L’Unione Europea è Stata Voluta dalla CIA

cia
di Francesco Amodeo
 
In questa fase di crisi acuta dell’Euro e dell’Europa sentiamo troppo spesso dire che questa non è l’Europa che volevano i padri fondatori. Vogliono farci credere che quella che stiamo vivendo è una fase transitoria , difficile e tortuosa a causa di qualche errore di percorso ma sicuramente superabile dato che non è questa l’Europa che i padri fondatori avevano concepito e presto si realizzerà il progetto iniziale di un’Europa nata con l’intento di unire i popoli.
 
Tutto falso, la realtà documentata venuta fuori da documenti ufficiali incontrovertibili di cui i media non hanno mai parlato, testimonia l’esatto contrario. Chi ha concepito, creato e finanziato l’Unione Europea aveva bisogno di un’Europa debole, di un Europa in crisi, di Stati e Governi senza potere decisionale e di popoli senza sovranità.
 
Questa che stiamo vivendo oggi è esattamente l’Europa che loro avevano in mente, la massima realizzazione del loro progetto e soprattutto l’euro che è palesemente un fallimento dal punto di vista dei popoli e dei lavoratori è il successo di chi lo ha concepito.
 
Chi sono i padri fondatori dell’Unione Europea ? Chi c’è dietro di loro e quali intenti volevano perseguire ?
 
Nel 1950, Monnet decise fosse venuto il momento di tentare un passo irreversibile verso l’unione dei paesi europei. Prepara, con alcuni collaboratori, il testo di quella che sarà la Dichiarazione Schuman dove per la prima volta verrà ufficialmente annunciato il progetto dell’Unione Europea.
 
Nel 1952 Jean Monnet diventò il primo presidente dell’Alta Autorità della Comunità europea del carbone e dell’acciaio del 1952 giudicata il primo importante passo di cessione di sovranità statali ad un ente sovranazionale.
 
Egli sosteneva che: “Non ci sarà mai pace in Europa se gli stati si ricostituiranno su una base di sovranità nazionale” E’ Monnet ad aver redatto il Victory program per l’America durante la seconda guerra mondiale dove si dice chiaramente che “L’America deve diventare l’arsenale della democrazia”.
 
Possibile che chi professa l’egemonia americana possa parallelamente aver contribuito a formare l’Unione Europea che se fosse diventata davvero ricca e forte avrebbe contrastato quell’egemonia stessa ?
 
E’ stato Presidente Della Repubblica francese, ed ha presieduto la Convenzione Europea dalla quale poi è nata la Costituzione europea. (Bocciata nei paesi dov’è stata proposta con il referendum com’è’ avvenuto nella stessa Francia.) Sarà poi Il Trattato di Lisbona del 2007 approvato senza referendum a riprendere quasi totalmente le disposizioni della bocciata Costituzione).
 
Presidente del Consiglio francese, fu ministro degli esteri ed è stato il primo presidente dell’Assemblea parlamentare europea.
 
La Dichiarazione Schuman portò alla creazione della CECA e costituì il punto di partenza del processo di integrazione europea che condusse poi alla formazione dell’Unione Europea. Per ricordare tale origine, il 9 maggio viene celebrata annualmente la Festa dell’Europa.
 
Per l’Italia sappiamo che tra i padri fondatori si annoverano De Gasperi poi Spinelli poi Prodi. Per la Germania Adenauer.
 
Ma perchè nessuno ci racconta chi c’era dietro questi uomini ? Perché se lo facessero diventerebbe chiaro a tutti chi ha voluto l’Europa Unita, quali erano gli scopi precisi; perché è stato accelerato il processo di unificazione e soprattutto perché volevano un’Europa debole, in perenne crisi e subordinata agli USA. L’unica volta che sui media hanno parlato delle vere origini dell’Europa Unita è accaduto 14 anni fa ossia il 19 Settembre del 2000 quando un articolo del Telegraph britannico mai ripreso da altri media ha rivelato che:http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/1356047/Euro-federalists-financed-by-US-spy-chiefs.html
 
Documenti governativi americani resi di dominio pubblico mostrano che i servizi segreti americani condussero una campagna negli anni ’50 e ’60 per dare impulso ad un’Europa unita. Finanziarono e diressero il movimento federalista europeo. I documenti sono stati trovati da Joshua Paul, un ricercatore della Georgetown University di Washington. Essi comprendono file resi pubblici dai National Archives. Il principale strumento di Washington per forgiare l’agenda europea fu l’American Committee for a United Europe [ACUE], costituito nel 1948. In pratica l’organizzazione che ha dato ufficialmente vita all’Unione Europea era in realtà un Comitato americano nato è finanziato proprio dagli Usa che più di ogni altra nazione avrebbe dovuto temere che un Europa unita ed una moneta unica forte potevano scardinare l’egemonia statunitense e quella del dollaro negli scambi internazionali.Questa è la prima grossa anomalia. Ma chi era il Presidente dell’Acue e da dove provenivano i suoi membri ?
 
Primo Presidente del “Comitato” fu William Donovan, capo dell’ufficio USA dei servizi strategici durante la Seconda Guerra mondiale (Office of Strategic Services, OSS), precursore della CIA. Vice presidente fu Alen Dulles, direttore della CIA dal 1953 al 1961. Presente nel consiglio troviamo anche Walter Smith, nominato nell’ottobre 1950 primo direttore della CIA. Poi abbiamo Paul Hoffman, ex ufficiale dell’OSS, capo dell’amministrazione del “Piano Marshall” e presidente della Fondazione Ford, che divenne capo dell’ACUE verso la fine degli Anni Cinquanta. In pratica i fondatori del ACUE che è stata la culla dell’Unione Europea erano tutti uomini dei servizi segreti americani e quindi l’integrazione europea è stata una creatura del Dipartimento di Stato e della CIA. Un progetto ad ogni evidenza che completava il piano di dominio americano. “Piano Marshall”, nel 1948-1952, (dominio economico) NATO dal 1949 (dominio militare) Unione Europea (dominio politico/commerciale/culturale). E come ha annunciato Brzezinski , Consigliere Usa per la sicurezza nazionale nonché fondatore della Commissione Trilaterale nel suo saggio “La grande scacchiera”. L’europa Unita doveva fungere da strumento di colonizzazione Usa e testa di ponte verso il continente asiatico. Per capire ulteriormente i legami basti pensare che il ministro degli esteri belga Paul-Henri Spaak, che presiedette nel 1955 il Comitato preparatore del “rapporto Spaak” che portò, due anni dopo, alla creazione dell’Euratom e della Comunità Economica Europea, il 6 maggio 1957, ossia 42 giorni dopo aver firmato i due succitati Trattati di Roma (sottoscritti da Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) diviene Segretario generale della NATO dove si parlava di Europa <ancora alle prese con i fantasmi della sovranità nazionale >> definitivamente da <<trasferire >> ad un’entità sovranazionale altrimenti verrebbe fortemente penalizzata la <<vitalità dell’alleanza atlantica >>.
 
