Il Libano sigla un patto faustiano con l’Arabia Saudita e la Francia

GENNAIO 3, 2014

Boutros Hussein e Lee Jay Walker, Modern Tokyo Times, 3 gennaio 2014 suleiman-saudi

Il presidente del Libano Michel Suleiman ha fatto l’annuncio sconvolgente di aver concluso un patto faustiano con l’Arabia Saudita. Naturalmente, dato che l’Arabia Saudita dipende totalmente dalla tecnologia occidentale, la Francia avrà molti contratti militari. Pertanto, le due nazioni che  destabilizzano il Levante sostenendo una serie di forze terroristiche in Siria, saranno ricompensate da Suleiman. La Francia è in un periodo di grave schizofrenia, perché da un lato è responsabile della destabilizzazione di Libia e Siria insieme alle potenze del Golfo e alla NATO. Infatti, in Libia è chiaro che la Francia ha giocato un ruolo fondamentale nel rovesciare Gheddafi, tramite la guerra mediatica a sostegno di varie milizie e gruppi terroristici, agenti segreti, bombardamenti aerei, fornitura di materiale militare e altri aspetti importanti. L’effetto a catena delle azioni delle potenze del Golfo e della NATO è l’enorme instabilità in Libia da cui partono armi, terroristi e mercenari diretti nel Levante e in altre aree. Tuttavia, dall’altra parte la Francia è intervenuta rapidamente in Mali e ora cerca di stabilizzare la Repubblica Centrafricana. Naturalmente, parte della schizofrenia, come della politica della Francia possono essere viste in Mali. Dopo tutto, il crollo di Gheddafi ha permesso ai jihadisti internazionali di sfruttare al meglio la situazione, anche destabilizzando il Mali. Nonostante ciò, la Francia, a differenza di altre nazioni destabilizzatrici, per esempio USA, Qatar, Arabia Saudita, Turchia e Regno Unito, almeno si assume le proprie gravi responsabilità in Mali e ora nella Repubblica Centrafricana.

Nonostante tutto, è strano che la Francia fermamente laica sia in combutta con l’Arabia Saudita i cui petrodollari del Golfo cercano di schiacciare la laicità, la libertà religiosa e l’emancipazione delle donne. Non solo, l’Arabia Saudita è la nazione più dispotica di questo pianeta perché almeno nella Corea democratica le donne hanno un milione di volte più libertà rispetto “alla terra delle ombre”. Inoltre, indipendentemente dalla Corea democratica, è evidente il settarismo, il terrorismo e la diffusione della pericolosa visione del mondo taqfirista dell’Arabia Saudita e degli altri Paesi feudali del Golfo. In altre parole, la Corea democratica è costretta nel Nordest asiatico, ma i petrodollari del Golfo diffondono un’ideologia pericolosa in tutti i continenti del mondo. In Libano, i leader dei movimenti politici sciiti e cristiani sanno che la vera minaccia proviene dal Golfo e dalle potenze occidentali che destabilizzano la Siria e il Levante. Allo stesso modo, è evidente il ruolo della NATO in Turchia nel permettere ad al-Qaida e a una serie di forze terroristiche di utilizzare le zone di confine con la Siria. Infatti, il governo Erdogan in Turchia voleva un’azione militare contro la Siria, proprio come Francia, Qatar, Arabia Saudita e Regno Unito. Pertanto, che Suleiman annunci un accordo da 3 miliardi dollari con l’Arabia Saudita è scioccante, poiché questa nazione è dietro il settarismo e il terrorismo in Siria, insieme ad altri Paesi del Golfo e alle potenze occidentali.

La concessione di 3 miliardi di dollari USA all’esercito del Libano dall’Arabia Saudita, che premierà anche la Francia, è un mega-patto faustiano. Cristiani e sciiti rappresentano la maggioranza della popolazione del Libano, se i due gruppi religiosi vengono calcolati insieme. Eppure, in Arabia Saudita non è consentita una sola chiesa cristiana e gli apostati verso il cristianesimo affrontano la morte. Allo stesso modo, la comunità sciita in Arabia Saudita è oppressa ed enormemente emarginata. Nonostante ciò, Suleiman sembra ignorare che Arabia Saudita e Qatar sono i maggiori sostenitori delle forze settarie e terroristiche in Siria. Ciò significa che Suleiman passa alle stesse nazioni che diffondono instabilità nel Levante, provocando un maggiore settarismo in Libano. Suleiman dice: “Il re del fraterno regno di Arabia Saudita offre questo generoso ed apprezzato aiuto di 3 miliardi di dollari all’esercito libanese, per rafforzarne le capacità.” La BBC riferisce “Il presidente francese Francois Hollande ha detto che il suo Paese avrebbe “incontrato” tutte le richieste di armamenti dal Libano, durante una visita in Arabia Saudita volta a rafforzare i legami commerciali con il regno“. “Sono in contatto con il presidente Suleiman… Se le richieste ci vengono fatte, le accoglieremo“. Tale “fraterno regno di Arabia Saudita” attualmente sponsorizza, assieme a Qatar e  Turchia, le forze che perseguitano le minoranze religiose in Siria. In altre parole, l’Arabia Saudita, che non tollera una sola chiesa cristiana, sostiene le forze settarie taqfiriste che perseguitano i cristiani e distruggono le chiese. Naturalmente, in linea alla natura della militanza salafita e taqfirita, che persiste in Arabia Saudita, anche alawiti e sciiti affrontano gravi persecuzioni in Siria, finanziate dai sauditi e dal Qatar.

