Archivi giornalieri: 18 gennaio 2014
USA: Masonichip – Programma Massonico per L’Identificazione dei Bambini [PROVE e FOTO]
17.gen 2014
-Davide Consonni-
Chiunque legga il titolo dovrebbe ritenere che l’articolista viva una realtà parallela, costruita in anni di paranoia compulsiva. Perfino l’articolista in questione, cioè io, preferirebbe che fosse così: un’irrazionale e stupida paranoia.
Invece no, la realtà stravolge la fantasia, concretizza i più cupi scenari, dimostra l’essenza di ciò che è, prescindendo dalle ingenue credenze del comune sentire e percepire.
La promozione di programmi di identificazione di bambini da parte di obbedienze massoniche, negli Stati Uniti, è ormai una realtà affermata. Ogni stato confederato ha il suo programma massonico per la promozione e la somministrazione di kit per l’identificazione di bambini. Così scritto rischio di passare ulteriormente per pazzo, per paranoico. Nessun problema.
Esistono, negli Stati Uniti, decine di siti internet che promuovono la somministrazione di kit per l’identificazione di bambini.
Così sembro più credibile? Ma sarà vero?
TRISTEMENTE E’ TUTTO VERO.
[da qui in poi i grassetti sono tutti cliccabili, contengono i link alle fonti]
Passiamo alla triste ed incontrovertibile dimostrazione di quanto appena affermato. Partiamo da qualcosa di soft.
Perfino Wikipedia possiede una pagina dedicata al “Masonic Child Identification Programs (CHIP)“
Sentite cosa afferma la pagina wiki:
“Massonica Child Identification Programmi (CHIP) è una iniziativa benefica delle logge massoniche del nord america per facilitare l’identificazione e il recupero dei bambini scomparsi . Programmi CHIP sono supportati monetariamente dalla Gran Loggia, e sono gestiti da volontari provenienti da logge subordinate, nonché da forze dell’ordine e professionisti del settore dentistico
I programmi CHIP permettono ai genitori l’opportunità di creare un kit di identificazione per il loro bambino, a titolo gratuito. Il kit contiene una scheda di impronte digitali, una descrizione fisica, un video, disco computer o DVD del bambino, una impronta dentale, e un campione di DNA. Lo scopo del kit è quello di fornire informazioni critiche per il pubblico e per l’applicazione della legge nel caso in cui un bambino scompaia. Il programma è stato lodato dal Centro Nazionale per bambini scomparsi e sfruttati.
La videocassetta o DVD, oltre a catturare l’aspetto e la voce, include domande mirate verso gruppi di età del bambino e può aiutare a trovare bambini che potrebbero mancare per altri motivi oltre a sequestro.
Il programma massonico Child ID è stato fatto riferimento per statali e locali forze dell’ordine come modello per la creazione di questo servizio. La differenza tra CHIP massoniche e gli altri è che le agenzie di polizia municipale e di diritto in genere mettono tutti i dati raccolti (comprese le impronte digitali) in un database. Il Child ID programma massonico opera con la massima riservatezza, con tutti i dati su computer portatili rimuovere da sistemi subito dopo che i dati DVD è stato scritto. Se un DVD o un video si perde da un genitore o tutore, possono semplicemente avere un altro creato gratuitamente frequentando un altro evento massonico Child ID” [FONTE CLICCABILE]
Ora che ci è più chiaro in cosa consiste questo Programma Massonico per l’Identificazione di Bambini proseguiamo con le evidenze.
Quella che segue è una citazione presa direttamente dal sito Masonichip.org, il sito web nazionale statunitense del programma massonico identificativo:
“Siamo lieti di annunciare che a partire dal 1990 le nostre Grandi Logge e le loro locali costituenti locali logge massoniche hanno:Generato oltre 1,5 milioni di “Pacchetti ID Completo” di bambini per i genitori e condotto oltre 15.000 eventi divulgatici e promozionali in America, ciò ha aumentato la consapevolezza dei pericoli che affrontano i bambini e sul come evitarli” [FONTE CLICCABILE]
Non vi sentite un po’ più sicuri anche voi? Non vorreste anche voi che vostro figlio fosse monitorato da una Gran Loggia massonica?
