Archivi giornalieri: 18 marzo 2016
Le forze curde hanno arrestato un membro statunitense del Daesh (ISIS) in Iraq
Ferrentino scrive sul clima in Valle di questi giorni “Grazie all’azione delle forze dell’ordine e della magistratura anche in Valle di Susa i diritti sono garantiti”
MARIO TONINI 18 MARZO 2016
Gli arresti degli scorsi giorni da parte delle Forze dell’ordine di appartenenti al movimento No Tav hanno dato lasciato il segno in valle. Ieri sera una manifestazione pacifica, svolta a Susa, ha visto una partecipazione popolare e politica, presenti il sindaco di Susa Sandro Plano e altri esponenti del PD. Il partito in queste circostante da un lato ha una posizione chiara, a livello nazionale e regionale, a favore dalla costruzione della linea ferroviaria e dall’altra trova una sponda nell’opposizione alla costruzione. Antonio Ferrentino, consigliere regionale PD, già sindaco di Sant’Antonino e presidente della Comunità Montana Bassa Valle di Susa ha preso carta e penna e ha scritto il suo pensiero.
“Da valsusino leggo con profondo imbarazzo un comunicato del M5S a firma di un senatore e un consigliere regionale di quel movimento che denuncia un clima di repressione in valle di susa ad opera della magistratura e delle forze dell’ordine nei confronti di attivisti del movimento notav. Chi nel 2016 parla ancora di clima di repressione, veramente non sa di cosa parla, in particolar modo se il contesto è quello valsusino. Niente di più fazioso. I vari magistrati che si sono o si stanno occupando dei problemi creati in Valle di Susa da persone che spesso arrivano da altre aree della Provincia di Torino o da altre città (abbiamo anche assistito al turismo europeo del teppismo), hanno sempre ribadito che loro perseguono singoli atti ritenuti fuori dalle legge della Repubblica perpretati da singole persone e che mai, nessuno, ha inteso perseguire un movimento. In Valle di Susa i rapporti con le forze dell’ordine, i n particolare con i carabinieri della compagnia di Susa, sono eccellenti e improntati al reciproco rispetto. I cittadini che partecipano a manifestazioni di dissenso in modo pacifico e nel rispetto delle normative, che le forze dell’ordine sono tenute a far rispettare, non hanno mai avuto nessun tipo di problema. Se un magistrato decide di emettere provvedimenti restrittivi della libertà personale di un cittadino se ne assume la responsabilità e il cittadino potrà difendersi con le forme che uno stato democratico, mette a disposizione di chiunque. Non siamo all’assemblea del villaggio dove la ragione è di chi urla più forte, di chi usa toni più offensivi, di chi insulta di più gli assenti che non possono neppure esprimersi, anche perché le sentenze, in questi casi, sono scritte prima ed anche di questo ho una profonda cognizione di causa. Massimo rispetto per il lavoro dei magistrati torinesi, profonda riconoscenza per la professionalità sempre dimostrata dai carabinieri della compagnia di Susa e tutti gli altri comandi, oltre che delle altre forze di Polizia. Chi dissente in modo pacifico non ha nulla da temere, anzi le forze dell’ordine hanno sempre garantito anche con impegno personale queste prerogative dello Stato Italiano che si estende, anche se qualcuno tenta di dire il contrario, anche alla Valle di Susa che, fino a prova contraria non è una Repubblica a parte. La Valle è un pezzo straordinario di questo piemonte e non è in atto nessuna azione minimamente limitativa delle prerogative democratiche. Confido che chi è stato oggetto di provvedimenti della magistratura possa dimostrare in un Democratico Tribunale Italiano l’errore degli stessi ed in caso contrario, accettare senza fantasticare con argomenti alquanto fantasiosi che riportano alla mente periodi bui della Storia del nostro Paese. Grazie all’azione delle forze dell’ordine e della magistratura anche in Valle di Susa i diritti sono garantiti, sempre”.
Chiara finalmente libera!
https://freccia.noblogs.org/post/2016/03/18/chiara-finalmente-libera/
Ieri sera è stata liberata Chiara, dopo due anni e tre mesi passati tra carcerazione in alta sicurezza ed arresti domiciliari, per l’attacco al cantiere della Tav avvenuto in Val di Susa nel maggio 2013. Non abbiamo scritto prima della sua liberazione perchè eravamo troppo impegnati a festeggiare ed a salutare con gioia una nostra sorella finalmente libera!
By freccia – 2016/03/18
La Commissione Europea esce allo scoperto attaccando frontalmente gli oppositori della Torino-Lione
Martedì pomeriggio 15 marzo 2016, nel corso della riunione della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo, il progetto della nuova linea Torino-Lione è stato fortemente criticato da numerosi MEPs.
L’occasione era la presentazione in quell’aula del futuro dei progetti TEN-T (punto 16 dell’O.d.G.) da parte del sig. Olivier Onidi, rappresentante della Commissione Europea dove occupa l’incarico di Direttore della Direzione Mobilità e Trasporti.