In un altro articolo di Modern Tokyo Times si diceva: “Le potenze del Golfo e occidentali sacrificarono facilmente i cristiani dell’Iraq e chiaramente queste stesse potenze non si preoccupano  delle minoranze alawita, cristiana e sciita in Siria che subiscono la persecuzione e i massacri quotidiani dai taqfiristi. Quindi spetta al generale Michel Aoun e al Movimento patriottico libero (MPL) mantenere i rapporti con Hezbollah. L’MPL è sostenuto principalmente dai cristiani, mentre Hezbollah è una potente forza della comunità sciita. Se MPL ed Hezbollah saranno ingannati da forze esterne che cercano di provocare divisioni, le due comunità verranno trascinate per molto tempo nelle sabbie mobili in tutto il Levante volute dalle potenze del Golfo. In Siria gli islamisti taqfiristi e una pletora di gruppi terroristici settari decapitano le minoranze, uccidono brutalmente soldati siriani prigionieri e commettono atrocità contro i civili per motivi religiosi e politici, e lanciano autobombe in tutta la nazione. Hezbollah, invece, combatte a fianco delle Forze armate siriane in Siria, prescindendo se i soldati sono alawiti, cristiani, sciiti o sunniti. Questo non sorprende perché Hezbollah sostiene la causa palestinese ed è evidente che la maggioranza dei palestinesi è sunnita. Pertanto, la massiccia propaganda contro Hezbollah è facilmente smontabile poiché questo movimento resiste ai sogni egemonici delle grandi potenze occidentali, delle nazioni del Golfo e dello Stato di Israele“.

Suleiman quindi cerca d’”ingannare” il popolo del Libano firmando un accordo faustiano con le forze gemelle che perseguono la scomparsa del ricco mosaico del Levante.  -

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

http://aurorasito.wordpress.com/2014/01/03/il-libano-sigla-un-patto-faustiano-con-larabia-saudita-e-la-francia/

Codacons, stangata da 500 euro a famiglia. Raffica di aumenti

4 gennaio 2014

Di L’indipendenza

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di REDAZIONE

Il Codacons evidenzia come l’inflazione all’1,2% nel 2013, nonostante sia più bassa rispetto al 2012, tradotta in cifre, “equivale comunque, in termini di aumento del costo della vita, ad una stangata annua pari a 257 euro per un single, 345 euro per una famiglia di 2 persone, 419 per una famiglia tipo di 3 persone e 462 per una di 4 componenti”.

Per l’associazione, si tratta di “una tassa invisibile che, anche per un single, è superiore al beneficio massimo che ci sarà in busta paga con la riduzione del cuneo fiscale, pari a 225 euro o all’eliminazione dell’Imu sulla prima casa, il cui versamento medio è stato pari a 225″. Per la sola spesa di tutti i giorni, ossia per i soli prodotti ad alta frequenza di acquisto, nella media del 2013 il tasso di crescita dei prezzi dell’1,6% implica una maggior spesa di 223 euro per una famiglia di 3 persone. Un aumento particolarmente grave, dato che l’aumento dei prezzi del carrello della spesa colpisce indistintamente ricchi e poveri. Senza contare l’aumento dell’Iva, che nel 2014 dispiegherà tutti i suoi nefasti effetti, la mini Imu da pagare entro il 24 gennaio e la futura Iuc, la vera stangata del 2014.

Insomma per il Codacons quello che ha fatto finora il Governo Letta non è sufficiente per ridare capacità di spesa alle famiglie italiane, rilanciare i consumi e conseguentemente il Pil. Fino a che la riduzione delle tasse è sensibilmente inferiore all’aumento delle uscite degli italiani, le famiglie saranno sempre più povere ed in bolletta. E si tenga conto anche del fatto che non sono compresi gli aumenti di tutte quelle tasse indirette che, in un modo o nell’altro, saran sempre le famiglie a pagare. nel paese dei bolli… si può solo restare in bolletta!

RAFFICHE DI AUMENTI – Raffica di aumenti all’inizio del 2014, dal caffe’ alla patente, dalla luce ai pedaggi autostradali. Lo ricorda il Codacons, aggiungendo che il costo del rinnovo della patente a partire dal 9 gennaio salira’ di almeno 26 euro.   “Nonostante i costi della procedura siano rimasti formalmente invariati (25 euro, 16 per la vecchia marca da bollo e 9 euro per i diritti di Motorizzazione), vanno aggiunti 6,80 euro per la posta assicurata da saldare al momento del ritiro della patente presso l’ufficio postale (mentre prima il vecchio bollino adesivo arrivava direttamente a casa), 15 euro in piu’ per la visita medica (essendo aumentati i compiti dei medici) e minimo 4 euro per le nuove foto tessera (se si sceglie la macchinetta e non si va da un fotografo)”. Caffe’, snack, bibite dei distributori automatici aumenteranno per il passaggio dell’Iva dal 4 al 10%: 1 euro diventera’ 1 euro e 6 centesimi, o, piu’ probabile, sara’ arrotondato a 1 euro e 10, con un incremento del 10% invece del matematico 5,7%. La luce aumenta dello 0,7%, poco rispetto al passato ma sempre troppo considerato che abbiamo gia’ le bollette energetiche piu’ care d’Europa e visto che il Governo, nel Consiglio dei ministri del 13 dicembre, aveva promesso un taglio di ben 850 mln sul costo delle bollette elettriche. Rincarano i pedaggi autostradali, in media del 3,9%. Gli aumenti di raccomandate (1,80 euro, da 3,60 a 5,40, + 50%) e lettere (0,25 euro, da 0,70 a 0,95, +35%) sono stati per il momento congelati da Poste Italiane ma sono possibili in qualunque giorno da domani al 2016, essendo gia’ stati autorizzati da Agcom. Poi c’e’ il pagamento della mini-Imu, da pagare entro il 24 gennaio e l’incognita della futura Iuc, la stangata piu’ temuta del 2014. Insomma per il Codacons gli aumenti sono troppi, specie se si considera che da anni sono bloccati gli stipendi dei dipendenti pubblici e le pensioni superiori a 3 volte il trattamento minimo Inps.

