Il dilemma di Washington: “terroristi buoni” contro “terroristi cattivi”

DICEMBRE 27, 2012 1 COMMENTO

Dr. Ismail Salami Global Research, 26 dicembre 2012

cia-mossad-mko-alliance-for-iranian-scientists-assassinationIl terrorismo è terrorismo e non può essere definito altrimenti, a meno che una delle parti lo sbilanci contro l’altra; e la dicotomia dei terroristi in Siria in buoni e cattivi, da parte dell’Occidente, mette in dubbio le sue dichiarazioni sulla democrazia. Con cupo tono politico, il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha definito “assolutamente inaccettabile” il sostegno dell’occidente ai terroristi in Siria, nella sua intervista esclusiva con Russia Today. Lavrov ha detto che l’occidente ha diviso i terroristi in “cattivi” e “accettabili”, dando il suo appoggio a questi ultimi. “E’ assolutamente inaccettabile, seguendo questa logica potremmo trovarci in una situazione molto pericolosa, non solo in Medio Oriente, ma in altre parti del mondo, se i nostri partner occidentali dovessero cominciare a qualificare i terroristi in terroristi cattivi e terroristi accettabili“, ha detto il Ministro degli Esteri russo.
La dicotomia dell’occidente su tale grave problema, non è per nulla nuova. Il depennamento della MKO, a lungo ritenuto un gruppo di terroristi, da parte di Washington è in linea con questo processo dell’occidente di ridefinizione di concetti e termini affermati. Paradossalmente, l’MKO è stata sostenuta da Washington anche quando era sulla lista dei terroristi. Ha anche ricevuto addestramento dall’amministrazione Bush. In un articolo illuminante, Seymour Hersh ha dimostrato che il Joint Special Operations Command (JSOC) ha addestrato membri della Mujaheddin-e-Khalqiraniana (MKO) in un sito segreto in Nevada, dal 2005 ad almeno al 2007. Secondo Hersh, i membri della MKO “sono stati addestrati in intercettazione di comunicazioni, crittografia, armi e tattiche per piccole unità presso un sito del Nevada, fino a quando il presidente Obama è entrato in carica.” In un’altra intervista, un ex generale a quattro stelle ha detto che era stato informato, privatamente nel 2005, dell’addestramento dei membri della MKO in Nevada, da uno statunitense coinvolto nel programma. Ha detto che avevano ricevuto “addestramento in comunicazioni, crittografia, tattiche per piccole unità ed armi, per sei mesi. Venivano tenuti in piccole squadre.” Ha anche detto che gli è stato riferito che gli addestratori erano del JSOC e che dal 2005 erano diventati uno strumento importante dell’amministrazione Bush nella guerra globale contro il terrorismo. Per lo sgomento e la delusione di molti, il Dipartimento di Stato degli USA ha deciso, a settembre, di rimuovere la MKO dalle liste terroristiche.
Il Dipartimento di Stato USA ha detto che la sua decisione di depennare il gruppo era dovuta al fatto che il gruppo non avrebbe commesso atti terroristici per un decennio,  cancellando sfacciatamente l’evidenza che il gruppo è stato, a tutti gli effetti, uno strumento per l’omicidio di scienziati nucleari, negli ultimi anni, in Iran. Anche se il gruppo non si è mai ufficialmente assunto la responsabilità degli assassini (cosa abbastanza naturale), ci sono prove evidenti che suggeriscono che è stato complice di questi atti terroristici. Il gruppo terroristico ha compiuto sforzi incessanti, per anni, per essere rimosso dalla lista del terrore ed ha arruolato molti funzionari repubblicani e democratici per fare lobbying in suo favore. Invece di pagare il lobbying, “Gli ha offerto onorari tra i 10.000 e i 50.000 dollari per ogni discorso che criticasse aspramente il governo degli Stati Uniti per il trattamento presuntamente squallido del MEK. Tra coloro che hanno goduto della miniera d’oro del gruppo, vi sono l’ex governatore della Pennsylvania Ed Rendell, Rudy Giuliani, Alan Dershowitz e l’ex direttore dell’FBI Louis Freeh. Molti di costoro affermano di avere scarso interesse per il denaro che hanno raccolto.” (Richard Silverstein, The Guardian, 22 settembre 2012).
L’MKO è da tempo impegnata in una serie di sabotaggi e attività terroristiche contro la Repubblica islamica iraniana, in combutta con i servizi segreti israeliani. Nel gennaio 2012, Benny Gantz, capo di stato maggiore delle Forze di Difesa israeliane, ha detto a una commissione parlamentare: “Per l’Iran, il 2012 è un anno decisivo per la prosecuzione della sua nuclearizzazione, per i cambiamenti interni della leadership iraniana, per la continua e crescente pressione della comunità internazionale, e le cose si svolgeranno in modo innaturale.” Appena 24 ore dopo che il capo militare israeliano aveva parlato di eventi innaturali per l’Iran, lo scienziato nucleare iraniano Mostafa Ahmadi Roshan veniva assassinato in pieno giorno. Ben presto era emerso che era stata una operazione congiunta Mossad-MKO. L’MKO ha assassinato più di 12.000 cittadini iraniani, sette cittadini americani, e decine di migliaia di cittadini iracheni. In ogni caso, la dicotomia in terroristi “buoni” e “cattivi”, è peggiore di qualsiasi forma di apartheid.
Una storia relativamente simile si ripete in Siria. Washington ha definito il fronte al-Nusra, finanziato dal Qatar, un’organizzazione terroristica. Ma perché? Combatte contro il governo di Bashar al-Assad insieme ad altri militanti, in Siria, principalmente composti da mercenari stranieri. I primi sono considerati terroristi semplicemente perché sono una grossa mosca sulla facciata della retorica politica di Washington verso la Siria. Quindi, è Washington o l’occidente che decide chi è un terrorista e chi non lo è. Non dimentichiamo che la famigerata al-Qaida, che ha seminato estremismo ottuso e settarismo religioso nel mondo, è stata fondata e finanziata negli anni settanta da Washington e dalla CIA, nel tentativo di combattere i sovietici. Robin Cook lamentava la creazione di al-Qaida e disse: “Bin Ladin è stato, però, un prodotto di un monumentale errore di calcolo delle agenzie di sicurezza occidentali. Nel corso degli anni ’80 fu armato dalla CIA e finanziato dai sauditi per la jihad contro l’occupazione russa dell’Afghanistan. Al-Qaida, letteralmente “database”, era in origine i file per computer delle migliaia di mujahidin che furono reclutati e addestrati dalla CIA per sconfiggere i russi. Inspiegabilmente, e con conseguenze disastrose, non sembrano essersi accorti, a Washington, che una volta che la Russia veniva tolta di mezzo, l’organizzazione di bin Ladin avrebbe rivolto la propria attenzione verso ovest.” La creatura di Frankenstein della CIA non è cambiata, ma è cresciuta mostruosamente.
Noto per essere veramente una delle parole più fraintese e abusate, il terrorismo è definito e raffinato dall’occidente a seconda del contesto, in cui si rivela deleterio o vantaggioso per coloro che ne definiscono il termine.

