Area archeologica falsa……i sotterfugi hanno le gambe corte

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SCRITTO DA: VALSUSA REPORT – GEN• 04•14

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Ricostruire un’area archeologica e farla passare per originale.

Nelle nostre indagini veniamo molto spesso a contatto con persone della valle e di fuori valle. Capita quindi di farsi l’impressione che più la vertenza Tav va avanti e più delinea un gioco contrapposto tra squadre – chi dice sì e chi dice no, ciascuno con i modi o ragioni o convinzioni proprie -, “i No Tav dicono bugie!”, “Molte cose sono false!”, “Non è vero che c’è l’inquinamento, l’Arpa ha detto che non c’è”; “Quelli sono contro a prescindere, perché loro fanno politica, oggi c’è questo domani saranno contro ad altro, io sono per il lavoro”. Nell’altra squadra, No Tav, invece “L’inquinamento c’è, i progetti non ci sono, il cantiere è abusivo”; “Abbiamo la netta sensazione che ci sia un attacco della politica e della magistratura al territorio”. Qualcosa diciamo lo si può riscontrare, anzi lo abbiamo già pubblicato in passato – Seconda visita al cantiere, ancora nessun documento visionabile cioè la continua mancanza di trasparenza che dall’inizio del cantiere della Maddalena persiste a distanza di tre anni. Per non parlare degli esposti di Pronatura che chiede i progetti all’azienda esecutrice senza che questa li fornisca, se non messa sotto pressione dall’Unione Europea; quella Europa tanto necessaria al finanziamento. Oppure come nell’ultima vertenza che vede ora indagato il Commissario Speciale – TAV: Virano imputato, udienza preliminare il 2 aprile 2014 – dove anche lì i documenti che di diritto devono essere esibiti, vengono segretati.area2

Ecco quindi come sulla questione dell’area archeologica della Maddalena la Soprintenza Archeologica non si sia mai preoccupata di tutelare il sito, sostenendo che sarebbero stati stanziati euro per il suo ripristino. Cosa che fece sobbalzare di molto storici e archeologi “Ma come! Da oggi vuol dire che per la necessità strategica si può cancellare la storia?,

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come se non bastasse quello che viene distrutto di nascosto in nome del progresso, beni che ammontano a milioni di euro che se recuperati creano lavoro turistico”. Ci ricordiamo così delle battaglie del movimento No Tav per le sorti dell’area archeologica, prima espropriata e poi calpestata e distrutta.

Si scopre oggi che per decenni sono stati vincolati i terreni della zona, “Niente costruzioni niente altre opere. La zona ha rilevanza archeologica, va tutelata” è stato il mantra del Comune. L’archivio fotografico e poi la ricerca tecnica del movimento scoprono che l’area archeologica niente è che una ricostruzione scientifica “Potevano almeno dirlo con un bel cartello che era un ricostruzione “scientifica”, e tutelarla dall’88?”, dice Alberto Perino storico esponente del movimento. Si scopre che allora i lavori furono fatti in fretta e furia sotto la neve, e tutta la documentazione di scavo è in mano alla SITAF, azienda appaltante dei lavori di allora, quando furono allora spesi soldi pubblici come adesso ne verranno spesi per ricostruire un’altra area archeologica scientifica dentro al cantiere-fortino. La paura è sempre la solita “Chi MAGNERA’ questa volta? Sempre i soliti arcinoti. Ma la procura guarda sempre da un’altra parte”.MADDALENA ANNI '80_ridimensionare

Come dicevamo, “I No Tav dicono bugie” o meglio quando ti nascondono le cose puoi parlare di quello che sai e quindi le verità conosciute diventano facilmente delle bugie, i favorevoli hanno ragione, i No Tav dicono bugie!!!

Negativi Gildo Meyer fine anni ’80

Torino – striscione sulla Mole in solidarietà con i NoTav Arrestati

http://piemonte.puscii.nl/articolo/19551/torino-striscione-sulla-mole-in-solidarieta-con-i-notav-arrestati

