Archivi giornalieri: 9 marzo 2016
Jobs act, la Francia presenta riforma come quella italiana: licenziamenti facili e meno potere ai giudici
Tav. Il solito muro di gomma
Proteste a Venezia e audizione in Senato dei tecnici ma niente ferma il Partito della Devastazione. La parola torna ai cittadini che dovranno prendere in mano il proprio destino in attesa di auspicabili cambiamenti politici decisivi. La grande responsabilità dei 5 Stelle.
Inserito il 9 marzo 2016
di Fabrizio Salmoni
Con il consueto disinteresse che rasenta il disprezzo per le tasche e la salute dei cittadini, Il Bomba e Tartufon a Venezia hanno ieri firmato il “protocollo addizionale” che darebbe il via alle procedure per iniziare a lavorare al tunnel di base della Torino-Lione nel 2019 (!), più o meno quando le stampanti 3D contribuiranno a ridurre ulteriormente il bisogno di trasportare “solidi” tra Torino e Lione.
Dall’altra parte del Canal Grande e sull’acqua dello stesso, una presenza combattiva di comitati e organizzazioni ambientaliste testimoniava che una minoranza agguerrita e attiva li marcava stretti impegnandosi addirittura in un breve scontro navale regolato a suon di idranti.
A Roma, negli stessi istanti, si teneva l’audizione alla Commissione Trasporti del Senato dei tecnici dell’Unione dei sindaci valsusini “tra l’indifferenza generale” come riferiva realisticamente il senatore 5 Stelle Scibona. Significativamente, il comunicato odierno del Movimento No Tav non fa accenni a reazioni, riscontri e non fa commenti.
In sostanza: il solito muro di gomma di fronte alle istanze dei valsusini e ai dati solidi da loro portati a fronte di slogan ormai sdrusciti dei partiti. “”C’è stata una decisione politica” aveva detto qualche settimana fa il Commissario Foietta ai consiglieri regionali piemontesi 5s che lo incazavano sugli stessi temi. E questo deve bastare. Tradotto: non ci interessano i dati, non ci interessa “dialogare” come abbiamo sempre dichiarato ma mai veramente attuato, non ci interessa se il progetto non serve, se fa male alla salute, se va a incidere pesantemente su un debito pubblico che anche l’Europa ci rinfaccia. Non ce lo chiede neanche l’Europa, come abbiamo sempre strombettato, ed è ormai evidente a tutti: l’Europa si limita a dare contributi limitati su richiesta dei due Stati e della lobby politico-imprenditoriale interessata. L’opera si deve fare e basta. La politica ha sempre bisogno di alimentare il suo sistema di potere, specie in tempi di magra.
A parole è “irreversibile”, nei fatti sarà tutto da vedere: quale decisione politica non è soggetta a revisione e ripensamenti quando si rivelino altre priorità o altri rischi per i decisori? Da Berlusconi a oggi gli italiani hanno imparato che per questi politici la parola vale zero e viaggiano a vista, pronti anche a modificare la Costituzione a maggioranza relativa se pensano che possa servire. E poi comunque ci dovrà essere una ratifica parlamentare in un momento in cui il partito di governo, ormai identificabile come responsabile diretto della devastazione, è in grave difficoltà. Diviso in bande che si combattono ferocemente per spartirsi poltrone, poltroncine (fin nelle Circoscrizioni) e fette di potere, avventurieri che si affidano a cinesi e sottoproletari per prevalere al loro stesso interno (cosa saranno capaci di fare alle elezioni?). Arresti, corruzioni, spudorate menzogne quotidiane ormai insopportabili per chiunque da ogni schermo televisivo, dai giornali e dai social.
Farà in tempo questo governo, tra gli sballottamenti delle amministrative e il referendum istituzionale, a ratificare queste ennesime clausole preliminari prima di andarsene?
Quale grande responsabilità cade da oggi sul Movimento 5 Stelle che si candida a governare Torino, Roma e prossimamente il Paese! Già molti valsusini si chiedono se avranno forza e volontà sufficienti a fermare il Tav e a cambiare la politica delle Grandi Opere Inutili: a parte i valorosi parlamentari piemontesi, la candidata sindaco 5S Appendino, finora non ha mai pronunciato la parola Tav in campagna elettorale e questo suscita sospetti; se si eccettua Di Battista, la cui presenza è stata gradita alla manifestazione dell’8 Dicembre, anche gli altri parlamentari 5S sembrano non accorgersi di quanto sia importante fermare la Torino-Lione. L’aspettativa sui 5S in Valle è enorme, fin troppo considerando che alcuni comitati No Tav si sono trasformati dall’oggi al domani in Meet Up o comitatini elettorali dedicandosi alla politica istituzionale e quasi dimenticando la loro natura originaria. Tutto è utile, per carità, ma forse non tutto è opportuno.