da L’indipendenza

http://www.rischiocalcolato.it/2014/01/codacons-stangata-da-500-euro-a-famiglia-raffica-di-aumenti.html

QUELLI CHE FESTEGGIANO LO SPREAD

articolo imperdibile che spiega molte cose riguardo lo spread

Nonostante il debito pubblico sia salito al 134% sul Pil, il differenziale di rendimento con i Bund tedeschi cala fino a 200 punti
Lo spread scende ancora

di: Giuliano Augusto
Il debito italiano schizza al 134% sul Prodotto interno lordo e lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi continua a scendere, toccando quota 200 punti. Un sorprendente anomalia perrché è evidente che il differenziale di rendimento tra i due titoli pubblici, tra due titoli a lungo termine, dovrebbe al contrario reagire con un aumento. Insomma, quando aumenta il debito di quello messo peggio. Uno Stato incontrerà infatti problemi non da poco a trovare risorse sui mercati finanziari se la quantità di titoli da emettere continua a salire. Quota 200 punti rappresenta peraltro lo spread fisiologico tra i due titoli, almeno secondo le dichiarazioni del governatore Ignazio Visco l’8 luglio del 2012, quando lo spread, a sette mese dall’inizio della cura Monti, era sceso a quota 470 dai 570 punti del novembre 2011, quando cadde Berlusconi. L’Italia merita i 200 punti, aveva insistito Visco nel settembre succesivo. In realtà, a voler bene vedere, il governo Monti aveva fatto ben poco per “tranquilllizzare” gli investitori, e gli speculatori, sul ritorno dell’Italia ad un approccio “virtuoso” nella gestione dei conti pubblici. L’unica cosa sostanziale che l’ex consulente di Moody’s e di Goldman Sachs aveva fatto era stato un’aumento delle tasse, ad incominciare da quella Imu, una tassa tanto più odiosa quanto era andata a pesare sulla casa, il bene più prezioso sul quale possano contare le famiglie. In tal modo però, era calato soltanto il disavanzo, dal 4,2% a poco più del 3% sul Pil, senza però andare ad incidere sul debito, il cui aumento tuttora continua ad essere incontrollabile. Una tendenza, quella di intervenire sui flussi di cassa, che è continuata anche con l’attuale governo, con il disavanzo sceso poco sotto il 3%. Da parte loro, le società di rating, che pure hanno declassato il giudizio sui Btp decennali ad un gradino appena suiperiore a quello di titoli “spazzatura”, si sono prese un periodo di pausa, pur minacciando di muoversi per ridurre l’Italia ad un livello tale, il più basso, dove i compratori di titoli dovrebbero dileguarsi in tutta fretta. La bonaccia finanziaria che lascia tranquilli i nostri Btp non è comunque spiegabile interamente con gli intrerventoi dellas Bce e del Fondo permanente salva Stati che, in caso di necessità comprano rispettivamente titoli pubblici fino a 3 anni e quelli fino a 10 anni. Attaccare i Btp per colpire l’euro è divenuto abbastanza oneroso per gli speculatori, considerato che i detentori esteri sono scesi al 35% rtispetto al 51% di due anni fa e molti di quesrti sono italiani con i capitali all’estero. Resta sempre per la finanza anglofona (per Wall Street e per la City ) la volontà di fare pressioni sul governo italiano per spingerlo a vendere le aziende pubbliche, come Eni, Enel e Finmeccanica, con la scusa di fare cassa per diminuire il debito pubblico, anche se il ricavato di una totale dismissione sarebbe irrisorio dal punto di vista finanziario. Ma il fine non è quello. Agli anglofoni interessa cancellare in realtà ogni ruolo autonomo dell’Italia sul piano internazionale. Tutto il resto sono chiacchiere o fumo di copertura.

(02 Gennaio 2014)
– See more at: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22847#sthash.j0sYJ1GU.dpuf

Il Metodo Portoghese (Per Centrare il Deficit): Confiscare le Pensioni

3 gennaio 2014

Di FunnyKing

La Troika non è solo in Grecia…….

da l’Indipendenza

Si comincia, l’apripista lo fa un paese dei PIIGS, di quelli i cui conti sono traballanti da un po’ e che la Troika tiene sotto’occhio. il Portogallo. Il governo lusitano, infatti, effettuerà un prelievo forzoso dalle pensioni – private e pubbliche – per colmare il deficit di bilancio causato dalla bocciatura della Corte Costituzionale dei tagli delle pensioni dei funzionari pubblici, decisione giunta poco tempo fa.

La scelta di una misura alternativa da 388 milioni di euro era necessaria per raggiungere l’obbiettivo del 4% nel rapporto deficit-Pil del 2013, condizione necessaria per lo sblocco della tranche da 2,7 miliardi di euro prevista dal piano di aiuti della “Troika” (Ue, Bce ed Fmi). Il governo ha difeso il provvedimento – che prevede una tassazione straordinaria per le pensioni oltre una certa soglia – affermando che eviterà un aumento delle tasse che avrebbe messo a rischio la ripresa economica: l’opposizione e i sindacati hanno protestato contro una “misura immorale” che colpisce il potere d’acquisto delle famiglie.

