Colpevoli di difendere la nostra terra, di Alberto Perino – #NoTav

http://www.beppegrillo.it/2014/01/colpevoli_di_difendere_la_nostra_terra_di_alberto_perino.html

Cattura

Siamo colpevoli! Colpevoli di difendere la nostra terra e i beni comuni. Chiediamo a tutti un appoggio e una solidarietà concreta.

Il tribunale ordinario di Torino, sezione distaccata di Susa, il 7 gennaio 2014 ha sentenziato: “dichiara tenuti e condanna Alberto Perino, Loredana Bellone e Giorgio Vair, in solido tra di loro, al pagamento a parte attrice [LTF] di euro 191.966,29 a titolo di risarcimento del danno;” oltre al pagamento sempre a LTF di euro 22.214,11 per spese legali, per un importo totale di euro 214.180,40. La causa civile era stata intentata da LTF perché a suo dire gli era stato impedito di fare in zona autoporto di Susa il sondaggio S68 la notte tra l’11 e il 12 gennaio del 2010. I sondaggi S68 e S69 erano inutili e infatti non sono mai stati fatti né riproposti sia nel progetto preliminare sia nel progetto definitivo presentato per la tratta internazionale del TAV Torino – Lyon. Quella notte, all’autoporto, centinaia di manifestanti erano sulla strada di accesso all’area per impedire l’avvio del sondaggio. La DIGOS aveva detto che non sarebbero arrivate le forze di polizia per sgomberare il terreno dai manifestanti, ma che sarebbero venuti gentilmente a chiedere di poter fare il sondaggio, se avessimo rifiutato se ne sarebbero andati. E così avvenne. Poi si scoprì che era una trappola per tagliare le gambe ai NO TAV con una nuova tecnica: richiesta di danni immaginari per centinaia di migliaia di euro a carico di qualche personaggio del movimento.
LTF aveva nascostamente stipulato un contratto di utilizzo di due aree di circa 150 mq cadauna, mai registrato, con la CONSEPI spa, che vantava un diritto di superficie sull’area di proprietà del comune di Susa per una cifra completamente folle: 40.000 euro per i primi quattro giorni e 13.500 euro al dì per i giorni successivi per un totale dichiarato di 161.400 euro IVA compresa. Questo contratto serviva solo per gonfiare i costi e quindi la richiesta di danno. LTF aveva stipulato con la CONSEPI, in violazione di ogni principio di buon andamento della gestione dei fondi pubblici, una scrittura privata per accedere ai predetti terreni, sborsando ben 161.400 euro alla stessa CONSEPI per avere in concessione un terreno di pochi metri quadrati già oggetto di una autorizzazione amministrativa per occupazione temporanea a costo quasi zero, come prevede la legge italiana sugli espropri ed occupazioni temporanee. Dei 34 sondaggi previsti ne furono effettuati soltanto 5: un colossale bluff per dire all’U.E. che i lavori erano iniziati..
Gli avvocati del movimento presenteranno appello, ma essendo una causa civile, se LTF pretende il pagamento immediato, occorrerà pagare al fine di evitare pignoramenti o ipoteche sui beni delle tre persone condannate al risarcimento. Il MOVIMENTO NO TAV non ha le possibilità economiche per fare fronte a queste pretese. Tutto questo è stato concertato e messo in atto solo al fine di stroncare la nostra lotta.
Il MOVIMENTO NO TAV sta già sostenendo un pesantissimo onere per le difese legali, a cui si aggiunge questa batosta tremenda, che da solo non può sopportare. Per questo, con molta umiltà, ma altrettanta dignità e fiducia, chiede a tutti quelli che ci dicono: “Non mollate!”, “Siete l’unica speranza di questo Paese”, “Resistete anche per noi” di dare un concreto appoggio aiutandoci economicamente in modo che possiamo resistere ancora contro questo Stato e questi Poteri Forti che ci vogliono per sempre a cuccia e buoni.
Ci sono più di 400 persone indagate per questa resistenza contro un’opera imposta, inutile e devastante sia per l’ambiente sia per le finanze di questo Stato e che impedisce di fare tutte le altre piccole opere utili. Anche utilizzando questi sporchi mezzi non riusciranno a fermare la resistenza del popolo no tav.