Copyright © 2012 Global Research

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

http://aurorasito.wordpress.com/2012/12/27/il-dilemma-di-washington-terroristi-buoni-contro-terroristi-cattivi/

Hamas combatte in Siria

Syria Truth
Mohammad Qunaita, dirigente di Hamas legato all’agente del Qatar Khalid Mashaal, è stato eliminato dall’esercito regolare siriano, dopo aver lasciato Gaza quattro mesi fa per combattere la Jihad in Siria.

Secondo la rivista palestinese al-Haqiqa, lo sceicco dei Fratelli musulmani Raid Saleh, conferma che un leader diHamas ed ufficiale della brigate Az al-Din al-Qassam, “è stato ucciso in Siria dopo aver abbandonato la Jihad in Palestina per condurre una guerra di religione in Siria.” Raed Saleh è il leader del Movimento islamico in Israele, ed ha rivelato sulla sua pagina facebook la morte del comandante di Khalid Mashaal in Siria, Mohamed Qunaita, durante gli scontri con l’esercito siriano.
Arabi-Press afferma: “La maschera di Hamas è caduta dopo la notizia della morte di Mohamed Ahmed Qunaita, leader sul campo delle brigate Az al-Din al-Qassam, nei combattimenti in corso in Siria. Qunaita era molto vicino al presidente dell’ufficio politico di Hamas, Khalid Mashaal. È caduto cercando di combattere al fianco del Fronte al-Nusra, nel rif di Idlib, ottenendo così il viatico più breve per incontrare le urie del paradiso, con un passaporto fornito dalla direzione di un movimento che pretende d’immischiarsi negli affari interni dei paesi arabi.”
Qunaita apparteneva alle Forze Speciali della brigata e era soprannominato “Aquila” per via dei suoi duri metodi di allenamento. Si era recato in Siria al fine di addestrare le milizie dell’ELS, contribuendo così al perpetuarsi della guerra promossa dalle milizie islamiste.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

