ssssh dobbiamo goderci San Remo

Reggio Calabria: 22enne senza lavoro si toglie la vita. Padre tenta suicidio, in coma.
18 febbraio 2014
Era una famiglia normale e tranquilla, come tante altre, fino a stamattina quando Bruno Mazzitelli, da poco 22enne, s’è suicidato lanciandosi dal cavalcavia dell’A3 a Pentimele: un colpo durissimo per i genitori che mai si sarebbero aspettati un simile gesto da una persona che tutti raccontano come tranquilla e serena. Il padre, un apprezzato carrozziere della città, dopo l’interrogatorio con i Carabinieri è andato a salutare per l’ultima volta il figlio ma evidentemente dopo aver visto il cadavere non ha resistito ed ha provato a uccidersi a sua volta, tagliandosi le vene di entrambi i polsi. Adesso è ricoverato in coma nel reparto di rianimazione degli Ospedali Riuniti della città dello Stretto. Intanto gli inquirenti non riescono ad individuare il movente del folle gesto di Bruno: non aveva lavoro.(…)

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Palermo: Arriva lo sfratto 57enne minaccia il suicidio
18 febbraio 2014
Ha ricevuto lo sfratto e una donna di 57 in via Ausonia a Palermo ha minacciato di buttarsi giù dal quarto piano. Sono intervenuti carabinieri e vigili del fuoco al civico 150 per cercare di fare desistere la donna in preda ad una crisi. L’inquilina non aveva alcuna intenzione di lasciare l’appartamento.(…)
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NAPOLI: OPERAIO DA 6 ANNI IN CIG SI COSPARGE DI BENZINA E MINACCIA DI DARSI FUOCO
Home  > Degrado sociale >  Napoli: Operaio da 6 anni in cig si cosparge di benzina e minaccia di darsi fuoco
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18 febbraio 2014
Si cosparge di benzina e minaccia di darsi fuoco davanti allo stabilimento, esasperato per la mancanza di lavoro che lo costringe da sei anni in cassa integrazione: è accaduto alla Magneti Marelli di Napoli (che fino a qualche anno fa produceva componentistica in plastica per lo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco), dove un operaio ha minacciato di darsi fuoco, ma è stato salvato dal tempestivo intervento dei colleghi che lo hanno dissuaso dal compiere il gesto. Secondo quanto si è appreso, l’uomo oggi si era recato nello stabilimento per cercare di parlare con il capo del personale, per verificare la possibilità di effettuare qualche trasferta in altri stabilimenti del gruppo. Ma il superiore era assente e l’uomo, una volta uscito dalla fabbrica, si è cosparso di benzina minacciando di appiccare il fuoco. Subito raggiunto da alcuni colleghi, l’operaio è stato dissuaso dal compiere il folle gesto, ma ha avuto un malore ed è stato portato in ospedale in codice verde per gli accertamenti del caso. «Ormai siamo disperati – spiegano alcuni colleghi dell’operaio – siamo in cig dal 2008, ed a luglio scadrà la cassa integrazione, dopodichè non sappiamo cosa ne sarà di noi. Dei circa 700 lavoratori in organico, oltre 200 dovrebbero andare nello stabilimento Fiat di Pomigliano, una cinquantina saranno accompagnati alla pensione, ed altrettanti potrebbero essere assunti dall’Adler. Ed il resto?». Sull’episodio la Fiom lancia l’allarme «sociale». «Dopo il suicidio dell’operaio in cig del reparto logistico Fiat di Nola, avvenuto qualche settimana fa – afferma Francesco Percuoco, responsabile settore auto per la Fiom di Napoli – oggi un altro operaio ha minacciato di uccidersi. Segnale che il disagio sociale è forte, e che bisogna interrogarsi su cosa sta accadendo per trovare soluzioni che permettano il rientro di tutti i lavoratori ancora in cig della Fiat e dell’indotto».

Fonte Ansa
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Reggio Emilia: Crisi, imprenditore voleva soldi per curare figlia, tenta rapina
18 febbraio 2014
Era proprietario di due aziende di costruzioni che, a causa della crisi, sono inattive, l’imprenditore edile di origine calabrese che questa mattina ha sequestrato e tentato di estorcere denaro a un notaio di Reggio Emilia. La Beretta calibro 38 che aveva in mano era pronta per sparare. C’erano sei colpi nel caricatore di cui uno in canna, pronto a essere esploso, e il ‘canè dell’arma era alzato. L’allarme è stato dato alla polizia oggi verso le 9.30 da una parente del professionista. Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile di Reggio Emilia, diretti da Domenico De Iesu, che con molta attenzione sono riusciti ad entrare nello studio. Il professionista era seduto dietro alla scrivania e davanti c’era il 47enne con l’arma pronta a sparare tra le gambe. I poliziotti lo hanno bloccato e disarmato. Condotto in questura, ha spiegato le ragioni del suo gesto. La crisi della aziende ha creato un grave disagio economico alla famiglia, tanto da non avere nemmeno i soldi per curare la figlia. Una situazione che lo ha portato alla disperazione. Ora il 47enne è stato ristretto nella casa circondariale di Reggio Emilia a disposizione del sostituto procuratore di turno Valentina Salvi. Il professionista, vista anche la sua conoscenza con l’imprenditore, ha preferito non fare denuncia.

Fonte Ansa
http://www.crisitaly.org/notizie/reggio-emilia-crisi-imprenditore-voleva-soldi-per-curare-figlia-tenta-rapina/

ssssh dobbiamo goderci San Remoultima modifica: 2014-02-19T22:20:18+01:00da davi-luciano
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