Aiutateci a resistere, grazie.
I contributi devono essere versati esclusivamente sul
Conto Corrente postale per le spese legali NO TAV n.1004906838
IBAN: IT22L0760101000001004906838
intestato a Pietro Davy e Maria Chiara Cebrari.” 

Alberto Perino

La rivendicazione degli attentati di Volgograd è degli islamisti iracheni

Redazione Online
20.01.2014, 15:30
La responsabilità per gli attentati di dicembre a Volgograd è stata rivendicata dal gruppo islamista dell’Iraq “Ansar al-Sunna”. Come riportato dal portale “nodo Caucasico” la dichiarazione corrispondente è stata diffusa sui siti web estremisti.
“Ansar al-Sunna” ha dicharato che gli attacchi sono stati effettuati dopo che il leader dell’autodichiaratosi  “Emirato del Caucaso” Doku Umarov ha annunciato la cessazione della moratoria sugli attacchi in Russia, promettendo di continuare la sua campagna terrorostica.
Alla fine di dicembre del 2013 a Volgograd, con un intervallo di meno di un giorno, due esplosioni uccisero 34 persone e ne ferirono più di 70.

http://italian.ruvr.ru/2014_01_20/La-rivendicazione-degli-attentati-di-Volgograd-e-degli-islamisti-iracheni/

UKRAINE, RUSSIE : COMMENT LES MEDIAS DE L’OTAN OBEISSENT AUX LOBBIES ANTI-RUSSES ET VOUS MENTENT …

Luc MICHEL/ En Bref / avec RIA Novosti – PCN-SPO / 2014 01 19 /

LM.NET - EN BREF mediamensonges sur l'ukraine (2014 01 19)   FR (1)

Semaine après semaine, mois après mois, les médias de l’OTAN, unanimes, désinforment sur la crise ukrainienne. La Russophobie explose. Derrière ces médiamensonges sans fin les lobbies anti-russes aux USA (Mc Cain, Lieberman, Biden vice-président US) et en Europe, notamment celui des Vert-kakis au Parlement Européen.

LM.NET - EN BREF mediamensonges sur l'ukraine (2014 01 19)   FR (2)

LES CHIFFRES TRAFIQUES ET A GEOMETRIE VARIABLE DE LA CRISE UKRAINIENNE

A la base des médiamensonges, une fiction. Celle d’une Ukraine majoritairement pro-européenne. Et une imposture géopolitique : l’Europe c’est tout sauf l’UE et la Russie c’est aussi l’Europe. La manipulation est surtout celle des foules qui défilent à Kiev pour le camp occidental. Les médias de l’OTAN n’’hésitant pas à annoncer des chiffres allant jusqu’au million de manifestants sur le « Maidan ». Alors que la place de Kiev peut tout au plus en rassembler quelques dizaines de milliers.

Un exemple : La Libre Belgique (Bruxelles) ce jour – mais nous aurions pu prendre Libé, Le Monde ou le Times – qui annonce AU MEME MOMENT 100.000 et 200.000 manifestants à Kiev, suivant les articles (VOIR nos copies d’écran) …

A noter que le chiffre significatif qui révèle le vrai rapport de force et le véritable état de l’opinion publique ukrainienne n’a à ce jour toujours pas été évoqué dans aucun grand média occidental : c’est celui des 4 Millions de signatures récoltées par nos camarades du KPU, le Parti Communiste d’Ukraine, contre le traité avec l’UE et pour l’entrée dans l’Union douanière organisée par Moscou, le futur Espace Economique Eurasiatique de 2015, la Seconde Europe …

LM.NET - EN BREF mediamensonges sur l'ukraine (2014 01 19)   FR (3)

 DES « LOIS STALINIENNES » ? 

NON, DES LOIS AMERICAINES !

Mais revenons aux manifestations et aux émeutes à Kiev ce dimanche. Dirigée contre les nouvelles lois ukrainiennes – adoptées par un Parlement démocratiquement élu en octobre 2012 – et qui visent à empêcher une nouvelle « révolution de couleur ».