Dalla Grecia fino a Cipro, per passare ora dal Portogallo è tutto un fiorire di proposte a dir poco “impopolari”, che la dicono lunga sullo “stato dell’Unione”. Per il momento, si gira intorno all’Italia, ma c’è già chi ha scritto che – oltre alle tasse introdotte dagli ultimi tre governi – lo spettro del prelievo forzoso (magari sui conti correnti, come già accaduto nel 1992) aleggia sull’Italia.

E quando i soldi sono finiti….. beh sono finiti. E fanculo i diritti acquisiti.

http://www.rischiocalcolato.it/2014/01/il-metodo-portoghese-per-centrare-il-deficit-confiscare-le-pensioni.html

Spread: vi svelo perché è calato (arriva il Quantitative Easing europeo: come affrontarlo)

4 gennaio 2014

Di Redazione

 Dunque dopotutto e malgrado i cattivi tedeschi, pare che finalmente la BCE si appresti a stampare soldi a manetta, per comprare titoli di stato europei, in particolare quelli degli Stati in maggiore difficoltà e con spread molto alti.

Perché lo dico? Semplice:

1- A Maggio il Parlamento Europeo rischia di bloccarsi a causa della massiccia elezione di forze politiche euro.scettiche, la Germania ha già preso le sue contromisure e sta facendo le prove di una Grande Coalizione Europea tra PPE e PSE versus Euroscettici. Infatti la cancelliera Merkel del PPE (in Europa) intende appoggiare il connazionale Martin Shultz del PSE alla presidenza del parlamento europeo. Ma ovviamente non basta. Bisogna depotenziare i partiti europei euro-scettici colpendoli proprio dove più forte è la loro propaganda (Ukip escluso, che muove le uniche critiche realmente serie a BCE e UE) , ovvero il fatto che la BCE e l’Europa non sono abbastanza “solidali” con gli euro-deboli e non permettono il rientro degli spread attraverso politiche di Quantitative Easing (ovvero si stampano euro per comprare BTP, BONOS e altra cartaccia di Stato)

2- Il secondo maggiore azionista dell’Euro, ovvero la Francia sta entrando, anzi è già entrata nel mitico club dei PIGS (diveneterà SFIGp?). Probabilmente che più che l’Euro potè l’immensa, assoluta e inarrivabile stupidità di Hollande, ma “pare” che l’eliseo sotto traccia stia facendo pressioni durissime per un cambio di rotta.

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(le aspettative economiche della Francia ai minimi assoluti d’Europa)

3- guarda caso ieri, abbiamo assistito in contemporanea ad un notevole calo dell’Euro e ad una clamorosa chiusura degli spread europei:

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4- ehm… forse ho sentito un voce, di quelle di cui mi fido…..(ma shhhhhh)

Dunque non è in discussione SE la BCE stamperà Euro ma piuttosto come stamperà e come aggirerà il suo statuto per farlo, cioè se:

  • Farà un altro corposo giro di LTRO, cioè prestiti a bassissimo tasso di interesse per le banche ma questa volta condizionati a certi target quali ad esempio l’aumento dei prestiti all’economia reale (leggasi IMMOBILI)
  • Smetterà di sterilizzare la quota di titoli di stato comprati con il programma SMP. Se vi ricordate la BCE a suo tempo comprò effettivamente titoli di stato di paesi “in difficoltà” ma con la clausola di drenare la liquidità corrispondente dal sistema attraverso aste settimanali. “Casualmente” nelle ultime settimane queste aste non hanno fatto il tutto esaurito dunque di fatto è GIA’ IN ATTO un QE europeo:

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Farà un QE vero e proprio allo scopo di fare convergere i tassi di interesse reale dell’eurozona entro certi target (spread) oopure si inventerà un target basato sul tasso di disoccupazione. Da vedere come sarà aggirato lo ststuto della BCE. Traduco: da vedere come sarà superato il veto della Germania.

Tanto vi dovevo.

Ah in teoria i migliori asset da comprare nel caso ci fosse un QE europeo sono nell’ordine:

  1. Titoli immobiliari italiani/spagnoli massacrati (ma stando BENE attenti a scegliere, e suCash Sentinel sceglieremo bene)
  2. Certe banche italiane, portoghesi e greche
  3. Oro, a catinelle.

Buon Euro-QE a tutti.

Da Wall Street il consiglio di prepararsi alla catastrofe finanziaria con “armi e munizioni”

è per questo che Obama e dip homeland security stanno togliendo il SECONDO EMENDAMENTO? Ricordo che il diritto all’autodifesa è sancito nella costituzione americana, se teniamo tanto alla nostra dovremmo usare lo stesso rispetto se gli americani tengono alla  loro. Soprattutto considerato quanto siano sani gli apparati governativi e animati solo da buone intenzioni…...

27 dicembre 2013

Di Ticino Live

Temendo che il piano sanitario di Barack Obama, lo scandalo dello spionaggio a opera della NSA e la spirale del debito nazionale aumentino le possibilità di una catastrofe finanziaria e sociale, un alto dirigente di Wall Street raccomanda agli americani di preparare un equipaggiamento di sopravvivenza che – per aumentare le possibilità di sopravvivenza – includa anche una pistola e delle munizioni..

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David John Marotta (nella foto), un esperto finanziario di Wall Street, ha dichiarato in una nota agli investitori che “le armi sono l’ultimo elemento della lista, ma sono nella lista. L’unico modo per mettere al sicuro voi stessi e chi vi sta accanto.”

