Quel filo rosa che unisce Monti a Saakashvili

non ricorda Marrazzo story?

Un articolo di Sergio Rame su ilgiornale.it riporta questa notizia:

De Giorgi, il candidato di Monti è il proprietario di quattro siti porno

In lista con Monti c’è anche Alessio De Giorgi, omosessuale dichiarato e propietario della società Gay.it che raccoglie piattaforme web con video hard e siti di incontri per escort. Ma il candidato replica: “Mai ottenuto alcun vantaggio economico”

L’articolo spiega che il candidato (membro del PD e vicino a Matteo Renzi prima di candidarsi con Monti) vuole portare in Parlamento le ‘istanze omosessuali’ e prosegue spiegando che:

Non è il programma politico di De Giorgi a imbarazzare Monti, ma il suo curriculum. Oltre a essere indagato per reati ambientali e falso in atto pubblico, il renziano, omosessuale dichiarato e attivista per i diritti dei gay, ha problemi per le licenze dei suoi locali da ballo e per i contenuti dei siti gestiti dalla sua società Gay.it. Come ha anticipato Dagospia e poi rivelato la trasmissione di Radio 24 La Zanzara, la società è infatti proprietaria di gaysex.it, gaytube.it, nowescort.com e me2.it. Non appena la notizia è stata rilanciata, l’accesso ai primi tre siti. Anche se adesso sono irraggiungibili, attraverso la cash di Google che permette di recuperarne il contenuto siamo riusciti a visionare ugualmente i siti di De Giorgi nei quali non compare mai la finestra che vieta l’accesso ai minorenni. Mentre gaysex.it e gaytube.it propongono video hard per omosessuali, le pagine di nowescort.com “sono destinate ad accogliere profili di ragazzi che, nel sito me2.it, intendono dichiarare la loro disponibilità ad effettuare servizi di accompagnamento personale”. “Resta inteso che il sito www.me2.it non ha alcun rapporto contrattuale con i tali profili, diverso da quello che consente di costituire un profilo sul sito – si legge direttamente sul sito nowescort.com – la distinzione tra le due sezioni è meramente finalizzata a rendere edotti i navigatori del sito www.me2.it dei diversi scopi per i quali i profili sono inseriti nella banca dati, dai rispettivi titolari”.

Poche ore prima, Wallstreetitalia pubblicava invece questa notizia riguardante il governo georgiano di Saakashvili, che fu ‘eletto’ in seguito alla rivoluzione colorata del 2003 e ricambiò Washington e Tel Aviv scatenando la guerra in Ossezia (contro la Russia di Putin e Medvedev) nel 2008.

Georgia: in polizia spie gay per ricattare personaggi famosi

Sono le accuse mosse dalla procura contro il ministero della Difesa del governo guidato dal presidente Saakashvili. Le forze speciali in azione fino alle elezioni dello scorso ottobre.

NEW YORK (WSI) – A leggere questa storia sembra di essere tornati al tempo della Stasi, l’agenzia segreta della Germania Est, e del KGB russo: a disposizione delle forze di polizia georgiane fino a pochi mesi fa c’era una rete di spie di orientamento omosessuale. Gli agenti di questa “forza speciale” hanno iniziato a instaurare rapporti intimi con personaggi famosi, al solo scopo di poterli ricattare, per assicurare la loro lealta’ nei confronti delle autorita’. E’ questa la pesante accusa mossa dalla procura nei confronti del governo presieduto da Saakashvili. Secondo la ricostruzione dei pm, il progetto sarebbe stato ideato e creato dal dipartimento della Polizia del ministero della Difesa nazionale. Grazia al versamento di una cauzione, tre ufficiali delle forze di sicurezza coinvolti nello scottante caso sono stati rilasciati dopo aver fatto la loro apparizione in tribunale, stando a quanto riportato dal canale russo in lingua inglese RT . Al vertice della rete di spionaggio c’era l’ufficiale Legis Kardava, che ha istriuito personalmente alcuni alti funzionari dell’agenzia a raccogliere informazioni su persone famose e celebrita’ di orientamento omosessuale. A quel punto un gruppo di agenti speciali veniva incaricato di sedurre le vittime inconsapevoli e portarle in appartamenti forniti di appositetelecamere e registratori audio nascosti. Nelle stanze venivano poi “registrati illegalmente spezzoni delle loro vite private”. Il materiale e nastri cosi’ ottenuti servivano per ricattare le vittime e forzarli a collaborare con la giustizia e i servizi segreti speciali della Polizia. Tali pratiche illecite sono state condotte regolarmente dale forze speciali fino alle elezioni dello scorso ottobre. Alle celebrita’ georgiane veniva chiesto di dimostrare la loro lealta’ nei confronti del regimo politico guidato dal presidente Mikhail Saakashvili. Alcuni dei video ‘scandalo’ sono stati mostrati in Tv, ma solo dopo aver nascosto le identita’ dei partecipanti.

http://www.stampalibera.com/?p=58559

 

Quel filo rosa che unisce Monti a Saakashviliultima modifica: 2013-01-16T08:10:00+01:00da davi-luciano
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