Qu’en disent l’AFP, Belga et La Libre (texte identique, éléments de langages russophobes polycopiés) : « Les nouvelles lois introduisent ou renforcent les sanctions à l’encontre des manifestants et obligent, comme en Russie, les ONG bénéficiant de financements occidentaux à s’enregistrer en tant qu'”agents de l’étranger”. Ce terme, appliqué aux opposants réels ou supposés à l’époque stalinienne, a refait surface dans la législation russe en 2012, après une vague de contestation du pouvoir du président Vladimir Poutine. Les Occidentaux ont mis en garde les autorités ukrainiennes contre ces textes et l’opposante emprisonnée et ex-Premier ministre Ioulia Timochenko a dénoncé l’instauration d’une “néo-dictature”. »

Des « Lois staliniennes » donc ? Et un médiamensonge de plus ! Car la Loi russe de 2012 et la nouvelle Loi ukrainienne similaire s’inspirent directement … de la Loi US sur les « Lobbyistes étrangers » aux USA. Il s’agit du “Foreign Agents Registration Act” ou FARA, composante de la “United States law” (22 U.S.C. § 611 et seq.), adoptée en 1938 et conservée depuis avec quelques adaptations. L’application et l’administration de la Loi est assurée par la “FARA Registration Unit of the Counterespionage Section (CES) in the National Security Division (NSD) of the United States Department of Justice”…

 QUE DISENT LES LOIS RUSSE ET UKRAINIENNE ?

Exactement ce que dit la Loi US FARA …

Le parlement ukrainien a en effet adopté ce jeudi une loi conférant le « statut d’agent de l’étranger » aux ONG exerçant des activités politiques en Ukraine et financées depuis l’étranger. Selon la loi amendant les Lois sur le statut des juges et sur les mesures de sécurité supplémentaires, « les organisations non gouvernementales qui reçoivent des fonds ou des biens de l’étranger devront se faire enregistrer auprès des autorités ukrainiennes en tant qu’agents de l’étranger ». La nouvelle loi ajoute en outre des chapitres sur l’extrémisme (les néofascistes, fer de lance des émeutes pro UE, sont visés. L’apologie du nazisme et du fascisme ukrainien aussi) et la diffamation au Code pénal d’Ukraine et permet de restreindre l’accès à l’Internet sur l’avis d’experts.

L’Ukraine suit ainsi l’exemple de la Russie qui a introduit la notion d’agent étranger en juillet 2012 déclenchant des critiques de pays occidentaux. La loi fédérale russe confère le statut d'”agent de l’étranger” aux organisations non gouvernementales (ONG) exerçant des activités politiques et bénéficiant d’un financement étranger. Aux termes de la nouvelle loi de 2012, les ONG qualifiées « d’agents de l’étranger » – mais pas les russes – seront soumises à un régime juridique particulier qui prévoit, en cas d’infraction, une amende allant jusqu’à un million de roubles (24.500 euros) ou une sanction pénale pouvant atteindre quatre ans de prison. Comme la Loi US …

L’AFP, Belga, La Libre et leurs estimés confrères se moquent de leurs lecteurs ? Oui !

Luc MICHEL

http://www.lucmichel.net/2014/01/19/lucmichel-net-ukraine-russie-comment-les-medias-de-lotan-obeissent-aux-lobbies-anti-russes-et-vous-mentent/

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HISTOIRE / SE SOUVENIR DE LA SECONDE ROME : ‘L’EMPEREUR NICEPHORE PHOCAS – BYZANCE CONTRE L’ISLAM’

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Charles Personnaz

Ed. BELIN

TEM - posts - LIVRE Nicéphore ¨Phocas (2014 01 19) 1

On oublie trop souvent l’histoire de l’Empire byzantin, la Seconde Rome. Alors que son influence sur de nombreux pays européens, non seulement à l’Est, Russie comprise, mais aussi au sein des pays de civilisation orthodoxes entrés dans l’UE, comme la Roumanie et la Bulgarie, est fondatrice. Le poids idéologique du noyau catholique fondateur de l’UE n’y est pas étranger. Tout livre qui fait découvrir Byzance est donc salutaire …

TEM - posts - LIVRE Nicéphore ¨Phocas (2014 01 19) 2

La vie de Nicéphore Phocas illustre avec éclat le renouveau du Xe siècle byzantin. Affermissement du pouvoir impérial, rétablissement militaire, réformes administratives, prospérité économique font de Byzance la première puissance de son temps.

Grand capitaine, Nicéphore Phocas vole de victoire en victoire malgré des ennemis redoutables comme l’émir d Alep, Sayf ad-Dawla. Il enlève la Crète, arabe depuis cent cinquante ans ; en Orient, il repousse les frontières de l Empire, il conquiert la Cilicie, il pénètre en Syrie ; en Occident, il contient les Bulgares et consolide la présence byzantine en Italie.