In questo video https://www.youtube.com/watch?v=OK428RHxvq8 sono presenti i 12 interventi che trattano della Torino-Lione:
Presidente MEP Michael Cramer (0’00”), Olivier Onidi Commissione Europea (0’38”), MEP Karima Delli (8’35”), MEP Curzio Maltese (12’34”), MEP Marco Valli (14’30”), Michael Cramer (16’58”), Olivier Onidi (21’24”), Michael Cramer (29’18”), Olivier Onidi (30’18”), MEP Dominique Riquet (31’13”), Marco Valli (31’50”), Olivier Onidi (32’58”), Michael Cramer (34’06”).
I MEPs intervenuti hanno posto le loro domande utilizzando alcuni degli argomenti approfonditi durante gli incontri formativi con l’opposizione alla Torino-Lione realizzati in questi anni.
Sono intervenuti a sostegno dell’opposizione al progetto Torino – Lione i MEPs Michael Cramer – EELV, Presidente di TRAN, Marco Valli – M5S , Karima Delli – EELV, Curzio Maltese – GUE che hanno incalzato con i loro interventi il sig. Olivier Onidi.
Il Presidente Michael Cramer ha affermato che la nuova ferrovia Torino-Lione non sarà mai ammortizzata e ha sostenuto la necessità di usare e migliorare la linea esistente invece di costruirne una nuova.
Karima Delli ha rivendicato il diritto dei MEPs di ricevere i documenti della Commissione europea in anticipo sui lavori di TRAN. Ha poi sostenuto la necessità di valutare le prestazioni dei progetti, dato che i progetti inutili sono un disastro ecologico e per la democrazia. Ha ricordato il fallimento della linea Perpignan-Figueras, non ostante sia una linea costata poco e con molto traffico. Ha affermato che la mobilità urbana invece è un investimento utile, positivo per gli obiettivi climatici della COP21, per l’ambiente e per i cittadini. Un progetto come la Torino-Lione, il cui costo è passato da 8 a 26 miliardi, è invece insostenibile e non risponde alla domanda dei cittadini.
Curzio Maltese ha affermato che la Torino-Lione è il buco nero dei grandi progetti europei ed è proprio l’esempio di quando si enunciano principi di sostenibilità che poi non vengono rispettati, finendo così per perdere credibilità in primis nei confronti dei cittadini. Inoltre le vantate analisi costi-benefici sono basate su flussi trasportistici inesistenti e su un budget iniziale di fatto triplicato da 12 a 30 miliardi. Ha anche ricordato che la tratta Perpignan-Figueras (comprensiva di tunnel) al confine tra Francia e Spagna, parte del corridoio TEN-T Mediterraneo (sovvenzionata al 58% da Francia, Spagna e UE, N.d.R.) ha avuto un costo di costruzione/km inferiore di sei volte a quanto previsto per la Torino-Lione mentre il traffico di merci tra la frontiera francese e quella spagnola è cinque volte superiore alle previsioni di traffico tra la frontiera italiana e quella francese sulla linea Torino-Lione. La società franco-spagnola TP Ferro (analoga alla TELT, N.d.R.) che ha realizzato e gestito la tratta ferroviaria dal 2013, è fallita nel luglio del 2015. Ciò fa prevedere che anche la Torino-Lione sarà un’opera destinata a sicuro fallimento.
Vi è stato un aspro confronto tra Marco Valli e il rappresentante della Commissione Europea Olivier Onidi. Marco Valli gli ha infatti ricordato la recente votazione dell’8 marzo 2106 nel Parlamento Europeo che a grande maggioranza ha votato tre emendamenti alla “Relazione annuale 2014 sulla protezione degli interessi finanziari dell’Unione Europea – Lotta contro la frode” tra cui quello che contiene “la richiesta alla Commissione europea di rendere pubblici tutti i documenti attinenti al progetto di collegamento ferroviario ad alta velocità Torino-Lione e ai relativi finanziamenti”. Al termine ha chiesto al sig. Olivier Onidi che la Commissione consegni i documenti richiesti da tempo dai cittadini e dei MEPs.
Il sig. Olivier Onidi ha attaccato frontalmente gli oppositori della Torino-Lione, affermando che “Potete criticare il progetto Lione-Torino, ma non potete certo dire che manca la trasparenza o che il progetto non abbia delle buone analisi costi-benefici. Non potete criticare il metodo che ha permesso al legislatore di scegliere il progetto (Torino-Lione, N.d.R.) come progetto prioritario europeo“. Poi ha scelto la prudenza non esponendo in una seduta pubblica i suoi argomenti e dichiarato “di essere disponibile ad un futuro confronto bilaterale” che non sarà pubblico, ma del quale tuttavia saremo in grado di dare tutti i dettagli.