Quali sono le prove evidenti e documentate del legame tra Acue ed i padri fondatori dell’Unione Europea ?
 
La succursale europea dell’Acue si chiama Movimento Europeo ed era la più importante organizzazione federalista del dopoguerra. I documenti divulgati da Joshua Paul dimostrano che Acue era il grande finanziatore del Movimento in questione infatti nel 1958 ha fornito il 53%5 dei fondi del Movimento Europeo e questi finanziamenti arrivavano principalmente dalle fondazioni Ford e Rockefeller che abbiamo già visto essere legate a doppio giro con Acue (Hoffman è stato Presidente di Acue e Ford). Il leader del Movimento Europeo era Joseph Retinger ossia colui che qualche anno più tardi fonderà il Club Bilderberg. Come riporta il sito dell’organizzazione (www.europeanmoviment.org), il Movimento Europeo ha giocato un ruolo essenziale nel processo di colonizzazione/integrazione europea «esercitando influenza sulle istituzioni nazionali e comunitarie».
 
Chi faceva parte di questo Movimento Europeo ?
 
Facevano parte di questo Movimento proprio alcuni degli uomini ritenuti i padri dell’Europa Unita come Schuman, Monnet e Giscard D’Estaing ex presidente della Convenzione Europea che è stato addirittura presidente del Movimento e figura ora come presidente onorario. Quindi la relazione movimento europeo/unione europea è incontrovertibile e non è mai stata messa in dubbio quello che viene celato è che è stato però l’ACUE come scrive Joshua Paul a «gestire i programmi del Movimento e a dirigerne i leader», tra cui politici “europei” di primo piano, «rilasciando fondi solamente una volta che l’esecuzione proposta fosse stata approvata e dirigendo il Movimento mantenendolo dipendente dall’America». È proprio Donovan (Acue /Servizi segreti OSS) con un memorandum datato 26 luglio 1950, a dare istruzioni per una campagna a favore del Parlamento europeo. Ed è una comunicazione del Dipartimento di Stato USA datata 11 giugno 1965 e inviata al vice presidente della Comunità Economica Europea (CEE), Robert Marjolin, ad invitare a «portare avanti in segreto» i progetti di Unione monetaria: «non se ne deve parlare fino a che l’adozione di proposte del genere diventerà praticamente inevitabile». “Proposte” che sono sfociate nel varo dell’euro, considerato dagli USA uno strumento di dominio sulle economie degli Stati europei, essendo più semplice controllare –piuttosto che una pluralità di valute ed istituti di emissione– un’unica valuta emessa da una sola Banca Centrale, a sua volta pressoché svincolata dalle esigenze politiche e finanziarie di ogni singolo Stato.
 
Ma come potevano portare avanti il progetto in silenzio se per farlo avevano bisogno di incontri continui con tutti i leader europei ?
 
Fu a quel punto che Rockefeller finanziatore del ACUE e Retinger del Comitato Europeo diedero vita nel 1954 al Gruppo Bilderberg per proseguire gli interessi degli USA nella creazione di una Unione Europea delle élite sovranazionali e non dei popoli. Chi troviamo, infatti, alla prima riunione del Bilderberg ? Troviamo Alcide De Gasperi, poi sostituito da Altiero Spinelli poi sostituito da Romano Prodi ossia quelli che noi consideriamo i padri fondatori italiani dell’Unione Europea. Se come abbiamo visto l’Unione Europea doveva servire per portare alla dissoluzione degli stati Nazionali, ad una moneta unica che permettesse alle élite assolutiste di tenere i Governi ed i popoli sotto scacco, e alla spoliazione delle sovranità nazionali, oggi che tutto questo è stato realizzato perchécontinuiamo a dire che l’Unione Europea e l’euro stanno fallendo andando in una direzione che non era quella che volevano i padri fondatori ?
 
Credete abbia senso interrogarsi sull’uscita o meno da questa Europa quando ci sono prove così evidenti che questa Europa è stato un golpe finanziario ?
 
Perché ridurre la questione della permanenza nell’euro e nell’Europa ad una mera questione di scelte economiche e politiche nei dibattiti tra pro euro e contro euro quando è evidente che l’economia è stato solo un mezzo usato per portare avanti questo piano distruttivo che può essere arginato solo rivendicando l’indipendenza nazionale da questa euro trappola tutt’altro che democratica come dimostra il fatto che due istituzioni ( Commissione e Consiglio) che sono dominate da pochi personaggi hanno il pieno potere e tutti i capi ufficiali dell’unione europea non sono mai stati eletti dai popoli degli stati membri che invece eleggono solo il Parlamento che infatti è stato spogliato di ogni potere divenendo quasi solo un’istituzione di facciata.
 
Volete ancora altre prove ?
 
Sapete chi è il vero padre fondatore dell’unione Europea universalmente riconosciuto da tutti i leader europei ma per nulla menzionato nei libri di storia e assolutamente sconosciuto ai cittadini ?
 
Il suo nome è Richard Coudenhove Kalergi, massone di alto grado che nel 1922 fonda a Vienna il movimento “Paneuropa” che mira all’instaurazione di un Governo Mondiale basato su una Federazione di Nazioni guidata dagli Stati Uniti. Documentato è l’appoggio che ebbe dal massone Wiston Churchill nel suo lavoro dietro le quinte per arrivare all’Europa Unita ed alla moneta unica. Il movimento Panaeuropeo si unisce al Comitato europeo e Kalergi comincia a muovere le fila di quelli che noi chiamiamo i padri fondatori dell’Europa ed infatti è lui a fondare l’Unione parlamentari europei e a spingere Schumann nel progetto della CECA.
 
Ma perché nessuno parla mai di kalergi ?
 