Proseguiamo con un’altra citazione direttamente dalla home del sito web Masonichip.org:
“Ogni anno, dal 1 aprile – 15 giugno alla National Center for Missing & Exploited Children in partnership con il Masonichip International si tiene la Campagna PRENDERE 25. Quest’anno sfidiamo gli adulti a prendere 25 minuti per parlare con un bambino, adolescente o giovane adulto sulla sicurezza. Partecipano logge massoniche del Nord America nel conseguimento dell’attuale sfida di 5000 bambini … 25 minuti alla volta.” [FONTE CLICCABILE]
Per chi volesse sapere in cosa consiste la campagna PRENDERE 25, VISITI QUESTA PAGINA .
Qui di seguito potete visitare il sito ufficiale della campagna massonica PREDENRE 25.
Visitando quest’altra pagina dello stesso sito masonichip.org potrete, oltre a comprendere in cosa consiste la campagna PRENDERE 25, scaricare diversi volantini che illustrano come convincere e sensibilizzare dei bambini o degli adolescenti sul problema della sicurezza e delle possibili soluzioni promosse da Masonichip. Volantini come QUESTO, o QUESTO.
Proseguiamo scoprendo come si può partecipare al Programma Massonico per l’identificazione dei Bambini, cito sempre il sito web nazionale del movimento:
“Iniziative MasoniCHIP sono uniche intraprese da ogni singola giurisdizione massonica, o “Gran Loggia”, che ha competenza su tutti i “regolamenti massoni” in una determinata area geografica, come uno Stato o Provincia. Ogni Gran Loggia decide autonomamente il livello al quale può dedicare risorse e volontari necessari per operare la sua iniziativa Masonichip. Ognuno deve decidere la natura e la portata ed individuare elementi da includere nei pacchetti per i genitori in occasione degli eventi. La Gran Logge di New York e del Massachusetts, due delle prime giurisdizioni “massonica Child ID” i cui programmi risalgono al 1990 e al 1996, rispettivamente, hanno entrambi pubblicato un manuale che rende facile i diversi passaggi” [FONTE CLICCABILE ]
Come potete leggere nella citazione precedente esiste un manuale chiamato “MYCHIP manual”, pubblicata la SESTA edizione nel 2005, in cui vengono sintetizzati tutti gli accorgimenti necessari per realizzare un efficiente ed operativo Programma Massonico per l’Identificazione di Bambini”, il manuale può essere scaricato a QUESTO LINK. [SCARICA ANCHE QUI]
Quella che segue è una riproduzione del frontespizio del manuale del Masonichip Program
Ora, dopo aver sommariamente introdotto il Programma Massonico per l’Identificazione dei Bambini, passiamo alle diverse giurisdizioni statali. Ebbene si. Come avete potuto leggere nelle citazioni precedenti esiste un programma masonichip per ogni stato degli USA che desiderasse attuarlo. Quindi esistono diverse giurisdizioni per ogni stato che ha voluto iniziare un Programma Massonico per l’identificazione infantile. Tenterò di proporre un censimento che non ha intenzione di essere completo ed esauriente, tenterò di fare un elenco delle Gran Logge Massoniche statali che promuovono un programma Masonichip.org. in uno degli stati confederati USA.
Infatti come potete verificare QUI la questione Masonichip ha coinvolto tutte le obbedienze massoniche nord americane e centro americane: “Gran Logge delle Province del Canada, degli Stati degli Stati Uniti d’America, tra cui il Distretto di Columbia e Puerto Rico, gli Stati del Messico, e l’americano-canadese Gran Loggia di Germania”.
Qui di seguito una lista delle Gran Logge Massoniche statali che hanno avviato un Masonichip Program:
-Partiamo con la gran loggia che da più tempo pratica questo programma: La Gran Loggia del Missouri, cliccando potete visitare il sito web del Programma Massonico d’Identificazione per Bambini promosso dall Gran Loggia del Missouri.
Qui di seguito potete visitare il loro calendario colmissimo di eventi in programma.
Qui di seguito potete inoltre verificare che hanno perfino aperto la possibilità di organizzare eventi nel 2015!
Proseguiamo con:
– La Gran Loggia del Connecticut
– La Gran Loggia della Pensylvania
– La Gran Loggia Massacchussetts
– La Gran Loggia del South Dakota
– La Gran Loggia della Florida
– La Gran Loggia della Georgia
– La Gran Loggia della Virginia
–La Gran loggia del Michigan
–Gran Loggia di Washington
Come potete verificare qui di seguito anche in CANADA sono attivi Programmi Massonici per l’Identificazione dei Bambini: [FONTE CLICCABILE]
Credendo di aver dimostrato a sufficienza l’esistenza di un vastissimo programma internazionale per l’identificazione tramite DNA di migliaia di bambini da parte di diverse Gran Logge Massoniche, ora vi mostrerò altri articoli di giornalisti e blogger che si preoccuparono e scrissero di incresciosi eventi come quelli appena descritti.