La parola dunque torna sul terreno ma l’impressione è che si debba aspettare che si voti a Torino per rivedere un’opposizione rilevante. Sarà importante che il Pd perda e imploda per riprendere slancio. Grande è la responsabilità dei 5 Stelle!
(F.S. 9.3.2016)
OBAMA DIRIGE, LA FRATELLANZA SUONA, QUALCUNO STONA
http://fulviogrimaldi.blogspot.it/2016/03/obama-dirige-la-fratellanza-suona.html
MARTEDÌ 8 MARZO 2016




I DOCUMENTI SUL TAV E SULLE GRANDI OPERE SARANNO PUBBLICI
http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamentoeuropeo/2016/03/grazie-al-m5s-i-docu.html
Oggi è la fine per i furbetti delle grandi opere, proprio nel giorno in cui Renzi incontra Hollande sotto una selva di proteste degli attivisti NOTAV. Il Movimento 5 Stelle – coi portavoce Marco Valli e Marco Zanni – nel corso della plenaria di Strasburgo, è riuscito a far approvare alcuni emendamenti che invitano la Commissione Europea a rendere pubblici tutti i documenti attinenti al progetto di collegamento ferroviario ad alta velocità TAV Torino-Lione e ai relativi finanziamenti. Più in generale, la richiesta di presentare una proposta per rendere obbligatoria la pubblicazione di tutti i resoconti finanziari e i progetti relativi alle grandi opere pubbliche, compresa la documentazione relativa ai subappaltatori.
La mancanza di trasparenza, infatti, è un’occasione ghiotta per i soliti furbetti che frodano e corrompono. D’ora in avanti ci sarà massima trasparenza nelle valutazioni ex ante della procedura di selezione dei progetti da finanziare, sia all’interno che all’esterno dell’Unione. Grazie al Movimento 5 Stelle dall’Europa arriva un forte segnale, indirizzato a tutte le “ombre” che nel corso di questi anni sono riusciti a speculare sul TAV, a danno dei cittadini.
Ecco gli emendamenti approvati:
– 56 bis.: esprime preoccupazione per la mancanza di piena trasparenza riguardo al finanziamento dei grandi progetti infrastrutturali; invita la Commissione a valutare la presentazione di una proposta intesa a rendere obbligatoria la pubblicazione di tutti i resoconti finanziari e i progetti relativi alle grandi opere pubbliche, compresa la documentazione relativa ai subappaltatori.
– 56 ter.: chiede alla Commissione di rendere pubblici tutti i documenti attinenti al progetto di collegamento ferroviario ad alta velocità Lione-Torino e ai relativi finanziamenti.
– 63 bis.: chiede l’inclusione obbligatoria di una valutazione ex ante del valore aggiunto ambientale, economico e sociale nella procedura di selezione dei progetti da finanziare, sia all’interno che all’esterno dell’Unione, e che i risultati di tali valutazioni nonché i parametri utilizzati siano resi pubblici e pienamente accessibili.
No Triv e No Tav protestano a Venezia durante il vertice Italia-Francia. Scontri con la polizia
Nel giorno dell’incontro tra Renzi e Hollande manifestanti di diversi gruppi hanno contestato la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità in Val di Susa, contro le estrazioni petrolifere e il passaggio delle grandi navi in Laguna. Getti d’acqua per disperdere il corteo di barche, che ha risposto con fumogeni
Il fronte del No si è dato appuntamento a Venezia nel giorno in cui il primo ministro italiano Matteo Renzi incontrerà il Presidente francese Françoise Hollande (il vertice Italia Francia è previsto per le 17). Quella che si è svolta l’8 marzo in Laguna è stata una manifestazione congiunta organizzata da gruppi diversi: i manifestanti che si oppongono al passaggio delle grandi navinella laguna veneziana si sono uniti ai gruppi No Triv che protestano contro le estrazioni petrolifere e ai No Tav, che invece contestano la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità in tra Torino e Lione. In proposito l’Eliseo, dal canto suo, ha diramato un comunicato in cui definisce “essenziale per le relazioni” tra i due Paesi la costruzione del collegamento ferroviario.