Non possono farlo perché Kalergi è uno che ha sempre dichiarato apertamente i suoi intenti come nel suo libro «Praktischer Idealismus», dove si evince non solo la sua volontà di arrivare ad un Governo mondiale a guida USA; la sua idea di eliminare gli stati nazionali ma è evidente anche il suo disprezzo verso i popoli europei che secondo lui “ vanno resi facilmente dominabili per la supremazia dell’élite” e perciò “con la mobilitazione dei parlamenti bisogna forzare i governi a costruire la Paneuropa”.
 
Ci sono prove che i leader europei riconoscano davvero in questo personaggio sconosciuto il padre fondatore dell’odierna Unione Europea ?
 
Certo, il premio più prestigioso istituito per le personalità “con meriti particolari in favore dell’integrazione e unione europea” si chiama premio Carlo Magno. Il primo ad aver ricevuto il premio carlo magno è stato proprio kalergi ed a seguire tutti quelli che noi chiamiamo i padri fondatori dell’unione europea da Robert Schuman a Monnet, a De Gasperi, Ciampi, Adenauer, ma anche Churchill, Kissinger,(incredibile a kissinger il premio per l’Europa) ma anche Beatrice dei paesi bassi figlia del fondatore del Bilderberg insomma tutti quelli che facevano parte del piano iniziale della Cia e che lo hanno portato avanti. Ma come se non bastasse per rendere ancora più chiara l’importanza che ricopre Kalergi agli occhi dei leader europei, in suo onore è stato istituito il premio europeo Coudenhove-Kalergi che ogni due anni premia gli europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo piano criminale.
 
Volete sapere chi è stato premiato ultimamente ?
 
La Società Europea Coudenhove-Kalergi ha assegnato alla Cancelliera Federale Angela Merkel il Premio europeo nel 2010 mentre il 16 novembre 2012 è stato conferito al Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy il premio europeo Coudenhove-Kalergi 2012 durante un convegno speciale svoltosi a Vienna proprio per celebrare i novant’anni del movimento paneuropeo.
 
In conclusione, è evidente che ciò che si vorrebbe far apparire come un frutto ineluttabile della storia è in realtà un piano studiato a tavolino e preparato da decenni per distruggere completamente il volto del Vecchio continente.
 
Oggi abbiamo un debito pubblico inestinguibile, dei privati che creano dal nulla la nostra moneta attraverso le banche centrali come la Banca Centrale Europea che emette la moneta ed è un entità senza controllo da parte degli stati guidata da uomini non eletti, con poteri superiori a quelli dei governi. Essa non è menzionata neppure tra le istituzioni europee ma il trattato gli riconosce la più ampia capacità di agire in ciascuno degli stati membri ovviamente solo per tutelare i propri interessi perchè non può però concedere, per nessun motivo, crediti agli Stati, o alla comunità europea o a qualsiasi altro soggetto pubblico, e quindi gli è proibito acquistare titoli di Stato, sia al momento dell’emissione che successivamente. Tutte le banche centrali dipendono solo dalla BRI (la banca per i regolamenti internazionali) ossia la banca centrale delle banche centrali, un organismo dai poteri immensi che nessuno conosce e di cui nessuno parla. La perdita della sovranità monetaria e legislativa, che sono parti essenziali della sovranità nazionale, da parte degli Stati europei, è stata stabilita in Italia in maniera irrevocabile e senza che il popolo neanche se ne accorgesse come sottolineò Ida Magli su “il Giornale” dell’11 marzo 2001, spiegando che “nella legge di riforma della Costituzione, approvata dalla maggioranza di sinistra in gran fretta poche ore prima dello scioglimento delle Camere, c’è un passo fondamentale e che pure non è stato portato a conoscenza dei cittadini né prima né dopo della sua approvazione”.
 
Si tratta dell’articolo 117 in cui si stabilisce: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”. In queste tre righe è codificata la perdita della sovranità legislativa dell’Italia. Per questo l’articolo 117 non è stato discusso apertamente: GLI ITALIANI NON DEBBONO SAPERE”.
 
 

Ucraina: l’occidente e i suoi doppi standard

Alexander Latsa, La Voce della Russia
 
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Cinque morti, 300 feriti e ancora una volta i media mainstream che svolgono perfettamente il loro ruolo creando un doppio standard a dir poco disgustoso.
Il governo ucraino legittimamente eletto che si ritene dirigere e governare, ha preso la decisione legittima e sovrana di fermare (respingere?) i colloqui di associazione con l’UE, mentre firma un forte accordo bilaterale con la Russia. Senza tornare alle ragioni economiche e culturali che potrebbero determinare la scelta del destino con la Russia piuttosto che con Bruxelles (come ho scritto qui, vale la pena chiedersi perché la comunità europea e occidentale sostenga manifestanti che mostrano in questi giorni una violenza inusuale.
Le manifestazioni divampate ai primi del 2014 non comprendono più di 150-200000 persone (45,5 milioni di abitanti) concentrate a Kiev, dove provocano continue violenze da diversi giorni. La legge sul divieto delle proteste delle autorità ucraine, del 22 gennaio, e destinata a por fine al caos urbano, non ha calmato l’ardore di migliaia di guerriglieri contro le forze dell’ordine. Da diversi giorni, gli attacchi contro le forze di sicurezza nel centro di Kiev hanno poca o nessuna attenzione dai media, che si limitano a denunciare le violazioni del diritto di protestare e a criticare la violenza dello Stato ucraino e delle sue forze di sicurezza. Ancora una volta, sono i media russi a mostrare le immagini delle violenze contro i poliziotti ucraini da parte dei manifestanti addestrati, equipaggiati e, ovviamente, decisi a dare battaglia, come si vede quiqui e qui. In seguito, le immagini del poliziotto che brucia vivo sotto i tiri delle Molotov dell’opposizione, cominciarono a diffondersi nella rete. Senza molta sorpresa, la polizia ha risposto violentemente e forse anche con vere munizioni poiché, secondo alcune fonti, dei manifestanti sarebbero stati uccisi da proiettili, provocando un concerto di proteste dalle ambasciate occidentali. Si dovrebbe indagare studiato chi abbia sparato per primo (proprio come in Siria all’inizio delle manifestazioni), ma subito sorge spontanea la domanda: la polizia ucraina dovrebbe lasciarsi bruciare viva?
E’ curioso vedere come funziona il doppio standard su tale tema nel meccanismo morale e mediatico occidentale. Nel 1993, quando la polizia aprì il fuoco in Russia per evitare che i manifestanti assaltassero il parlamento russo, l’occidente adorò l’azione in nome della difesa della democrazia e nonostante centinaia o migliaia di morti, secondo le fonti. Ci si potrebbe anche chiedere perché Bruxelles non s’indigna con la Turchia, dove 13 manifestanti morirono durante le proteste del 2013. Si potrebbero anche ricordare i 32 manifestanti morti durante le proteste di OccupyWallStreet negli Stati Uniti d’America e l’elenco potrebbe essere allungarsi.
Si ha il diritto di bruciare i poliziotti ucraini, anche se si è un picchiatore o membro del movimento neonazista ucraino che adora il 3° Reich, a condizione che siano “per l’Europa” e “contro la Russia di Putin”? I media occidentali infatti sono stranamente discreti sugli appelli della comunità ebraica ucraina, i cui membri vengono aggrediti dai manifestanti “pro-europei”, costringendoli ad adottare misure di sicurezza per proteggere le sinagoghe dai manifestanti “pro-europei” che, naturalmente, secondo il rabbino capo dell’Ucraina, provocano tensioni nella capitale.
Trattando l’Ucraina come una entità non-statale e senza sostegno, infiammando i nazionalisti contro la Russia, la comunità occidentale ha una pesante responsabilità sugli eventi in Ucraina. L’occidente  cerca di sostenere un violento colpo di Stato in Ucraina contro uno Stato sovrano e un governo democraticamente eletto? Riuscirà a chiudere le porta dell’UE all’Ucraina, dopo la violenta e plausibile repressione del potere ucraino nei prossimi giorni, inviando l’Ucraina tra le braccia della Russia? Una cosa è certa, la coesistenza temporale di tali eventi con la convocazione della Conferenza Ginevra 2 e l’inizio dei Giochi Olimpici di Sochi, lascia assai scettici sulla loro spontaneità.
 