Per esempio è utilissimo leggere questo articolo di Amy McPherson, avvocatessa statunitense, pubblicato sull’Huffington Post, ne riporto uno stralcio:
“Allora, perché mai è un gruppo massonico esclusivo di raccolta del DNA dei nostri figli, con il supporto della polizia e del governo attraverso gli Stati Uniti e il Canada?
Tu li conosci come MasoniChip , o forse siete stati indotti a credere che fosse uno Stato e di sforzo provinciale destinate a proteggere i più piccoli. Hanno creato fiere, creare partenariati con le forze dell’ordine e anche sforzano di distribuire i loro servizi attraverso sistemi scolastici pubblici nordamericani.
In Massachusetts questo programma Massone è stato promosso da CBS News dai gradini del funzionario State House e comprendeva il loro cane poliziotto, per coincidenza di nomeMason . Reporters riuscito solo per citare il cenno privato a quelli che promuovono lui o che il governo aveva poco a che fare con esso” [FONTE CLICCABILE]
Passiamo velocemente a citare quest’altra storia, tutta statunitense. Sull’onda dei programmi d’identificazione infantile fu introdotto, l’anno scorso, un programma per il tracciamento di migliaia di studenti della Middle School di San Antonio, per mezzo di un chip RFID, a causa delle proteste fu interrotto. [FONTE CLICCABILE]
[Nell’immagine qui sopra un bambino sta subendo il processo identificativo]
CONCLUSIONE
Tenterò di trattenermi confidando nella diplomazia e nell’autocontrollo. Dal 1990 è attivo un programma internazionale che punta a identificare quanti più minori possibile su territorio Nord Americano. Questi tipo di identificazione non è tracciabile dal punto di vista satellitare, non si tratta di un’identificazione tramite chip sottocutanei (rfid), ma si tratta di un’identificazione tipica di quelle riservate agli arrestati ed ai carcerati: impronta dentale, dna, impronte digitale, registrazione vocale ecc. Faccio notare che in Italia la procedura identificativa per gli arrestati verte e si limita a delle semplici impronte digitali e ad una semplice fotografia.
Dovremmo tutti domandarci, non avendo la presunzione di rispondere immediatamente,
“è veramente per la sicurezza delle famiglie che la massoneria statunitense, con l’aiuto del governo e di diverse istituzioni, anche mediatiche, sta identificando migliaia di infanti?”
QUI DI SEGUITO POTETE AMMIRARE PARTE DEL PROCESSO IDENTIFICATIVO CHE OGNI BAMBINO DOVREBBE SUBIRE SECONDO LA MASSONERIA STATUNITENSE:
Processo ai No Tav. Ancora celerini “lesionati”
http://www.tgvallesusa.it/?p=4964
SCRITTO DA: FABRIZIO SALMONI – GEN• 17•14
27 Giugno 2011. La pinza meccanica alla barricata Stalingrado (foto di Luca Perino)
Continua la sfilata infinita di testi d’accusa, tutti celerini dei reparti-killer, che hanno lamentato danni fisici durante lo sgombero della Maddalena. Lazzaro continua a latitare (ma lo vorranno sentire davvero?)
