello di impreparazione riscontrato nei servizi di intelligence belgi che avevano catturato due giorni prima il terrorista più ricercato per gli attentati di Parigi, Salah Abdeslam,  il quale si nascondeva e viveva tranquillamente a 300 mt. da casa sua con la complicità di amici e coinquilini. L’approssimazione e l’impreparazione dei responsabili dei servizi di sicurezza belgi hanno lasciato sconcertata l’opinione pubblica belga ed europea. Questo nonostante si sapesse che il Belgio rappresentava il paese in assoluto che poteva “vantare” il maggior numero di “foreign fighters” espatriati in Siria e l’esistenza di alcuni quartieri a Bruxelles, come a Molenbeek,  dove vige la Sharia, che vengono comunemente denominati “Belgistan” e sono considerarti “off limits” anche per la Polizia.
 
Dall’altra parte non era difficile prevedere che, nel flusso dei profughi che si imbarcavano per la Grecia e che si trovavano alla frontiera della Macedonia, si trovassero anche molti ex militanti dell’ISIS e degli altri gruppi terroristi, fuggiti dalla Siria, alcuni dei quali erano stati persino fotografati vicino al confine con indosso ancora i pantaloni militari dell’uniforme da miliziani. Nessuno però ci aveva fatto caso.
 
I ministri dell’interno di Italia, Francia e Belgio, negavano sempre che ci fossero infiltrazioni tra i profughi nei barconi che trasportavano i clandestini. Angelino Alfano sosteneva, a sprezzo di ogni ridicolo, che i terroristi non viaggiano nei barconi ma piuttosto si imbarcano in aereo per fare un viaggio sicuro, probabilmente anche con polizza inclusa della Europe Assistance o di altre compagnie. Vedi: Alfano: “Non c’è traccia di un nesso fra immigrazione e terrorismo”
 
Un ministro belga, Didier Reynders, aveva persino proposto di fare un monumento ai giovani che partono per combattere in Siria. Il presidente francese Hollande, per parte sua, l’anno precedente, nel corso di una intervista, aveva rivendicato l’appoggio fornito dalla Francia ai miliziani jihadisti che combattono in Siria. Il suo ministro degli esteri, Laurent Fabius, circa un anno prima aveva sostenuto che il gruppo di Al Nusra, ramo di Al Qaeda in Siria, “stava facendo un buon lavoro”. Vedi: Youtube.com/watch/
 
La tedesca Angela Merkel è quella che si precipitava ad Ankara per trattare con il presidente turco Erdogan, uno dei principali sostenitori dei gruppi terroristi in Siria, per accettare le sue richieste ed ammettere la libera circolazione dei cittadini turchi senza passaporto nell’ambito dei paesi europei. Tutti i governi europei concordemente disprezzavano e diffamavano il governo di Damasco, il presidente siriano Bashar al-Assad e sostenevano che in Siria ci fosse un fronte di “oppositori democratici” che combattevano contro la “feroce dittatura di Assad” ed i grandi media ripetevano ossessivamente questa “narrazione”, evitando di informare la situazione reale, in particolare il fatto reale che in Siria operava un esercito di mercenari, fanatici jihadisti, provenienti da oltre 80 paesi, arruolati dall’Arabia Saudita e paesi satelliti, armati e sostenuti dai sistemi di intelligence dei paesi occidentali.
In pratica la Siria era diventata un enorme campo di addestramento al terrorismo per alcune migliaia (si calcola dai 55.000 ai 65.000 elementi) di terroristi fanatizzati, arrivati da tutto il mondo e di cui circa 5.000 provenienti dai paesi europei.
 
I cittadini europei, quelli che abbiano ancora un minimo senso critico, possono comprendere da queste notizie in quali mani sia la loro sicurezza e di come siano “ben difesi” da queste autorità europee in relazione al pericolo di una ondata di attacchi terroristici che potrebbero abbattersi a breve in altre città europee con le stesse modalità di quelle verificatesi a Parigi ed a Bruxelles, colpendo persone comuni senza colpa alcuna.
 
Meglio dire che una colpa alla stragrande maggioranza dei cittadini europei probabilmente la si può imputare: non essersi mai accorti di quale fosse il livello dei politici dei governi eletti (o non eletti come in Italia) dei loro paesi e delle autorità dell’Unione Europea.
 
Dante Alighieri la aveva individuata nei suoi concittadini: l’aveva definita l’Ignavia.

RACCOLGONO CIBO PER ITALIANI POVERI: IN 3 AGGREDITI A BASTONATE DA 30 ENERGUMENI CENTRO SOCIALE

raccogliere cibo per gli italiani? Atto razzista e fascista GLI ITALIANI DEVONO MORIRE DI FAME SE E’ DECISO DALLA SOCIETA’ CIVILE MORALMENTE SUPERIORE
Qual’è il problema? Se da fastido che gruppi non di sinistra raccolgono cibo per gli italiani poveri, PERCHE’ NON LO FANNO LORO?  SARA’ FORSE PERCHE’ SE NON E’ MAFIA CAPITALE NON BISOGNA SCOMODARSI a sfamare gli italiani che a quanto pare NON SONO CONSIDERATI NE’ FRATELLI NE’ UMANI. BEllo l’antifascismo anti discriminazione, complimenti allo strano senso di SOLIDARIETA’, complimenti per il grande senso di civiltà, queste sarebbero le lotte per la democrazia?!?! Da vomito
 
Vergognoso agguato sabato mattina a Rimini, davanti ad un supermercato. Sul posto erano presenti alcuni attivisti di Solidarietà Nazionale, che stavano svolgendo la loro consueta colletta alimentare a favore degli italiani meno fortunati di fronte al Conad.
Ma a qualcuno non va bene che vengano aiutati gli italiani. Così, poco prima delle 11 – quelli dei centri sociali si svegliano tardi – sono stati aggrediti da una trentina di esagitati del famigerato centro sociale “Casa Madiba” armati di bastoni.
 
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I tre ragazzi di Solidarietà Nazionale sono stati feriti. Il più grave, sembra abbia riportato fratture al volto. Sul posto si sono precipitate tutte le forze dell’ordine: Polizia, Carabinieri e Municipale. La strada è stata chiusa. Presente anche la Digos.
 
Poco dopo l’agguato, sulla pagina Facebook di Casa Madiba è apparso anche un delirante messaggio:
 
Si sono difesi in 30 contro 3, e armati di bastone.
 
Rissa davanti al Conad di via Dario Campana, il racconto dei testimoni. Guarda il VIDEO
15:14 – 26 Marzo 2016
Mirco Ottaviani, responsabile regionale di Forza Nuova, è tra i tre militanti di Forza Nuova feriti nella rissa scatenatasi sabato mattina, intorno alle 11.30, davanti al supermercato Conad di via Dario Campana. Altri due attivisti sono invece illesi. I militanti di estrema destra si trovavano davanti al market con il loro banchetto: stavano effettuando la colletta alimentare a favore degli italiani poveri. La rissa si è scatenata con gli attivisti di Casa Madiba che lamentano invece una provocazione verso alcuni poveri alloggiati nella casa Don Gallo. I ragazzi di Casa Madiba, secondo quanto raccontato, sono arrivati successivamente con secchi e scope per protestare simbolicamente e a quel punto i rivali avrebbero estratto catene e cinghie per aggredirli. Uno dei ragazzi di Forza Nuova descrive invece l’arrivo del corteo e l’aggressione fatta da un gruppo molto più numeroso.
Nel video le testimonianze di uno dei feriti e di una commessa del supermercato