Le parole e il tono del sig. Olivier Onidi sono rivelatrici del ruolo di forte promozione dei progetti TEN-T che svolge la Commissione Europea, dopo avere lungamente e pubblicamente sostenuto di voler essere neutrale rispettando le scelte degli Stati Membri. In realtà la Commissione Europea si presenta come un’impresa che deve vendere i suoi prodotti per sopravvivere. E che per sopravvivere non esita ad attaccare verbalmente i cittadini che si oppongono, in questo caso i MEPs in un’aula del Parlamento europeo, in altri casi rifiutando di fornire ai cittadini la documentazione richiesta o manipolando i dati della realtà (cfr. le relazioni dei Coordinatori TEN-T).
Qui le affermazioni del sig. Olivier Onidi: https://www.youtube.com/watch?v=Xa_XWb3c82k
SAN BLU CONTRO IL DRAGO: E MO’ PRIVATIZZA E ESIBISCI ‘STO MURO!
MARTEDÌ 15 MARZO 2016
“L’arma più potente nelle mani dell’oppressore è la mente dell’oppresso”. (Steve Biko)
1000 fiaccole no tav a Susa e i carabinieri fortificano la caserma.
E’ stata una bella serata quella di giovedì 17 marzo a Susa. Sono passati due giorni appena dagli arresti e dalle perquisizioni di martedì mattina ed un migliaio di notav sono scesi di nuovo in strada per manifestare il loro sdegno. Il ritrovo era alle 20.30 in piazza della stazione e da lì si è partiti in direzione della caserma dei carabinieri. Durante il percorso sono state rispiegate le ragioni di questa mobilitazione. Una operazione o meglio una porcata messa in piedi dai carabinieri locali su mandato della procura torinese. Una pura vendetta dopo che a settembre 2015, un gruppo di no tav di varie età di ritorno da una cena in val Clarea, a ridosso del cantiere, si era rifiutato di farsi identificare a Bussoleno. Il motivo del rifiuto era molto semplice, sentirsi stufi di continui soprusi e angherie da parte delle forze di occupazione che continuamente chiedono i documenti alle persone che partecipano alle iniziative no tav. Nel caso specifico si era andati oltre, seguti nel paese in cui vivono, a pochi passi da casa, con toni fascisti “ho avuto meno problemi con rumeni e albanesi che con voi” o peggio ” se c’era lui (il duce) non eravamo qui”. Parole pronunciate dal maresciallo Pisano nel cui ufficio verrà trovato durante le operazioni di identificazione di martedì anche un calendario di Mussolini. Chiusa la serata dopo sei mesi ecco la vendetta. 4 arresti e 4 obblighi di firma quotidiana, perquisizioni alle 5 del mattino, nudi in casa indagati e conviventi. Di fronte al sopruso esce la dignità di un popolo che scende in strada e si reca verso la fonte del problema. Insieme si arriva dunque alla caserma che è militarizzata per l’occasione con l’aiuto dei mezzi blindati della polizia che per l’occasione sono accorsi in aiuto dei fetenti colleghi. Coscienza sporca e paura producono uno schieramento degno di un fortino coloniale dove le truppe proteggono l’avamposto. Molti gli interventi e la partecipazione di amici e parenti degli arrestati, in tanti anche i sindaci del territorio con senatori e consiglieri regionali. Tante le sezioni e le bandiere dell’ANPI in solidarietà con Giulia presidente della sez. di Bussoleno colpita dalle misure. Toccanti le testionianze di chi, colpito dalle misure cautelari ringrazia per la solidarietà e rilancia la mobilitazione dichiarando di non accettare e non voler sottostare ai divieti. La misura è colma, vengono lasciate scarpe vecchie di fronte alla caserma, in segno di disprezzo. Aggirando poi il blocco il corteo prosegue verso l’altro lato della caserma ed infine sulla via del ritorno di nuovo in piazza della stazione. Proseguiranno nei prossimi giorni le mobilitazioni e inizieranno gli interrogatori di garanzia. Invitiamo tutti a partecipare e a sotenere la lotta del movimento no tav.
SUSA, IN CENTINAIA ALLA FIACCOLATA NO TAV: “SOLIDARIETÀ CON GLI ARRESTATI”
http://www.valsusaoggi.it/susa-in-centinaia-alla-fiaccolata-no-tav-solidarieta-con-gli-arrestati-2/
ValsusaOggi
Giornale online indipendente – Diretto da Fabio Tanzilli – redazione@valsusaoggi.it
di CORINNE NOCERA
SUSA – È in corso la fiaccolata del movimento No Tav in solidarietà agli attivisti arrestati nei giorni scorsi: il corteo, formato da circa 500 persone, compresi alcuni sindaci della Valsusa, è partito intorno alle 20.30 dalla stazione ed è arrivato davanti alla caserma dei carabinieri, dove tutt’ora sarebbe bloccato da sette camionette della polizia ed un’ottantina di celerini.