Traduzione di Alessandro Lattanzio

COMMENT LES MEDIAS DE L’OTAN DESINFORMENT SUR L’UKRAINE …

Luc MICHEL/ En Bref / avec RT – LLB – PCN-SPO / 2014 01 24 /

Les mediamensonges et la désinformation sont systématiques sur l’Ukraine.

Hier RT, la télévision russe, dénonçait « l’information biaisée et unilatérale des médias occidentaux » sur ce dossier brûlant.

LM.NET - EN BREF mediamensonges Ukraine (2014 01 24)   FR 1

Un exemple (parmi beaucoup d’autres) :

« Vers la fin du “bain de sang” à Kiev ? » titre La Libre Belgique (Bruxelles) ce 24 janvier 2014. « La tension est à son comble en Ukraine, où les manifestants doivent faire face aux violences de la police » écrit la Libre.

Vérification en photos.

LM.NET - EN BREF mediamensonges Ukraine (2014 01 24)   FR 2

LM.NET - EN BREF mediamensonges Ukraine (2014 01 24)   FR 3

LM.NET - EN BREF mediamensonges Ukraine (2014 01 24)   FR 4

Voici donc les manifestants violentés (en fait une des milices néofascistes de Svoboda, les antisémites favoris de l’UE) …

LM

Photos / (Reuters / Vasily Fedosenko), (AFP Photo / Vasily Maximov), (Reuters / Vasily Fedosenko), (AFP Photo / Sergei Supinsky)

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Luc MICHEL /

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LUC MICHEL ET L’ANALYSE PROSPECTIVE GEOPOLITIQUE

Karel HUYBRECHTS pour lucmichel.net /

Avec CEPSE – PCN-SPO / 2014 01 23 /

http://www.lucmichel.net/

http://www.scoop.it/t/pcn-spo CEPSE - LM et prospective geopolitique (2014 01 24) FR

Une fois n’est pas coutume, nous parlerons de nous et de notre leadership. Et pas seulement de la marche (chaotique) du Monde.

Expliquer une crise ‘après’ c’est (parfois) bien. Anticiper l’événement, c’est mieux.

C’est cela l’Analyse prospective géopolitique réussie …

Coup de force pro-occidental et guerilla urbaine à Kiev :

Relire l’analyse de Luc MICHEL du 1er décembre 2013.

Tout y est annoncé …

COMPRENDRE CE QUI SE PASSE ET CE QUI VA ARRIVER EN UKRAINE. PSEUDO ‘REVOLUTIONS DE COULEUR’ ET VRAIS COUPS D’ETAT MADE IN NATO DECRYPTES …

http://www.lucmichel.net/2013/12/01/pcn-info-comprendre-ce-qui-se-passe-et-ce-qui-va-arriver-en-ukraine-pseudo-revolutions-de-couleur-et-vrais-coups-detat-made-in-nato-decryptes/

D’autres exemples ?

Sept ans plus tôt, Luc MICHEL annonçait la naissance d’une « Seconde Europe » géopolitique autour de Moscou. Et annonçait le choc idéologique, politique et économique de Bruxelles et Moscou (1). Celui dont les événements présents de Kiev sont la manifestation la plus brutale …

Début février 2011, Luc MICHEL avait, seul, pris la mesure de l’événement et annoncé les agressions contre la Libye et la Syrie (2). Au même moment, l’analyse journalistique, mainstream et non mainstream, pataugeait dans les mirages et les fumées du pseudo « printemps arabe » …

Mais nous sommes loin du journalisme !

Sur un autre continent, en Afrique – nous envisageons l’Afrique et l’Eurasie comme un seul théâtre géopolitique -, Luc MICHEL annonçait en avril 2013, huit mois avant tout le monde les événements de Centrafrique et le « scénario du diable » que les Occidentaux, Africom et Françafrique en tête, y jouent (3). Comme en Libye et au Mali …

ANALYSE ET PRAXIS

Notre Ecole de Pensée – le Communautarisme européen – a en un demi-siècle d’existence élaboré des méthodes d’analyse et des grilles de lecture efficaces et performantes. Aux confluents de deux grands courants, l’Ecole néo-machiavélienne (notamment la science politique de Machiavel et la sociologie de Pareto, Roberto Michels, etc) et du Marxisme-Léninisme, Luc MICHEL, mène une analyse froide, sans passion superflue, sans tomber dans les pièges de l’idéologie, de la propagande ou de l’histoire partisane.