La sua nota fa parte di una serie di pubblicazioni consacrate alla possibilità di un’apocalisse finanziaria.

“Il suo punto di vista, comunque, è che i problemi che affliggono il paese non porteranno all’Armageddon. C’è la possibilità di un crollo vertiginoso, ma un malessere lungo e interminabile è molto più probabile – ha dichiarato il presidente della società “Marotta Wealth Management*.

Nella sua ultima nota Marotta spiega che nel caso dello scoppio di una catastrofe finanziaria o sociale, gli americani dovrebbero avere un equipaggiamento di sopravvivenza, riempito con tutto quello che serve per restare in vita nelle prime 72 ore dall’inizio della crisi. Armi e munizioni sono parte vitale di questo equipaggiamento.

(Fonte : washingtonexaminer.com)

http://www.rischiocalcolato.it/2013/12/da-wall-street-il-consiglio-di-prepararsi-alla-catastrofe-finanziaria-con-armi-e-munizioni.html

USA e UE: stessa fine, inizio opposto

Posted By Alberto Medici On 1 gennaio 2014

federal [1]Riascoltando il video-documentario “All wars are bankers’ wars” (tutte e guerre sono guerre di banchieri), che ho linkato e tradotto qui [2], mi è venuto in mente questo parallelo fra gli USA e la UE.

Michael Rivero, autore del video, dice (giustamente) che la voglia di indipendenza delle colonie inglesi si scatenò quando il sovrano di Inghilterra volle imporre la sua moneta (moneta inglese) in prestito alle colonie: e loro, che avevano capito come girava, decisero di ribellarsi, e da qui il famoso Tea Party di Boston, e la guerra di indipendenza, e tutto il resto è storia nota.Sappiamo però come andò a finire: comunque la finanza riuscì ad imporre il suo diktat, e a far dare l’incarico di produzione del denaro ad un istituo come la Federal Reserve, che non è nè statale (=Federal (*)) nè ha le riserve (=il sottostante, l’oro) di ciò che produce. Si sa, al Falsario piace sottolineare la propria bravura, e per questo volle sottolineare , con il nome della banca, l’enorme, duplice imbroglio che stava mettendo in atto.

Con la UE si è preferito andare subito al sodo: come sappiamo, e come ben spiegato dall’ottima Monia Benini, mascherando di buoni fini il progetto (=amicizia fra i popoli, nessun confine, ecc. ecc.) il fine unico, vero, supremo, di sottrarre la sovranità monetaria agli stati dandola ad un organismo (la BCE) privato, esterno, che indebita gli stati stessi prestando una moneta che crea dal nulla e che non ha nessuna copertura. Insomma, andare in prigione senza passare dal via.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=xHUQX8Qk6Ko

(*) Checchè ne dicano i sostenitori della MMT, la Fed è proprio privata. Come dimostrato nella causa Bloomberg vs.Fed, dove, in virtù del Freedom of information Act, la legge che obbliga la pubblica amministrazione a rendere pubblici i propri atti, si cercò di costringere la Fed ad aprire i propri conti. Ma la difesa sostenne che la Fed, in quanto organismo privato, non è tenuta ai dettami di tale legge. E il giudice gli diede ragione.

http://www.stampalibera.com/?p=70047

Il telegramma Zimmermann: la vera ragione che spinse gli USA ad entrare in guerra nel 1917

GENNAIO 3, 2014

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Viene spesso, fin troppo spesso, affermato che la causa dell’entrata in guerra di Washington, nella Prima Guerra mondiale, sia stato l’affondamento da parte di un sommergibile tedesco del transatlantico inglese Lusitania, che trascinò con se 123 cittadini statunitensi. (1) In realtà la nave fu affondata nel 1915, mentre gli USA entrarono in guerra nel 1917. Infatti, entrarono in guerra in reazione alla faccenda del “telegramma Zimmermann”.

Il 16 gennaio 1917, Arthur Zimmermann, segretario agli Esteri della Germania imperiale, inviò un telegramma cifrato all’ambasciatore tedesco a Washington, utilizzando il nuovo codice 7500 che gli inglesi non avevano potuto decifrare, ma l’ambasciatore a Washington ritrasmise il telegramma nel vecchio codice 103040, noto agli inglesi, all’ambasciatore tedesco in Messico.

Il testo del telegramma affermava: “Abbiamo intenzione di cominciare la guerra sottomarina senza restrizioni il primo di febbraio. Ci adopereremo, nonostante ciò, a mantenere gli Stati Uniti neutrali. Nel caso non succeda, faremo al Messico una proposta di alleanza sulla seguente base: combattere insieme, fare la pace insieme, un generoso sostegno finanziario e la comprensione da parte nostra del diritto del Messico a riprendersi i territori perduti di Texas, New Mexico e Arizona. I dettagli sono lasciati a voi. Potrete informare il presidente (del Messico) di quanto sopra secretato non appena lo scoppio della guerra contro gli Stati Uniti è certo, e aggiungerei il suggerimento che avrebbe dovuto, di propria iniziativa, invitare il Giappone ad aderirvi immediatamente e anche a mediare tra il Giappone e noi. Si prega di richiamare l’attenzione del presidente sul fatto che l’impiego illimitato dei nostri sottomarini offre ora la prospettiva di convincere l’Inghilterra a fare la pace entro pochi mesi. Accusate ricevuta. Zimmermann

In realtà, il telegramma venne concepito da un funzionario del ministero degli esteri tedesco, Hans Arthur von Kemnitz, che ne scrisse una prima bozza che Zimmermann firmò quasi senza leggere, probabilmente perché impegnato a redigere il testo diplomatico che giustificava l’annuncio della “guerra sottomarina senza restrizioni” contro il traffico navale diretto nel Regno Unito. Quando un altro funzionario seppe del telegramma, esclamò: “Kemnitz, quel fantastico idiota, ha fatto questo!?