Solidarietà ai 4 notav arrestati

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Solidarietà con i 4 notav arrestati
Oggi lunedi 6 gennaio, a quasi un mese dagli arresti dei 4 compagni accusati di terrorismo, in segno di solidarietà mandiamo un chiaro messaggio alla città, srotolando dalla cupola del simbolo di Torino, la mole, uno striscione con su scritto LO STATO TAV’VELENA, TUTTI LIBERI ricordando che gli arresti non fermeranno mai la lotta al TAV, all’autoritarismo e rimarcando l’appoggio a chi viene colpito dalla repressione. I fatti accaduti risalgono a lunedì 9 dicembre: Alle 5 del mattino arrivava la notizia della presenza della digos e della celere sotto due case occupate torinesi: l’asilo occupato e l’occupazione abitativa di via Lanino. I solidali accorsi, dopo una prima ipotesi di sgombero realizzarono che si trattava dell’ennesima caccia all’uomo, infatti le autorità infami entrate in entrambi gli stabili con un mandato di cattura per quattro indagati, arrestano Chiara, nel suo appartamento in Via Lanino e Claudio, a cui tocca la stessa sorte, fermato poco dopo fuori città. Nel frattempo anche a Milano gli sbirri entrano in casa di Mattia, con lo stesso mandato, traducendolo nel carcere di Torino insieme agli altri. Le accuse contro questi nostri compagni a cui se ne aggiunge uno, Niccolò già da un mese alle vallette, sono pesanti: riguardano un’azione diretta contro il cantiere del TAV avvenuta nella notte fra il 13 e il 14 maggio di quest’anno, durante la quale sono stati provocati ingentissimi danni ai macchinari che si trovavano al suo interno. L’accusa (tra le tante) è quella di terrorismo. Tutt’ora i compagni si trovano ancora rinchiusi nel carcere delle vallette.
Noi siamo e saremo sempre solidali a chi rischiando la propria vita e la propria libertà, attacca in modo deciso il capitale e i suoi tentacoli, a chi, ben cosciente di quanto la violazione della giustizia in Val di Susa a causa dell’esistenza del cantiere TAV sia schiacciante, ha cercato di aprire una breccia nel cuore di tutto un popolo che lotta contro il mostro tecnologico. Conoscendo le gravi accuse per cui Chiara, Nico, Mattia e Claudio sono stati arrestati, vogliamo cercare di portare loro la massima solidarietà per far sentire loro che fuori da quelle mura che spezzano vite, c’è sempre gente che gioiosamente combatte contro tutte le forme di autorità e oppressione, per l’autogestione e la libertà. Ogni azione contro il potere ci riempie il cuore e sappiamo che la solidarietà ai compagni ora arrestati si porta avanti sempre più sicuri ed agguerriti con la lotta che noi assieme a loro faremo contro tutte le forme di sfruttamento.
Terrorista è lo stato, solidarietà con i detenuti No Tav e non.

Torino squatter e affini

This entry was written by solidali, posted on 6 gennaio 2014 at 19:08

Mapuche. Un’altra lotta che dura da oltre vent’anni

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SCRITTO DA: MASSIMO BONATO – GEN• 06•14

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Da oltre vent’anni in lotta per il recupero delle terre, contro la deforestazione, le dighe occidentali e la repressione poliziesca 

1463203_10202746212395953_983601112_nLontano paese il Cile. Visto da una cartina sembra un ago che voglia incunearsi nell’Antartide. Montagnoso e innervato nella sua cordigliera andina da un territorio da oltre vent’anni in ebollizione permanente. Un territorio popolato da sempre, e da sempre in lotta.

Si chiamano Mapuche, nome che la dice lunga sulle loro origini e sulle loro radici: Mapudungun significa Popolo della Terra. Un popolo che viveva prima del saccheggio perpetrato dai Conquistadores spagnoli, lì insediatisi secoli or sono.

Matías Catrileo

Matías Catrileo

Il 3 gennaio circa 3000 Mapuche si sono riuniti a Santiago del Chile per commemorare la morte di Matías Catrileo, studente morto sei anni fa colpito alla schiena da colpi di arma da fuoco esplosi da un Carabinero, mentre stava cercando di recuperare un fondo agricolo. Ancora una volta, il centro di Santiago si è trasformato in uno scontro aperto, volto a reprimere duramente la protesta mapuche, che all’occasione altro non era se non la commemorazione della morte di un comunero, come tanti ne son morti in questi anni.

I Mapuche lottano per recuperare le loro terre ancestrali, che lo Stato cileno ha venduto nel tempo a grandi latifondisti stranieri prima, a imprese forestali poi e ad agenzie come la Endesa (controllata Enel) perché riducessero i loro bacini a dighe, spostando interi villaggi e popolazioni. Una lotta che è costata in vent’anni un carissimo prezzo in termini di vite umane e diritti umani, grazie alla Ley Antiterrorismo varata a suo tempo da Pinochet, ma applicata rigorosamente sino a oggi.

