Bersani e Monti, i due garanti della macelleria sociale

Il capo del PD è sicuro di vincere ma chiede all’ex Goldman Sachs di sostenere il suo governo dopo le elezioni. Insomma di fargli da garante con Wall Street e la City 

Filippo Ghira

La canaglia liberista italiota è pronta a scendere in campo a favore dell’amico Monti. Anche se Bersani e compagni vari, tra post-comunisti e democristiani di sinistra, non hanno gradito per nulla la nascita della Lista Monti per l’Italia, che in realtà è Monti per Wall Street e per la City, l’ex Goldman Sachs servirà ed eccome al PD per pararsi le chiappe sul fronte della speculazione internazionale. Senza Monti a fare da garante per le privatizzazioni e per continuare la macelleria sociale in corso, lo spread tornerà infatti ai livelli di un tempo. Non conta infatti cosa Monti abbia fatto in passato. Basta il fatto che lui ci sia e che funzioni da garante per il futuro per svendere il nostro Paese, per smantellare lo Stato sociale e per trasformare il lavoro in merce.
Una ulteriore dimostrazione del fatto che almeno su questo punto Silvio l’Aprostata ci i aveva azzeccato. Il livello dello spread è un indicatore che non significa nulla ed è stato usato in passato, quando stava a 570 punti, per fare cadere lo stesso Berlusconi e sostituirlo con lo stesso Monti. Guarda caso un ex consulente di Goldman Sachs (banca, finanza e speculazione) e di Moody’s (rating) che a vario titolo avevano speculato contro l’Italia. Uno potrebbe pure replicare che Berlusconi non ha mai fatto le riforme promesse per modernizzare il Paese e che si era sputtanato con le sue patetiche storie fatte di mignotte e dei banditi che le portavano ad Arcore o a Palazzo Grazioli. Ma nel novembre del 2011 il debito pubblico era al 120% sul Pil ed ora ha con Monti ha superato il 126%. Sì, va bene, il disavanzo sceso dal 4,5% al 3,1%, ma è poca cosa se si tiene conto che il traguardo è stato raggiunto aumentando a dismisura le tasse.
Così, dopo aver condannato la discesa in campo del bocconiano Monti, mentre l’alleato Vendola operava le sue tirate contro i ricchi che lo appoggiano e l’ideologia di tipo “massonico” che li anima, Bersani ha cercato di correggere il tiro. Così, incerto se ottenere o meno una maggioranza parlamentare in tutti e due i rami del Parlamento, alla Camera è sicura, al Senato no, Bersani ha chiesto a Monti e ai suoi futuri parlamentari di appoggiare il suo futuro governo. Una richiesta a dir poco incredibile se si pensa che in questa fase il PD sta cercando di recuperare spazi tra l’elettorato di sinistra che non ama anzi detesta l’ex consigliere di amministrazione della Fiat di tutto cuore e di tutto portafoglio. A causa del costo dell’IMU che ha penalizzato pure i “compagni”.
Il PD punta a vincere le elezioni, ha spiegato l’ex ministro dello Sviluppo, e dopo chiederemo al centro e ai montiani di sostenere il governo. Frase ambigua che va interpretata nel senso che il PD avrà pure una maggioranza parlamentare ma senza il Lord Protettore Monti a spingere e garantire per la privatizzazione di Eni, Enel e Finmeccanica le cose in Italia andranno di nuovo a puttane. E lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi volerà di nuovo in alto. In questa fase con il governo in carica azzoppato, i criminali della City e di Wall Street hanno deciso di darci un po’ di tregua. Dopo le elezioni si vedrà.
Uno scenario che è ben chiaro a Bersani che ai tempi di Berlusconi poneva spesso l’accento sulla scarsa o inesistente credibilità del Cavalier Viagra e quindi dell’Italia presso i Mercati. Dove i Mercati non erano gli investitori in quanto tali ma erano in realtà gli speculatori anglofoni. Un bell’atteggiamento di sudditanza del PD verso la canaglia liberista internazionale. Nulla di nuovo sotto il sole comunque. Nell’autunno del 1998, il giorno dopo (!!!) essere stato nominato capo del governo in sostituzione di Prodi, Massimo D’Alema partì per Londra per rassicurare gli gnomi della City che le privatizzazioni sarebbero andate avanti e che il suo governo avrebbe liberalizzato laddove era possibile farlo.
Poi uno si domanda da dove nasca questa incapacità della Sinistra (se ancora si può chiamarla tale) a governare. Da dove nasca questa incapacità a fare qualcosa di Sinistra  e non soltanto di dirla. Per fare dimenticare di essere stati al guinzaglio dell’URSS, gli orfani del vecchio PCI, poi PDS-DS, non hanno trovato di meglio che scavalcare a destra lo stesso Berlusconi quanto a liberismo. Con risultati spesso esilaranti ma anche vergognosi che si pongono in ogni caso dentro quella storica predisposizione tutta italiota a interpretare la parte di vassalli di qualche potenza straniera e a trasformare l’Italia in una colonia,
 

10 Gennaio 2013 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=18561

 

Bersani e Monti, i due garanti della macelleria socialeultima modifica: 2013-01-11T17:12:00+01:00da davi-luciano
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