Non se ne poteva più, stamattina, di poliziotti infortunati: ben 13, tutti appartenenti all’8° Reparto Mobile di Firenze, si sono accomodati in aula per lamentare di essersi fatti male quel 27 Giugno 2011 e per raccontare unanimemente le loro fatiche lavorative: Luca Innocenti, Massimiliano Rosati, Tobia Annunziata, Gaetano Guariello, Carlo Barbati, Alessio Palasca, Stefano Lazzerini, Antonio D’Urso, Luigi DelBeato, Marco Varalli, Agostino Petraglia, Fusco Pellegrino, Giancarmine Venale. Lo scenario è ormai noto: quel mattino i reparti furono schierati intorno alle 5 dentro la Galleria Ramat in attesa che la pinza meccanica aprisse un varco nella barricata Stalingrado. All’ordine dei dirigenti, le sei squadre del Reparto sono partite all’assalto coperte da un fitto lancio di gas ma sono rimaste bloccate dal pantano provocato dagli idranti dei pompieri e dalla resistenza dei dimostranti. Prima ritirata dentro la galleria, poi ripreso coraggio un secondo tentativo che si ferma nuovamente davanti allo sbarramento di rete metallica e massi sul sentiero a mezza costa. Altro sfondamento e irruzione sul piazzale grazie all’intervento di un secondo reparto che irrompe dalle vasche liberando dai No Tav le posizioni sopra la galleria e adiacenti. L’intervento, tra melma, proiettili solidi e liquidi (vernici, olii esausti, schiuma di idranti) dei manifestanti e gas è più caotico di quello che si prevedeva: il Del Beato dice “A un certo punto non ci ho capito più niente...”. Sulle lesioni, il meccanismo è lo stesso quasi per tutti: per poter configurare il reato: gli infortunati a cui il Cto torinese dà una prognosi bassissima (3-5 giorni) si fanno ri-visitare dal medico di polizia o da altro medico curante i quali aumentano la prognosi in progresso. Facile. Cosi si può parlare di veri feriti, darne cifra esagerata e appioppare le lesioni: il Barbati, per esempio, riceve 8 giorni al Cto e poi altri 20 dal medico di polizia; il Pellegrino, 3 giorni al Cto poi 21 dal medico di reparto; il Palasca 3 +6, e cosi via; il furbetto Petraglia ai 10 giorni Cto ne aggiunge altri 10 + altri 30 ma poi si fa complessivamente 114 giorni di assenza visto che era estate.
Era prevista la testimonianza di Lazzaro, unico citato non-poliziotto, ma per la seconda volta si fa negare con un biglietto di viaggio per Casablanca comprato nello stesso giorno della citazione. I pm, sempre molto pignoli, non sembrano dare peso all’assenza e qualcuno esprime il dubbio che, visto il personaggio e il suo ruolo anomalo il 27 Giugno, possa esser più di imbarazzo per l’accusa che di utilità. L’udienza viene chiusa per le assenze più o meno giustificate di altri celerini e riconvocata per lunedi 21. Nessun indizio di gesti di protesta del collegio difensivo dopo il comunicato stampa di due giorni fa.
Giocare sulla pelle della gente
http://www.tgvallesusa.it/?p=4979
SCRITTO DA: MASSIMO BONATO – GEN• 18•14
Conclusioni contraddittorie che fanno chiedere una volta ancora: “ma in che mani siamo?”
Giusto un paio di spunti di riflessione, amaro l’uno sardonico l’altro. Distanti nelle tematiche e nei luoghi, nelle ragioni, ma riuniti all’insegna della contraddittorietà. Il Tribunale del Riesame rifiuta gli arresti domiciliari a Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi per aver “causato grave danno all’immagine dello Stato”, e un giorno dopo il ministro Maurizio Lupi dichiara l’aeroporto di Caselle aeroporto non strategico. Un colpo alla Valle all’addome e uno alla testa.
La giustizia non è uguale per tutti ma non è neanche uguale a se stessa. Dipende dalle interpretazioni di volta in volta mutevoli. Restano in carcere i quattro accusati di terrorismo con motivazioni in cui i giudici del Riesame ravvisano “la finalità di terrorismo tenuto conto che l’azione è idonea, per contesto e natura, a cagionare grave danno al Paese, ed è stata posta in essere allo scopo di costringere i pubblici poteri ad astenersi dalla realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza internazionale”. Un motivo che ha molto del simbolico e poco contenuto razionalmente oggettivo, visto che si trattò allora di un’azione di sabotaggio nella quale andò a fuoco un generatore e poco altro, come sottolinea lo stesso avvocato Claudio Novaro della difesa. Molto ci sarebbe da dire proprio sull’aspetto simbolico su cui questa sentenza si basa. Ma soprattutto torna alla mente il 31 maggio scorso, quando venne rigettata la presentazione di costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri da parte dell’avvocatura dello Stato, che si era presentata con la stessa motivazione “danno di immagine allo Stato” (in virtù della Cassazione 12929 del 2007, per la precisione) al maxiprocesso contro i No Tav. Allora, il presidente Bosio, che presiede il processo ancora in corso, sostenne che “Viene respinta la costituzione della Presidenza del Consiglio sulla base dei conclamati ‘danni d’immagine all’Italia’” perché: a) i fatti si sono verificati in un’area circoscritta; b) non hanno avuto una gravità tale da investire il sentimento nazionale […] (TG Vallesusa). Si trattava dei fatti relativi al 27 giugno e 3 luglio 2011 ma il senso è lo stesso. Delle due l’una.