Berlino dovette criptare il telegramma perché la Germania era consapevole che gli alleati intercettavano tutte le comunicazioni transatlantiche, una conseguenza della prima azione offensiva della Gran Bretagna nella guerra. All’alba del primo giorno della Prima guerra mondiale, la nave inglese Telconia si avvicinò alle coste tedesche e tranciò i cavi sottomarini transatlantici che collegavano la Germania con il resto del mondo. Questo atto di sabotaggio costrinse i tedeschi ad inviare i messaggi tramite collegamenti radio poco sicuri o cavi sottomarini di proprietà estera. Zimmermann fu costretto a trasmettere il suo telegramma cifrato attraverso la Danimarca e la Svezia con un cavo sottomarino statunitense che passava anche per il Regno Unito. Va ricordato, inoltre, che uno stretto collaboratore del presidente statunitense Woodrow Wilson, il colonnello Edward House, fece si che il dipartimento di Stato degli USA consentisse ai tedeschi la trasmissione di messaggi cifrati diplomatici tra Washington, Londra, Copenhagen e Berlino.

Il telegramma di Zimmermann ben presto venne intercettato ed analizzato dalla Sala 40 dell’Ammiragliato inglese, l’ufficio dell’intelligence elettronica inglese. Winston Churchill, Primo lord dell’Ammiragliato inlgese, ordinò la creazione della sezione intercettazione e decodificazione dei messaggi criptati tedeschi, appunto la Sala 40, divenuta di vitale importanza per gli Alleati. La Sala 40 era formata da linguisti e criptoanalisti. Il telegramma Zimmermann, decifrato parzialmente da Nigel de Grey e dal reverendo William Montgomery, affermava che la Germania voleva istigare il Messico ad attaccare gli USA, un’informazione che avrebbe spinto il presidente degli USA Woodrow Wilson ad abbandonare la neutralità degli Stati Uniti, perciò Montgomery e de Grey lo passarono subito all’ammiraglio Reginald Hall, direttore della Naval Intelligence, aspettandosi che lo trasmettesse agli statunitensi. Ma l’ammiraglio lo ripose nella sua cassaforte, incoraggiando i criptoanalisti a completare il lavoro. Infatti, il 5 febbraio 1917, Hall non ebbe il nulla osta dal Foreign Office affinché consegnasse agli statunitensi tali informazioni. Ma Hall convocò un ufficiale dell’intelligence statunitense a Londra e gli diede lo stesso il telegramma. “In altre parole, il direttore dell’intelligence navale aveva unilateralmente preso la decisione di condividere un’informazione altamente sensibile con una potenza straniera, senza l’autorizzazione del proprio governo“.

Hall pensava che se gli statunitensi venivano a conoscenza del telegramma Zimmermann, i tedeschi avrebbero potuto concludere che il loro nuovo sistema di cifratura 7500 era stato spezzato, spingendoli a sviluppare un nuovo sistema di cifratura, bloccando così l’intelligence inglese. Inoltre “Hall era consapevole che la guerra totale degli U-boat sarebbe iniziata entro due settimane, e che essa avrebbe indotto il presidente Wilson a dichiarare guerra alla Germania imperiale, senza bisogno di compromettere la preziosa fonte dell’intelligence inglese”. Ma il 3 febbraio 1917, sebbene la Germania avesse avviato la guerra sottomarina senza restrizioni, il Congresso statunitense e il presidente Wilson annunciarono la prosecuzione della neutralità. D’altra parte, negli USA era diffuso un notevole sentimento anti-inglese, in particolare tra i cittadini di origini tedesche ed irlandesi, questi ultimi infuriati per la brutale repressione della Rivolta di Pasqua del 1916 a Dublino e, inoltre, presso la stampa statunitense Gran Bretagna e Francia non godevano di maggiore simpatia della Germania. Tutto ciò spinse gli inglesi a sfruttare il telegramma Zimmermann. All’improvviso, e in sole due settimane, Montgomery e de Grey completarono la decifrazione del telegramma. Inoltre, gli inglesi si resero conto che von Bernstorff, l’ambasciatore tedesco a Washington, trasmise il messaggio a von Eckhardt, l’ambasciatore tedesco in Messico, utilizzando il vecchio sistema di cifratura 103040 e “dopo aver fatto alcune piccole modifiche al testo” che poi von Eckhardt avrebbe presentato al presidente messicano Carranza. Se Hall avesse potuto avere la versione “messicana” del telegramma Zimmermann, i tedeschi avrebbero supposto che fosse stato reso pubblico dal governo messicano, e che non era stato intercettato dagli inglesi. Hall contattò un agente inglese in Messico, il signor H., che a sua volta s’infiltrò nell’ufficio telegrafico messicano. Il signor H. poté ottenere così la versione messicana del telegramma di Zimmermann. Hall consegnò tale versione del telegramma ad Arthur Balfour, il segretario agli Esteri inglese, che il 23 febbraio convocò l’ambasciatore statunitense a Londra Walter Page per consegnargli il telegramma di Zimmermann. Il 25 febbraio, il presidente Wilson ebbe la ‘prova eloquente’, come disse, che la Germania incoraggiava un’aggressione agli USA. Il telegramma, in realtà, affermava che il Messico avrebbe dichiarato guerra agli USA solo se questi avessero dichiarato guerra alla Germania. Ciò avrebbe giustificato l’intervento degli USA nella Prima guerra mondiale? Infatti il telegramma di Zimmermann viene citato come il casus bellidella guerra tra USA e Germania imperiale. Ma, infine, il Messico sarebbe mai stato un serio nemico per gli Stati Uniti? Il Messico era preda da anni di una feroce guerra civile, non poteva costituire una qualsiasi seria minaccia per gli USA, e Berlino avrebbe dovuto saperlo. Il presidente messicano Venustiano Carranza assegnò a un generale il compito di valutare la fattibilità di un’aggressione agli USA, ma il generale concluse che non sarebbe stato possibile per i seguenti motivi:

– gli Stati Uniti erano militarmente molto più forti del Messico.

– le promesse della Germania erano ritenute appunto soltanto tali. Il Messico non poteva utilizzare alcun “generoso sostegno finanziario” per acquistare armi e munizioni, per la semplice ragione che poteva comprarli solo negli Stati Uniti, mentre la Germania non poteva inviare alcunché in Messico dato che la Royal Navy, ed eventualmente l’US Navy, controllava le rotte atlantiche.

– infine, il Messico aveva adottato una politica di cooperazione con Argentina, Brasile e Cile per evitare un qualsiasi contrasto con gli Stati Uniti e migliorare le relazioni regionali.

Comunque il telegramma fu reso pubblico, ma stampa e parte del governo degli Stati Uniti lo ritennero una bufala ideata dagli inglesi per coinvolgere gli USA nella guerra. Tuttavia, Zimmermann, in modo sbalorditivo, ne ammise pubblicamente la paternità, dicendo a una conferenza stampa a Berlino che semplicemente “non posso negarlo. E’ vero”. La Germania poteva benissimo dire che il “telegramma Zimmermann” era un falso, approfondendo così i gravi dubbi sulla faccenda espressi negli USA, dove l’opinione pubblica era poco restia a partecipare alla Grande Guerra. Perché allora Zimmerman confessò di averlo inviato?

Nell’ottobre 2005, venne scoperto il presunto dattiloscritto originale della decifratura del telegramma Zimmermann, “scoperto da uno storico rimasto ignoto” che lavorava su un testo ufficiale della storia del Government Communications Headquarters (GCHQ), il servizio segreto elettronico inglese. Si riteneva che tale documento sia il telegramma mostrato all’ambasciatore Page nel 1917. Molti documenti segreti relativi a tale incidente furono distrutti su ordine dell’ammiraglio Reginald Hall. Certo, tutto ciò suscita un sospetto: in realtà si sa cosa ha scritto Zimmermann (Kemnitz), ma non è noto cosa avessero di certo mostrato gli inglesi ai diplomatici e al presidente degli USA.

In Germania, le indagini su come gli statunitensi avessero ottenuto il telegramma Zimmermann portarono a credere che fosse stato violato in Messico, proprio come previsto dall’intelligence inglese. Quindi il presidente Wilson, che nel gennaio 1917 aveva detto che sarebbe stato un “crimine contro la civiltà” trascinare il suo popolo in guerra, il 2 aprile dello stesso 1917 affermò: “Consiglio che il Congresso dichiari che il recente corso del governo imperiale non sia in realtà nient’altro che una guerra contro il governo e il popolo degli Stati Uniti, e di accettare formalmente lo status di belligerante cui siamo stati così spinti”.

La diplomazia inglese (così come la sua propaganda nera) cercarono ostinatamente di convincere il presidente Wilson ad abbandonare la promessa di neutralità fatta nella sua campagna elettorale per le presidenziali del 1916, e di entrare in guerra a fianco degli Alleati, ma come affermò la storica statunitense Barbara Tuchman, “Una sola mossa della Sala 40 era riuscita laddove tre anni d’intensa diplomazia avevano fallito”.ddd

Alessandro Lattanzio, 3/1/2014

Note:

1) “Gli inglesi contarono 1198 vittime, tra cui 123 statunitensi, mentre in realtà i morti furono 1201; vennero infatti omessi i corpi dei tre tedeschi inviati sul Lusitania dall’attaché militare tedesco a Washington di allora, von Papen, per fotografare eventuali materiali sospetti. I tre furono scoperti e tenuti a bordo come prigionieri. In seguito, il segretario personale del presidente Wilson, Joseph Tumulty, fece credere a Washington che le spie fossero in possesso di un ordigno esplosivo, mentre invece si trattava della macchina fotografica”.

Fonti:

The Telegram that brought US into Great War is found, Ben Fenton

The Zimmermann Telegram, Joseph C. Goulden

The Zimmermann Telegram, Barbara Tuchman

http://aurorasito.wordpress.com/2014/01/03/il-telegramma-zimmerman-la-vera-ragione-che-spinse-gli-usa-ad-entrare-in-guerra-nel-1917/

SI POSSONO FARE MOLTI SOLDI DICENDO ALLE PERSONE SANE CHE SONO MALATE

Così inizia un articolo scritto per il “Britisch Medical Journal” da un giornalista scientifico, un medico di base e un professore di farmacologia clinica, il cui titolo esplicita l’argomento: “Vendere malattie: l’industria farmaceutica e il mercato della malattia”.

Gli autori dimostrano, con numerosi esempi, che c’è una costante azione, da parte dell’industria farmaceutica, di medicalizzazione della società, al fine di allargare il mercato.