1511241_10202721704665795_1867944597_nPrima dalla coalizione di partiti che sconfisse il dittatore governando per dieci anni, poi la Bachelet, prima e unica donna in Cile a essere rieletta ora al suo secondo mandato (entrerà in carica a La Moneda il prossimo 11 marzo). Senonché, invece di affievolirne le conseguenze, fu proprio Michelle Bachelet Jeria a irrigidire, con il governo socialista, l’applicazione della Ley Antiterorismo, volta a reprimere qualsivoglia protesta popolare fino all’arresto cautelare di minorenni. Rimpolpò la Polizia di Stato di fresco personale, le Forze speciali, adottò elicotteri forniti di apparecchiature atte a monitorare costantemente il territorio maggiormente interessato dalle proteste, l’Araucanía.

1457617_798523550163108_2045303643_nBisogna fare un passo indietro però

Indubbiamente il Cile resta “il primo della classe”, secondo i funzionari del Fondo monetario internazionale (FMI), il più neoliberale del pianeta. E l’economia cilena rimane una delle economie più trasnazionalizzate, secondo l’indice di transnazionalizzazione elaborata dalla UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development).

Parlare di Investimenti diretti esteri (IDE) riporta alla ristrutturazione capitalistica degli anni Settanta, a partire dal colpo di stato (1973). La dittatura militare (1973-90) lanciò allora un’economia di esportazione che preludeva all’ingresso massiccio delle multinazionali, garantite da riforme legislative favorevoli agli investimenti esteri.

1484110_324189704390183_1049405741_nLe politiche economiche attuate negli ultimi 40 anni hanno trasformato radicalmente gli investimenti esteri, e ciò è direttamente correlato alle iniziative che favoriscono accordi di libero scambio con Stati Uniti, Unione Europea, Cina, Giappone, tra gli altri.

Gli investimenti stranieri in Cile sono disciplinati dallo Statuto per gli investimenti stranieri (DL 600) creato nel 1974 dalla Banca Centrale del Cile. Uno Statuto che ha forza di legge, e attraverso il quale gli investitori stranieri possono scegliere il regime fiscale applicabile alle imprese nazionali, senza che un contratto possa essere modificato unilateralmente dal Cile stesso. Un quadro giuridico che non pone alcun limite ai profitti che le multinazionali possono fare sul suolo cileno.

1497663_10202082792805042_1839126040_nCosì, a partire dagli anni Settanta, si è assistito a una vera corsa all’oro: fino al 2011 il neoliberismo ha portato capitali in Cile per il 24,6% dagli Stati Uniti, per il 19% dalla Spagna, il 18,1% dal Canada, l’8% dall’Inghilterra e il 5,5% dal Giappone.

Il Cile è fornitore di materie prime, principalmente rame. Oltre al settore minerario, che ha raggiunto il 34,1 % tra il 1974-2011, gli investimenti nel settore dei servizi sono diventati la componente più dinamica, raggiungendo il 22,4% dei flussi, e concentrandosi su telecomunicazioni e settore bancario a capitale prevalentemente spagnolo.

1526181_798520240163439_409331109_nMa gli investimenti esteri si sono rafforzati soprattutto negli anni Novanta, quando si è dato luogo alla progressiva privatizzazione di tutte le imprese statali, compreso il servizio sanitario nazionale, fornendo la gestione delle acque al capitale straniero per il drenaggio e la produzione di energia elettrica, e divenendo così un paese strategico per multinazionali come Endesa Chile, AES Gener , E-CL (GDF Suez), Colbun (gruppo Matte).

Le politiche attuate hanno permesso alle imprese di continuare ad aumentare i propri profitti in un contesto di crisi economica globale. Profitti esorbitanti creati a scapito dei lavoratori attraverso flessibilità del lavoro, subappalto, precarietà in termini di diritti, di un costo elevato per l’ambiente e la perdita di sovranità costante e permanente.

In questo quadro si inserisce la lotta Mapuche per la terra. Una terra saccheggiata a man bassa, divenuta il modello del libero mercato, ovvero della libertà di creare profitti a discapito del popolo, dei diritti umani e dell’ambiente.

Massimo Bonato 06.01.14

È nato un coordinamento tra tutti gli imputati coinvolti in processi relativi alla lotta NO TAV.

http://www.tgvallesusa.it/?p=4639

SCRITTO DA: CONTRIBUTI – GEN• 07•14

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Il coordinamento, per agevolare la comunicazione tra i vari componenti, si è dotato di una mail-list. Vista l’attuale difficoltà a raggiungere tutte le persone coinvolte, l’adesione e l’iscrizione alla list sono aperte a ogni imputato che ne farà richiesta (contattare processonotav@inventati.org specificando in quale processo o inchiesta si è imputati).