Attiré par la vie religieuse, Nicéphore lui préfère l’exercice du pouvoir. Animé par une piété ardente, il favorise une église ascétique et encourage la fondation de la Grande Laure du Mont Athos. Héritier d une grande famille de l’Empire, il ne sacrifie pas l’intérêt public à celui de sa caste.

Marié à Théophano, la femme de son prédécesseur, Nicéphore connaît une fin terrible, digne des tragédies de Shakespeare, victime de son impopularité et de ressentiments meurtriers.

Le siècle de Nicéphore est un temps de recompositions politiques, culturelles, religieuses et sociales qui transforment la physionomie de l Empire. Au travers de cette biographie se donnent à voir les évolutions et les mécanismes de ce monde en profonde mutation.

L’auteur :

Charles Personnaz, ancien élève de l’ENA, historien et Secrétaire général à la direction des Musées de France, est l’auteur de plusieurs biographies consacrées à l’histoire de la Grèce, notamment Alexandre le Grand ou la Grèce aux confins du monde.

Broché: 176 pages

Editeur : BELIN

Collection : Portraits

ISBN-10: 270116446X

ISBN-13: 978-2701164465

TEM / 19 janvier 2014 /

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USA: LE LOBBY ANTI-RUSSE SE DECHAINE CONTRE SNOWDEN ACCUSE D’AVOIR ETE ‘AIDÉ PAR UNE PUISSANCE ÉTRANGÈRE’

KH pour PCN-SPO / Avec AFP – RIA Novosti / 2014 01 20 /

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PCN-SPO - Snowden agent de l'étranger (2014 01 19) FR

Nouvel épisode dans le scandale de la NSA, le feuilleton du Big Brother à la sauce yankee. Le Lobby anti-russe se rue en défense de la NSA et attaque Snowden sous la ceinture …

Au moment exact où Washington et ses valets de l’UE se déchaînent contre la nouvelle Loi ukrainienne sur les « agents de l’étranger » (voir le dernier édito de Luc MICHEL), ces attaques démontrent la duplicité des occidentaux …

Lire :

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 DOUBLE LANGAGE À WASHINGTON SUR LE SCANDALE DES ÉCOUTES DE LA NSA

Après avoir promis une NSA « plus respectueuse des libertés », Obama avait une fois de plus dénoncé Snowden. Le président américain Barack Obama avait déclaré vendredi qu’il faudrait peut-être “des années” avant de mesurer pleinement l’ampleur des dégâts provoqués par les révélations d’Edward Snowden.

Des élus américains ont exprimé dimanche leurs soupçons qu’Edward Snowden « ait agi avec l’aide d’une puissance étrangère », lorsque cet ancien analyste du renseignement a dévoilé des pans entiers des programmes de surveillance par les Etats-Unis.

 LE LOBBY ANTI-RUSSE DERRIERE LES NOUVELLES ATTAQUES CONTRE SNOWDEN « AGENT DE L’ETRANGER » …

Derrière ces attaques, le puissant lobby anti-russe aux USA, dont fait partie notamment le vice-président Joe Biden ou les influents sénateurs Mc Cain et Lieberman …

“Je pense que nous devrions répondre à des questions intéressantes, ce qui nous conduirait certainement à croire que les Russes ont eu, au moins en partie, quelque chose à voir” avec l’affaire des fuites de Snowden, a déclaré Mike Rogers, président de la commission du Renseignement de la Chambre des représentants. “Tout, depuis la manière dont il a préparé sa fuite, son itinéraire, jusqu’à la façon dont il a abouti rapidement à Moscou”, où il est désormais réfugié, conduit à s’interroger, a ajouté l’élu républicain sur CBS.

La “grande majorité” des informations dévoilées par Snowden n’ont, selon M. Rogers, “rien à voir avec le programme de la NSA (l’agence de renseignement américaine, ndlr) mais tout à voir avec nos capacités militaires, l’armée de Terre, la Marine, l’armée de l’Air…”.