Mais il vertèbre cette analyse par une Vision du Monde (la Weltanschauung des philosophes allemands) et de l’Histoire. Et conduit sa pensée vers l’action : la Praxis. Luc MICHEL aime paraphraser les paroles de Goethe : « je dirais que gris est l’arbre de la théorie. Et vert l’arbre de la Praxis, de la pensée mise en action, celle qui porte les fruits du futur ». Et à rappeler celles de Marx, qui affirmait que « le temps était venu pour les philosophes de transformer le monde et non plus seulement de le penser » …

« Spécialiste de la géopolitique et des idéologies révolutionnaires, ce que reconnaissent même ses adversaires les plus acharnés, il ne possède pas seulement une expertise et une culture encyclopédique. Il a surtout une vision du monde et suit un agenda stratégique. Contrairement à beaucoup d’intellectuels, c’est un aussi un homme d’action et d’organisation, doué d’un réel talent pédagogique pour rendre intelligible les situations les plus complexes », expliquait déjà la radio LA VOIX DE L’AFRIQUE (Tripoli) en 2007.

Au-delà des lieux communs des médias, mais aussi à contre-courant des analyses simplistes de trop de « spécialistes » auto-proclamés, Luc MICHEL nous explique qu’en Géopolitique ou en idéologie – il parle aussi de « géo-idéologie » – les choses ne sont jamais simples. Mais qu’une bonne analyse prospective peut les rendre intelligibles et prévisibles. « L’avenir n’est pas rectiligne comme la Perspective Nevski » disait déjà V.I. LÉNINE …

KH

http://www.lucmichel.net/2014/01/24/lucmichel-net-anticiper-levenement-luc-michel-et-lanalyse-prospective-geopolitique/

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(1) Cfr. EODE THINK TANK/ GEOPOLITIQUE / THESES SUR LA « SECONDE EUROPE » UNIFIEE PAR MOSCOU

3e édition 2013 mise à jour (1ère édition en décembre 2006) :

http://www.eode.org/eode-think-tank-geopolitique-theses-sur-la-seconde-europe-unifiee-par-moscou/

(2) Cfr. PCN-TV, “Le Monde arabe est en feu” : Entretien en Français de Luc MICHEL pour PCN-TV, sur les soit-disant « révolutions arabes » (Tripoli, 7 février 2011).

VIDEO sur Vimeo : http://vimeo.com/26435385

VERBATIM sur le Website THE JAMAHIRIYAN RESISTANCE NETWORK : http://www.elac-committees.org/2011/08/03/6-fevrier-2011-luc-michel-annonce-depuis-tripoli-l%E2%80%99agression-occidentale-contre-la-libye-et-la-syrie/

(3) Cfr. EODE THINK TANK / GEOPOLITIQUE / SELEKA ET CRISE EN CENTRAFRIQUE: LE DESSOUS DES CARTES

http://www.eode.org/eode-think-tank-geopolitique-seleka-et-crise-en-centrafrique-le-dessous-des-cartes/

Le “rivoluzioni colorate” avvengono spontaneamente ?

Tradotto e Riadattato da Fractions of Reality
 
astroturf
Per oltre 3 anni i paesi del mondo arabo hanno vissuto sotto l’influenza di “rivoluzioni” che hanno scosso le fondamenta politiche di un certo numero di stati, determinando un cambiamento nella classe dirigente e la nascita di nuovi partiti e movimenti politici . Sui media locali ed esteri si discute instancabilmente della domanda fondamentale: a chi hanno giovato queste “rivoluzioni”  redditizie e chi sono stati i veri istigatori?
 
Queste domande vengono poste dai giornalisti seguendo la nascita e lo sviluppo delle “rivoluzioni colorate” in altre regioni del mondo, in particolare gli avvenimenti in Ucraina, che hanno visto una recrudescenza negli ultimi tempi. Gli esperti sono particolarmente perplessi di fronte alle azioni dei politici europei e statunitensi, chiamando l’opposizione ucraina a una maggiore azione contro il governo legalmente eletto del paese. La questione non si limita solo alle chiamate da parte degli Stati Uniti e del senatore John McCain & Company per cambiare il regime ucraino attuale, ma , si estende anche al sostegno finanziario organizzato dei singoli “leader” dell’opposizione , a cui la residenza è senza dubbio offerta negli Stati Uniti o nei paesi della UE “per i servizi rivoluzionari”. Un primo esempio di questo è l’opposizione ucraina, la “leader” Klitschko, che ha ricevuto la residenza negli Stati Uniti e in Germania.
 
In questo contesto, le conclusioni tratte dagli esperti del Centro francese molto rispettato per la ricerca sul Intelligence (CF2R) possono rivelarsi particolarmente interessante: le conclusioni riguardanti le “rivoluzioni colorate” spontanee potrebbero essere il risultato di operazioni coordinate.
 
0215-CIA
Gli esperti francesi ritengono che gli attivisti rivoluzionari nei paesi dell’Europa orientale e nel mondo arabo – in particolare, il movimento 6 aprile Giovanile che ha spodestato il presidente egiziano Hosni Mubarak – e persino in Sud America erano stati educati attraverso seminari sulla strategia di “rivoluzione non violenta”, tenuto in Serbia dalla celebre organizzazione,CANVAS (Centre for Applied Nonviolent Action and Strategies), nato nel 2001, del soggetto politico serbo Otpor!, diventando un centro di formazione per “Azione non violente”, dopo l’abbattimento del regime di Slobodan Milosevic.
 
Esperti CF2R hanno rintracciato le attività dei “consiglieri” che preparano la rivoluzione arancione in Ucraina, così come i loro stretti legami con l’organizzazione bielorusso Zubr (“Bison”), fondata nel 2001 con l’obiettivo di rovesciare il regime di Alexander Lukashenko. Hanno anche scoperto legami con l’opposizione venezuelana.
 
Durante l’inverno del 2011 le bandiere con gli emblemi, ereditati da Otpor!, Sono state sventolato dagli studenti egiziani del movimento giovanile 6 aprile , giocando un ruolo attivo nelle manifestazioni per le strade del Cairo.
 
CF2R prestata particolare attenzione alle fonti di finanziamento dichiarati, poiché le attività di questa struttura necessitano di un sostegno finanziario sostanziale. Nelle parole del regista Srda Popovic, l’organizzazione opera “esclusivamente su donazioni private”. Gli autori dello studio, tuttavia, dipingono un quadro abbastanza diverso. Secondo fonti francesi informate due organizzazioni americane finanziano attivamente CANVAS – l’International Republican Institute (IRI) e la Freedom House.
 