TAV, PLANO E I SINDACI ASCOLTATI IN SENATO: “LA TORINO-LIONE È INUTILE”
http://www.valsusaoggi.it/tav-plano-e-i-sindaci-ascoltati-in-senato-la-torino-lione-e-inutile/
ValsusaOggi
Giornale online indipendente – Diretto da Fabio Tanzilli – redazione@valsusaoggi.it
Redazione ValsusaOggi 03/08/2016
RICEVIAMO DALL’UNIONE MONTANA VAL SUSA
Una delegazione di sindaci della Valle di Susa: Sandro Plano, Emilio Chiaberto, Dario Fracchia, Paolo Chirio, Enzo Merini, l’Assessore di Rivalta Gianna Demasi, i Tecnici dell’Unione montana: Alberto Poggio, Luca Giunti e Sergio Ulgiati, sono stati ascoltati dalla 8° Commissione Lavori Pubblici del Senato, presieduta dal senatore Altero Matteoli.
Nel corso dell’incontro hanno ribadito le critiche al progetto di una nuova linea ferroviaria esponendo i dati di Alpinfo – Istituto Svizzero che studia i traffici sui valichi alpini.
Dalle analisi emerge che il corridoio est-ovest sta perdendo importanza e che l’ipotesi di un tunnel di base appare priva di fondamento, dato che la ferrovia attuale è scarsamente utilizzata.
Hanno evidenziato che gli inquinanti rilevati nell’aria di Torino supera largamente in più occasioni i limiti di sicurezza, mentre in Valle di Susa le soglie sono rispettate.
Hanno toccato il tema lavoro affermando che svuotando le montagne non si riempiono i capannoni industriali. Hanno anche criticato le modalità di progettazione che denotano poca chiarezza negli obiettivi, confusione sulla scelta degli itinerari, contraddizioni sui tempi, incertezze sui costi e sui finanziamenti da reperire.
Sono stati anche evidenziati i reali problemi del nostro Paese: scuola, alluvioni, terremoti e sanità e si è ribadito che non si accetta la logica delle risorse speciali che non siano quelle possibili e necessarie a qualsiasi Comune italiano per sperare in un futuro accettabile per il proprio territorio.
I tecnici hanno approfondito le tematiche riguardanti il sottoutilizzo della linea attuale e la mancanza di prospettive di questo progetto, ormai “vecchio” nella concezione, a fronte di sistemi di comunicazione che utilizzano internet e di trasporto dei manufatti e dei materiali, basati sul “just in time”.
La Commissione ha chiesto informazioni sul livello di protesta della popolazione contro il progetto e i sindaci hanno sostenuto che la situazione è tutt’altro che normalizzata. Permane immutata una forte critica al progetto da parte dei residenti, delle Amministrazioni della Valle di Susa, di Rivalta, Alpignano e Venaria.
L’audizione si è conclusa con un invito dei sindaci a riconsiderare il progetto approfondendolo a livello tecnico e a prendere in considerazione “l’opzione zero”.
Renzi-Hollande a Venezia, Sinistra Italiana: polizia esagera
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Mattia Orlando – Sinistra Italiana Venezia sulla manifestazione No Tav e No Grandi Navi.
Dalla fondamenta di Punta della Dogana, assistiamo con stupore e disappunto all’inutile dimostrazione di forza messa in atto dalle forze dell’ordine nei confronti dei manifestanti nel Bacino di fronte a Piazza San Marco. A diverse ore dall’inizio del meeting Renzi-Hollande, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno schierato unità di tutti i tipi, armate con idranti ad alta pressione, dando vita ad una vera e propria battaglia navale per impedire a dei manifestanti pacifici di raggiungere le acque antistanti alla piazza centrale della nostra città. Una piazza dichiarata “zona rossa” per i veneziani e riservata ai due capi di stato, affichè essi possano disporre di una gradevole location dalla quale organizzare la prossima guerra, della quale il Paese e perfino il Parlamento nulla sanno. Già presente fra i manifestanti, Sinistra Italiana di Venezia non può che essere solidale con organizzatori e presenti, assicurando fin d’ora che si impegnerà a presentare un’interrogazione parlamentare al ministro dell’interno sull’accaduto, attraverso il deputato di zona on. Giulio Marcon.
Chiediamo al contempo al premier Renzi di non nascondersi in zone rosse militarizzate, bensì di spiegare ai cittadini se questo Paese stia andando incontro ad una guerra, di come lo farà e soprattutto del perché. Gli chiediamo inoltre di trovare migliori impieghi per le massicce forze impiegate oggi a difendere quel perimetro da innocue bandiere, possibilmente quello di inchiodare i tanti speculatori che ancora oggi si nutrono della carne di questa città e che non chiedono altro che un nuovo Tresse da scavare.
Mattia Orlando
Sinistra Italiana Venezia
(p.h. LaPresse)