Il a estimé, dans une seconde interview sur NBC, que “ce n’était pas le fruit du hasard s’il avait fini à Moscou sous la direction du FSB”, l’agence de sécurité russe. “Je pense qu’il a été aidé par d’autres”, a abondé Michael McCaul, président de la commission sur la Sécurité intérieure de la Chambre. Le républicain a indiqué sur la chaîne ABC qu’il ne croyait pas que “M. Snowden se soit réveillé un matin avec les moyens de faire tout ça tout seul”.

Dans cet entretien mené depuis Moscou, l’élu a précisé qu’il ne pouvait pas affirmer “avec certitude” que la Russie était impliquée. Mais “je crois qu’il (Snowden) a été formé”, a-t-il dit.

Le président américain Barack Obama a déclaré vendredi qu’il faudrait peut-être “des années” avant de mesurer pleinement l’ampleur des dégâts provoqués par les révélations d’Edward Snowden. “La défense de notre nation dépend en partie de la fidélité de ceux auxquels nous avons confié les secrets de notre pays”, a fait valoir M. Obama, qui n’a pas voulu s'”attarder sur les motivations ou les actions” de l’ancien consultant de la NSA…

KH

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Francia, “ok ad alta velocità Torino-Lione”. No Tav: “Conflitto di interessi”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/20/francia-alta-velocita-torino-lione-di-utilita-pubblica-no-tav-conflitto-di-interessi/849817/

La commissione d’indagine ha stabilito che l’opera è di “utilità pubblica”. Ora un migliaio oppositori presenterà ricorso al Consiglio di Stato francese per chiedere l’annullamento della decisione

Francia, “ok ad alta velocità Torino-Lione”. No Tav: “Conflitto di interessi”

Dalla Francia arrivano nuovi dubbi sul Tav Torino-Lione. I sospetti ora si addensano attorno alla commissione d’indagine pubblica, autrice del rapporto in base al quale il 23 agosto scorso ilgoverno francese ha dichiarato di “utilità pubblica e immediata” l’opera. Secondo i No Tavfrancesi il rapporto è favorevole all’opera perché alcuni commissari avevano interessi economici in ballo. Ora un migliaio oppositori presenterà ricorso al Consiglio di Stato francese per chiedere l’annullamento dell’inchiesta culminata con la dichiarazione di utilità pubblica.

Stando a quanto riportava il quotidiano Le Parisien-Aujourd’hui en France, i ricorrenti basano la loro causa giudiziaria su un probabile conflitto di interessi scoperto di recente. Philippe Gamen, uno dei componenti della commissione, è anche presidente dell’associazione “Conservatoire d’espaces naturels de Savoie” (Cens), che ha ricevuto un sostegno finanziario dalla Lyon-Turin Ferroviaire, società responsabile dei lavori di collegamento tra Francia e Italia. L’associazione, rivela il giornale online indipendente Mediapart, è dedita alla tutela della biodiversità e dovrà catalogare la flora e la fauna dell’area del cantiere. Il costo dello studio finanziato da Ltf è relativamente basso, 7.320 euro, e l’accordo tra Ltf e il Cens è del novembre 2013: “Non potevo prevedere che Ltf ci proponesse questo lavoro dopo”, ha detto Gamen a Mediapart.

Potrebbe bastare a sollevare dei sospetti, ma c’è anche altro: nel ricorso si sottolinea pure che un parente di Gamen, più precisamente Guy Gamen, cugino del padre, è il sindaco di Marches(comune della Savoia interessato dall’indagine) sostenitore della Torino-Lione. Per i ricorrenti sarebbe un altro indizio. In passato erano emersi altri casi. Il 3 ottobre 2012 il Canard enchaîné(storico settimanale indipendente di satira e inchiesta) rivelava che il commissario Guy Truchet altri non era che il fratello di Roger, presidente della Truchet Travaux Publics con alcuni interessi nei lavori per la Torino-Lione.

Il legame è così stretto che la Commissione è addirittura arrivata al punto di suggerire a Rff (il corrispettivo italiano di Rfi) di valutare il progetto della Truchet Tp per stoccare di 950mila metri cubi di macerie e scarti su un terreno dell’impresa. I comitati transalpini hanno anche sollevato il dubbio sull’indipendenza dei pareri del presidente della commissione pubblica Pierre-Yves Fafournoux e di un altro commissario: i due in passato facevano parte della commissione d’indagine pubblica favorevole alla realizzazione della bretella ferroviaria attorno a Lione, un progetto strettamente legato al Tav. “Come potevano esprimere giudizi indipendenti se erano già favorevoli a un progetto connesso?”, sostengono in sostanza i No Tav transalpini, che avevano già denunciato questi conflitti di interesse al prefetto di Isère, senza ottenere risposte.