L’International Republican Institute è un’organizzazione politica associata al Partito Repubblicano degli Stati Uniti, fondata nel 1983 dopo il discorso del presidente americano Ronald Reagan davanti al Parlamento britannico a Westminster, dove ha offerto ai partiti politici e alle organizzazioni all’estero un aiuto nella creazione di “infrastrutture per la democrazia”. E’ ben noto che l’IRI è stato finanziato dal governo degli Stati Uniti (in particolare, attraverso il Dipartimento di Stato, l’Agenzia per lo sviluppo internazionale – USAID – e il National Endowment for Democracy). Le sue attività includono “ampia assistenza ai partiti politici e  alla formazione dei propri attivisti”.
 
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Gli esperti francesi, tuttavia, indicano chiaramente che l’International Republican Institute, infatti, non è niente di più che uno schermo per la CIA. In queste circostanze, vale la pena notare che il famoso attivista della Euro-Maidan a Kiev, il senatore statunitense John McCain, non è solo un rappresentante del Partito Repubblicano degli Stati Uniti, ma anche un campione dell’IRI.
 
Per quanto riguarda la Freedom House , la sua attività principale è “l’esportazione dei valori americani”. Questa organizzazione non governativa è stata fondata nel 1941 e svolge attività di ricerca sullo stato delle libertà politiche e civili in diversi paesi. Tra il 60 e il 80 per cento del suo bilancio è costituito da sovvenzioni da parte del governo degli Stati Uniti (principalmente il Dipartimento di Stato e USAID). Fino al 2005 il suo direttore è stato l’ex capo della CIA James Woolsey, che, secondo il parere degli esperti CF2R, indica chiaramente il coinvolgimento dell’intelligence USA con le attività Freedom House. Un fatto molto notevole, fondata dai francesi, è l’invito della Freedom House alla famosa blogger egiziano Abdel Fattah Israa, co-fondatore del movimento giovanile del 6 aprile, per partecipare ad un evento organizzato dall’organizzazione. Lì, ha subito la formazione in un programma di “riformatori politici e sociali”. Tutte le attività sono state finanziate da USAID.
 
La partecipazione finanziaria della IRI e Freedom House, così come quello delle forze speciali statunitensi nascosti dietro di loro, può essere rintracciato in “attività rivoluzionarie” non solo in Egitto, ma anche in Tunisia, Libia, Siria e altri Stati del Medio regione orientale.
 
Come notato dai francesi, è estremamente difficile in queste condizioni non notare il ruolo degli Stati Uniti e la manipolazione americana degli eventi in Medio Oriente in questi ultimi anni, anche con la mancanza di riferimenti diretti a tali attività da parte dell’amministrazione Obama. Ancora più sorprendente è il fatto che la stampa occidentale è stata e continua ad essere molto discreta su questo tema (con rare eccezioni), e tace sul rapporto tra gli eventi in corso nel mondo arabo e degli Stati Uniti. “Anche le persone che di solito sono vicine alle” teorie del complotto “sono stranamente silenziose”, rilevano gli esperti francesi.
 
Dato che le attività della IRI, Freedom House, l’USAID e le altre organizzazioni fortemente utilizzati da Washington in “riforme politiche”, continuano ad essere perpetrate (e non solo in Medio Oriente), non possiamo aspettarci che un rapido declino dei “rivoluzionari” movimenti nel mondo, compresi quelli in Medio Oriente, l’Ucraina e altrove.
 
Vladimir Platov, esperto di Medio Oriente, in esclusiva per la rivista online “Nuovo Outlook orientale”.

Il Partito Comunista Ucraino invita tutte le parti a fermare le azioni militari a trattare

e la sinistra italiania che dice? Si schiera ovviamente con l’eurocrazia che finanzia i mercenari della rivoluzione colorata di turno? Eh per l’amata Ue questo e altro

Il Partito Comunista di Ucraina insiste sulla fermare l’uso della forza a Kiev e l’inizio dei negoziati per risolvere la crisi nel paese.
Partito Comunista di Ucraina – agenzia “Interfax” 2014/01/23 00:47
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Chiediamo che il governo e i leader del Maidan rimuovano immediatamente dalle strade di Kiev i propri militanti e anche da tutte le zone del paese dove si manifesta e si compiono atti di teppismo, fermando così il ricorso alla violenza, in modo che si garantisca la non ingerenza negli affari interni dell’Ucraina  di potenze straniere e dei loro rappresentanti al tavolo delle trattative” – ha dichiarato il Kpu Mercoledì. Nel Partito comunista temono che eventuali tentativi di creare strutture parallele di potere serva solo “a rafforzare l’opposizione e a creare una vera minaccia per l’escalation del conflitto nella guerra civile.
Invitiamo la gente a ritornare alle proprie vite quotidiane, per non soccombere alle provocazioni e a chiedere a gran voce colloqui costruttivi con il presidente, con i leader dei partiti politici e delle organizzazioni pubbliche“, – ha dichiarato in un comunicato. Il Partito Comunista di Ucraina ha espresso cordoglio per la tragica perdita di vite umane durante gli scontri nelle zone circostanti la capitale Kiev.
Allo stesso tempo, il Partito comunista ha annunciato le sue proposte per risolvere la situazione. Riteniamo necessario, indire un referendum sulla definizione di integrazione estera politica economica dell’Ucraina per attuare le riforme politiche e pacificare le parti in conflitto tra di loro, di abrogare la repubblica presidenziale e di stabilire una repubblica parlamentare, aumentando in modo significativo le autonomie locali. Il Kpu proprone altresì una nuova legge elettorale che restituisca al paese un sistema elettorale proporzionale, riformare il sistema giudiziario e la reintroduzione dell’elezione popolare dei giudici. Oltre a ciò, i gruppi parlamentari chiedono l’istituzione di un corpo civile indipendente (una sorta di guardia civica): “Controllo nazionale“, dandogli poteri più ampi.
 
Traduzione a cura di Dario Daniele Raffo

Zjuganov sull’Ucraina

G. A. Zjuganov: Il nostro gruppo parlamentare farà ogni sforzo per garantire che gli eventi in Ucraina possano tornare ad una situazione di tranquillità
22 gennaio, la Duma di Stato ha adottato una dichiarazione “Sull’aggravarsi della situazione in Ucraina.” Durante le discussioni in sala del consiglio da parte del Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista, leader del gruppo parlamentare Partito comunista nella Duma di Stato, G. A. Zjuganov. Vi riportiamo il testo del suo discorso.
 