È in fase di elaborazione una banca dati in cui inserire i vari procedimenti sia per avere una visione corretta ed esaustiva della repressione in atto contro il movimento NO TAV sia in previsione di una pubblicazione in cui venga resa pubblica la dimensione del fenomeno. Chiunque sia coinvolto in procedimenti legali o sia a conoscenza di altri che lo sono e non sono al corrente dell’iniziativa è pregato di contattare Guido che si sta occupando della raccolta dati (gfissore@alice.it). Si è deciso anche di includere nel coordinamento gli imputati di procedimenti in altri tribunali (oltre Torino) per iniziative locali solidali alla lotta in Val Susa.

Nella sua prima riunione il coordinamento imputati ha deciso di proporre al coordinamento dei comitati NO TAV l’indizione a breve di una giornata di mobilitazione in tutta Italia a sostegno del movimento NO TAV, anche per rispedire al mittente l’accusa di “terrorismo” e in solidarietà con i compagni arrestati e indagati, una giornata che sia anche occasione di rilancio delle varie lotte territoriali. A seguire si è pensato a una settimana di campagna diffusa in tutta Italia per lanciare una grande manifestazione nazionale da tenersi a Torino.

Compagne e compagni presenti a Torino il 22/12/13

Comunicazione ulteriore:

All’udienza del 23 dicembre prima di lasciarci si è fatta largo la proposta, da estendere a tutte le compagne e compagni di tutti i processi contro il movimento NO TAV, di tenere la prossima assemblea del coordinamento imputati domenica 19 Gennaio 2014 (sempre a Torino alle 14 in luogo da indicare), perché successiva all’assemblea dei comitati e perché facilitata dalla coincidenza delle udienze del processone di venerdì 17 e lunedì 20 gennaio.

da notav.info

Iraq e Libia, due esempi di come con la “democrazia” armata made in Usa-Israel si distruggono le nazioni

ma si dice che le nazioni siano la causa di ogni male, parole di Rothschild,&Rockefeller (due uomini dediti alle povere anime) e loro accoliti. E poi esaltano le differenze ma fino a quando tutti i cittadini del mondo non diranno yes sir sarà guerra (e daranno la colpa al fatto che esistano le nazioni)

7 gen 2014 – (ASI) Le ultime notizie provenienti dalla Liba e dall’Iraq denunciano un allarmante crescendo di violenza indiscriminata. Non più bombe e attentati, quasi giornalieri, ma azione massiccia e diretta. Si segnalano nei due Paesi diversi sanguinosi scontri (almeno 80 morti nelle ultime 24 ore in Iraq) che vedono impegnati da una parte le forze armate governative e dall’altra e truppe di Al Quaeda.
E’ la prima volta che si verifica in Iraq. E’ facile intuire come sia in corso lo spostamento di gruppi di guerriglieri dal teatro di guerra siriano a quelli iracheno e libico. Una strategia altrove già sperimentata con successo dagli Stati Uniti e dal sionismo-saudita, anche se i ruoli sono diversi: la pianificazione, l’addestramento e la direzione militare spettano alla CIA e al Mossad con i famigerati contractors, mentre il finanziamento all’Arabia Saudita e satelliti.

http://www.agenziastampaitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=17385%3Airaq-e-libia-due-esempi-di-come-colla-qdemocraziaq-armata-made-in-usa-israel-si-distruggono-le-nazioni&catid=3%3Apolitica-estera&Itemid=35

Onde gigantesche sferzano le coste della Gran Bretagna

7 gen 2014 –

Onde alte fino a 9 metri sulle coste atlantiche della Gran Bretagna, unite a insistenti piogge, hanno provocato allagamenti e disagi. Nel Somerset una donna e il suo cane sono stati salvati dopo che erano rimasti intrappolati al piano superiore di un edificio allagato per 13 giorni.
Le ondate più violente si sono abbattute sulle coste del Devon. Numerose le famiglie evacuate nel Dorset. Le autorità hanno diramato un’allerta meteo sconsigliando di percorrere a piedi e in auto i tratti di lungomare. (RCD – CorriereTv)
http://terrarealtime.blogspot.it/2014/01/onde-gigantesche-sferzano-le-coste.html#more

Gli assicuratori si lanciano nel mercato delle minacce su Internet

7 gennaio 2014
 
 
I furti di dati o di identità su Internet si moltiplicano e rappresentano un mercato potenzialmente benefico per gli assicuratori.
 