Lo studioso della Sanità Gianfranco Domenighetti così descrive le strategie di allargamento del mercato messe in atto dall’industria e dagli altri anelli della rete.“Anticipazione della diagnosi, screening e altre procedure assimilabili, che tendono ad estendere il dominio della malattia sul piano temporale della vita. Abbassamento della soglia tra normalità e patologia, che tende ad estendere il dominio della vita sul piano quantitativo. Attribuzione della qualifica di patologico a condizioni esistenziali comuni, che tendono ad estendere il dominio della malattia sul piano qualitativo”. La promozione dello screening rappresenta probabilmente “il più grosso business per creare nuovi ammalati”, scrive Domenighetti.

Tipico è lo screening per il PSA (l’antigene prostatico specifico), che è stato proposto a tappeto in Europa e negli USA a maschi cinquantenni, anche in buona salute, con effetti nulli sul controllo della mortalità per tumore alla prostata, con molti effetti negativi derivanti dalla diffusione ingiustificata della chirurgia della prostata e con molti effetti positivi per i produttori dei test e dei farmaci…

L’ALTRO PILASTRO DELLA STRATEGIA DI MARKETING

è l’abbassamento della soglia che divide il normale dal patologico.Gli esempi li abbiamo sotto gli occhi: la soglia del colesterolo e quella della pressione arteriosa sono diventate talmente mobili verso il basso che si fa fatica a catturare l’ultime limite. Al punto che ormai è frequente sentire cardiologi dire che meno colesterolo si ha e meglio è, stravolgendo la fisiologia e la biochimica, che ci insegnano che questa molecola è essenziale per la stabilità della membrana cellulare e per la sintesi degli ormoni steroidei (ormoni sessuali, cortisolo, DHEA e altri di minor peso).

Dal punto di vista conoscitivo, adottare questo punto di vista significa passare dal concetto di equilibrio dei valori (del colesterolo, della glicemia, della pressione arteriosa, eccetera) a quello di nemici interni da annientare.

IL CONCETTO DI SALUTE CHE E’ ALLA BASE NON E’ QUELLO DI EQUILIBRIO

che la persona ricerca in prima persona, ma è quello di difesa dai nemici sia interni che esterni, da realizzarsi con armi che vengono fornite dall’esterno sotto forma di pillole, bisturi e simili.Ray Moynihan, primo firmatario dell’articolo sopra citato, in un suo recente libro fa notare che la decisione di abbassare la soglia del colesterolo in USA, dopo molte traversie, è stata presa nel 2004 da un gruppo di nove esperti federali, di cui otto hanno interessi con le industrie che producono farmaci per abbassare il colesterolo. Le nuove linee guida, solo negli USA, hanno di colpo creato 25 milioni di malati in più, facendo passare da 12 a 36 milioni le persone che dovrebbero ricevere un farmaco per abbassare il colesterolo.

Per non parlare poi delle linee guida sull’ipertensione, per le quali, nel giro di pochi anni, si è passati da una pressione di 90/140 considerata normale a 120/80.

Infine nella primavera del 2003, gli esperti chiariscono che se si raggiungono quei valori la persona deve essere considerata in “pre-ipertensione”. Insomma per questi signori, uno per essere considerato sano, dovrebbe stare sempre sul filo dell’ipotensione!

Anche qui è ovvio che abbassare la soglia significa alzare la prescrizione di farmaci, e comunque medicalizzare uno stato normale.

Letto QUI

Fonte: www.ilfattaccio.org

Grecia: confisca di case e beni a chi non paga le tasse

Befera ed Equitalia, siccome siamo un paese ad elevata civiltà, possono farlo già da decenni. Nessuna deroga per i disoccupati e cassintegrati che non potranno pagare la Iuc, tares, e le miliardi di altre tasse, come hanno voluto i sindacati che sono andati in piazza in difesa delle tasse

Il nuovo anno inizia con l’ennesima cattiva notizia per i cittadini greci: lo stato potrà confiscare ogni  proprietà a chi ritarda il pagamento delle tasse (da keeptalkinggreece). Lo Stato ha scelto di pagare i creditori esteri a tutti i costi, anche se ciò significa rovinare i propri cittadini.

I debitori dello stato avranno un massimo di 30 giorni per rimborsare i loro debiti o  prendere accordi per evitare il sequestro delle loro case, automobili, beni e depositi bancari. La minacciosa circolare è stata rilasciata il terzo giorno del nuovo anno dal Segretario delle Entrate Haris Theocharis, mentre lo stato deve ancora circa 5 miliardi di euro a imprese private.
La circolare prevede che, in caso di mancato pagamento delle tasse entro i termini stabiliti, sarà inviata una notifica al debitore che dovrà andare all’ufficio delle imposte e pagare il suo debito o trovare un accordo. Il debitore avrà un periodo di grazia di 30 giorni.
Se il debitore non ottempererà ai suoi obblighi, qualsiasi suo bene, possesso o deposito di conto corrente bancario sarà confiscato dallo Stato Greco senza ulteriore avviso.
I media greci riferiscono che l’importo minimo per cui la procedura verrà applicata è di 15 euro. Quindici euro non sono molti ma vogliono dire molto per un pensionato al minimo o per un disoccupato che deve pagare le tasse su di un reddito che non ha. Il famigerato reddito presunto o reddito virtuale, come lo chiamo io.
Questo non ha nulla a che fare con l’evasione fiscale, è invece l’incapacità di pagare le tasse su di un reddito che non si ha. Semplice.
http://vocidallestero.blogspot.it/2014/01/grecia-confisca-di-case-e-beni-chi-non.html