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– Cari colleghi, mentre sotto la supervisione di specialisti americani che preparano pogrom a Kiev e l’uso della violenza, il nostro gruppo ha trascorso a Rostov-sul-Don un Festival di amicizia tra i popoli in onore del 360° anniversario del Parlamento Perejaslavska, al quale si sono registrate le presenze delle delegazioni  di tutte le principali regioni d’Ucraina e anche delle delegazioni del sud della Russia e del Caucaso. Questa manifestazione è durata cinque ore, abbiamo vissuto il folklore artistico, lo spirito di amicizia reciproca, abbiamo vissuto le migliori tradizioni. Ho acceso il televisore, in modo che tutti potessero essere informati, ma abbiamo avuto modo di poter osservare solo la televisione locale, gli altri canali non locali non erano disponibili come sempre….
Noi siamo contro il fascismo, contro la violenza, contro l’estremismo, contro la guerra. Soprattutto contro la deflagrazione di una guerra TRA NOI GRANDI RUSSI, soprattutto che avvenga a Kiev – la madre delle città russe. Quando Kiev scintillava d’oro dalle proprie cupole, era seconda solo a Costantinopoli. Berlino era un piccolo villaggio, Parigi debolmente sviluppata, l’America non era ancora una potenza. Quindi per noi, Kiev e l’Ucraina – fanno parte della patria storica grande russa, e non possiamo ignorare quanto sta accadendo là.
Questa è una classica rivoluzione colorata, che viene integrata da atti di vandalismo e di violenza. E dobbiamo capire perfettamente che se non si traggono le conclusioni adeguate, allora ci aspettiamo lo stesso futuro, tanto più adesso è necessario riprendere il controllo del Paese e in modo efficace. Pensiamo ad esempio alla Siria, in Svizzera, oggi ci sono i rappresentanti di oltre 30 paesi al mondo per risolvere questo problema.
Voglio ricordare la figura e il pensiero di Gene Sharp della Boston University, costui ha brillantemente descritto le rivoluzioni colorate, e sono effettuate con questa prassi in quasi tutti i Paesi. Ci sono due scenari: rinunciare al potere, creare insurrezioni, o se il governo resiste, organizzare provocazioni e interventi militari e di altri e poi trascinati a L’Aia. La stessa situazione la visse la Jugoslavia all’epoca durante quella rivoluzione colorata, esortai quasi tutta la notte il presidente Milosevic che, se egli si fosse arreso, la sua estradizione e condanna alla corte dell’Aia sarebbe divenuta inevitabile. Purtroppo, la Jugoslavia non ha opposto resistenza, le forze patriottiche sono state sostenute dalla Russia, nonostante ciò le conseguenze sono ben note. Oggi il Tribunale dell’Aia sta cercando prove di colpevolezza nei riguardi del Generale Mladic. Insistiamo sul fatto che egli sia stato rilasciato in Russia, dove ha ricevuto le cure necessarie, i nostri parlamentari si sono incontrati recentemente con lui. Gli americani hanno deciso di costruire una pax mondiale americana una sorta di cortile di casa elettronico. Che il mondo intero, compresi i loro alleati, siano sotto il loro cofano, ormai non è un segreto. E ‘importante che ce ne rendiamo conto e che traiamo  delle conclusioni.
Noi crediamo che, prima di tutto, sia necessario insistere sulla questione della non ingerenza degli affari interni degli Stati portando questa questione al consiglio di sicurezza dell’Onu. John Kerry rilascia affermazioni che fanno pensare al fatto che lui stesso guidi le forze speciali a Kiev. Per quanto riguarda la signora Nuland e il suo vice, sostengono una schiera di candidati alla presidenza ucraina e ce li spacciano per uomini d’affari. L’Ambasciatore degli Stati Uniti tiene consultazioni con l’opposizione, atteggiamenti inammissibili. Per quanto riguarda l’ambasciatore dell’Unione europea, costui partecipa direttamente ai briefing sul Maidan. Non ha precedenti storici un atto del genere, ed è comunque la prima apparizione dell’Unione Europea in Ucraina. Tutto questo è umiliante per ogni abitante dell’Ucraina sia esso ucraino, sia russo o chiunque altro. In generale, in Ucraina osserviamo un cocktail politico, che la storia non aveva mai visto prima. Liberal filoamericani, nazionalisti nostalgici di Bandera, antisemiti e altri teppisti hanno collaborato insieme con violenza al fine di spazzare via la legittima autorità.
Il nostro gruppo parlamentare si è sempre distinto per l’amicizia fra i popoli, e noi faremo di tutto per questo. Ci consultiamo regolarmente, lavorando con i nostri colleghi ucraini, i nostri compagni sono andati a Kiev. Sinistra e forze patriottiche in Ucraina hanno sempre sostenuto la posizione russa e qui a Strasburgo, e un certo numero di altre organizzazioni internazionali. Vorrei ringraziare la commissione per gli affari esteri della Duma di Stato, si è proposta attivamente e ci aiuta in questa collaborazione, e credo che sarà reciprocamente vantaggioso. Per quanto riguarda la nostra posizione, crediamo che l’Ucraina sia  in grado di risolvere i loro problemi, ma il governo deve mostrare la propria forza. Ieri mi è piaciuto quanto espresso dal primo ministro Mykola Azarov, laureato, economista intelligente, ci ha ricordato che l’adesione dell’Ucraina all’Organizzazione mondiale del commercio ha portato un meno 11 per cento sulla loro produzione lorda. E voi, signori del gruppo parlamentare “Russia Unita”, ricordate quanto espresso dal vostro leader Medvedev – tutto finirà.
Abbiamo una posizione di forza in una serie di regioni dell’Ucraina, stabilito collegamenti diretti con le principali regioni ucraine e lavoriamo a ritmi serrati. Voglio dire, essi rispondono con piacere. A questo proposito, vorrei rendere a conoscenza i media, che solo chi ha una cattiva informazione ed è a conoscenza poco della situazione in Ucraina possa pensare che non ci siano sviluppi positivi che possano rafforzare l’amicizia russa-ucraina. Per quanto riguarda il nostro paese, ricordiamo che se continuiamo con lo stesso spirito lassista in economia ed in politica interna non ci rimane che aspettare uno scenario simile a quanto è accaduto in Ucraina.
Vorrei poi chiedere una collaborazione attiva ai miei colleghi Vasilev, Zhirinovskij, Mironov. Dobbiamo lavorare insieme per incontrare il presidente e discutere i temi della campagna elettorale, per come al crollo del sistema politico, che accade in questi ultimi tempi, si può reagire, perché la nascita di centinaia di partiti potrebbe favorire il nuovo corso per la Russia tanto sperato, la fine dei partiti politici e la loro conseguente sparizione potrebbe portare a sfide tra sacchi di denaro, e da ciò a una situazione economica e sociale peggiore di quella attuale a Kiev. C’è ancora tempo per prendere le decisioni necessarie per cambiare il sistema elettorale. La candidatura indipendente non fa che il gioco di coloro che vogliono una rivoluzione colorata in Russia. Che sciocchezza il solo pensiero! Una persona non può risolvere tutti i problemi di oggi. Sono in grado di farlo solo le grandi organizzazioni, i partiti, con opere di negoziazione, di persuasione, prendendo una decisione. Si può anche provare a fare molte promesse ma da soli queste verranno sempre disattese, è per questa ragione che invito al dialogo comune con i membri di altri partiti per fare fronte comune contro ciò che potrebbe accadere.
Credo che siamo pronti a condurre un dialogo molto costruttivo,  il nostro gruppo farà ogni sforzo per garantire che gli eventi in Ucraina finiscano in modo positivo e che quanto accaduto possa in seguito portare ad un rafforzamento della politica d’unione tra Russia ed Ucraina.
 
