Archivi giornalieri: 17 marzo 2016
“Come Presidente, io domani assicurerei allo stato sionista tutti gli appoggi militari, diplomatici, economici e morali necessari per vincere davvero Hamas – e se questo significa uccidere 200.000 abitanti di Gaza, che sia così”
I nuovi arresti dei No Tav; la valle: “sono odiosi”
Si riuniranno stasera al coordinamento dei comitati al Villarfocchiardo, ma le idee sono già chiare. Mobilitazioni e sostegno.
Ieri mattina, 15 marzo 2016 il fattaccio, una sveglia improvvisa, “siamo i carabinieri aprite” si sono sentiti dire i presidianti di Venaus. Non era mai successo prima, una perquisizione ad un presidio, “hanno fatto l’uovo fuori dalla cesta”. Nella depandance del presidio sempre aperta per l’ospitalità anche dell’ultimo minuto invece si sono intrufolati senza chiedere il permesso, i tre ospiti si sono svegliati con le pile puntate in faccia, come nei film, senza una parola. Solo la prontezza e la situazione costante di attacco al movimento ha impedito una brusca reazione nel dormiveglia.
Per tutti una perquisizione agli ambienti personali, alloggio, macchina e sequestro degli apparecchi elettronici, compresi anche vecchie radio forse da collezione. Per alcune delle persone che sono incappate nelle misure restrittive, le perquisizioni a casa, hanno visto l’umiliazione di rimanere nudi davanti agli agenti “è inspiegabile questo tipo di comportamento dato che erano appena svegli e in casa, chi di voi ha tasche al pigiama?” si dicono i No Tav fuori dalla Credenza di Bussoleno l’altro locale pubblico perquisito nella prima mattina.
“E ancora più grave è l’imputazione per alcuni di aver dato dei fascisti ai carabinieri. Lo sapete che li hanno perquisiti in locali che hanno alle pareti il ritratto di Mussolini e foto con carabinieri che tengono uno striscione No Tav, probabilmente una foto commemorativa di una battaglia, ma se fossimo in scenari di guerra. Qui dove siamo?” ripetono i No Tav.
Un fatto quello di ieri che diventa odioso guardandolo nell’ottica della imparzialità che devono tenere le forze in divisa. La risposta del movimento non si farà attendere “sembra proprio che vogliano misurarci nei numeri, il comandante di ieri durante le perquisizioni si è lasciato scappare che oramai siamo in pochi, ma cosa vuol dire che adesso possono spogliarci e intimidirci con accuse incredibili?”. Il movimento No Tav sarà in Clarea e in piazza da oggi fino a domenica con delle iniziative da decidere oggi al coordinamento dei comitati, ma mirate a far capire che “questi atti repressivi non sono di casa in Valsusa e chi delle forze in divisa le voglia applicare con questi metodi, ci pensi bene un minuto in più”.
Da Notav.info l’informazione delle prime iniziative:
Durante una partecipata riunione al presidio di Venaus dalla valle di Susa arrivano i primi appuntamenti per proseguire insieme nella lotta:
Giovedì 17 marzo 2016 ore 20.30 davanti alla stazione ferroviaria di Susa fiaccolata no tav!
Venerdì 18 marzo 2016 ore 20.30 Giaglione campo sportivo via crucis no tav
Sabato 19 marzo ore 18.30 Bussoleno piazzetta del mulino letture a cura del collettivo Wu Ming e seguire cena in Credenza!
Domenica 20 marzo presidio fiorito! Venaus dalle ore 10 lavori e abbellimento alle ore 12.30 pranzo in compagnia!
Ogni giorno inoltre partendo già da domani mercoledì 16 marzo sarà possibile fare una buona azione accompagnando i no tav colpiti dalla misura cautelare in caserma a firmare.
Potrai trovare Giulia e Fulvio alle ore 18.30 davanti alla caserma di Susa, Paolo sempre a Susa alle 19.00 e invece Guido dalle ore 9.00 a Borgone di Susa sempre davanti alla caserma dei carabinieri.
Non è accettabile quanto successo oggi nelle case dei no Tav, perquisiti alle 5 del mattino, spogliati nudi indagati e conviventi compresi, ristretti ai domiciliari senza la possibilità di comunicare.
Rivoltate e stuprate le case del movimento, la Credenza di Bussoleno e il presidio di Venaus, luoghi simbolo attraversati negli anni da migliaia di persone.
Il cuore e la speranza di una valle, di un paese intero, simboli di dignità ed onestà.
Si riparte così insieme, attraversando i luoghi della lotta, nei paesi e verso il cantiere. Si marcia insieme, con chi ha delle limitazioni, guardando in avanti.
Un piccolo programma per un movimento che non si ferma e per i molti, tanti che hanno telefonato, scritto, che hanno raggiunto di corsa la valle di Susa, anche solo con il pensiero.
V.R. 16.3.16
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