Grazie al rapporto redatto da questi commissari e dai loro colleghi, il governo francese ha definito di “utilità pubblica e immediata” i lavori per “l’itinerario di accesso al tunnel” transfrontaliero del Tav Torino-Lione, nel tratto tra la città francese e Saint Jean De Maurienne, affermando che “gli espropri necessari dovranno essere realizzati in un tempo di quindici anni”. Il parere del governo era pure andato contro quanto affermato nel rapporto parlamentare “Mobilité 21” realizzato da eletti di ogni partito: secondo questi ultimi la Tav Torino-Lione è un progetto meno prioritario rispetto ad altre linee nazionali. La Corte dei conti francese invece aveva bocciato l’opera per i costi troppo elevati e i rendimenti poco certi.

ELEZIONI DI SUSA AD “ALTA TENSIONE”. FERRENTINO: “HO CHIESTO A PREFETTO E FORZE DELL’ORDINE UN’ATTENZIONE PARTICOLARE. PLANO NON PUO’ CANDIDARSI PER IL PD CON 5 STELLE E CERTI PERSONAGGI NO TAV”

http://www.valsusaoggi.it/?p=1521

 BY  – PUBLISHED: 01/20/2014 – SECTION: POLITICA & POTERI

di FABIO TANZILLI

Quelle di Susa saranno delle elezioni comunali “ad alta tensione”? E’ il consigliere provinciale del Pd, e sindaco di Sant’Antonino, Antonio Ferrentino, a lanciare l’allarme, al punto da chiedere un’attenzione particolare alle forze dell’ordine e al prefetto. Lo ha fatto sabato, durante l’incontro avuto in Prefettura in occasione del presidio del Pd in solidarietà al senatore Esposito.

“Le elezioni comunali di Susa avranno un valore enorme, non si tratta soli di scegliere il sindaco per un paesino di 6000 abitanti – spiega Ferrentino – per questo come Pd abbiamo chiesto un’attenzione particolare a prefetto e forze dell’ordine”.

Perchè? “Nel 2015 c’è la possibilità che partino i lavori per il cantiere della Stazione Internazionale della Torino-Lione – aggiunge Ferrentino – quindi chi sarà eletto sindaco dovrà gestire una partita importante. Il prefetto è ben cosciente della situazione in Valle di Susa, e ci hanno garantito che dedicheranno attenzione allo svolgimento della campagna elettorale, considerato il clima che si respira tra posizioni diverse”

Ma a Susa si profila una delicatissima sfida a tre: ci  sono il sindaco uscente Gemma Amprino (centrodestra), l’ex sindaco Sandro Plano (centrosinistra e No Tav) e Giorgio Montabone (Udc-centro). Per gli equilibri, sarà importante anche la scelta che farà il Movimento 5 Stelle: ad Avigliana avevano scelto di appoggiare Angelo Patrizio, non facendo una loro lista autonoma coi No Tav e favorendone la vittoria, ma in quel caso c’era stata l’alleanza tra Pd e Pdl, mentre a Susa occorre ancora capire se lo stesso Plano si candiderà come sindaco “targato” Pd oppure no.

A proposito di possibili alleanze elettorali a Susa, Ferrentino dice: “Proprio in vista dei lavori della stazione internazionale, un conto sarà avere a che fare con un sindaco dialogante, e un conto trattare con un sindaco che non partecipa ai tavoli e a capo di una coalizione totalmente contro la Tav – afferma – per il sistema politico sarebbe un problema a livello generale, non sarebbe solo un fatto locale”.

E Plano? “Il mio discorso sull’attenzione particolare non riguarda questioni personali, ma è una considerazione di carattere generale – risponde Ferrentino – è ancora tutto da vedere se si candiderà, perchè le cose non sono ancora definite. A mio parere, in caso di discesa in campo, se metterà in lista certi personaggi di Susa, già noti dell’ambiente No Tav, credo che il Pd non potrà accettarlo. Tanto meno se si candidasse in una lista Pd alleata col Movimento 5 Stelle”.