Traduzione a cura di Dario Daniele Raffo

Draghi,banche Ue debolidovranno chiudere

No denaro pubblico per salvataggi,in eurozona cautela su ripresa
23 gennaio, 11:25
(ANSA) – ROMA, 23 GEN – Le “banche deboli europee dovrebbero uscire dal mercato”. Così il presidente Bce Mario Draghi al quotidiano svizzero Neue Zuercher secondo cui questo è uno degli obiettivi dell’esame sul settore avviato nel 2014 e che il denaro dei contribuenti sarà usato solo ”come ultima risorsa” nei salvataggi. Draghi ribadisce di ”vedere alcuni segnali incoraggianti ma la ripresa nell’area euro è ancora debole e incostante” e ”sarei cauto su un eccessivo ottimismo”.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2014/01/23/Draghi-banche-Ue-debolidovranno-chiudere_9948887.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

NOTIZIE DALL’IMPERO: OBAMA CONTINUA A SPIARE…

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Il presidente Barack Obama ha svelato l’attesa valutazione dei programmi di sorveglianza della National Security Agency (NSA), circa sei mesi dopo che Edward Snowden li ha rivelati al mondo. Con una misura criticata dai difensori della privacy, Obama ha rifiutato di porre fine allacollezione massiva di metadati telefonici, affermando che modificherebbe solo la pratica rispetto a “come esiste attualmente”.
 
Obama ha detto: “Ordinerò una transizione che porrà fine al massiccio programma di metadati, sezione 215, nella sua forma attuale, per stabilire un meccanismo che preservi le capacità di cui abbiamo bisogno, senza che il governo immagazzini questi massicci metadati. Questo non sarà semplice. “
 
Secondo la proposta di Obama, i funzionari della NSA devono avere un ordine del tribunale per accedere ai registri delle chiamate, tranne che in casi di emergenza. Tuttavia, dipenderà dal Dipartimento di Giustizia e Congresso definire i dettagli. Nel suo discorso, Obama ha anche promesso di smettere di spiare leader stranieri e aumentare la tutela della privacy per i cittadini stranieri all’estero.
 
Obama ha continuato: “Voglio essere chiaro: i nostri servizi segreti raccoglieranno informazioni circa le intenzioni dei governi – e non dei cittadini comuni – in tutto il mondo, allo stesso modo in cui lo fanno i servizi segreti di tutte le altre nazioni. Non chiederemo scusa solo perché i nostri servizi possono essere più efficaci. Ma i capi di Stato e di governo con i quali lavoriamo a stretto contatto, e dalla cui cooperazione dipendiamo, devono avere fiducia che noi trattiamo loro come veri e propri partner. I cambiamenti che ho ordinato faranno proprio questo”.
 
Pubblicato da Alba Kan

Ban Ki-moon cerca di bloccare l`intervento del ministro siriano

Siria, la Conferenza inizia male
di: a.c.
 
Farsa a Montreux, dove è iniziata la cosiddetta “conferenza di pace” Ginevra 2 per bloccare il conflitto in Siria.
Un conflitto innescato dall’Occidente e giunto al punto di non ritorno con l’arruolamento di milizie non siriane da due anni a questa parte chiamate –invano- a rovesciare il governo del presidente Bashar el Assad.
Una guerra civile – la chiamano così in… Atlantide – partecipata, come dichiarato dal ministro degli Esteri di Damasco Walid al-Muallim da miliziani e terroristi di ben 83 diverse nazionalità: sauditi, israeliani, inglesi e turchi compresi. Un’aggressione a un popolo, a una nazione socialista e panaraba garante delle diverse ideologie e religioni presenti nel Paese,
L’intervento del ministro di Assad, durato una mezzora, è stato più volte interrotto dal segretario dell’Onu Ban Ki-moon, con la scusa che era “troppo lungo” (quello di Ban Ki-moon era durato 25 minuti per lanciare “appelli” di vuoto assoluto…). Al segretario Onu, Walid al-Muallim ha replicato duramente che si trattava della difesa della sua Nazione e che era, questo, un suo diritto inalienabile, tanto più che aveva la parola un cittadino siriano e non una qualunque persona informata degli eventi siriani da media omologati e non sinceri.
Al discorso di Muallin è seguito l’intervento dell’unico delegato della cosiddetta opposizione siriana in esilio, Ahmad Jarba, capo della cosiddetta “Coalizione”, organismo non riconosciuto da varie milizie terroristiche che operano in Siria. Questi ha ripetuto le sue accuse al governo di Damasco e ha chiesto – come aveva fatto il segretario di Stato Usa John Kerry – le dimissioni del presidente Bashar come condizione essenziale per i negoziati. Condizione evidentemente inaccettabile per il legittimo governo siriano.
L’unica voce, ahimé, “positiva” sull’inizio di questa conferenza, quella del ministro italiano Emma Bonino che ha ripetuto di credere in esiti costruttivi della conferenza che vedrà questo venerdì il suo giorno decisivo.
Di ben altro umore il ministro degli Esteri russo Lavrov che ha di fatto ritenuto un errore il mancato invito di una delegazione dell’Iran (alleato della Siria), ripromettendosi un coinvolgimento iraniano, almeno, nella fase conclusiva della Conferenza.
In piazza, nella città svizzera, un folto numero di dimostranti siriani ed europei ha manifestato a favore della nazione e del governo di Siria.
 

Articolo letto: 1 volte (22 Gennaio 2014)
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