http://www.statopotenza.eu/5413/hamas-combatte-in-siria

I MOSTRI BANCARI EUROPEI

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IL PESO DELLE BANCHE IN EUROPA: Il colore celeste indica il peso delle attività bancarie dei diversi paesi rispetto al Pil del paese d’origine. In blu rispetto al Pil dell’eurozona. Salta agli occhi il peso preponderante delle banche tedesche e francesi. [Fonte: Bce]

 

 Quello che invece la tabella non ci dice è che i debiti delle prime venti banche europee hanno debiti superiori al 50% del Pil dei loro paesi d’origine. Un dato incredibile che mostra come l’ipertrofia finanziaria riguardi anzitutto l’Europa. Si tenga conto, tanto per fare un paragone con gli Stati Uniti, che la loro più grande banca d’affari, la JP Morgan Chase, ha debiti che ammontano al 13% del Pil Usa.

In tre anni l’Unione europea ha devoluto alle banche il 13% del Pil dell’eurozona.

Briciole all’economia reale —e i risultati si vedono, visto la recessione che sta colpendo l’Europa e la disoccupazione che dilaga; e tanti soldoni invece a loro, i banchieri, i privilegiati del sistema Europa. Grazie Europa, grazie Draghi.

Arrivano i numeri degli aiuti di questi ultimi tre anni, dall’ottobre del 2008 al dicembre del 2011, che fanno accapponare la pelle e spiegano da soli, senza nessun commento, tutta la rabbia dei cittadini. In questi anni i finanziamenti alle banche sono ammontati a 1.600 miliardi, ovvero al 13% del Pil dell’Unione Europea, stando ai numeri della Commissione europea.

Da notare che questi numeri sono vecchi, in quanto salta agli occhi il fatto che a fine dicembre 2012 le statistiche Ue si fermano al 2011. Non sono compresi tutti i fallimenti bancari del 2012, come quelli in Spagna, le cui banche hanno ottenuto una prima tranche da €39 miliardi, o gli “aiuti” all solita stra-fallita Grecia, e perfino la piccola Cipro, la cui banche sono sulla strada del bailout tramite un mega salvataggio da almeno €10 miliardi. Senza parlare del sifonamento di fondi all’economia reale a cui in pratica corrisponde le varie operazioni pro-banche effettuate dalla Bce di Mario Draghi: pro-banche appunto e non per l’economia reale.

La fetta più grande degli aiuti [leggi qui il Rapporto della Commissione europea] è andata ai sistemi bancari di tre paesi, che insieme hanno divorato «quasi il 60% delle risorse complessive: Regno Unito (19%), Irlanda (16%) e Germania (16%)», scrive la Commissione Ue.

Sul totale degli aiuti pubblici, 1.100 miliardi (9,3% del Pil della Ue) sono stati forniti per garantire la liquidità, 442 miliardi (3,5% del Pil della Ue) per migliorare la solvibilità degli istituti di credito. Circa il 67% del totale degli aiuti è rappresentato da garanzie statali per consentire agli istituti di credito di raccogliere denaro sui mercati dei capitali non garantiti (bond, repo, interbancario).

In questo contesto, di per sè dominato dallo strapotere delle lobby, sono invece scesi i finanziamenti all’economia reale, appena 4,8 miliardi nel 2011, un calo del 50% rispetto al 2010. Un declino provocato «sia da un calo della domanda da parte delle imprese e sia dai vincoli di bilancio pubblico che gravano sugli stati dell’Unione».

fonte: Wall Street Italia