Anche dal canto suo, Lupi fa stupire ancora una volta. Sfegatato sostenitore del Tav e di relativa stazione internazionale susina, annessa alla Nuova Linea Torino-Lione, oggi decreta che l’aeroporto di Caselle non è strategico. Ricorda il Tav e dimentica la stazione internazionale di Susa? O meglio dimentica che in Val di Susa si scia anche? Nessuno ha provveduto a informarlo che a non saper l’inglese sulle seggiovie di Sauze d’Oulx si rischia di non scambiar parola? John Smith di Glasgow, appassionato di sci, dovrà già inventarsi un modo per raggiungere le piste di Sauze senza arrivare in treno appunto a Oulx. È possibile che effettivamente a John Smith, di Glasgow, appassionato di sci risulterà più comodo raggiungere Malpensa o Fiumicino. Ma è anche possibile che di questo passo, anziché in inglese, sulle seggiovie di Sauze basterà chiacchierare in piemontese, al più in italiano.
Massimo Bonato 18.01.14
Condannata la Pizzarotti ditta del Tav
http://www.tgvallesusa.it/?p=4973
SCRITTO DA: VALSUSA REPORT – GEN• 18•14
Comune in Val Susa condanna Pizzarotti per il suo coinvolgimento nella TAV israeliana che attraversa la Cisgiordania. La Coalizione Italiana Stop That Train chiede al governo italiano di scoraggiare le imprese italiane che operano in violazione del diritto internazionale, seguendo l’esempio di altri paesi europei.
Il 27 dicembre il Consiglio comunale di Villar Focchiardo (TO) ha approvato all’unanimità una delibera che condanna la Pizzarotti Co S.p.A. di Parma per il suo coinvolgimento nella ferrovia ad alta velocità israeliana che attraversa la Cisgiordania occupata. La TAV israeliana, che dovrebbe collegare Tel Aviv a Gerusalemme, taglia per 6,5 km i Territori palestinesi occupati in palese violazione del diritto internazionale, comportando la confisca di terre palestinesi e il saccheggio di beni appartenenti al territorio occupato per la costruzione di una linea ferroviaria ad uso quasi esclusivo dei cittadini israeliani.
Villar Focchiardo diventa così la sesta amministrazione locale ad approvare una tale delibera. Il significato della misura è forte dato che il comune si trova in Val Susa, dove va avanti da 20 anni la lotta popolare contro la costruzione di una TAV attraverso la vallata.
Nell’ottobre del 2013, una delegazione No Tav si è recata nei Territori palestinesi occupati dove ha potuto costatare come la sottrazione continua di terre palestinesi è strumentale allo “spezzettare il territorio”.
L’estate scorsa l’organizzazione palestinese per i diritti umani Al-Haq ha pubblicato un parare legale sul caso in cui si afferma che ci sono “fondati motivi” per ritenere Pizzarotti responsabile di atti che “possono ammontare a gravi violazioni del diritto internazionale, come i crimini di guerra di saccheggio e di distruzione e appropriazione di beni”. Per gli stessi motivi, la Deutsche Bahn si era già ritirata dal progetto nel 2011. Oltre alla condanna politica a morale, la delibera approvata impegna il sindaco e la giunta di Villar Focchiardo a valutare la possibilità di inserire una clausola “che escluda la partecipazione di aziende e soggetti economici che operino in violazione dei diritti umani e/o in contrasto con i diritto internazionale” nel regolamento del comune “per la partecipazione a bandi comunali per l’esecuzione di opere pubbliche”.
La delibera di Villar Focchiardo arriva in un momento in cui governi e impresi europei prendono misure per evitare complicità con le violazioni del diritto internazionale commesse da Israele. Negli ultimi mesi, tre imprese olandesi, su consiglio del governo, hanno interrotto legami con gli insediamenti israeliani. A dicembre 2013 il governo britannico ha pubblicato linee guida che avvertono sui “chiari rischi connessi alle attività economiche e finanziarie negli insediamenti” e non incoraggia né offre supporto per tali attività. La Romania ha vietato ai suoi cittadini lavoratori edili di essere coinvolti nella costruzione delle colonie israeliane poiché in violazione di norme di diritto internazionale. Le nuove linee guida ’Unione Europea, in vigore dal 1 gennaio 2014, vietano l’attribuzione di sovvenzioni comunitarie ai progetti in insediamenti illegali e il rilascio di prestiti UE a qualsiasi entità israeliana che operi negli insediamenti.
