Quanto vale la vita di una persona umana a Taranto per il PD e per SEL?
Quanto vale per la cosiddetta “sinistra” la vita umana, la difesa della salute e dell’ambiente? Possibile che nessuno di indigni, chd nessuno si vergogni di condannare a morte dei bambini innocenti, colpevoli solo di abitare vicino a chi vuole solo arricchirsi sulla pelle della gente?
L’ignavia è uno dei peccati più gravi.
Ilva, approvata la nuova legge. L’Italia è fuori dalle norme europee
Il Pd ha votato a favore (con il sostegno del centrodestra), SeL si è astenuta. Il M5S ha votato contro.
La direttiva europea IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) impone il rilascio di un’autorizzazione per tutte le attività industriali che presentano un notevole potenziale inquinante. Tale autorizzazione viene definita AIA (autorizzazione integrata ambientale) e può essere concessa solo se vengono adottate le migliori tecnologie disponibili e se vengono così rispettate determinate condizioni ambientali, per far sì che le imprese stesse si facciano carico della prevenzione e della riduzione dell’inquinamento che possono causare.
Mi stupisce che PD e SEL si dichiarino europeiste e poi aiutano l’Ilva a sottrarsi proprio a questa direttiva europea per la protezione dell’ambiente e della salute.
Tutto questo si chiama “concorrenza sleale”.
Ecco perché quello che è avvenuto ieri, con l’approvazione dell’ennesima legge di sanatoria delle norme che ILVA non rispetta, è il colpo di grazia che pone di fatto l’Italia fuori dalle regole europee, accelerando la procedura di infrazione sull’ILVA avviata dalla Commissione Europea.
Cosa è questa procedura? Lo ha spiegato il senatore Sollo (ralatore al Senato per il PD): “Giovedì 26 settembre 2013 la Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, concedendo due mesi per rispondere, con l’ipotesi che il Governo italiano non abbia garantito il rispetto delle direttive UE da parte dell’Ilva di Taranto, con gravi conseguenze per salute e ambiente, e in particolare per la «mancata riduzione degli elevati livelli di emissioni non controllate generate durante il processo di produzione dell’acciaio”.
Già nel giugno dell’anno scorso i tecnici dell’ISPRA, deputati alle ispezioni e ai controlli, avevano rilevato nello stabilimento siderurgico gravi ritardi e violazioni delle prescrizioni autorizzative.
Ma la situazione, invece di risolversi nelle successive ispezioni, si è andata aggravando e si attende a giorni la relazione con gli esiti dell’ultima ispezione che riporterà l’elenco delle cose non fatte dall’ILVA oggi guidata da Edo Ronchi, un passato in Democrazia Proletaria, un passato prossimo nei Verdi e poi nel PD e un presente come subcommissario ILVA.
E poiché si incancrenisce la lista delle cose non fatte e delle violazioni alle prescrizioni AIA, ecco che è arrivata la sanatoria. Anche perché la prima legge Salva-Ilva (quella del dicembre 2012) era finalizzata proprio a realizzare l’AIA e la incorporava nella legge al fine di sconfiggere la magistratura che aveva posto sotto sequestro gli impianti. La Corte Costituzionale vincolava il proprio parere di costituzionalità di quella legge solo all’effettiva e scrupolosa esecuzione del cronoprogramma, che è invece saltato.
In questa situazione del tutto anomala che ha fatto il Parlamento? Ha messo una toppa.
Che cosa significa questo?
Fate attenzione.
a) Le prescrizioni dell’AIA ILVA sono 94 (più due).
b) La prescrizione n. 1 riguarda la copertura del parco minerali.
c) E’ del tutto ovvio che con questa legge si sancisce la possibilità di non coprire il parco minerali (che vale solo l’1% delle prescrizioni).
Paradossale, vero?