“TRUFFA CON STRUMENTI FINANZIARI” INTESA, INDAGATI PASSERA E BAZOLI

http://www.lastampa.it/2014/01/19/economia/truffa-con-strumenti-finanziari-indagati-i-vertici-di-banca-intesa-xfJ5bZOPrsZXXCk2yyU4iJ/pagina.html

19/01/2014 – I FATTI CONTESTATI VANNO DAL 2004 AL 2008

L’inchiesta della procura di Trani partita dalla denuncia di un imprenditore per un mutuo collegato a “derivati”. Tra i 15 coinvolti c’è anche l’ex ministro Corrado Passera, ex ad di Banca Intesa e ministro del governo Monti

 Il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli e l’ex Ad della banca e ministro del governo Monti, Corrado Passera, sono indagati dalla procura di Trani nell’ambito di un’indagine su una serie di strumenti finanziari collocati sul mercato da Banca Intesa. Lo scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” sottolineando che ai due, indagati assieme ad altre 13 persone, il pm Michele Ruggiero ha già inviato l’avviso di conclusione delle indagini.

 L’inchiesta, afferma la Gazzetta, «è partita dalla denuncia di un imprenditore di Barletta ritenutosi danneggiato dalla filiale di Banca Intesa Mediocredito cui aveva chiesto un mutuo, poi rivelatosi oltremodo gravoso perché legato a cosiddetti contratti derivati». Contratti che, secondo l’accusa, «avrebbero avuto natura “speculativa, cioè di vere e proprie scommesse sui tassi, sempre sbilanciata in favore della Banca”» Sotto la lente degli investigatori sono finiti i prodotti finanziari «Interest Rate Swap» (Irs) commercializzati, secondo l’accusa, in modo truffaldino a danno dell’imprenditore.

Le accuse nei confronti degli indagati, scrive sempre la Gazzetta del Mezzogiorno, a vario titolo e a seconda delle presunte rispettive responsabilità, sono truffa pluriaggravata e continuata e concorso in abusivismo finanziario continuato. I fatti contestati vanno dal 2004 al 2008.

AVIGLIANA CONTRO LA NUOVA PISTA DI GUIDA SICURA: “RISCHIO IDRAULICO, E’ UNA ZONA IN ESONDAZIONE E I TERRENI NON SONO ESPROPRIABILI”.

BY  – PUBLISHED: 01/16/2014 – SECTION: CRONACA
di FABIO TANZILLI

Il Comune di Avigliana si mobilita contro la costruzione della nuova pista di guida sicura, che sarà traslocata da Susa, con un costo complessivo di circa 17 milioni di euro. L’area prescelta occuperà una superficie di circa 73˙000 mq in località Cascina Rolle. L’area di intervento si colloca in una zona racchiusa tra la Statale 24 a nord, l’Autostrada A32 a sud, lo svincolo di Avigliana ovest dell’A32 ad ovest. Il progetto prevede la realizzazione di 3 piste di prova e di un fabbricato di servizio (dimensioni 34 x 16 m e due piani fuori terra) oltre alle aree  parcheggi ed alla sistemazione della viabilità di accesso e delle aree esterne. Nell’edificio Centro Servizi saranno ospitati gli uffici, le aule didattiche, la  sala riunioni, l’area test e simulazioni e l’autorimessa di ricovero automezzi.

Il tutto nasce nell’ambito del progetto della Torino-Lione, visto che il trasloco di autoporto (che finirà a San Didero) e della pista di guida sicura è stato causato dalla futura realizzazione della stazione internazionale della Tav a Susa. In particolar modo, per quanto riguarda la nuova pista di guida sicura, il Comune di Avigliana ha presentato le sue osservazioni al nuovo progetto, ponendo alla Regione Piemonte delle questioni di rilievo. Si parte dalla localizzazione del sito, prescelto da Sitaf. Secondo il Comune di Avigliana, “In numerosi documenti progettuali si legge che l’opera in oggetto è ubicata in zona di esondazione – fascia B – del fiume Dora”.