La Coalizione Italiana Stop That Train applaude la coerenza mostrata da Villar Focchiardo e le altre amministrazioni locali italiane nell’assicurare che le imprese che traggono profitti dalla violazione del diritto internazionale non abbiano accesso ai fondi pubblici. Stop That Train invita i consigli comunali in tutta Italia ad approvare delibere analoghe e esige che il governo italiano, in perfetta linea con la politica europea di non riconoscere la sovranità israeliana sui Territori palestinesi occupati, scoraggi attivamente le imprese italiane dal proseguire o intraprendere attività con imprese ed enti israeliani che operano nei territori palestinesi occupati.
Coalizione italiana Stop That Train
Conservatori di sinistra
- Passaparola: gli orfani in Italia, di Andrea Cippone
- La caricatura di Marx che piace alla sinistra
- I libertari, questi sconosciuti – Parte IV
- Il modernismo e i suoi feticci: il falso mito del progresso
Rapporto esplosivo del FMI, che torna a proporre “repressione finanziaria”
La UE falsifica i conti per far aumentare il PIL dei paesi in difficolta’
No Tav: “Serve una colletta per pagare 192 mila euro”
Chiesto il sostegno economico dei militanti dopo che il tribunale civile obbliga Perino e altri due esponenti del movimento a risarcire Ltf per i fatti di 4 anni fa

Il movimento No Tav chiede il sostegno economico dei militanti dopo che il Tribunale civile di Torino ha condannato il leader Alberto Perino e altri due attivisti a risarcire Ltf con quasi 192mila euro per aver ostacolato, nel gennaio 2010, un sondaggio per la Tav in località Traduerivi a Susa. Il movimento No Tav “sta già sostenendo un pesantissimo onere per le difese legali – si legge nell’appello diffuso online – a cui si aggiunge questa batosta tremenda, che da solo non può sopportare. Per questo, chiede a tutti quelli che ci dicono “Non mollate!”, “Siete l’unica speranza di questo Paese”, “Resistete anche per noi”, di dare un concreto appoggio aiutandoci economicamente in modo che possiamo resistere ancora contro questo Stato e questi Poteri Forti che ci vogliono per sempre a cuccia e buoni”.
Ora gli avvocati del movimento presenteranno appello “ma essendo una causa civile – spiegano i No Tav nel testo – se Ltf pretende il pagamento immediato, occorrerà pagare al fine di evitare pignoramenti o ipoteche sui beni delle tre persone condannate al risarcimento”. Secondo il movimento che si oppone alla Torino-Lione “tutto questo è stato concertato e messo in atto solo al fine di stroncare la nostra lotta” ma “anche utilizzando questi sporchi mezzi – concludono – non riusciranno a fermare la resistenza del popolo No Tav”.
I deputati e senatori del Piemonte del Movimento 5 Stelle hanno espresso “vicinanza” agli attivisti No Tav In una nota congiunta, i senatori M5S Marco Scibona e Alberto Airola, e i deputati Laura Castelli e Ivan Della Valle, esprimono insieme col consigliere regionale Davide Bono “vicinanza agli attivisti condannati a risarcire Ltf” e invitano “ad appoggiare economicamente il movimento in questo momento difficile”.
No Tav, Riesame: “Attacco al cantiere fu terrorismo per danneggiare Italia”
I giudici di Torino accolgono la tesi della procura e confermano la custodia in carcere per i 4 militanti arrestati a dicembre. Lo scorso maggio una trentina di persone assaltarono con razzi e molotov un sito dell’Alta Velocità
La notte tra il 13 e il 14 maggio 2013, un gruppo di 30 persone lanciò razzi, molotov e bengala contro il cantiere di Chiomonte. Alcuni partecipanti avevano anche chiuso i cancelli per evitare la reazione delle forze dell’ordine. Si è trattato, scrivono i giudici, di “un’azione connotata da organizzazione strategica assimilabile a quella militare“. L’obiettivo dei No Tav era impedire o ritardare la realizzazione dell’opera: cosa che ha provocato un “danno all’immagine del Paese a livello internazionale”. ”E’ stata posta in essere – aggiungono i giudici motivando l’accusa di terrorismo – allo scopo di costringere i pubblici poteri ad astenersi dalla realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza internazionale”. L’analisi è pesante: l’azione è stata caratterizzata “dall’utilizzo di plurime armi da guerra e congegni esplosivi, e, quindi, di portata tale da porre in grave pericolo la vita o l’incolumità dei lavoratori”.