Il caso Snowden, i furti di dati e di identità : le minacce su Internet esplodono, sono diventate talmente grandi da rappresentare un notevole interesse per gli assicuratori. Diverse compagnie lo hanno capito e si sono lanciate.
Per il momento solo qualche grande società ricorre a prodotti specializzati. Ma anche i singoli sono chiamati in causa, anche se è ancora difficile convincerli a proteggersi contro una minaccia “immateriale”.
 
Eppure i danni non hanno nulla di virtuale. Nel 2013 il banditismo elettronico sarebbe costato – a livello mondiale – l’equivalente di 70 miliardi di franchi.

Ecco perché va dato ad ogni cittadino il reddito di cittadinanza

Quello che segue è un video del compianto Prof. Giacinto Auriti, il quale ci spiega perché ogni cittadino ha diritto ad avere la propria quota di reddito di cittadinanza

VIDEO QUI
http://freeondarevolution.blogspot.it/2014/01/ecco-perche-va-dato-ad-ogni-cittadino.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+FREEONDA+(F+r+e+e+o+n+d+a)

Firenze: L’Asl cerca chirurghi e infermieri. Ma gratis! Bando per un anno di “presenza volontaria”.

4 gennaio 2014
Negli ospedali e nei presidi della Asl di Firenze mancano medici. Moltissimi medici. Chirurghi, psichiatri, cardiologi. E via così. Già laureati e specializzati. Ovviamente.
Ma non solo. Si cercano anche infermieri e personale dirigente e amministrativo.
E per trovarli, si apre un bando, una selezione pubblica, che scade l’8 gennaio. I requisiti richiesti sono equivalenti a quelli necessari per l’accesso ai concorsi pubblici nei corrispondenti profili professionali. Dopo si farà una graduatoria.
Per assumerli? No, per chiamarli a lavorare. Gratis.
Sarebbe anche una lodevole iniziativa, qualora si trattasse di volontariato. In verità, i medici e gli amministrativi andranno a ricoprire, per il periodo di un anno, i posti rimasti vacanti di professionisti andati in pensione o assenti per malattia o gravidanza, che non è possibile rimpiazzare con nuove assunzioni per via della spending review.
Di fatto il bando è mascherato dietro la dizione «Per la frequenza volontaria a scopo di formazione professionale presso i dipartimenti sanitari, territoriali e amministrativi dell’azienda Usl 10 di Firenze».
E la stessa Asl si giustifica così: «Si tratta di una selezione di routine che viene fatta ogni anno, serve per la formazione professionale di medici e amministrativi, che poi possono sfruttare l’esperienza per metterla a curriculum».
Praticamente, a un medico che già sia laureato, che già sia specializzato, viene richiesta, volontariamente un’ulteriore formazione professionale, una sorta di stage a stipendio zero che forse, un giorno, a furia di esperienza maturata nel settore, potrà far valere se mai scappasse fuori un concorso per un’assunzione.
Certo, il sistema è già più che utilizzato nelle aziende private: uno ‘sfruttamento’ del lavoro, magari sottopagato, ma quasi mai a titolo completamente gratuito. In questo caso, invece, si tratta di presenza volontaria: un contratto a termine di un anno senza percepire un centesimo.
Nonostante l’Asl ribadisca che la pratica sia già ampiamente sperimentata e in regola e che, ogni anno, arrivino centinia di domande, tanto che, in caso di eccedenza di offerta, a parità di requisiti, vengono fatti valere il miglior voto di laurea, l’anzianità di laurea, l’età.
Tra i requisiti indispensabili: essere disoccupati.

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http://www.crisitaly.org/notizie/firenze-lasl-cerca-chirurghi-e-infermieri-ma-gratis-bando-per-un-anno-di-presenza-volontaria/

Palermo: Ciechi ed ipovedenti della Sicilia in sciopero della fame

7 gennaio 2014
Anche la sezione provinciale dell’Unione Italiana Ciechi si unisce al malcontento regionale per il nulla di fatto in merito ai finanziamenti della Regione per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, il Centro Regionale Scuola Cani Guida per Ciechi Helen Keller di Messina e la Stamperia Regionale Braille di Catania mentre, che sono stati ridotti del 40% rispetto al 2013. A rischio la sospensione delle attività con la conseguenza che, le 95.000 persone non vedenti ed ipovedenti residenti in Sicilia, restino senza servizi essenziali per la loro inclusione sociale. Questo stato di tensione presente nella categoria, ha portato alla decisione di iniziare, in tutte le sedi provinciali dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, uno sciopero della fame in coincidenza con la discussione all’ARS delle legge di stabilità regionale.(…)

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http://www.crisitaly.org/notizie/palermo-ciechi-ed-ipovedenti-della-sicilia-sciopero-della-fame/