A tal proposito, il Comune aggiunge: “E’ ben noto alla Sitaf che la nuova pista di guida sicura va ad insistere in una zona ove non solo le osservazioni storiche ma anche le valutazioni teoriche evidenziano, in occasione di eventi di piena del fiume Dora Riparia, la presenza di significativi volumi di acqua. Il piano Regolatore del Comune di Avigliana ben evidenzia con il vincolo di fascia fluviale l’area complessivamente esondabile e incompatibile con ogni trasformazione urbanistica, vietando quegli interventi che comportino una riduzione apprezzabile o una parzializzazione della capacità di invaso”. Con la realizzazione della pista, si innalzerebbe il rischio idraulico, e della questione se ne era già parlato durante la realizzazione della Variante dei Laghi 589, per i Giochi Olimpici: “A prova dell’accresciuto  rischio idraulico che il territorio avrebbe, risultano anche  le recenti decisioni assunte in conferenza di servizi finalizzata all’approvazione delle opere olimpiche 2006 – spiega l’architetto Paolo Caligaris, responsabile del settore lavori pubblici per il Comune –  proprio per lo  stralcio di un sito di deposito previsto, in origine, nella zona di localizzazione della pista di guida sicura”. Sempre per quanto riguarda il rischio di esondazioni e problemi di carattere idrogeologico, il Comune aggiunge: “Riguardo il calcolo idraulico presentato nel progetto, non si sono tenuti in debito conto, gli effetti delle possibili esondazioni di monte, la presenza puntuale del rilevato dell’insediamento, l’effetto della pista sugli insediamenti esistenti posti nelle vicinanze, la presenza di numerosi fornici sotto l’autostrada A32, fornici che possono provocare flussi idrici nelle due direzioni, da e verso la pista”.

Il dirigente del Comune sottolinea nel documento ufficiale altre incongruenze del progetto presentato dalla Sitaf: “Manca qualsiasi mitigazione visiva acustica dell’insediamento nei confronti delle abitazioni poste nelle vicinanza Nord”. Altra perplessità riguarda l’accesso alla pista, tramite la strada per la cascina Rolle, che ha origine dalla Statale 24: “Poiché questa strada è interessata in tutte le ore della giornata da un elevato traffico veicolare, appare assai problematico, ovvero estremamente pericoloso, l’accesso per coloro che provengono dalla direzione Torino – osservano dal Comune – in quanto occorre effettuare una svolta a sinistra in una strada a sezione ristretta”. Per questo motivo “Appare plausibile la necessità di realizzare una corsia dedicata per consentire la svolta a sinistra e impedire, con opportuna segnaletica, l’uscita dalla strada cascina Rolle in direzione Susa.

E’ infatti possibile utilizzare la vicina rotatoria posta all’uscita dello svincolo di Avigliana Ovest”. Infine, non cosa di poco conto, il Comune contesta anche il possibile esproprio dei terreni per realizzare la pista: “Quanto all’avvio del procedimento attivato da LTF per la dichiarazione di pubblica utilità e conseguente esproprio di terreni di proprietà comunale identificati catastalmente FG 1 mappali 191 e 208 – afferma Caligaris – tali aree a destinazione specifica vincolata, sono state trasferite a suo tempo al Comune di Avigliana, per decreto d’esproprio, dall’Agenzia Torino 2006 per la realizzazione della Variante 589 dei Laghi, nell’ambito dei Giochi Olimpici Invernali”. Ma secondo il Comune, si tratta di terreni non espropriabili: “Il vincolo nasce dal fatto che appartengono al patrimonio indisponibile del Comune di Avigliana, come previsto dall’articolo 4 (comma 2) del Testo Unico degli espropri”.

 

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Credito: Unimpresa, in 12 mesi crollati prestiti, -66mld a imprese famiglie

domenica 1 9 gennaio 2014
Roma, 1 9 gen. – (Adnkronos) – Nell’ultimo anno i prestiti alle imprese e famiglie sono crollati di miliardi. Per le aziende la stretta è stata di 57 mld (-4,5%), con una diminuzione media mensile di oltre 5 miliardi. Mentre per le famiglie i finanziamenti sono calati di 9 miliardi. Questi i dati principali di un’analisi del centro studi Unimpresa, secondo cui le erogazioni degli istituti di credito sono scese, complessivamente, del 4,46% nell’ultimo anno. “Il quadro del mercato del credito è drammatico, nonostante gli sforzi dei rappresentanti delle banche che negano l’esistenza del credit crunch”, afferma il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. Al Governo di Enrico Letta, ”chiediamo più impegno proprio per far riaprire agli istituti i rubinetti dei prestiti”. “Il futuro è sempre più incerto, il Paese è allo sbando”.